
Vi ricordate qualche tempo fa, sulle nostre pagine, di quell'articolo in cui vi raccontavamo di uno dei tanti progetti interessanti in giro su Internet? Era 3Doodler, un prototipo di penna 3D, probabilmente la novità più sorprendente che Internet avesse offerto negli ultimi 5 anni. L'attesa è finita: l'abbiamo provata! Ecco le nostre impressioni.
In verità non si tratta delle nostre impressioni, questa volta il nostro staff non c'entra. Abbiamo deciso di lasciare che fossero gli utenti a dire la loro.
Dopo aver parlato di stampa 3D con Roberto e di SmartChair con Antonio, oggi è la volta di Nicola, che si è procurato 3Doodler.

Chi sei?
Sono Nicola Boccadoro e sono un Dottore in Architettura. Mi piace fare fotografie nel tempo libero, talvolta mi diletto di scrittura. Diciamo che mi ritengo una persona eclettica ed attratta da tutto ciò che ha a che vedere con l'arte.
A che ti serve 3Doodler?
Questa è la classica domanda a cui alcune invenzioni, come 3Doodler, non sanno farti rispondere. Si tratta di una di quelle idee che sono così simili ad oggetti di utilizzo comune ma nel contempo così radicalmente diverse che l'unico modo di imparare a capire che cos'è è provare ad usarla ed inventarsi un modo di fruirne.
Cioè la penna è, in realtà, un modo per esplorare lo spazio più che per disegnare.
Quanto ci ha messo ad arrivare?
La prenotazione è stata fatta quando c'erano ancora le liste di attesa. Al netto, 2 settimane. Sono stati velocissimi. Ed anche la comunicazione via e-mail è stata molto efficace.
Parlaci dei materiali?
Per il momento ho usato solo l'ABS. Il PLA lo proverò quanto prima. Lo conosco, comunque, perché ho realizzato alcuni prototipi con una stampante 3D.
L'ABS ha il vantaggio di essere molto più veloce e resistente ma ha un odore particolarmente sgradevole e fa venire il mal di testa per cui non si può utilizzare la penna per troppo tempo senza neanche una mascherina perchè si è a contatto diretto con queste emissioni.
Tra l'altro, non necessariamente" più resistente" vuol dire "migliore" perché ci sono dei modelli in cui è più utile l'elasticità o la possibilità di realizzare angoli smussati. Supponi di voler disegnare un oggetto a contatto con la pelle; ecco, questo è un caso tipico.
Quanto durano gli stick?
Pochissimo! Con uno stick riesci a disegnare 10 minuti a velocità normale, senza fermarti.
Perchè il tratto diventi fluido, ci vuole tempo; la risposta non è immediata ed accade soltanto verso la fine dello stick.
È uno strumento lento che si vive con passione. Non è uno strumento per l'estro, è uno strumento per la ragione. La matita risponde all'istante, 3Ddoodler richiede tempo.
Com'è usarla?
FANTASTICO (impossibile rendere l'entusiasmo, ndr)!
La prima cosa che capisci è che si rompe il legame che un disegnatore ha con la matita ed il foglio, cioè la consapevolezza che tutto ciò che disegnerai sarà un furto alla realtà perché spalmato su un disegno. 3Doodler rompe questo schema.
Il legame dell'artista con la tela vuota non c'è perché non c'è la tela; essa è attorno a te ed è come incorniciare porzioni di spazio.
Uno si prenderebbe in giro se pensasse che fare oggetti sia lo scopo ultimo di 3Doodler; quindi, inevitabilmente, ti chiedi: "che sto facendo?"
Anche se uno continuasse ad accartocciare linee di inchiostro per fare una palla, otterrà sempre una palla fatta di linee, non davvero una palla.
Che cosa ci hai fatto?
Ho cominciato disegnando profili e poi a pensare di realizzare oggetti. Per cui, ecco, quello che dicevo della palla l'ho provato. Dopo aver fatto una palla, l'ho legata ad una sua protuberanza e così mi sono accorto che stavo disegnando il corpo di un insetto.
Così ho disegnato le ali, il filamento funziona anche da collante quando è caldo, e le ho potute attaccare al corpo.
