L’informazione, attraverso tv, stampa, internet etc rende gli uomini liberi o li rende più schiavi? Qualcuno di getto darà la prima risposta perché, come è ovvio, un popolo che non ha accesso all’informazione è oppresso da una dittatura; i complottisti al contrario punteranno il dito contro le “verità ufficiali” propinate alla massa. Usciamo da ogni ideologia e faziosità ed analizziamo tecnicamente come è possibile condizionare il popolo attraverso i media, unica strada per difenderci ed evitare di farci manipolare la mente e porre le nostre scelte in altre mani.
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Purtroppo non sono abbonato ancora e quindi non posso leggere l’articolo, però posso dire che è stata aperta una discussione dove ci sarebbe da scrivere un intero trattato.
Secondo il mio modesto parere, per capire il perchè di un certo comportamento della mente agli stimoli “pubblicitari” (chiamiamoli così), dobbiamo parlare del come il cervello “lavora” sulla memoria:
In pratica, il nostro cervello assimila in continuazione, attimo per attimo, ogni particolare che ci circonda, colori suoni, immagini, odori, “frasi pubblicitarie”, “frasi politiche”, etc.
Durante la notte approfitta per sistemare nelle varie parti della memoria i vari dettagli, quindi comincia a mettere i particolari senza importanza nella memoria “a breve termine” cioè che dimenticheremo quasi subito, mentre i dettagli un po più significativi verranno messi in un’altra zona e verranno mantenuti per un periodo di tempo più lungo, i dettagli più significativi verranno messi nella memoria permanente, quindi saremo in grado di ricordarli anche dopo moltissimi anni.
Queste operazioni, non sempre vengono fatte ogni notte e non in tutte le persone avviene allo stesso modo, può capitare, magari, ogni tre o quattro notti (o anche di più), ed ecco che ci sveglieremo per colpa di un, apparentemente, inspiegabile incubo, in realtà è semplicemente il susseguirsi di tutti gli eventi assimilati dall’ultima “sistemazione”.
Ci sarebbe da parlare per ore ma preferisco fermare qui il discorso memoria e “riconnettermi” al titolo dell’articolo.
La persona mentalmente poco calma, si ritroverà tutte le informazioni ricevute come “input” dal cervello, nella zona di memoria più “a portata di mano” ed ecco che sarà abbondantemente manipolata da questi “stimoli esterni”, chi invece, è calmo per natura sua, sarà un po più “duro” nel farsi manipolare dalle “informazioni a trucco”.
Mi scuso per la lunga risposta ma, mi ripeto: ci sarebbe da scrivere ancora tanto…
In un pezzo di questo articolo c’è lo spunto per riaprire una “diatriba” che mi ha visto coinvolto qualche tempo fa: quella sui videogiochi violenti. 🙂
Se da un lato è vero che il nostro cervello è condizionabile, certamente, è anche vero che esistono abitudini a non essere condizionati e, forse, qualche tenetativo in tal senso avrà anche successo.
Il National Geographic sta portando in programmazione una trasmissione che si chiama “Cosa ti dice il cervello”, in americano “Brain Games”. Si propone di spiegare, tramite giochi, quiz e test studiati ad hoc, i meccanismi cognitivi, quelli di scelta e selezione, il metodo di lavoro della memoria e così via dicendo.
Cosa c’entra? Facile: noi non conosciamo ancora tutto del cervello ma ci sono dei meccanismi che ci sono chiari, indizi, se volete, sulla strada verso la comprensione. Ecco, grazie a questi input, noi abbiamo l’opportunità di capire se e quanto il condizionamento funzioni davvero.
Vi consiglio di dare un’occhiata a questa trasmissione!
Alcune delle opere citate, dei libri e dei riferimenti, li conoscevo già e devo dire che rispetto all’ottimo riassunto di tutto ciò che c’è “in giro” e che lavora al fine di condizionarci, penso che dovremmo ritenerci molto fortunati se riuscissimo davvero a restare “autonomi”.
Una domanda: come riusciremmo ad accorgercene?
E se chiedercelo fosse già una forma di omologazione?
La risposta alla tua domanda “come riusciremmo ad accorgercene?” è una soltanto: ragionando!
