Oggi si parla di app. Il numero esistente di applicazioni presenti e scaricabili negli store mobile è davvero elevato: nel 2015 si registravano circa 1,5 milioni di app per l’Apple Store, cifra che veniva battuta dal concorrente Play Store; per l’esattezza l’Apple Store contava 1.507.779 app contro le 1.609.064 del Play Store e, come facilmente intuibile, i numeri saranno aumentati ulteriormente. Nonostante però le app scaricabili continuino a incrementare e riempire gli store, le statistiche dicono che sempre meno sono i download effettuati. In questo articolo analizzeremo meglio la situazione e proveremo a spiegare come mai i possessori di smartphone non si interessino più a sbirciare i “mercatini online” diminuendo dunque gli acquisti e i download delle app; vedremo anche quali sono quelle più installate e più di successo, quelle più ricercate, più utili e quelle che mantengono il podio nella classifica delle più scaricate.
Gli inizi
Con l’arrivo degli smartphone si è avuta la “nascita” delle app per gli stessi dispositivi portatili. Se si fa un salto indietro, prima di questa vera rivoluzione, ci si ricorderà come gli utenti dovevano fare i conti con delle installazioni meno veloci e semplici, soprattutto per chi non fosse pratico di smartphone, dispositivi e tecnologia varia. Prima di pensare di installare un'applicazione l’utente doveva assicurarsi di possedere una memory card, solitamente le cosiddette micro sd, che provvedessero appunto da memoria in quanto agli inizi gli “smartphone”, che potremmo chiamare di “primo livello”, non erano dotati di memoria interna a sufficienza per salvare dati, app e quant'altro. Tra i primi “smartphone di primo livello” ci si ricorderà con certezza i classici Nokia, quando ancora dominavano una buona fetta del mercato: basti pensare il Nokia 6630 con la sua forma a uovo che non dispiaceva e aveva il suo fascino oppure il Nokia N 70 e successivamente anche i Nokia 5230 e 5530 che vedevano i primi schermi touchscreen. Se visti oggi, con altri occhi abituati a poggiare lo sguardo su schermi più grandi e con hardware di maggior potenza, si riconosce senza dubbio come effettivamente non fossero ben “costruiti” soprattutto dal punto di vista della memoria nonostante il loro grande successo e le loro funzionalità e intenzioni da “mini pc”, quali la lettura della propria casella email e la navigazione in rete tramite browser.
Dunque, gli utenti prima di pensare di installare con facilità un'utile app accedendo semplicemente allo store del proprio smartphone, dovevano passare prima all'inserimento di una memory card che assicurasse una capacità sufficiente per provvedere a ciò e dopodiché spesso le applicazioni venivano cercate in rete e solitamente dal computer vero e proprio scaricando le app solitamente più facili da trovare nei forum dove ogni utente dava il proprio contributo: quante le persone infatti registrate per poter accedere al download di un app di forte interesse ad esempio per gestire le cartelle interne del dispositivo mobile? Una volta che si era in possesso finalmente dell'app si provvedeva all'installazione sullo smartphone mediante cavo che [...]
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