Alcuni le hanno affidato dei sogni, altri ne hanno evidenziato dei potenziali rischi, altri ancora ci hanno basato un business sopra. Per tutti, però, è diventata uno dei principali simboli del progresso tecnologico dell’umanità. Parliamo della Stampa 3D, fenomeno iniziato dalla seconda metà degli anni ’80 e che ora sta letteralmente esplodendo presso i media di tutto il mondo. Vediamone insieme un po’ di storia e lo stato dell’arte raggiunto, guardando come grazie all’Open Source si sia affacciata al Grande Pubblico.
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… e nessuno può fermarla!
Ricordo i tempi andati dove per fare un misero stampo, anche di un semplice telecomando, servivano alcune migliaia di euro. Certo l’accuratezza della stampa 3D casalinga è ancora a bassi livelli ma…. la rivoluzione è iniziata!
Segnalo anche l’importanza di scegliere la stampante giusta per le proprio esigenze:
Come scegliere una stampante 3D
Una tecnologia affascinante che stimola tante riflessioni, apre possibilità inesistenti fino a poco tempo fa e regala sooddisfazioni immense.
Qualche tempo fa ho avuto il piacere di intervistare qualcuno che ci ha lavorato e della stampa 3D ha individuato limiti e potenzialità reali:
http://it.emcelettronica.com/stampa-3d-futuro-di-ogni-professione
Al di là dello stupore è giusto e responsabile individuare il miglior caso applicativo, per non sfruttare in maniera impropria anche una tecnologia versatile come questa.
Che ne dite?
La costante è che devi sempre spendere alcune migliaia di euro, ma almeno stavolta è per comprarti la macchina e fabbricare tanti telecomandi!
Scherzi a parte, i prezzi diminuiscono ogni giorno di più e la ricerca nel settore fa passi da gigante. L’attesa che le nostre aspettative siano soddisfatte è più breve di quel che sembra…:-)
Siamo d’accordo,la stampa 3D SARA’ accessibile a tutti.
Ma adesso, in pratica, a chi potrei commissionare la costruzione di alcuni tasti in plastica di due organetti,spezzati per una caduta sul pavimento?
Sembra infatti che per i costruttori di S.M.elettronici,i tasti in plastica debbano durare in eterno,e spesso non forniscono questi componenti.
Sapete forse se qualcuno ha iniziato una tale attività?
Grazie,
Arrangista.
Ciao,
ti presento 3 alternative nell’immediato:
1) mi mandi i tasti rotti, faccio in modo di ricavarne un modello digitale e te li stampo io in ABS o in PLA;
2) hai già un modello 3D dei tasti, se vai su http://www.3dhubs.com trovi la persona geograficamente più vicina a te in possesso di una stampante 3D e gli commissioni la stampa;
3) usi un service di stampa 3D online accreditato, come Shapeways, Sculpteo o Vectorialism, giusto per citarne alcuni;
In ogni caso, se ti piace il risultato che otterrai, ti invito a considerare il servizio offerto (a breve ) da http://www.justmake.org, di cui ti invito a valutarne i dettagli sul sito.
Un saluto 🙂
Salve Delfino_Curioso
Grazie per le preziose informazioni:dovrò smontare alcuni tasti integri da usare come campioni per il modello digitale. Appena avrò provveduto,ti farò sapere.
Saluti,
Sebastiano.
Intendi l’Open Source come un modello di business? Perchè?
Si può avere un riferimento per studiare le tecniche come la lom?
Mi corregga Emanuele se sbaglio, ma “Open Source” può essere al contempo un movimento culturale, una filosofia di scelta e, perché no, un modello di business. Ci sono molte aziende o professionisti freelancers che vedono nell’esclusività del SERVIZIO offerto una fonte di sostentamento maggiore rispetto a quella dell’OGGETTO del proprio lavoro. Di conseguenza rendono il secondo libero e fruibile dal pubblico (di solito comunque regolato da licenze GPL, CC etc.) e puntano sul fatto che il primo sia una loro prerogativa.
Ed è pure un modello che sta (ri)pagando bene.
Detto ciò, il bello dell’open source è che è un concetto versatile. Lo puoi applicare dall’informatica, all’elettronica, alla produzione di birra o a qualunque cosa ti venga più o meno in mente.
C’è chi ne ha fatto direttamente uno stile di vita….quindi si, può essere anche un modello di business 😉
Anche se non è esattamente la stessa cosa (e ci tengo a precisarlo dopo averli conosciuti di persona), prova a dare un’occhiata ai ragazzi di MCor Technologies, industria irlandese che effettua stampa 3D su carta in true color.
La loro tecnica si avvicina di molto al concetto di LOM.
Questo è quanto posso indicarti dalle mie conoscenze dirette.
Se però cerchi la LOM classica, è una tecnica quasi prettamente industriale e non ho al momento riferimenti a me noti.
Se ne trovo, ti avverto 🙂