Avete mai pensato a cosa succede quando lasciate cadere una pallina a terra? Rimbalza? Forse! Ma solo se l’urto è elastico: provate a lasciar cadere qualcosa sulla sabbia per avere un’idea. Se avete una pallina (di materiale elastico) ed una superficie di appoggio altrettanto elastica allora potete provare, ma se non avete i “mezzi materiali” e volete predire (calcolare) come si muove la pallina allora rischiate di trovarvi di fronte ad un problema matematico abbastanza complesso. Se vi chiedete come mai per un elettronico può essere importante il moto di una pallina che rimbalza vi dirò che la maggior parte dei circuiti elettronici (in particolare quelli con diodi) può essere descritta e trattata matematicamente come una “bouncing ball”! Ma la spiegazione arriverà alla fine. Per prima cosa cercherò di descrivere il problema in maniera più astratta possibile, limitando le formule, per vedere come sia poi possibile simulare il sistema senza scrivere (e risolvere) complicate equazioni, soltanto usando SIMULINK.
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Nelle formule relative al calcolo di velocità e posizione a partire dall'accelerazione di gravità è presente un refuso. L'accelerazione "g" è negativa perché rivolta verso il basso, ma il suo integrale è gt, senza il segno meno. Le formule corrette sono quindi le seguenti:
Mi scuso per l'errore.
Saluti,
Gianluca
Domanda fuori tema:
quando ci sarà un articolo su tool open source (che qui dovrebbe essere di casa) come Scilab e Xcos?
Quando ci sarà qualcuno che oltre ad essere competente in materia ha anche voglia di scrivere sull'argomento! (magari c'è già qualcosa in preparazione: nel caso la redazione può informarci)
Siccome non mi piace ripetere sempre le stesse cose, rimando ad una delle tante discussioni sull'argomento:
http://it.emcelettronica.com/matlab-come-disegnare-le-figure-di-lissajous
Dispiace dirlo ma ad ogni articolo c'è sempre qualcuno che contesta lo strumento, mentre sarebbero più interessanti le critiche al contenuto: sicuramente c'è chi potrebbe risolvere il problema meglio di come l'ho fatto io e proporre una soluzione alternativa.
Nessuno mette in dubbio il contenuto che è fondamentale, ma serve lo strumento per impratichirsi, e la licenza matlab non è alla portata di tutti.
Questa volta intervengo come utente “semplice”.
Innanzitutto, faccio i complimenti all’autore perché l’articolo è molto interessante ed è scritto molto bene.
Dopodiché vorrei dire qualcosa rispetto a queste critiche e a questo intervento.
Sono assolutamente d’accordo con te!
Hai ragione!
Da vendere!
Adesso però devo parlare da moderatore: non riesco a contare le volte che tutto il nostro staff ha fatto inviti agli utenti a scrivere.
Non so se siano numerabili le volte che abbiamo parlato proprio delle alternative a questi software.
Per questi motivi.
Il nome di octave e scilab è stato fatto.
E non da un solo utente.
Però purtroppo quelle stesse persone, e mi perdoneranno se gli faccio una tirata d’orecchi, hanno promesso che avrebbero contribuito al sito con il loro punto di vista tramite articoli dedicati e poi non l’hanno più fatto.
Questo sito, come TUTTA LA FILOSOFIA DELL’OPEN SOURCE, vive dei contributi che le persone decidono di portare per cui se questi contributi poi non vengono più portati e queste opinioni non vengono condivise questo sito continua per la sua strada certamente ma non beneficia di questi importanti interventi che aprono, arricchiscono, impreziosiscono e formano!
Per questo motivo, a nome di tutto lo staff, rinnovo l’avviso, l’invito e l’annuncio rivolto A CHIUNQUE che per QUALSIASI contributo che vogliano dare: siamo a disposizione!
CHIUNQUE SAPPIA, si può fare avanti in qualunque momento e gli daremo lo spazio che merita.
La disponibilità mia è quella di tutto lo staff ed è totale.
Così, quando ci sarà un QUALUNQUE articolo tematico che risponda a queste esigenze, sono sicuro che saremo tutti molto felici di poterlo leggere. 😉
Segnalo, solo per dovere di completezza e correttezza, che per MATLAB esiste la possibilità di acquistare una licenza “studenti” a costi abbastanza accessibili.
Sono lento a scrivere… mentre componevo è arrivato il commento di Piero. Comunque alcune cose vorrei precisarle:
Per concludere, scrivo solo per il piacere condividere le mie conoscenze. Approfitto per ringraziare ancora una volta la redazione che mi dà l'opportunità di pubblicare.
Non era mia intenzione sollevare un polverone di contestazioni, visto che non ho criticato ma ho fatto una domanda. Ad ogni modo giusto per precisare:
1. La licenza di matlab per studenti, come dice il nome è appunto per coloro che studiano, se uno la vuole usare forse occorre che lo dimostri, e qui non siamo tutti studenti.
2. I programmi sono simili ma non uguali. Ovviamente i contenuti descritti sono essenziali come ho detto e trasferibili.
Tranquillo! 🙂
Nessuno ha frainteso le tue intenzioni.
Quello che hai scritto è chiaro a tutti.
Sappiamo che non vuoi sollevare alcun tipo di polemica inutile, tanto meno se si tratta della solita sterile e vergognosa caccia alle streghe.
Però, lo dico con tranquillità ma con fermezza, su quello che dici c’è da riflettere!
Perché?
Semplice: noi abbiamo fatto un appello, altre persone hanno fatto la tua stessa richiesta e altri si sono proposti.
Ciò nondimeno siamo qui, ancora, a chiederci per quale motivo ancora non ci sia la soluzione al problema ovvero qualcuno che scriva di questi argomenti.
Allora mi viene da riflettere e vorrei fare una domanda aperta: non è che stiamo nella stessa solita situazione di quando ci si proclama apertamente sostenitori di qualcosa e poi nella realtà ci si comporta in maniera del tutto opposta?
Non è che ci si riempie la bocca di grandi concetti e di grandi ideali quanto poi alla fine il nostro modo di comportarci di tutti i giorni si traduce nel non sapere che cos’è operativamente e concretamente l’open source?
Perché un concetto come questo, importante come questo, non deve essere un fenomeno di moda ma un valore che si pratica ogni giorno…
Detto ciò, l’invito vale anche per te :)))
Immaginavo non fossi uno studente 😉
La frecciatina era a me, vero?
Si, avete ragione. Hai ragione Piero, dovevo scrivere io.
Purtroppo al di là di tutto ho avuto ed ho ancora ritmi di lavoro assurdi.
Non riesco con facilità a trovare del tempo libero e infatti partecipo molto poco qui.
Molto meno di quanto vorrei.
Però l’articolo, l’idea, è sempre lì. Un giorno lo scriverò…
Scusatemi.