
La morte di Steve Jobs, evento purtroppo atteso da tempo, ha sancito la fine di un’era e probabilmente l’inizio di una nuova, come sempre accade dopo la scomparsa di una grandissima personalità. A me piace ricordare Steve Jobs in un modo diverso rispetto a quello che sta riempiendo le pagine dei giornali, della rete e la televisione. Io voglio parlare dei suoi errori, dei suoi insuccessi e renderli noti ai molti che non li conoscono, perché Steve Jobs è stato la prova vivente che essere grandi non significa essere sempre vincenti, ma anche passare attraverso dei fallimenti. Ciò che conta è continuare a credere e lottare per le proprie idee, senza smarrirsi o arrendersi, mantenendo sempre accese la voglia di vivere e l’ingenuità, quel lato naive che non ci fa smettere di sognare e rendere possibile ciò che sembra impossibile. Stay Foolish, Stay Hungry.
La morte di Steve Jobs e i progetti falliti di una grande mente
Riallacciandomi alla celeberrima frase pronunciata da Jobs in un discorso ai neolaureati di Stanford nel 2005, mi viene in mente come la sua morte abbia lasciato smarrimento e cordoglio con conseguenti elogi per quello che ha fatto in vita e per aver reinventato il modo di intendere la tecnologia nella vita quotidiana. Visto che esistono tanti grandi personaggi i cui successi sono stati enfatizzati post mortem, con Steve Jobs è doveroso fare anche l’inverso, cioè mettere in luce gli errori, per capire che la testardaggine, la caparbietà, le capacità, la facoltà di non perdersi d’animo e rialzarsi più forti dopo ogni sconfitta siano le qualità di un grande personaggio. Più volte ci siamo dibattuti sull’utilità o meno dei prodotti Apple, su come essi siano sopravvalutati e il loro successo sia spesso legato alla grande capacità di promuovere i prodotti in determinati momenti; ma su una cosa tutti credo siano d’accordo: Steve Jobs è l’artefice del successo. Chiaramente non l’ho mai conosciuto personalmente e sembra che fosse, lavorativamente parlando, un despota, antipatico, intrattabile, sognatore, insomma un crogiuolo di sfaccettature difficilmente leggibili ed interpretabili, e per questo una figura affascinante, dotata di quell’incredibile carattere che lo ha portato a riprendersi la Apple dopo esserne stato cacciato.
Steve Jobs e i suoi fallimenti
La morte di Steve Jobs non deve, come già detto, rievocare solo le memorabili operazioni di mercato e i grandi prodotti che hanno reso il marchio Apple uno status symbol. Perché, se da una parte Apple I (1976), Apple II (1977), Lisa (1983), Macintosh (1984), iMac (1998), iPod (2001), iPhone (2007) e iPad (2010), sembrano segnare una carriera condita di successi e piena solo di grandi soddisfazioni, dall’altre c’è una lista di ben sette insuccessi legati a Steve Jobs che in pochi conoscono.
Iniziamo dai più recenti:
Apple TV, anno 2007: un prodotto non riuscito, costoso e poco utile, definito dallo stesso Steve Jobs un hobby. Consiste in un box che si collega al Mac e alla TV e permette quindi di vedere sul grande schermo film e sentire musica. Il problema era legato alla difficoltà d’uso, alla bassa risoluzione dei film scaricati da iTunes e al costo. Dal 2010 Apple ha immesso sul mercato una versione aggiornata e più economica.
Proseguiamo con iTunes phone (2005): un telefono precursore dell’iPhone, il ROKR (chi lo conosceva?), nato da una partnership con Motoria e mai balzato agli onori della cronaca a causa della sua inferiorità rispetto all’iPod (poteva infatti contenere solo 100 canzoni e il loro trasferimento dal computer era un processo molto lento); come telefono però si dimostrò importante, e mise di fatto le basi per il successo planetario dell’iPhone, due anni dopo.