Ed il ragionamento deve comprendere anche le informazioni sulla manipolazione, cosa che questo articolo vuole appunto fare: informare. Poi sicuramente ci saranno nuove tecniche ma almeno porsi il problema lo vedo più come un passo avanti che come un’omologazione.
Ieri sera su Report, nel servizio di come sono stati scelti gli attuali ministri e sottosegretari, è stato spiegato anche come avvengono i comunicati. Nella sala stampa di Montecitorio, i giornalisti (o pseudo tali) tengono manciate di microfoni in mano e registrano i vari comunicati dei politici SENZA FARE DOMANDE. Gli stessi comunicati che poi girano sui vari TG.
E’ quindi evidente che la notizia viene letta in chiave politica dallo speaker di turno e quindi il messaggio che passa è tanto positivo quanto è la capacità comunicativa di quel politico e non il fatto in se. Infatti i vari messaggi vengono ripetuti svariate volte finche la capacità di convincimento sia efficace…..
Lo spunto di riflessione è davvero ottimo ed aprirebbe un mondo di dibattiti ed argomentazioni di vario genere.
Sono da poco tornato a casa e mi aspettavo, acceso il PC, di vedere questo post invaso da commenti di carattere etico, politico, esistenziale e quant’altro…..ma forse molti staranno ancora smaltendo i “postumi” del ben noto post “Dio esiste…oppure no?” 🙂
Che dirvi…i media sono un potere forte, e riuscire quantomeno a non farsi influenzare da essi è molto difficile, specie per chi non è stato abituato a mettere ed a mettersi in discussione.
Di tecniche psicologiche per manipolare la mente, poi, la letteratura è piena: mi viene ad esempio in mente quello che successe a JonesTown nel ’73, quando non ricordo quante persone furono coinvolte in un grande suicidio di massa da una specie di santone, Jim Jones.
la cultura si dice sia uno strumento utile a difendersi da tante pratiche di plagio e manipolazione, ma è senz’altro lecito a questo punto chiedersi come una persona se la costruisca; e, soprattutto, come la alimenti.
Di TV e giornali sembra non possiamo più fidarci tanto, e l’ago della fiducia sembrerebbe in questo momento sociale propendere verso internet ed i suoi spazi aperti.
Se anche questi siano tutti “puliti” solo perché ci si può ancora esprimere con minore censura rispetto alla TV, è una domanda dalla risposta non scontata che converrebbe ci facessimo tutti, sempre.
Il mio modesto parere è che se in ogni decisione presa, in ogni spiegazione ricevuta, in ogni situazione della vita vissuta, se dopo aver ascoltato tutte le opinioni del mondo esterno non ci fermiamo ad interrogare LA NOSTRA TESTA, forse continueremo ad alimentare il fenomeno così ben descritto in questo articolo.
Magari non in modo diretto, tramite un qualche “effetto butterfly”…..
Adesso vi auguro la buonanotte, la sveglia delle 06.00 di domani mattina mi sta manipolando la mente stimolandomi un gran sonno…… 🙂
Grande articolo, ed è ora che iniziamo veramente a cambiare atteggiamento verso la tecnologia. Oramai siamo schiavi, e non sempre inconsapevoli. Purtroppo anche di internet. E’ vero che su internet troviamo tutte le informazioni che possiamo scegliere in modo attivo, ma è anche vero che non sempre ci imbattiamo in notizie vere. Se poi pensiamo ai vari Social Network, Facebook in particolare, ci accorgiamo come anche lì siamo utenti “passivi” e ci troviamo a credere a tutto ciò che ci mostrano. Ho letto di uno studio che dimostra come Facebook possa portare facilmente ad uno stato di depressione, dal momento che chi pubblica ha la tendenza a pubblicare solo le cose belle della propria vita, ed il confronto con la propria è spesso scoraggiante. Inoltre le notizie che passano sulla Home sono in effetti come una TV che scorre a prescindere da noi.
