P3: Rischio hacker? Geohot lancia la sfida

Già da alcuni giorni circola sul web la notizia secondo cui George Hotz, meglio noto in realtà nel mondo della tecnologia con lo pseudonimo di Geohot, ovvero l’hacker balzato in passato agli “onori” della cronaca per essere riuscito a sbloccare l’Iphone eludendo le barriere di sicurezza predisposte dalla Apple, avrebbe dichiarato nella home page del suo blog personale il suo nuovo obiettivo di attacco: riuscire ad accedere al sistema della Playstation 3.

La P3 è a rischio hacker?

La P3 sembrava essere la fortezza inespugnabile del gigante Sony: dopo 3 anni, 2 mesi e 11 giorni di tentativi forse anche questa console è stata alla fine vittima degli hacker. Realtà o provocatorio allarmismo? Vediamo da più vicino chi è Geohot per capire la credibilità della sfida da lui stesso lanciata alla Sony sul web.

Geohot e i suoi tentativi da hacker

George Hotz è un adolescente del New Jersey: nel mondo dei computer e dei gadget tecnologici è abbastanza noto per la sua attività da hacker, che illustra tramite istruzioni e tutorial in un pubblico blog, caricando anche video illustrativi su you tube. Il 3 Novembre dello scorso anno aveva dedicato un post di aggiornamento alle istruzioni per sbloccare l’Iphone con qualche ora di pazienza e una saldatrice: tramite un’asta su ebay aveva anche messo in vendita uno dei due modelli di Iphone da lui sbloccati.

Possibile attacco alla P3

L’ultima notizia su questo versante è che anche la Playstation 3 sarebbe finita a rischio nel mirino degli hacker e che uno di essi sarebbe alla fine riuscito a superare i limiti di sicurezza a tutela del sistema Sony. Geohot dichiara di essere riuscito nella sua nuova missione.
Secondo quanto si legge dallo stesso blog privato del giovane hacker egli dichiara di essere riuscito a sbloccare il sistema di funzionamento della console, ritenuto fino ad ora inattaccabile. Vediamo allora il meccanismo attraverso il quale il giovane statunitense è riuscito a crackare la PS 3. Sembra che Hotz sia riuscito ad ottenere la chiave di accesso al processore Hypervision, disponibile solo per i tecnici IBM e Sony, installando sul sistema una distro Linux.

Come egli dichiara “il resto è solo software”. Pur garantendo l’efficienza dell’exploit, sia in lettura che in scrittura, il giovane non dichiara ulteriori dettagli limitandosi a rendere disponibile il suo software. Non ci sono quindi, almeno per il momento, dimostrazioni pratiche. L’esperimento di George Hotz è stato fatto sul firmware 2.4.2 anche se, stando alle sue dichiarazioni, anche le altre versioni non dovrebbero presentare alcun ostacolo ad essere crackate: la console gli era stata data da George Kharrat da IphoneMod Brasil, con la richiesta di intervento per sbloccarla, un anno e mezzo fa.
Il giovane hacker conferma anche esplicitamente che si tratta di un sistema di sicurezza ben strutturato, ma a quanto pare non inespugnabile.
Ora la sfida è stata lanciata in maniera ufficiale e, a fronte di questo nuovo strumento a disposizione, la risposta degli hacker underground non tarderà con probabilità molto ad arrivare: aspettiamo sviluppi della vicenda che potrebbe portare a software alternativi anche per la P3.

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