Software Substitution: punto di rottura?

Con il termine “Software substitution” si intende un processo attraverso il quale il costante progresso tecnologico e l'evoluzione delle tecniche orientate all'automazione consentiranno un progressivo passaggio dalla condizione attuale ad un nuovo modello tecnologico. Tale modello sarà caratterizzato dalla sostituzione dei “classici” lavoratori con varie tipologie di software in grado di svolgere le medesime funzioni. In parte, oggi possiamo constatare come questo fenomeno abbia gettato robuste fondamenta nella nostra società, introducendo uno scenario futuro che non vogliamo definire catastrofico, ma degno di attenzione e profonda valutazione.

L'automazione dei processi è da sempre un argomento di forte dibattito nel mondo del lavoro. Secondo alcuni studi, nel periodo che non supera i prossimi due decenni si prevede una massiva integrazione di bot software nella società. L' avvento di questo cambiamento in molti settori trasformerà il mondo del lavoro, riducendo da una parte la domanda e dall'altra creando un nuovo asset per un sistema che vede l'uomo ricoprire ruoli sempre più marginali e riservati a "pochi". I pareri degli esperti in merito si mostrano contrastanti. Una parte si schiera a sostegno della teoria che identifica nella software substitution un evento negativo, non solo di natura economica ma anche sociale. Dall' altra parte troviamo uno schieramento che promuove l' innovazione senza riserve, con la convinzione che essa sarà affrontata con successo dall' uomo come le precedenti rivoluzioni tecnologiche, costituendo un miglioramento dello stato attuale. Secondo il co-fondatore di Microsoft, Bill Gates, i governi dovranno mettere in atto significative riforme nel mondo del lavoro per creare un equilibrio che consenta alle imprese di reagire positivamente ad un fenomeno che colpirà non solo lavoratori con basse qualifiche, ma anche un ampio raggio di professioni specializzate.

Un fenomeno che possiamo definire più significativo rispetto alle precedenti rivoluzioni tecnologiche, distinto da una notevole presenza di macchine, big data, intelligenze artificiali e caratterizzato dalla eliminazione/nascita di varie professioni. Questi elementi porteranno l'uomo ad una progressiva migrazione verso attività che richiedono qualità non replicabili dalle macchine (nonostante la loro evoluzione) e che rendono l'uomo un concorrente insuperabile.

Analizzando più nel dettaglio il processo di automazione del lavoro troviamo vari studi che si sono occupati di identificare le professioni che si prestano maggiormente a subire questa evoluzione. Valutando diverse centinaia di tipologie occupazionali emerge chiaramente che il progresso tecnologico  tenderà ad assorbire tanto i lavori manuali in settori come agricoltura, edilizia, trasporti e produzione quanto professioni come addetti vendita, tassisti, autisti, impiegati, assistenti legali, supporti amministrativi etc. che presentano un elevata probabilità di informatizzazione. Una cornice che sembra racchiudere in essa, solo negli Stati Uniti, una percentuale dei posti lavoro poco inferiore al 50%.

Insomma intelligenze artificiali e robotica promettono di essere la chiave di un futuro non troppo lontano. In realtà di intelligenza artificiale si parla fin dagli anni '50. Anni nei quali lo stesso termine fu coniato presso la famosa conferenza di Dartmouth [...]

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3 Commenti

  1. Avatar photo Maurizio 25 Febbraio 2016
  2. Avatar photo Emanuele 26 Febbraio 2016
  3. Avatar photo tattolilm 25 Febbraio 2020

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