Il Cubo (2000) è un computer racchiuso splendidamente in un cubo di plastica trasparente: un tripudio del design (ricevette infatti diversi riconoscimenti in merito), ed un fiasco dell’elettronica al tempo stesso, a causa del prezzo alto e dell’assenza di particolari innovazioni rispetto al Mac. Questa è anche una prova che il successo non può basarsi solo sull’apparenza e i prezzi alti; le tendenze possono svilupparsi in modo anomalo,certo, ma una sostanza di fondo deve pur esserci.
Che dire invece del Puck Mouse (1998), un insuccesso che non ha lasciato memoria di sé, nonostante fosse legato al primo grande prodotto realizzato dopo il ritorno di Steve Jobs alla Apple. Il nuovo iMac, infatti, lo coprì di gloria, ma il suo mouse rotondo non permetteva agli utenti di capire dal tocco come fosse orientato ed era difficile da gestire.
Controversa invece la sorte del NeXT Computer (1989), una creazione di Jobs dopo la sua uscita dalla Apple, che si rivelò di grande qualità e avanti con i tempi, innovativa, ma al tempo stesso troppo cara per attirare gli utenti mainstream.
Lisa (1983), ha rappresentato un’entusiasmante novità, grazie alla famosa GUI (Graphic User Interface), ma è subito stata soppiantata dai fiammanti e più economici Macintosh.
Concludiamo con il lontano 1981, 30 anni fa, quando Jobs decise di orientare Apple III sugli utenti business, applicando di conseguenza un prezzo confacente alla categoria. Fu una brutta debacle, perché l’hardware non era affidabile e un simile errore causò la perdita del mercato business per la Apple, a vantaggio dei PC IBM lanciati lo stesso anno.
Un grande insegnamento
Quindi Steve Jobs ha fallito più di una volta, anche quando era sulla cresta dell’onda, ma questo non gli ha mai impedito di rialzare la testa e tornare vincente. Si può detestare la Apple, si può non capire come l’iPad e l’iPhone abbiano tutto questo successo, ma non si può non riconoscere a Steve Jobs il merito di essere stato una grande figura, dotata di carisma e di tanto ingenuo cinismo: un ossimoro che secondo me riflette e riassume il suo modo di pensare. Ancora una volta, Stay Foolish, Stay Hungry!

Sul Lisa non sono molto d’accordo; Lisa aveva il S.O. che poi fu la base di MacOS e quindi a tutti gli effetti il “primo” mac, aveva solo un monitor con una frequenza di scansione diversa e mi ricordo che lo hackeravamo per farci girare i programmi sviluppati per macOs; aveva poi i primi Hd (se non ricordo male da 5Mb) e probabilmente il primo macintosh 128K è nato proprio dall’esperienza di Lisa.
probabilmente è durato poco in vita ma è stata la vera grande innovazione del personal computer come del resto lo è stato Next, base di tutto l’attuale Mac OSX.
Se non fosse esistito MacOs probabilmente oggi non avremmo nemmeno Windows, così come se non fosse esistito iOs non avremmo oggi nemmeno Android.
L’unico rammarico è su cosa non avremo tra 10 anni senza Steve Jobs… 🙁
Saranno stati anche dei fallimenti storici ma credo che grazie a te ,oggi ,e alla scomparsa di Steve questi oggetti oggi hanno un valore nuovo.Soprattutto per quelli piu vecchi,secondo me partirà la caccia a quel pezzo di tecnologia che ha fatto,o non, la storia dell’informazione…
Ogni azienda ha una serie di prodotti non riusciti questo non gli impedisce certo di andare fintanto che ci sono i soldi per farlo. C’è una azienda software che dalla sua nascita ha prodotto solo flop ma questi sono stati usati da tutte le persone perchè non c’èra da scegliere. I successi o meno di un’azienda sono legati ad altri fattori e la qualità non è tra questi, cioè non è sufficiente vendere un buon prodotto per avere successo. L’aquirente e molto influenzabile e questa influenza non puoi esercitarla descrivendo un buon prodotto tecnologico perchè la gente (massa) non capirebbe quindi devi puntare su altro.
