
La mela è uno degli elementi costanti e ripetuti nella storia dell'umanità: un archetipo dell'evoluzione dell'uomo. Dal simbolo del peccato, la mela (nella traduzione latina) di Adamo ed Eva, la mela (pomo) della discordia, consegnata da Paride a Venere, la mela che Guglielmo Tell pose sulla testa del figlio, la mela di Newton e la mela di Biancaneve. Ci sono anche altri esempi, ma questi sono i più famosi. Ora ne possiamo aggiungere uno nuovo, quello della mela della Apple, vera rivoluzione del nuovo millennio.
Con Apple inizia l'era della mela
Secondo il calendario cinese è appena cominciato l'anno del Drago, simbolo di forza e potere, e ricco di profezie ottimistiche (e per come stanno andando le cose anche azzeccate) per la Repubblica Popolare più grande del pianeta; secondo le vendite e gli utenti di dispositivi elettronici, è cominciato l'anno della mela..morsicata.
Chi non ha mai letto un mio articolo in riferimento al tema Apple pensa che io sia una venduta propagandista, chi invece è già passato per i miei articoli, crederà che io sia impazzita. Nessuna delle due cose: mi sono dovuta ricredere, visto che ho sempre considerato Jobs e la Apple come un grande uomo di marketing, un Venditore, l'uno e una macchina ben oliata per soldi l'altra. La mia epifania è avvenuta durante un viaggio in Thailandia, anche se il luogo, benché esotico e ricco di fascino, non c'entri nulla. Il protagonista della storia è un signore italiano intorno alla settantina conosciuto in una guesthouse di Bangkok.
Perché la Apple ha cambiato il mondo
Lui, da qui in avanti lo chiamerò Sergio, possiede un iPad e lo usa a meraviglia. Fin qui niente di che, mio padre ha quasi la sua età ed usa il PC meglio di me. L'illuminazione di quanto la Apple abbia veramente rappresentato una rivoluzione tecnologica e democratica nel mondo moderno l'ho avuta parlando con Sergio.
Lui non ha mai utilizzato un computer, non è in grado, neanche ora, non capisce un tubo di informatica, ma con quel maledetto tablet smanetta meglio di un nerd quindicenne brufoloso. Avete capito? Il PC non riesce nemmeno ad accenderlo, ma tiene un archivio di foto, video, e-book e applicazioni (che usa) e naviga senza problemi su internet. Vi siete chiesti perché? Io sì, ma la risposta giusta non l'ho trovata subito: istintivamente viene da pensare che l'usabilità, l'interfaccia intuitiva e quant'altro, agevolino anche l'utente meno esperto, ma non è così: forse windows è difficile da utilizzare? Anzi, secondo me il touch è pure più scomodo. La verità è che non è un computer, non si chiama computer o PC, ma si chiama iPad.
La forza della Apple: un nome, una rivoluzione
Un punto incredibile di forza sta proprio nel nome: la mela morsicata ha colto nel segno, come aveva fatto Guglielmo Tell, ha illuminato come era successo con Newton e fa cadere nel peccato (economico), come aveva fatto con Adamo ed Eva. Sergio è in grado di usare a suo piacimento l'iPad ma non sa usare il PC. Qui c'è l'errore: lui non vuole usare il PC, il personal computer. Se ci pensate bene, questa parola, computer, viene associata dalle persone più mature e da quelle giovani ma meno esperte, a qualcosa di complicato, per cervelloni, che richiede (cosa non vera) delle competenze eccezionali. É un blocco mentale, un rifiuto nei confronti di un prodotto che nel tempo potrebbero usare anche i bambini (e lo fanno), ma che nell'immaginario collettivo di alcuni resta una chimera.
L'iPad è invece nuovo di zecca, non si porta dietro il fardello del cervellone, ma viene subito presentato come un giocattolo, al pari del comando della TV. E così chiunque lo approcci, veterano, infante, giovane o anziano, non porta nessun timore reverenziale.
É un po' come la differenza tra l'andare a cena con un Al Capone pentito e cambiato o con un ragazzotto conosciuto per la sua aria bonaria e compagnona. Questa è la vera rivoluzione Apple: mettere in mano all'utenza timorata del computer, un prodotto che funziona in modo semplice, dicendoglielo.
Con questo articoli non voglio fare apologia della Apple, ci mancherebbe altro, io stessa non comprerei mai un iPad, ma dobbiamo ammettere, anche controvoglia, che basta vedere il simbolo di una mela morsicata per capire che da quelle parti c'è un prodotto che funziona davvero e fidelizza i clienti, anzi fa di più: li immette nel mondo della tecnologia, laddove tutti gli altri produttori avevano sempre snobbato l'utenza 'non all'altezza'.
Forse qualcuno continuerà a storcere il naso e a chiudersi a riccio, dimostrando che i vari dispositivi Apple violano la privacy (come se altri non lo facessero) e tanti altri aspetti negativi; ma se oggi Sergio può viaggiare, fotografare, usare skype, fare video e condividerli, il merito non è sicuramente di chi ha criticato la mela morsicata bianca lucida.

Per le feste volevo regalarmi un tablet che usero’ principalmente in ferie per collegarmi ad internet e scaricare le foto. Nella categoria di prezzo basso, conforme alle mie disponibilita’ finanziarie, non ho trovato un Apple con porta USB che mi permettesse di scaricare le foto della macchina fotografica, sono quindi ripiegato su un Archos con SO Android, soddisfa completamente le mie esigenze e costa molto meno. Mi sa che Apple faccia pagare principalmente la marca!
