In questo video parliamo di energy harvesting: una serie di tecniche particolari che permettono di convertire varie forme di energia in elettricità.
Ce ne sono alcune molto particolari, specialmente per i sistemi embedded.
Molto spesso, in sistemi piccoli e portabili, c'è la necessità di alimentare il sistema stesso senza utilizzare batterie o alimentazione da rete elettrica: i motivi sono molteplici, alcuni possono riguardare il tuo stesso progetto.
Se hai in mente di ridurne le dimensioni, l'impatto ambientale o allungare la vita del tuo sistema, questo video può esserti davvero di aiuto.
Ciao mi chiamo Lorenzo Neri e all'interno di Elettronica Open Source mi occupo di Makers Academy.
Mi piace anche creare contenuti che permettano di capire il mondo dell'IoT e dell'elettronica embedded in modo semplice ed efficace.
Se mi chiedessi cosa faccio nella vita, la risposta è “tutto ciò che coinvolge una tastiera, un processore e una persona da aiutare e renderle più facile la vita”.
Dal 2019 collaboro con Elettronica Open Source il blog di elettronica numero uno in Italia: abbiamo realizzato assieme Makers Academy, la prima piattaforma online che ha aiutato più di 300 persone ad imparare a utilizzare Arduino e Raspberry Pi per proprio progetti.
3 Commenti
tattolilm9 Febbraio 2020
Mi affascina l’idea della conversione del moto meccanico tramite cristalli piezoelettrici che sottoposti a sforzi da deformazione meccanica, generano piccoli potenziali elettrici. O delle forze che possono provenire da pressioni applicate periodicamente, come nelle scarpe durante una camminata. Ma anche le fibre inserite nei tessuti degli abiti, possono generare energia attraverso il movimento stesso della persona. Tutto molto affascinante!
Grazie per l’articolo dal taglio introduttivo; tra le applicazioni dell’energy harvesting credo ci sia tutto quello che è indossabile, a partire ovviamente da smartwatch e braccialetti fitness; aumentare la durata della batteria ‘raccogliendo’ energia con metodi alternativa è una sfida credo attuale e stimolante. Che voi sappiate ci sono già dispositivi consumer che includono queste funzionalità? Saluti.
L’Energy Harvesting è stato oggetto di discussione della mia tesi triennale. Argomento affascinante, già un paio di anni sostengo che più verranno prodotti dispositivi ultra low power, smart e portatili/indossabili e più queste tecniche di recuper dell’energia diventeranno fondamentali per la durata di vita del dispositivo. Sinceramente preferisco chiamarla Energy Scavenging, dove scavenging sta per “scavare/raccimolare tra i rifiuti”, ovvero raccogliere energia dispersa e disponibile nell’ambiente che viene “sprecata”.
I migliori articoli li ho trovati proprio su queste pagine.
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Mi affascina l’idea della conversione del moto meccanico tramite cristalli piezoelettrici che sottoposti a sforzi da deformazione meccanica, generano piccoli potenziali elettrici. O delle forze che possono provenire da pressioni applicate periodicamente, come nelle scarpe durante una camminata. Ma anche le fibre inserite nei tessuti degli abiti, possono generare energia attraverso il movimento stesso della persona. Tutto molto affascinante!
Grazie per l’articolo dal taglio introduttivo; tra le applicazioni dell’energy harvesting credo ci sia tutto quello che è indossabile, a partire ovviamente da smartwatch e braccialetti fitness; aumentare la durata della batteria ‘raccogliendo’ energia con metodi alternativa è una sfida credo attuale e stimolante. Che voi sappiate ci sono già dispositivi consumer che includono queste funzionalità? Saluti.
L’Energy Harvesting è stato oggetto di discussione della mia tesi triennale. Argomento affascinante, già un paio di anni sostengo che più verranno prodotti dispositivi ultra low power, smart e portatili/indossabili e più queste tecniche di recuper dell’energia diventeranno fondamentali per la durata di vita del dispositivo. Sinceramente preferisco chiamarla Energy Scavenging, dove scavenging sta per “scavare/raccimolare tra i rifiuti”, ovvero raccogliere energia dispersa e disponibile nell’ambiente che viene “sprecata”.
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