Mano robotica da Shadow, ecco come la tecnologia “ci dà una mano”

La Shadow Robotic Company, con sede a Liverpool, è da tempo ormai fortemente impegnata nel progetto di sviluppo e perfezionamento della Shadow Dexterous Hand, un vero e proprio gioiello di robotica che continua a stupire: negli ultimi anni ne sono stati presentati diversi modelli, via via sempre più evoluti, e proprio di recente l’ultima versione è stata protagonista all’IREX 2009. Vediamo da vicino le potenzialità della mano robotica da Shadow.

Si tratta della mano meccanica considerata la più simile a quella umana, di tutte quelle mai create finora. Negli ultimi tempi abbiamo in verità assistito alla presentazione di robot umanoidi sempre più perfezionati: a volte il telecomando per gestirne e programmarne i movimenti è ingombrante e voluminoso, a volte invece decisamente più sottile tanto da poter entrare in tasca o perfino.. in un guanto!

Questo è proprio il caso della Shadow Dexterous Hand.
Ecco quello che la mano robotica in questione è in grado di fare e qual è il meccanismo che ne sta alla base. Il dispositivo, così come è stato presentato nell’ultima versione perfezionata, è in grado di riprodurre fino a 24 movimenti tipici del genere umano. I delicati sensori posizionati sulle dita permettono inoltre di compiere gesti molto precisi e di maneggiare anche oggetti particolarmente delicati: da un uovo alla frutta.

La mano di Shadow può ad esempio riuscire ad infilare un filo in un ago, ad impugnare una penna per scrivere o ad avvitare una lampadina e a svitarla. Certo dei limiti esistono ancora e la ricerca non si è infatti assolutamente fermata: la mano robotica della Shadow dispone di muscoli ad aria compressa, che non riproducono la stessa forza di una mano umana.

La mano robotica è già disponibile per la vendita a disposizione dei ricercatori, ma la Shadow non ha rivelato ufficialmente quale sia il prezzo richiesto per questo gioiello d’avanguardia. La Compagnia inglese si è ovviamente dichiarata già molto soddisfatta dei risultati ottenuti ma comunque stimolata proprio da questi a continuare a guardare avanti.

Del resto il tentativo di cercare di riprodurre nella maniera più accurata possibili i movimenti umani gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo della ricerca applicata alla robotica: nel corso degli anni abbiamo assistito a diversi modelli, ideati da compagnie di ogni parte del mondo.

Un prototipo interessante è stato Acceleglove, conosciuto anche come guanto per il gioco e Hiro da Nissan, in grado di riconoscere colori e forme. Uno dei punti forti delle dimostrazioni della Shadow è il fatto di mostrare le potenzialità della mano robotica sempre in situazioni quotidiane. Come del resto è prevedibile, la mano robotica ha un peso maggiore di quella umana (intorno ai 4 kg) la struttura è composta di alluminio, resina e policarbonato e necessita di 20 micro motori. E’ impossibile non restare sorpresi da come “questo pezzo di metallo”, così tecnologico e raffinato, riesca a riprodurre fedelmente i movimenti comandati per mezzo del guanto. Ovviamente si pensa anche alle possibili applicazioni mediche e scientifiche di tali innovative ricerche.

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