Io non sono un fanatico di nulla e quindi neanche della mela morsicata, però si sa che Steve Jobs è stato un precursore, l’interfaccia grafica a finestre, il mouse, e chissa cos’altro ancora, prima non esistevano e lui li ha pensati come li conosciamo adesso.
Perdonatemi ma L’Ibook a che serve?
Ma se mi cade a terra un libro lo prendo e continuo ad usarlo, con l’iBook?.
L’Ibook lo posso tirare in testa a mia sorella?
Posso usare l’iBook come spessore?
Interessantissima carrallata che evidenzia anche gli insuccessi di questo grande dell’elettronica, ieri sera c’è stato uno speciale su rai 3 che evidenziava anche questi aspetti. Io non sono un fan di Apple, talvolta mi sono trovato a fare delle hackerate o meglio delle bricolate per poter riutilizzare prodotti Apple altrimenti destinati al macero visto il costo dei ricambi. Devo dare atto che la qualità dei prodotti è molto buona ma sopratutto penso che il design e il minimalismo sia stati il vero punto di differenza rispetto ai concorrenti. Molto bella la storia della sua vita, sicuramente un insegnamento per tutti
Sempre della Apple lo ricordate Apple II con il micro 6502 e 64 KB di RAM ?
http://www.iisbestafossati.it/museo/info2.html#app
Aveva la porta giochi di I/O e con semplci istruzioni si poteva testare gli Input e settare glu Output …
Mi ricordo un mio programmino che visualizzava a video a caratteri grandi fatti a matrice con il simbolo * il valore dei condensatori che collegavo fra massa e un pin di ingresso che andava alto tramite un R da 1K collegata tra un Output e l’ingresso..
Oviamente il tempo che iontercorreva tra il mandare alto l’uscita e leggere il livello alto di carica del condensatore era proporzionale al valore C da misurare, pertanto con pochi calcoli si poteva leggere e mettere a video il valore della capacità incognita ….
Premesso che non ho mai avuto prodotti creati da Steve Jobs, se non un Ipod acquistato quest’anno per mio figlio, non si puo’ dire che Steve Jobs non sia stata una grande mente, e non solo nel campo dei prodotti informatici (dove e’ stato un grandissimo innovatore), se pensate solo al cinema di animazione quando Steve ha fondato la Pixar per realizzare film di animazione interamente a computer(Toy Story ad esempio), tanto poi da essere acquistato dalla Disney (a proposito, da wikipedia, Steve Jobs era anche membro del CDA della Disney.
Una persona che e’ partita dal nulla in tutti i sensi, che ha avuto successi e insuccessi senza mai buttarsi giu’, con quello che ha realizzato per il mondo (vedi il mouse, le interfacce ad icone che poi ha copiato la Microsoft) non puo’ non definirsi una grande mente, Wozniak (o Woz) e’ stato un ottimo tecnico, ma spronato a realizzare il primo Apple e altre cose da Jobs che aveva la “vision”, sapere cioe’ cosa poteva attrarre le persone e fare la differenza
>Se è stato “una grande mente” che dire allora di Steve Wozniak ?!
Ma è ancora vivo quindi aspettiamo 😉 no solo che mi aspetto un trattamento simile a jobs, un elogio alle proprie capacità, ma temo che non se lo caghe..a nessuno.
Ciao.