Tra l’altro a me succede spesso di utilizzare Google per fare le ricerche, e troppo spesso tra i primi risultati mi scontro nel sito Yahoo Answer…terrificante!!! A volte vedo risposte a delle domande da persone che non conoscono l’argomento, a dimostrazione che anche internet non è una fonte di conoscenza, se non si è in grado di discernere. Credo che questi siti rendano internet pericoloso quanto la TV. Ovviamente (ma stesso discorso vale per TV e per Internet) un uso appropriato ci salva da ogni tipo di manipolazione, ma sono convinto che la pericolosità del Web, attualmente, non sia minore rispetto alla TV. Per chiudere vi pongo un punto di riflessione: se il Sig. Google decidesse di mostrare come primi risultati di tutte le ricerche sempre dei siti scelti da lui in modo opportuno, e noi, come sempre, andiamo a scegliere tra le prime pagine che Google ci mostra, saremo indirizzati a credere a ciò che il Sig. Google ritiene giusto. Il pericolo cresce dal momento che utenti di internet sono ragazzini, e quei ragazzini saranno adulti un giorno, cioè il nostro futuro.
PS: Per quanto riguarda giochi violenti, Film violenti, etc.. Io amo il film Kill Bill, credo che sia geniale e lo trovo fantastico (per chi non lo conosce parla di una sanguinosa vendetta). Ma non sono per nulla un tipo vendicativo e sanguinario (e non ho avuto neppure il desiderio di vendetta a fine film). Probabilmente potremmo stare ore e ore a parlare di questo argomento, ma io credo che atteggiamenti violenti non provengono da ciò che vediamo in TV ma solitamente da particolari situazioni familiari o da traumi che uno si porta dietro, e tutto il resto può solo contribuire a peggiorare la situazione.
Decisamente interessante questo post. Devo dire che io stesso sto portando avanti una serie di discussioni incentrate su questo argomento in un altro sito. Ad esempio ritengo che la psicologia, quando non è usata per curare le nevrosi e le malattie degli uomini, diventa uno strumento del male se viene applicata nelle strategie di marketing e in politica. La statistica, come materia usata per le indagini di mercato fa lo stesso: Serve per insinuare un prodotto e per fargli accquisire il massimo valore, ma anche ad altro.
Ci sono campi scientifici che se ne fregano dei bisogni reali degli esseri umani, servono per affermare le leggi di questo cosidetto mercato che è libero solo nel condizionare gli uomini. Una cosa che mi fa riflettere è che se questo mondo avesse avuto un contatto alieno, i turisti galattici non avrebbero alcun motivo di fare la guerra per assoggettare l’umanità.
Il denaro? E’ lo stesso: Noi tutti crediamo che il benessere provenga da quanto denaro siamo capaci di acquisire, per poi adempiere al nostro bravo ruolo di consumatori bulimici. Ci controllano come e quando vogliono, sono arrivati al punto di poter decidere se ad esempio a colazione possiamo mettere un biscotto nella tazza o un pezzo di pane duro, oppure niente. Stiamo già vedendo come ad esempio si controlla una nazione con lo strumento del debito pubblico.
Come fare per difendersi? Secondo me bisogna che ciascuno ascolti la propria anima. Leggere fa bene ma scrivere non è da meno, perchè fare un diario, anzi riprodurre i propri pensieri da qualche parte, e cercare poi un feedback aiuta a porre dei filtri di fronte questo diffuso controllo dei media e della società del marketing.
Scrivere non è come parlare, consente di mettere a fuoco i pensieri e anche a comprendere noi stessi. Si è vero lo strumento che offre un forum è eccezionale per contrastare questo plagio diffuso. Purtroppo siamo tutti ingabbiati, io dal canto mio spero che ci sia una rivoluzione ideologica.
Ebbene si…
Nel bene o nel male che sia, siamo tutti dipendenti dalla Tecnologia, anche troppo!
Gintas69… È davvero un piacere reincontrarti… 😀
ho letto tutti gli interventi che avete scritto che sono sostanzialmente d’accordo con voi.
Soprattutto su Facebook.
yahoo answers è divertente ma ci sono anche delle volte che riesce anche ad essere utile. Praticamente chiunque ha fatto una domanda su qualunque cosa e se da un lato ci troviamo delle cose un po’ agghiaccianti dall’altro molto spesso io devo ammettere di aver trovato le risposte alle domande che mi stavo facendo. non erano risposte geniali o brillanti però mi hanno messo sulla strada giusta.
Posso chiedere a gintas69 su quale sito sta portando avanti queste discussioni? Sarei curioso di leggere…
Comunque sono molto d’accordo con le sue considerazioni su marketing e politica e anche sulla statistica. Siamo portati troppo spesso a venerare i sondaggi oppure le indagini di mercato come se fossero degli dei che portano la luce nel paese degli uomini ciechi. Tutto questo è stupido perché si tratta di risposte a domande e allora chi dice che le domande siano state fatte correttamente? A chi sono state fatte poi? Erano le persone giuste e perché? E perchè?
