
La corsa globale ai chip per l’Intelligenza Artificiale porta TSMC verso nuovi record. Tra boom della domanda, tensioni commerciali e sfide valutarie, il colosso taiwanese si consolida al vertice del mercato dei semiconduttori, e segna una crescita storica nei ricavi, rafforzando così la sua posizione in un settore strategico in continua evoluzione.
La domanda globale di semiconduttori per applicazioni legate all’Intelligenza Artificiale sta cambiando profondamente il panorama industriale, spingendo le performance dei principali produttori mondiali. Tra questi, Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) si conferma come uno degli attori chiave del settore, facendo registrare risultati finanziari eccezionali nei primi mesi del 2025. La forte accelerazione nella richiesta di chip per l’AI e l’High Performance Computing (HPC) ha contribuito a generare un’impennata nei ricavi dell’azienda taiwanese, sostenuta anche da dinamiche geopolitiche e commerciali.
I dati, resi pubblici da TSMC per il mese di aprile, evidenziano un picco storico nelle entrate, con un fatturato mensile pari a circa 11,6 miliardi di dollari, risultato che rappresenta un aumento del 22,2% rispetto al mese precedente e un balzo del 48,1% su base annua, superando il record fissato nell’ottobre 2024. Il valore complessivo dei ricavi per il periodo gennaio-aprile ha raggiunto i 39,5 miliardi di dollari, segnando una crescita del 43,5% rispetto allo stesso quadrimestre dell’anno precedente.
Le cause di questa straordinaria espansione sono da attribuire principalmente a due fattori. Da un lato, la sempre più elevata domanda di chip realizzati con tecnologie produttive a 3 e 5 nanometri, fondamentali per soddisfare le esigenze dei data center e dei sistemi AI di nuova generazione. Dall’altro, la pressione esercitata dall’incertezza legata a possibili dazi imposti dagli Stati Uniti ha spinto molte aziende, in particolare statunitensi, ad anticipare gli ordini per mettere al sicuro le forniture. Non mancano però elementi di rischio per il colosso taiwanese. Uno dei principali riguarda l’andamento sfavorevole del cambio valutario. Il rafforzamento del dollaro taiwanese rispetto alla valuta statunitense rischia infatti di comprimere i margini di profitto. Alla fine del 2024, il tasso di cambio si attestava intorno a 32,5 NTD per dollaro, mentre nelle settimane più recenti il valore è sceso a circa 30 NTD per dollaro USA. Una simile fluttuazione, secondo le stime degli analisti, potrebbe comportare una riduzione dello 0,4% del margine operativo per ogni punto percentuale di apprezzamento dell'NTD.
Durante la presentazione dei risultati del primo trimestre, la società ha indicato una previsione di ricavi tra 28,4 e 29,2 miliardi di dollari per il secondo trimestre, sulla base di un cambio stabile. I margini stimati si mantengono elevati, con una previsione di margine lordo tra il 57% e il 59% e operativo tra il 47% e il 49%, confermando la solidità della strategia industriale e finanziaria di TSMC. Infine, il contesto normativo internazionale potrebbe aprire ulteriori opportunità per l’azienda. Le restrizioni statunitensi sulle esportazioni di chip AI verso la Cina stanno infatti penalizzando alcune imprese americane, favorendo fornitori alternativi come appunto TSMC. Considerando che oltre un quinto delle sue entrate proviene proprio dai semiconduttori destinati all'Intelligenza Artificiale, in gran parte destinati a clienti come NVIDIA, il gruppo taiwanese potrebbe trarre vantaggio competitivo da queste dinamiche e consolidare ulteriormente la sua leadership nel comparto.
L’industria dei semiconduttori si trova quindi in una fase di forte espansione, trainata dall’Intelligenza Artificiale e da fattori geopolitici che modificano gli equilibri di mercato. TSMC continua a rappresentare un punto di riferimento globale per tecnologia, capacità produttiva e resilienza strategica.