Quando ho capito che era limitante fare solo quello che la pubblicità aveva presentato, e cioè il cubo (che detto tra noi non è nemmeno così facile perché richiede precisione estrema!), ho capito che non mi serve fare un cubo nello spazio quando posso fare cose nello spazio che non potrei fare sulla carta. Essendo appassionato di fumetti ho cominciato a disegnare una ragnatela:
e l'ho disegnata nello spazio!
Come questo strumento influirà sul mio modo di fare architettura non posso prevederlo, posso solo immaginarlo.
Sarà interessante perché posso farci modellini ma non si costruisce nella realtà con un enorme filo che scorre. Credo possa essere uno strumento per indagare il comportamento delle forme.
Cosa pensi di poterci ancora fare?
Ho provato a disegnare il profilo di un corpo umano partendo dal mento sino ad arrivare all'orecchio.
Non è stato un successo ma mi è servito a capire che avrei potuto realizzare tante sezioni successive della testa per fare il modellino.
Ho capito che ragioni come con le macchine a controllo numerico oppure come le stampanti 3D con lo svantaggio che non realizzerai mai un oggetto pieno.
Però sei materialmente sull'oggetto. Lo stai facendo tu. La riuscita dipenderà solo da te.
Ciò che mi spaventa delle stampanti 3D è la totale perdita del concetto di "artigianato". Fai una cosa che pensi ma chiunque può pensare un oggetto che, però, è fatto da una stampante. L'irripetibilità del gesto umano permette di fare qualcosa che una stampante 3D non potrebbe mai; smentisci chi considera la penna 3D un giocattolo perchè ciò che realizzi è unico.
A chi la consiglieresti?
Può sembrare una risposta incredibilmente banale ma a tutti! Ciascuno per un motivo diverso. Credo sia una di quelle piccole cose che cambiano il tuo modo di ragionare. Alle elementari insegnano che due rette parallele non si incontrano mai; all'università impari che invece due rette parallele si incontrano all'infinito. È la stessa cosa!
La consiglierei ai bambini, perché sarebbe più interessante degli stimoli che hanno adesso, tutti legati alla finzione. Il disegno è finzione ma se non sai disegnare perde d'interesse. É come potersi costruire i mattoncini LEGO.
La consiglierei agli adulti, perché troverebbero il modo di riscoprire la propria immaginazione.
La consiglierei agli artisti perché fare gioielli così, come abbiamo visto, è una chicca.
Ma soprattutto la consiglio agli architetti perché nel suo essere così semplice e così limitata, costruisce nuove strade. Nella tua vita professionale non farai mai un arco che è spesso quanto una linea ma la domanda è "quella linea che cosa potrà mai rappresentare nell'architettura che in realtà esiste perché la stai facendo?"
Volevi aggiungere qualcosa?
Sì, una supplica. Dedicata ai produttori: fate uscire il prima possibile non soltanto gli accessori ma le punte differenziate. Immaginate che cosa potrebbe essere questo strumento sapendo che la sezione del filamento non è circolare ma a stella, quadrata, a forma di mezzaluna e così via.
Anche lo spessore potrebbe essere un fattore importante.
3Doodler è un oggetto meraviglioso ma è ancora immaturo e al momento non ci sono le possibilità di coccolarselo. Quando hai uno strumento di lavoro che ti piace, col quale ti trovi bene, è anche bello potergli regalare un accessorio. Come dire: "ti regalo il supporto, così stai più comoda".
Volevi fare una dedica? Ora è il momento
Come il ragno, costruisco con niente lo sputo, la polvere, un po' di geometria. (L. Sinisgalli)
Questa la sua impressione, questo il suo feedback.
Che 3Doodler fosse sorprendente l'avevamo capito ma che si potesse arrivare a fare tanto per stimolare la mente, in tutta onestà, no. E voi?
Una riflessione, in chiusura: quello che dice riguardo “lo strumento nella professione” non è forse simile a quello che facciamo noi con le nuove schede e demoboard?

Avete ragione, sembra meravigliosa!
Ma si compra solo via internet?
Quanto costa?
Si può vedere qualcosa di quelle prove del mento?
Ma farete vedere sempre qui altri oggetti?
Concordo con tutti voi, è uno spettacolo.
Non ho capito però se è a batteria oppure è alimentata solo a corrente. Nel secondo caso, vorrei sapere se è scomoda da usare per via del filo.