Nessuno si fa mai queste domande. Tutti credono e quindi obbediscono. Secondo me è la stessa cosa di Facebook.
Posso dire una cosa? Questa frase: “Ci sono campi scientifici che se ne fregano dei bisogni reali degli esseri umani, servono per affermare le leggi di questo cosidetto mercato che è libero solo nel condizionare gli uomini. Una cosa che mi fa riflettere è che se questo mondo avesse avuto un contatto alieno, i turisti galattici non avrebbero alcun motivo di fare la guerra per assoggettare l’umanità.” a me sinceramente sembra un po’ eccessiva però forse non ha tutti i torti. Forse non è così sbagliato.
Non ho capito l’accostamento tra la colazione e il debito pubblico però 🙂
Sulle conclusioni sono d’accordissimo. L’unica domanda che vorrei fare è: una rivoluzione ideologica basata su quali valori?
Non è una provocazione, è una domanda vera!
Sebbene io non ho postato molto, addirittura in un solo articolo e in quella circostanza ero spinto anche da questioni personali. Ho voluto commentare questo articolo perchè mi trovo d’accordo e anche per congratularmi con l’autore.
Se c’è una cosa che senza dubbio può essere definita OpenSource quello è il pensiero: Nessuno dovrebbe tenersi per se quello che elabora con la propria mente, ci sarebbe eventualmente solo da mettere in atto un pò di sanità per evitare i pensieri maligni e quelli offensivi. Io non mi ritengo un intellettuale e ci sono cose in cui sono “ignorante”, ma una cosa di certo che ho imparato è quella che nella vita bisogna ragionare con logica positiva e tenere in considerazione che esiste il nero il bianco, tutte le sfumature e i vari colori. Mi rendo conto che “pensare” non è da tutti, io cerco solo di provarci e i risultati migliori li ho ottenuti confrontandomi.
Fatta questa premessa le dirò che anche io, (un attimo dopo aver postato) mi sono reso conto che quella parola “rivoluzione ideologica” era sbagliata perchè il termine può essere male inteso.
Il futuro del mondo non è nelle mani di Dio ma in quelle dell’uomo, Dio ne conosce solo l’esito perchè conosce tutte le sue creature. Per quanto riguarda noi, siamo chiamati a dare e ricevere amore, ma anche comprendere l’amore e noi stessi. Se c’è qualcosa in cui dovremmo spontaneamente evolvere è quella di imparare ad usare tutti i neuroni disponibili (lo dico pure per me), questa sarebbe non solo una evoluzione ma anche una rivoluzione perchè metterebbe in discussione questo sistema che di democratico non ha nulla. Per ora i valori a cui lei si riferisce sono una cosa più virtuale che reale. Se ci riflette è così.
Siamo semplicemente degli individui passivi e addormentati da un raffinato sistema di media, virtualmente connessi dove i messaggi viaggiano solo in una direzione. La cosa grave è che siamo ormai abituati a vedere il mondo che ci circonda attraverso il buco della serratura: Ne vediamo solo l’aspetto che scorre d’avanti. Il buco può essere la TV, il giornale che siamo soliti leggere, il sito che frequentiamo, il partito politico e persino la religione a cui ci siamo votati. Tutto è relativo. E’ chiaro che così abbiamo assunto solo una parte di verità e tutto il paesaggio ci sfugge. Ad un certo punto a chi serviva è venuta l’idea di usare la psicologia e tutte le scienze utili a comprendere l’essere umano, uno dei mezzi migliori per azionare i meccanismi è risultato l’uso dei media.
Probabilmente la rivoluzione del web mette tutto in contrasto e ci fa notare la differenza tra i media tradizionali e questo mezzo che offre ancora (ho paura che sia per poco) la possibilità di esprimersi e capire un pò più profondamente.
Per quanto riguarda colazione e debito pubblico mi chiarisco in un altro post.
Purtroppo non sono ancora abbonato per leggere l’articolo ma è un dibattito interessante.