Vedi anche qui:
http://it.emcelettronica.com/ecco-perch%C3%A9-i-cavi-hdmi-sono-tutti-uguali#comment-20232
…è stata l’origine dei problemi dell’umanità fin dai suoi albori. ;-D
Sagge parole…..
Furbo chi ha saputo creare la tentazione!
La mela che tenta, altra intuizione di Jobs, o puro caso?
Senza nulla togliere a Jobs, la tentazione della mela è una cosa che viene un po’ più da lontano. 😉
Sicuramente Jobs ha avuto il merito di aver realizzato strumenti facili e intuitivi da utilizzare, quello che non mi piace è la loro “chiusura” e il controllo che Apple esercita su di essi quando, tra l’altro, il vero salto di qualità è stato fatto (con l’OSX se non sbaglio) partendo da sistemi open-source.
Diciamo che non è esattamente lo spirito hacker del Jobs di qualche decina di anni fa. 🙂
L’altra faccia della medaglia è che i sistemi Apple non si bloccano (quasi) mai.
Vedi ad esempio il ‘casino’ (è il caso di dirlo) delle applicazioni Android contro la qualità certificata Apple delle Apps.
Più persone mettono mano alle applicazioni ed al software piu crash ci saranno del sistema operativo, oltre a virus e incompatibilità varie….
Questo Jobs ha voluto evitare ed una ampia fascia di mercato business lo ha premiato.
Di questo bisogna dargliene atto… poi è arrivata la moda 🙂
L’uomo sembra essere vittima dell’eterna lotta tra l’essere e l’apparire.
Purtroppo il benessere ed un certo tipo di società consumistica,
ci hanno portato a giudicare in base al costo piuttosto che al valore.
Se costa poco allora vale poco, quindi se costa tanto allora vale tanto…. e noi entriamo in crisi. O perche non ce lo possiamo permettere (crisi interiore) o perche finiamo i soldi per comprare (crisi economica)
Ma del resto: “l’abito il monaco lo faaaa” come disse Manuel Fantoni in Borotalco.
Speriamo che questa crisi di buono porti un giusto ridimensionamento delle cose, ci dobbiamo mettere in testa che noi italiani, il telefonino da 700 euro NON possiamo permettercelo, compriamocelo da 50 euro, telefoniamo lo stesso (a quello serve).
(metaforicamente parlando)
Purtroppo è una tecnica utilizzata dal mercato e indotta ai consumatori con la massiva pubblicità e diciamo anche dalle difficoltà di poter riparare i prodotti visto l’alto costo sia dei pezzi di ricambio che della manodopera. Ricordo per citare un esempio, quando acquistai la mia prima stampante a getto di inchiostro, dopo un po’ si intasarono le testine (difetto tipico), portai la stampante al centro assistenza che mi riparò la stampante alla modica cifra di 400 euro, quando la stampante ne valeva poco più. Per i cellulari c’è l’obsolescenza della tecnologia dopo poco più di un anno, ho ancora un motorola funzionante ma ingombrante che spesso i colleghi o gli amici, mi rimproverano che camminavo con un catorcio, quasi a farmi vergognare di utilizzarlo. Il lato positivo è che spesso trovi cellulari quasi nuovi nel mercato dell’usato con pochi soldi.
La tentazione della mela viene da lontano, ma l’averla usata come simbolo fa sottendere una certa volontà, da parte sua, di attirare il subconscio. Se nell’immaginario collettivo la mela è simbolo del peccato, il collegamento all’oggetto del desiderio è quasi automatico.
In sostanza Apple è un prodotto che funziona, e va di moda come è stato detto sopra, quindi chi segue le tendenze e vuole utilizzare un prodotto senza intoppi, crash e rallentamenti, non ne può fare a meno. E’ lo specchio della superficialità della società: bell’apparire, no problem, take it easy.
Ne approfitto, visto che è stato citato, per ricordare il mitico Angelo Infanti, in arte Manuel Fantoni!
Mi dispiace ma non sono d’accordo.
Premetto che le intenzioni di Apple sono quelle di evitare crash proprio mantenendo il sistema operativo chiuso. Non è detto che ci riescano sempre, ma sicuramente è piu sicuro un sistema chiuso che aperto. Primo perche si mantiene il controllo delle applicazioni, secondo perche l’utente comune con un click installa di tutto…
A parte quindi la logica, posso dirti che l’articolo che hai postato fa anche riferimento a Jailbreak ed a sistemi spesso non aggiornati.
“…chi esegue il Jailbreak difficilmente vuole tornare sui suoi passi…”
Chi esegue il Jaibreak???
Ovviamente per avere un sistema stabile non bisogna hackerarlo con jailbreak e bisogna aggiornarlo, altrimenti decade il discorso.
Insomma nella battaglia di articoli
http://it.emcelettronica.com/google-rimuove-le-applicazioni-android-dannose
direi che un sistema dove chiunque può mettere mano è sicuramnete senza controllo.
Se poi questo sia giusto o meno e che Jailbreak abbia fatto una piccola rivoluzione, beh, questo è un altro discorso 🙂
Io sono un felie possessore di Asus Transformer con Android.
Per chi ha scritto:
“L’altra faccia della medaglia è che i sistemi Apple non si bloccano (quasi) mai.
Vedi ad esempio il ‘casino’ (è il caso di dirlo) delle applicazioni Android contro la qualità certificata Apple delle Apps.”
Andate a vedere questo articolo di pochi giorni fa:
http://www.jacktech.it/news/hi-tech/cellulari-e-smartphone/app-ios-vs-android-apple-va-in-crash-piu-spesso-di-google
Giuseppe