
Ciao, sono Massimo Banzi, sono uno degli inventori della scheda Arduino.
Questa è una scheda Arduino, un piccolo computer delle dimensioni di una carta di credito, dal costo molto contenuto (circa 26 euro), che si può programmare in maniera molto più semplificata rispetto a prodotti del genere, tramite un software open source. La particolarità è che di questo sistema abbiamo aperto il sorgente non solo del software ma anche della parte hardware. Gli schemi elettrici e tutte le altre informazioni per ricostruire questa scheda sono disponibili on line.
Con questa premessa di un sistema di software aperto, hardware aperto e documentazione facilmente raggiungibile e utilizzabile su internet, spiegando l'elettronica in un linguaggio il più semplice possibile e creando delle comunità locali che utilizzano questa scheda in ogni Paese, abbiamo creato un movimento che copre praticamente tutto il mondo; ci sono persone in tutto il mondo che utilizzano questa scheda per realizzare progetti di vario tipo che vanno dagli strumenti musicali alle installazioni interattive per i musei, ai prodotti tecnologici, ai lettori di mp3 e via dicendo.
Ci sono persone nei Paesi in via di sviluppo che, con poche decine di dollari, utilizzano Aruino per realizzare strumenti di laboratorio che replicano le funzioni di quelli commerciali che costano diverse migliaia di dollari; ci sono artisti che la utilizzano per realizzare le loro opere d'arte interattive; viene utilizzata praticamente in tutte le scuole di design del mondo e anche all'MIT Media Lab dove recentemente è stato pubblicato un intero corso di Arduino realizzato in video.
Sono sicuro che, in questi pochi secondi, non sono riuscito a spiegare bene cosa sia Arduino, non è così facile spiegare che cosa lo rende uno strumento così apprezzato; però è stato bello vedere che un oggetto che è stato pensato e realizzato e continuamente fabbricato in Italia abbia successo. Si può dimostrare che, combinando gli elementi del design, di cui l'Italia è maestra, con la tecnologia – in Italia abbiamo molte persone bravissime in questo settore – e creando il branding giusto, si riesce a vincere nel mondo.
Credo fermamente che nel futuro, se l'Italia riesce a combinare le capacità tecnologiche di tante persone preparate che abbiamo con la maestria nel design, che pure abbiamo, possiamo veramente creare dei mercati nuovi che in questo momento non abbiamo neanche toccato.

Io ne ho una a casa ma non so che integrato metterci.
solo che io uso un mac e la porta seriale non esiste.
Non so un eventuale programma su windows come usarlo.
Non so neanche che linguaggio utilizza nel senso assembler quale?…
Prof. Banzi,
anche l’entrata in castellano su di wikipedia supera le altre lingue 🙂 ,
e confermo, che si tratta di amore da comunity, che si respira in siti e forums habla hispano su moltissimi progetti open source,
non dimentichiamo che gli utenti sur-americani di arduino e cloni(sopratutto) sono moltissimi specialmente in Colombia e México,
e che il castellano e la 3ª lingua più parlata, per numero di persone, dopo inglese e cinese.
Però bisogna anche dire che i lettori/scrittori Italiani preferiscono l’uso della lingua inglese nell’ambito tecnico, mentre che, nelle comunidades hispanas y españolas,
si preferisce tradurre tutto al castellano, mi ricordo di un progetto del ’97 del linguaggio “C” scritto in castellano.
PS sto facendo un corso per dummy di lingua cinese, tra 15 anni potrei tradurre la pagina in cinese e magari tra 30 scriverla a mano 🙂
Un Saluto a tutti.
Maurizio.