Mi piacciono le neuroscienze e il cervello in generale. Non so se esistano metodi di controllo della mente, o di condizionamento, “dichiarati” ma guardando il mondo oggi sarei portato a dire di sì. In questi ultimi anni ho notato le abitudini della massa in due circostanze: iPhone e fotografia. Non voglio essere assolutamente quello che critica Apple, essendo un utente Android, non parlo della qualità dei loro dispositivi in commercio.
Soprattutto da iPhone 4/4S ho notato come nella fascia d’eta tra 13-18 anni ci sia stato un incremento della presenza di iPhone, tutto solo perché l’amico, il conoscente o il personaggio famoso ne aveva uno: di conseguenza ovunque io mi volti ora vedo iPhone. Non lo so se questo fenomeno sia riconducibile al “controllo della menta”, ma fatto sta che la Apple si ritrova con un incremento di incassi dovuti agli individui che seguono la massa solo per propria soddisfazione.
La stessa cosa l’ho notata nel campo della fotografia. Negli ultimi 2 anni c’è stato un incremento di fotografi “acquisiti”: molti ora comprano macchinette fotografiche da 600€ solo perché vengono pubblicate una marea di foto su Facebook.
Il ragionamento che intendo è questo “compro un iPhone/fotocamera e sono alla moda perchè tutti ce l’hanno”.
Non voglio fare il moralista, ognuno è libero di comprare/fare quello che vuole ma forse al giorno d’oggi si segue più la massa, che sembra condizionata, piuttosto che capire il vero uso dell’oggetto che hanno in mano o dell’idea che hanno in mente.
mi ricordo che una volta, durante una lezione di “Internet e Multimedia”, si parlava dello sfruttamento delle capacita fisiologiche dei nostri occhi e orecchie per comprimere i flussi multimediali.. ne nacque un’interessante dibattito su come queste capacità potessero essere sfruttate anche per manipolare la mente: ad esempio, manipolando un flusso audio esaltando alcune frequenze rispetto ad altre (alcune delle quali non udibili da tutti), la successione rapida di immagini (come sopra) o l’utilizzo di determinati colori.. C’è un prof che dice sempre: non mandate il cervello all’ammasso, cioè non utilizzatelo come un mero contenitore di info non analizzate.. purtroppo è quello che avviene oggi. Anche se una volta si diceva che un popolo ignorante era più facile da manipolare, secondo me, oggi, è il contrario: basta appunto vedere le code per il cell di ultima generazione o per accaparrarsi un vestito firmato solo perché lo impone la società (in modo implicito o esplicito). E’ anche vero che una volta i social/blog/forum erano luoghi dove ci si confrontava, oggi invece sono inondati di post scritti da persone che replicano soltanto senza ragionare ma anche da pubblicità studiate ad hoc e basate su cookies (ufficialmente ti tengono aggiornato sui prodotti di interesse, ma ufficiosamente sono un mero modo per invogliarti a comprare anche cose inutili: basta inserire in mezzo articoli diversi per suscitare l’attenzione); e, purtroppo, i social sono più seguiti dei saggi -.-
Leggendo l’articolo mi sono sentito un po’ pirla perché mi è capitato in passato, ora per fortuna un po’ meno, di finire in vittima di uno dei metodi elencati: colpa della TV, delle pubblicità e dei TG.. in questo ringrazino internet, la possibilità di confrontare diverse fonti e approfondire… e guarda caso, molti di quelli che commentano negativamente la tecnologia e tutto ciò che ne deriva, sono i primi che cercano di manipolare. Bisognerebbe “addestrare” maggiormente le persone fin da piccole, a partire dai genitori e dalle scuole, a pensare con il proprio cervello e non con quello che ti viene detto.. il problema è che, in molti casi, è faticoso insegnarlo (basta già vedere la voglia di vivere di alcuni prof o l’attenzione di alcuni genitori)..
Condivido tutto quello che è scritto nell’articolo. Manterrò questa pagina aperta nel mio browser per rileggerla ogni tanto.
Sono capitato ti potrebbe anche interessare: si un articolo perfetto, anche se del 2013, più che attuale purtroppo cosa aggiungere di più; il sistema i media non fa altro che influenzarci con cose che loro vogliono farci sapere, viceversa, non dicono quello che non vogliono farci sapere, e ci confondono le idee con false notizie e così via. Bisogna imparare a pensare con intelligente e con la propria mente, e la dove possibile fidarsi di notizie reali.