Ecco perché i cavi HDMI sono tutti uguali

Volete sapere tutta la verità sui cavi HDMI? La tecnologia d’avanguardia a portata di tutti ha sicuramente il grande merito di essere accessibile su larga scala ma incrementa notevolmente il rischio di truffa. Quando il commesso del negozio di informatica di turno ti vende insieme alla tv nuova un cavo HDMI costoso dietro la promessa di immagini perfette come dire di no? Chi comprerebbe una tv al LED, magari 3D, per poi rischiare di avere immagini dalla qualità scadente per risparmiare su un cavo? Non lasciatevi convincere: volete sapere qual è la differenza tra un cavo Monster e un cavetto da pochi euro con la busta impolverata nascosto nell’ultimo ripiano dello scaffale di uno di questi grandi megastore dell’informatica? Praticamente nessuna, facciamocene una ragione.

Sicuramente storceranno il naso i fanatici che si sfregano le mani prima di aprire la confezione di un cavo HDMI con i contatti in oro, ma purtroppo per loro la situazione dal punto di vista tecnico è questa: 7 euro o 100 euro, la prestazione è sempre la stessa, almeno per quanto concerne l’ambito domestico. Nessuna differenza di grafica visibile ad occhio nudo: al massimo si può constatare una migliore schermatura e una maggiore durevolezza e resistenza all’usura del cavo in quanto tale (ma da questo punto di vista è chiaro che 14 cavi da 7 euro dureranno più a lungo di uno da 100). E poi ci si lamenta che Apple abbia lobotomizzato le persone...

Dopo aver illustrato in precedenti articoli come funzionano i cavi HDMI e dopo aver sfatato le ipotetiche differenze di qualità basate sul costo, è arrivato il momento di tirare le somme riepilogando le conclusioni precedenti e chiudere il cerchio e di spiegare perché i cavi HDMI sono tutti uguali.

Come funzionano i cavi HDMI: nozioni base

Partiamo dalla terminologia: HDMI sta per High-Definition Multimedia Interface, interfaccia multimediale ad alta definizione. In questa definizione è riassunta lo scopo del prodotto: garantire una connessione digitale in grado di trasmettere segnale video in alta definizione e audio ad alta risoluzione con un unico cavo. Si usano dunque due cavi in meno rispetto al tradizionale segnale analogico.

Digitale, non analogico

Segnale digitale

Fondamentale punto di partenza su questo argomento è sapere che i cavi HDMI trasmettono segnali digitali sottoforma di impulsi di tensione che poi vengono tradotti in 0 e 1 (numeri binari) dallo schermo HD. Insomma, il segnale digitale, o arriva nella sua qualità migliore oppure non arriva affatto. La perdita di qualità è un problema che riguarda i segnali analogici, come infatti avviene per il cavo dell’antenna TV e la presa scart. Questo toglie ogni dubbio sulla possibile differenza di grafica tra un cavo HDMI economico ed uno notevolmente più costoso. Come abbiamo accennato sopra l’unica differenza tra un cavo premium ed uno no-brand può essere la qualità del materiale usato: spendere di più per un cavo HDMI può essere dunque conveniente solo nel caso in cui esso venga usato per dispositivi mobili, ad esempio una videocamera digitale.

In questo caso infatti è presumibile che il cavo venga staccato e attaccato di continuo e quindi rischi di rompersi più facilmente: stiamo dunque sempre parlando di una questione di qualità del materiale che giustifica il sovrapprezzo e non di ottimizzazione del segnale. Un cavo HDMI economico, qualora non sia difettoso (ipotesi peraltro meno comune di quanto si voglia far credere), che rispetti le specifiche richieste garantisce la stessa qualità di immagine di un modello costoso. Questo vale soprattutto per cavi non troppo lunghi: al di sotto dei dieci metri non sorgono problemi per il mantenimento del segnale e non ci sono interferenze di attrito o altro nel conduttore fisico.

Cavo HDMI da 240/480 Hz?

Molti produttori di cavi HDMI inseriscono nelle confezioni del prodotto la specifica 240/480 Hz: è un riferimento assolutamente improprio. La velocità di refresh di una tv non ha assolutamente nulla a che vedere con il cavo HDMI: per dirla in termini semplici la prima si determina una volta che il segnale è già arrivato a destinazione, non importa quale strada esso abbia seguito. Faccio un esempio banale ma emblematico: la scelta di un tubo per innaffiare non dipende dal fatto che si tratti di aiuole erbose o di campi di terra coltivati. Stesso discorso per etichette con scritto “3D”: un qualsiasi cavo HDMI ad alta velocità è in grado di trasportare segnali 1080p (inclusi 3D).

Ma allora cosa bisogna leggere sulle etichette per scegliere?

Gli unici parametri che contano sulle etichette delle confezioni sono standard-high speed, Ethernet (per la trasmissione non solo di segnale video e audio ma anche della connessione di rete), Audio Return Channel (per ridurre il numero di cavi necessari in caso di tv con supporto ARC) e infine Automotive (nel caso di impianti di Car Entertainment).

I connettori del cavo HDMI: vale la pena scegliere quelli placcati in oro?

Connettore in oro

Aldilà del prezzo un punto su cui riflettere quando si acquista un cavo HDMI è la forma e il materiale del connettore (ed è casomai questo che può fare la differenza con cavi troppo scadenti). I connettori snodabili ad esempio sono quelli che si rovinano più velocemente. Quelli ad angolo invece possono risultare scomodi se si hanno problemi di spazio. Molti dei cavi HDMI di marca giustificano il prezzo per la presenza di connettori placcati d’oro. Servono a qualcosa? Non si tratta solo di un vezzo estetico: l'oro infatti trasmette gli impulsi elettrici meglio di molti altri metalli (incluso il rame). Proprio per il discorso che facevamo prima però, legato al fatto che parliamo di un segnale digitale, questo dettaglio non è altro che uno specchietto per le allodole, volto a giustificare il prezzo maggiorato. Peraltro se il connettore sull'apparecchio e' stagnato, usare un cavo HDMI con terminale in oro, alla lunga può perfino essere dannoso: il contatto tra i due materiali diversi infatti può comportare una reazione chimica in seguito all’ossidazione del secondo metallo. La conseguenza sarebbe l’aumento della resistenza di contatto. Certo si tratta di un’eventualità remota, che potrebbe verificarsi anche dopo anni, ma è comunque uno spunto per riflettere sulle “bugie” del mercato. Non è tutto oro quello che luccica!

E allora perché pagare di più?

Chiudiamo con l’ultimo escamotage usato per giustificare il prezzo più caro (quest’ultimo peraltro comune un po’ a tutti i dispositivi tecnologici in genere): la garanzia di dieci anni! Peccato che probabilmente la sola garanzia vi costerebbe quanto il prezzo della versione aggiornata del prodotto nuovo che uscirà tra un decennio! E allora perché pagare di più? Per ignoranza. Questa è l’unica risposta possibile. Badate bene che non vuole essere offensiva e si riferisce proprio alla “non consapevolezza”. Del resto è proprio su questa che puntano produttori e venditori: ormai chi compra un cavo HDMI non è necessariamente un esperto di tecnologia ma un semplice consumatore che ha acquistato una tv, un decoder, un lettore blu ray e così via

E tu, il cavo HDMI, quanto lo hai pagato?

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