Io preferisco di gran lunga Sergey Brin e Larry Page, i fondatori di Google: loro sì che hanno cambiato il mondo. Hanno realizzato dal niente una start-up che oggi è un colosso a livello mondiale. Il motore di ricerca più usato al mondo, gmail, google maps, google earth, google docs, ecc. ecc. (la lista è troppo lunga), e… soprattutto ANDROID!!!!!!!!!!!!!! Eh sì, quello è proprio un ambiente open-source, nulla a che vedere con le creature della Apple, chiuse dal punto di vista software (software operativo, non le applicazioni, ovviamente) e chiuse dal punto di vista hardware (Apple si tiene ben stretto il monopolio). Vendute con margini di guadagno esagerati e spesso indietro dal punto di vista tecnico (es. la videochiamata reclamizzata non molto tempo fa, quando i coreani l’avevano già anni fa sui lor smartphone, ma si sa, loro non fanno "tendenza", sono solo dei "copioni"???). Con Android basta un PC e crei un’applicazione. Con Apple, no, se vuoi fare un’applicazione iOS devi usare i loro tool hardware (ma quanti hanno un personal Apple?). Poi non mi è piaciuta per niente la polemica con Samsung. I coreani l’hanno presa molto male e stanno preparando la contromossa (si vedrà quando uscirà il sussurato iPhone 4S. Se Apple ritiene di essere originale e di guidare il mercato, avrebbe potuto evitare di invischiarsi in queste polemiche.
mmmm… se si tratta di esprimere le proprie preferenze allora tanto di cappello a R.M. Stallman, se posso usare il PC, se posso compilare i mie sorgenti in C/C++ ecc lo devo a lui. Ancora di più se pensiamo che questo Signore si è licenziato dal MIT, per seguire i propri ideali e certo non è diventato ricco con jobs, però è ancora vivo e spero che lo rimanga a lungo.
http://stallman.org/photos/rms-working/
Ciao.
io per grande mente intendo un discorso globale: aver creduto innanzitutto alla gui e al mouse che probabilmente alla Xerox avevano snobbato, oppure aver cambiato il mondo dell’animazione cinematografica con la pixar. Non sono fan di Apple, ma vi rendete conto che Jobs ha cambiato il modo di vivere la tecnologia a livello quotidiano? molti di voi sono esperti di elettronica e di informatica, ma mettetevi nei panni di chi le vostre conoscenze e capacità le possiede in maniera ridotta; sicuramente non può non aver beneficiato della facilità d’uso degli ultimi prodotti della Apple.
Una nota su Page e Brin: anche loro nel fondare Google sono diventati milionari e il motore di ricerca permette di pubblicizzare e rendere visibile di tutto, sia contenuti positivi o negativi, l’importante è sapersi posizionare.Alla fine è un sistema che fa girare molti soldi..non vedo, concettualmente, una differenza con Jobs.
Per il discorso relativo a Wozniack, invece, bisogna dire che probabilmente non avrà la stessa fama (sia in vita che dopo) di Jobs, ma questo non deve sminuire la figura del fondatore di Apple. E’ come se ridimensionassimo Einstein perchè Tesla (forse la mente più geniale di tutti i tempi) non viene ricordato per il suo effettivo valore.
Secondo me l’unico sbaglio che ha fatto Steve Jobs che gli è costato la leadership dei sistemi operativi,
È di non aver mai capito che i fabbricanti di hardware sono quelli che comandano veramente.
Dal momento che esiste una sintonia tra il sistema operativo qualunque sia il fabbricanti di hardware,
Questa sarà l’unico sistema operativo che avrà la leadership incontrastata.
apple ha sempre avuto a questo punto di vista un monopolio sul loro hardware pur avendo condizioni ai fabbricanti che in realtà non piace più di tanto.
è per questo motivoche attualmente premia comunque in contestata Microsoft.
l’unico rivale veramente audace in questo senso Linux ma il suo problema è la sua dispersione su Le distribuzioni disponibili.
Quelle altre sette sbagli sono solo è come di marketing e non un errore di Steve Jobs.
Sì, anch’io ricordo l’Apple IIe con il Rockwell 6502, un processore molto avanzato a quei tempi. Ricordo anche che si poteva comprare un clone del IIe, anche in kit, a prezzi nettamente più bassi dell’originale. Come si chiamava? Lemon II ovviamente!! Tra l ‘altro era prodotto proprio in Italia (si sa, noi italiani ci sappiamo arrangiare molto bene!)
