
Tra i contemporanei di Descartes, nessuno mostrò una genio naturale come quello di Pascal, ma la sua reputazione matematica si basa più su ciò che avrebbe potuto fare piuttosto che su ciò che ha effettivamente fatto. Infatti spese una considerevole parte della sua vita dedicandola agli esercizi religiosi.
Blaise Pascal: vita e opere
Blaise_Pascal nacque a Clermont il 19 giugno 1623 e morì a Parigi il 19 agosto 1662. Suo padre, un giudice locale di Clermont, si trasferì con il piccolo Blaise a Parigi nel 1631 per potergli dare l’educazione scolastica che meritava, avendo già dimostrato abilità matematiche fuori dal comune.
Infatti lesse e imparò rapidamente il libro Elementi di Euclide, che gli fu donato proprio dal padre. Prima che Pascal compisse 13 anni, aveva già dimostrato la 32sima proposizione di Euclide e scoprì un errore nella geometria di Rene Descartes. All’età di 16 anni, Pascal iniziò a scrivere uno studio sull’intero campo della matematica e avviò la costruzione di una macchina per i calcoli, che perfezionò molti anni dopo, la Pascalina, una bellissima scatola fatta a mano: nasceva così il primo calcolatore meccanico accurato.
All’epoca, però, la Pascalina non fu un gran successo commerciale, perché poteva svolgere il lavoro di sei ragionieri e aveva quindi creato il timore di poter provocare disoccupazione.
L’improvviso cambiamento: dalla matematica alla filosofia e alla religione
Nel 1650, quando era nel bel mezzo dei suoi studi, Pascal decise improvvisamente di abbandonare la matematica per dedicarsi agli studi filosofici e religiosi e, come scrisse nei suoi Pensieri, per contemplare la grandezza e il mistero dell’uomo.
Nel 1653 Pascal dovette amministrate le proprietà di suo padre e riprese a condurre la sua vecchia vita: fece quindi diversi esperimenti sulla pressione esercitata dai gas e dai liquidi; e fu proprio in questo periodo che Pascal inventò il triangolo aritmetico e, insieme a Fermat, inventò il calcolo delle probabilità.
Blaise Pascal: gli studi matematici dopo il ritiro
L’unico lavoro sulla matematica che Pascal produsse dopo il suo ritiro a Port Royal è il saggio sul cicloide del 1658. Pascal soffriva di insonnia e mal di denti quando gli venne in mente l’idea e, con suo grande sorpresa, il dolore cessò immediatamente. Considerando ciò come un invito divino a continuare con lo studio, lavorò incessantemente per otto giorni su di esso e alla fine elaborò la geometria del cicloide.
Pascal divenne schivo nei confronti della società dopo il rifiuto del suo calcolatore meccanico, ma fu il tempo a dargli ragione, tanto che per oltre 300 anni il design di base della Pascalina fu utilizzato per i calcolatori meccanici e fu superato solo dall’introduzione di calcolatori elettronici.
La personalità di Blaise Pascal
Pascal fu caratterizzato da una personalità eccentrica ed unica, dotata di una potenzialità pressoché infinita se fosse stata espressa al massimo. Pascal morì molto giovane, a soli 39 anni a causa di una emorragia cerebrale. In riconoscimento delle sua invenzione, la Pascalina, nel 1968 venne chiamato con il suo nome un linguaggio di programmazione, il PASCAL appunto.

Altro grande padre della matematica e della fisica! Grazie a loro riusciamo ad interpretare la natura e il mondo!!…di Pascal ignoravo però il suo contributo in campo filosofico e religioso!!
grazie per questi articoli che portano luce su alcune delle personalità fondamentali della storia 🙂
tra tutti questi geni comunque, non saprei chi scegliere eheh
Se non erro al liceo classico e al linguistico si studia come filosofo eheh (più come filosofo che come scienziato ! XD)
Quando penso a Pascal mi viene sempre in mente la sua famosa “scommessa” sull’esistenza di Dio: lui diceva “se vincete, vincete tutto, se perdete non perdete nulla”… Doveva essere un personaggio per la sua epoca!
E’ sempre utile conoscere un pò di storia dei matematici!! Ottimo articolo!
che molti di questi scienziati sono veri e propri geni, con personalità anch’esse fuori dal comune che già da giovanissimi mostrano queste doti innate.
Pascal fu senza di dubbio un grande matematico e fisico ma anche un filosofo e un religioso. In fisica diede una grande contributo per quello che riguarda gli studi sulla pressione. Egli per esempio scoprì che per esempio la pressione esercitata su una parte di un liquido si propaga in tutto il liquido stesso. Bisogna infatti ricordare che la pressione atmosferica misura 101300Pa(oppure 1,01*10^5), e Pa sta per Pascal proprio in onere del matematico filosofo e questa unità di misura fa ancora parte del famoso sistema internazionale. Come espresso nell’articolo, contribuì a creare una di quelle invenzioni che se oggi non avessimo sarebbe veramente tutto più difficile ovvero la calcolatrice. Quella di Pascal, conosciuta come Pascalina, era la prima rudimentale calcolatrice che poteva così aiutare chi avesse bisogno di svolgere determinati calcoli. Egli era anche un uomo completo che cercò anche di soddisfare la propria anima e di alimentare la propria spiritualità. Per questo si dedicò anche alla filosofia e soprattutto alla religione.
Inoltre Pascal era anche un uomo che amava le scommesse e una di quelle più celebri riguarda la religione. Egli infatti teorizzò che è possibile sia credere in Dio che non credere. Ma quali sono i vantaggi a non credere? Nessuno perché se si sbaglia ci si perde e se si indovina non si guadagna nulla. Invece se si crede, se si è nel giusto allora si avrà un benessere ma se dovessimo sbagliarci, non ci avremmo rimesso nulla. Una concezione che fa molto discutere soprattutto fra Atei e Credenti con quest’ultimi che portano la tesi a proprio favore. In realtà se dovesse esistere un Dio, allora non penso che sarebbe contento del ragionamento di Pascal che nella sua credenza mostra un certo utilitarismo. Detto questo, chiudo questa piccola parentesi, ma rimane il fatto che Pascal è stato un grandissimo genio ed intellettuale del suo tempo.
A parte gli scherzi, w gli uomini che sanno esser delle grandi menti e con grande personalita