
Domanda per i futuri sposi o quelli che sognano di esserlo: paghereste mai un fotografo per realizzare il vostro servizio fotografico del matrimonio con un iPhone, elaborandolo poi interamente in Instagram? Questa indagine sta facendo il giro del web, dopo che una fotografa e blogger, tale Kim Thomas, ha pubblicato delle immagini relative ad un servizio fotografico per un matrimonio scattato solo con il dispositivo Apple, un iPhone 4S. Subito sono esplose in rete le polemiche, accompagnate però anche da tanti pareri positivi. É come buttare via dei soldi, ma ormai nella logica del cliente Apple tutto è possibile, anche la spesa insensata, basta che sia griffata dalla mela morsicata; oppure si aprono nuovi scenari?
Perché fare foto professionali con l'iPhone è una cattiva idea
É innegabile che con un iPhone 4S si possano ottenere foto di buona qualità, anche alta se ci limitiamo ad una visione sullo schermo del computer. Ma da un punto di vita professionale, non c'è assolutamente paragone con una SRL o DSRL. Vediamo perché.
- Dimensione del fotorecettore: le misure degli elementi impressi su un sensore CCD (cioè il dispositivo che trasforma la luce in entrata in un segnale digitale) di un iPhone sono piuttosto ridotte, causando una perdita di luce ai margini e un'alta suscettibilità agli effetti di sfocatura e di movimento.
- Massa: i dispositivi piccoli e leggeri come un iPhone sono facilmente soggetti a vibrazioni, per cui 'assorbono' ogni minimo movimento della mano, cosa che invece è molto meno marcata con le SRL.
- Raggio dinamico: i sensori di un iPhone impallidiscono di fronte anche a quelli delle DSRL di qualità inferiore.
- Gamma di colore: i sensori di una SRL o di una fotocamera compatta 4/3 offrono prestazioni elevate nel momento in cui devono riprodurre i colori. Relativamente al raggio dinamico, non si fa riferimento ai chiari e agli scuri, ma a come riesce a riconoscere e a riprodurre il rosso, blu, o qualsiasi altro spettro. Chi ha mai provato a scattare di un oggetto rosso acceso o porpora con una macchina fotografica (utilizzando un filtro di Bayer, di cui sono già dotate le fotocamere) avrà notato che i colori tendono a bloccarsi, come a solidificarsi molto rapidamente; questo problema è dovuto al fatto che il filtro contiene quasi il doppio di recettori verdi rispetto agli altri colori (è comunque importante anche la qualità del sensore). Per esempio, l'immagine di un fiore rosso acceso scattata con una DSRL e un iPhone, entrambe le volte in perfette condizioni di luce, presenterà sicuramente un risultato migliore con un sensore più grande.
- Sensibilità alla luce: la capacità di un iPhone di catturare la luce non è nemmeno lontanamente comparabile con quella di una qualsiasi SRL, tanto che con bassa luminosità le immagini risultano sempre sgranate.
- Profondità di fuoco: questo aspetto, che rappresenta la distanza tra l'obiettivo e la pellicola, può essere controllato dall'apertura del diaframma, che molte applicazioni per la fotocamera dell'iPhone lasciano gestire. Ma l'apertura del diaframma ha un significato quasi nullo quando si parla di profondità di fuoco su un iPhone. La distanza ridottissima che c'è tra la lente e il sensore nell'iPhone sta a significare che si ottiene sempre una messa a fuoco eccessivamente elevata. Tutto è piuttosto definito, dal primo piano fino allo sfondo.
Come gli smartphone hanno cambiato la fotografia
Non è stata una rivoluzione, ma poco ci manca: dispositivi come l'iPhone, insieme ai social network e a programmi come Instagram, hanno reso la fotografia una parte costante della vita di tutti.
Ogni singolo momento può essere immortalato e subito reso pubblico, condiviso visivamente.
Non si può vivere con una macchina fotografica al collo, ma si vive con un telefono in tasca, quindi si è sempre pronti allo scatto; per questo oggi conserviamo momenti che altrimenti resterebbero impressi solo nella memoria. L'attimo non sfugge, può essere sempre colto. Ma qui si ferma l'utilità (seppur notevole) degli smartphone con ottime capacità fotografiche; un uso professionale inizia a diventare fuori luogo, una spesa senza senso.