Alimentazione solo a filo (a meno che non ne sia uscito uno con batteria interna, cosa di cui sinceramente dubito per questione di consumi). E non è scomodo, o meglio, è tanto scomodo quanto lo è usare un saldatore o un Dremel col cavo. Basta farci un minimo di attenzione.
(Non sono l'autore, ma ho provato il 3doodler qualche tempo fa in anteprima)
Innanzi tutto, grazie alla redazione di EOS per avermi dato l'opportunità di condividere la scoperta di questo straordinario oggetto; in secondo luogo, per rispondere alla domanda di Gius_res, al momento la penna è acquistabile solo tramite ordinazione dal sito, anche se sembrerebbe che la si potrà vedere in commercio da agosto in poi. La Pre – ordinazione si può effettuare direttamente dal sito, che è il seguente:
the3doodler.com/welcome-3doodler/
Sullo stesso sito ci sono anche riferimenti alla produzione futura di accessori a cui si fa riferimento nell'intervista che sicuramente contribuiranno a creare un feeling maturo per questo straordinario strumento (un pò come le app per gli smartphone).
Avrei serio piacere a mostrare i risultati dello studio sul mento, ma purtroppo ho scartato quel lavoro poiché ho dovuto presto rendermi conto che costruire "con le linee" che si autostabilizzano nel vuoto, ha naturalmente un limite che è la gravità. Pr quanto resistente, il filo di ABU non può reggere un profilo che ha uno sbalzo di 20 centimetri e un appoggio di solo un millimetro. La conquista che ho avuto con quell'esperimento è la consapevolezza che un oggetto come una testa può essere realizzato solo con un criterio ragionato, che deve essere in qualche modo indagato mentalmente a priori; nel caso specifico, ho capito che una forma organica come il profilo di un uomo nello spazio non sarebbe possibile ottenerlo se non costruendo una griglia di partenza di varie sezioni orizzontali della testa (da disegnare sempre con la penna eh?) da legare poi trasversalmente con gli stessi profili che volevo ottenere da soli. In ogni caso, se la redazione dovesse essere interessata a pubblicare qui il risultato di questo quesito o altri risultati raggiunti con la penna, sarei felice di condividerli 🙂
La penna non è autosufficiente, allo stato attuale va usata solo ed esclusivamente tramite trasformatore; input 100-240V 0.6A a 50-60 hz e output a 12V. Parliamo quindi di un normalissimo trasformatore facilmente riscontrabile fra quelli universali compatibili. Verrebbe quindi da chiedersi come mai non sia stata fornita di batteria, visti questi dati, ma il design è poderoso e la penna pur leggera non è piccola, quindi forse si può intuire il perché. A livello di funzionamento, poi, la penna ha tempi di riscaldamento molto rapidi ma è leggermente rumorosa (personalmente è un rumore anche piacevole, ma alla lunga un non abituato a lavori manuali potrebbe stancarsi) e va pulita spesso, quasi alla fine di ogni sessione di lavoro. Bisogna riconoscerle che pur non essendo uno strumento "tascabile" ne utilizzabile ovunque (lo è purché ci sia però una presa) la presenza del filo non infastidisce minimamente il lavoro. Per altro la presa del cavo è solida, non mi è ancora mai successo che si staccare e soprattutto l'ancoraggio è stato posizionato sopra lo spazio di presa, quindi ė veramente improbabile che possa in alcun modo guastare la manualità dell'operatore. Tutti questi fattori danno come somma una fruizione a mio parere ampiamente sopra le aspettative di lavoro di un polimero che, per sua natura, è poco salutare. E questo, secondo me, è un ottimo risultato considerate le temperature che la penna elabora al suo interno e sulla punta (che peraltro è protetta da un gommino
Ricordo di aver letto qualcosa meno di euro.
Comunque basta che vai sul sito e lo trovi…
T’hanno messo pure il link 😉
E quanto sei sgarbato… 😀
Comunque sì, l’ordine di spesa è 100 dollari (quindi valutate bene il tasso di cambio…anche se il dollaro, checcè se ne dica, “non vale un euro” :p).
Poi ci sono 15 dollari di spese di spedizione.
E poi ci sono gli stick in diversi assortimenti, di diverse colorazioni: 25 costano 10 dollari.
http://lixpen.com/
L'idea è ottima ma alla fine non si può chiamare "penna" così com'è…
Quella indicata da slovati mi sembra che sia molto più comoda.