Quello che si paga, per esempio nel servizio di un matrimonio, è l'occhio del fotografo, la sua abilità nel cogliere angolazioni, sguardi e momenti unici. E la qualità del dispositivo è importante, soprattutto per quanto detto nel paragrafo precedente (cattura della luce, profondità di campo, ecc.).
Ma forse non è sempre così, perché se le modalità della fotografia (o potremmo dire del fotografare) stanno cambiando, significa che il punto di vista prettamente qualitativo dell'immagine non è più la prerogativa principale per tutti.
Per avere un parere strettamente tecnico ed attuale, ho intervistato un giovane fotografo pescarese, Iacopo Pasqui, vincitore del premio nazionale 'Leica Talent Italia 24 x 36'. Ecco cosa ha risposto in merito all'utilizzo di iPhone o simili per lavori professionali: “Non possiamo certo parlare di qualità come la Reflex, non ci si può spingere in foto ricercate e 'pirotecniche' e non si possono pretendere ritratti ravvicinati; si tratta però di una modalità moderna, benché insolita, quindi non vedo perché non debba essere utilizzata se, come nel caso di un matrimonio, gli sposi dovessero accettare la proposta del fotografo. La varietà è molto limitata, come si vede nelle foto cui fa riferimento l'articolo: questo perché non ci sono primi piani ma tutti campi lunghi. Come detto è una modalità moderna, che i più giovani e gli iPhone dipendenti potrebbero gradire. Da un punto di vista puramente tecnico, comunque, non ci sono vantaggi (ad esempio anche gli effetti di Insatgram si possono riprodurre con Photoshop su una foto scattata da una Reflex, ottenendo un risultato qualitativo nettamente superiore), se non quello di avere a disposizione un mezzo pratico, poco ingombrante e leggero”.
Da un punto di vista profano, potremmo dire che è 'roba da fighetti': far sapere che il proprio servizio fotografico è stato scattato interamente con iPhone può suscitare curiosità e di certo garantisce, agli occhi di una determinata nicchia neotecnologica ( e neosociale), un appeal anticonformista.
Voi cosa ne pensate?

Per come la vedo io, La risposta è assolutamente no.
Non credo sia possibile, né tanto meno sensato, barattare una fotografia vera con quello che vien fuori dall’utilizzo di un iPhone.
È vero che c’è da analizzare una fenomenologia totalmente nuova, ovvero il documentario in tempo reale grazie ad lì dei cellulari.
Si tratta di una realtà che sarebbe stupido ignorare e che ormai pervade le aule dei tribunali.
Tuttavia credo che l’utilizzo del cellulare come macchina fotografica sia l’ennesima droga che causa illusioni.
Per dirla in altro modo, così come non è sufficiente avere una reflex per essere un fotografo, allo stesso modo si può tranquillamente affermare che avere in mano una fotocamera non assicura la qualità.
E per come la vedo io, non si tratta semplicemente del fatto di avere a disposizione tutto ciò che ci serve, ma del fatto che imparare a fare fotografia, come studiare una materia qualunque, richiede una sensibilità ed una maturità che sono l’esatto contrario dell’avere tutto pronto e disponibile in mano (quasi) gratis.
Insomma, sebbene ci siano certamente persone che ritengano sufficiente avere l’iPhone per fare fotografia, la verità è che non c’è soltanto la tecnica a rendere questa affermazione illusoria ma anche la sensibilità personale.
Sarebbe come dire che andare in cartoleria e comperrare pennelli ed acquerelli e sufficiente per affrescare la Sistina…
Inoltre, visto che ho contatti ravvicinati con la fotografia da quando ero piccolo, credo di essermi fatto l’idea che essere un fotografo voglia dire aver, con umiltà, aver provato ad affrontare (studiare) temi come i tempi di diaframma, le Isoed altri cercando di “capirci qualcosa”.
Tutti temi che nessuno tratta più.
La fotografia non può essere, secondo me, fatta con l’iPhone perchè l’idea che ANCHE questa forma di arte figurativa sia distillata, impacchettata, surgelata e venduta con la formula del take-away in un qualsiasi Mc Disgust’s è molto coerente con i tempi che viviamo ma, come tante altre cose, semplicemente poco sensata.
Scusate, ma io la penso così.
C’è anche da fare un discorso di costi, e questo è vero!
Fare foto “alla vecchia maniera” è diventanto molto costoso.
Ma io vorrei lasciare questo dibattito con una domanda: quante foto fatte con le macchine digitali (in percentuale) sono “buone” rapportate al totale delle foto scattate?!
E ancora, non c’era forse più parsimonia, più dedizione e più attenzione nello scattare quando una singola foto aveva un costo reale?
Quanti si ricordano quanto duravano le pose con le macchine analogiche?
Lo scorso anno ero al Lucca Photo Fest ed ho ammirato per la prima volta le foto di Kenro Izu. La fotografia non è solo arte, non è solo pianificazione, ma anche conoscenza degli strumenti e consapevolezza dei limiti che questi impongono. La somma di tutte queste cose permette di realizzare dei capolavori. Certo con l’iphone è più pratico, instagram poi è molto cool, anche io ammetto di aver trascurato la reflex ultimamente, ma una Foto con la F maiuscola è un’altra cosa. Per realizzarla ci vuole quanto detto sopra, e questo comporta del tempo. Ci vuole tempo a fare delle belle Foto ed è proprio questo che ai nostri tempi manca!
Possiamo accettare la cosa oppure illuderci che un telefonino possa fare le fotografie….
Certe foto possono risultare buone o accettabili anche se fatte con il telefonino (specialmente se e’ un Nokia che monta obiettivi Zeiss) ma sono delle combinazioni, in questo caso sono le condizioni di ripresa che s’adattano alle capacita’ del telefonino e non viceversa.
Sono un fotografo professionista e m’e’ capitato un incidente stradale, siccome non viaggiavo per lavoro non avevo con me l’attrezzatura fotografica ma solo il mio Nokia, ho fatto le foto con il telefonino e sono risultate molto valide, ma c’era il sole e non ho dovuto fare riprese che comportassero esigenze particolari, tutto sarebbe cambiato in caso di riprese al buio.
Certo che e’ come dici, bisogna capire che una volta dovevi pagare pellicola,sviluppo e stampa, cio’ comportava una riflessione prima di premere il pulsante di scatto, ora invece basta scattare e poi rivedere le foto al computer, per cancellare quelle che non sono perfette.
E’ chiaro che non vale piu’ la pena di perdere molto tempo al momento dello scatto quando puoi fare il lavoro comodamente seduto davanti al PC.
A me e’ gia’ capitato anche di non rendermi immediatamente conto della superiore qualita’ di una foto finche’ non l’ho vista sul monitor, certo al momento della ripresa ritenevo fosse buona, ma non ottima come s’e’ rivelata in seguito.
Anche io ho qualche dubbio sulla scelta di usare un Iphone, se non per fare i “fighetti” della mela a tutti i costi.
Se ragioniamo dal punto di vista tecnico, con una macchina digitale da almeno 8 Mp si eguaglia la risoluzione di una pellicola fotografica in formato 24×36.
Quindi teoricamente anche una qualunque compatta (ora arrivano anche a 16-20 MP) potrebbe assolvere al compito di immortalare il lieto evento.
A parte che io sono nato con il mito del fotografo che usava macchine reflex a pozzetto in formato 6×6, (e la differenza con un 24×36 si vedeva tutta), sono convinto che da sempre a parità di risoluzione siano le ottiche a fare la differenza, sia per la creatività che ti offrono (dal grandandolo, al macro al teleobiettivo), sia per la nitidezza dei dettagli che il sensore può ricevere e trasferire al meglio delle sue capacità.
Ho poi dei dubbi che anche la recentissima ottica a 5 elementi del nuovo Iphone5 (8 Mp), possa rendere un effetto di profondità di campo piuttosto che un effetto Bokeh o di Panning.
Diciamo che va bene avere sempre a portata di mano un oggetto che possa congelare un evento, anche imprevisto, ma se devi fare un matrimonio puoi usare mezzi migliori di un Iphone, (pensate se squilla e vibra l’Iphone del fotografo mentre sta scattando la foto clou dello scambio degli anelli!)
Una vera ottica piuttosto che quella "compressa" di uno smartphone è imbattibile.