Di appoggio nella tue idee e aggiungerai
Ti potrei dire di più sul video chiamate, già più di 7 – 8 anni fa con il mio K800i sony ericsson si potevano effettuare.
Inoltre la maggior parte delle funzioni che propone Apple nei suoi dispositivi sia compiuta che dispositivi mobili sono piuttosto antiquati.
un po’ di esempi a caso
i tablet esistono da vari anni io ad esempio uso HP touchsmart, che un computer che si che si trova sotto forma di tavoletta, e questo lo usavo ben prima che uscisse ipad.
Basta pensare perfino ai lettori MP3 c’erano noti sul mercato ben prima ipod, ad esempio all’epoca io avevo creative zen che era molto più avanzato perfino del primo iPod uscita il colmo che era uscito ben cinque anni prima.
infine parliamo dei smartphone, c’era un concetto ben più vecchio che risale all’epoca PDA,
Il mio primo smartphone o dovrei dire all’epoca si chiamava PDA lo comprata quando frequentavo il primo anno delle superiori oltre 10 anni fa. all’epoca l’avevo comprato perché aveva la funzione di sintesi vocale e riconoscimento vocale, che sta pubblicità non sono adesso apple con il suo iphone 4S.
Questo lo so semplicemente perché per me la sintesi vocale è uno strumento quasi indispensabile l’ho adottato in tutte le sue forme durante questi ultimi, 10 anni semplicemente perché sono dislessico.
Google è stata veramente l’unica azienda che ha portato innovazioni in questi ultimi 10 anni.
Infine vi lascio con l’ultima piccola riflessione,
“I cattivi artisti copiano, quelli buoni rubano.” Picasso
Nella realtà dei fatti se non avremmo avuto Xerox e IBM non avremmo mai avuto ne Windows ne Mac OS.
Il motivo è semplice all’epoca tutti due hanno succhiato da queste due aziende.
per cosa riguarda Xerox c’è stato il vero effettore dell’interfaccia grafica e perfino del mouse è stato integrato massivamente subito Mac OS.
Per cosa riguarda IBM dove è stato succhiato il sistema multi-processo è stato subito introdotto Windows.
Dopo semplicemente uno ha rubato all’altro Windows ha rubato Mac OS e Mac OS ha rubato Windows cosa gli faceva comodo.
è un ciclo perpetuo di chi prende all’altro permetterselo dentro il suo prodotto.
ma ormai da cosa sentito queste ultime settimane abbiamo superato i limiti visto che non c’è più niente da prendere uno all’altro, adesso entriamo nell’arena del tribunale.
infine che potrei dire se non fosse esistito palm OS non avrebbe mai esistito Windows mobile e non avrebbe mai iOS, perché il smartphone sono il degno erede PDA.
Ibook inteso come libro per la maggior parte delle persone non serve a nulla effettivamente.
accetto mostrare il degrado sociale su o presunto.
Queste tecnologie servono soprattutto a perciò non è diversamente abili dove possono cambiare l’accesso sostanziale all’informazione e all’istruzione.
sotto apple non abbiamo mai ottenuto l’autorizzazione di sviluppare i nostri software quindi niente ipad eccetto con Cydia ma questo non può discorso.
Per rispondere con domande prendo l’esempio del progetto che sto sviluppando con dei marmocchi che hanno una tavolozza android dove si possono leggere i loro libri scolastici più che leggere ascoltare con sintesi visto che sono tutti dislessici.
Per darti un’idea abbiamo tre modelli principali il primo modelli direttamente dalla Cina quindi non ti posso dare il modello esatto, il secondo è la Xoom della Motorola, ed ai mesi abbiamo Samsung Galaxy Tab 10.1 È intendersi quella che è stata vietato da vendita in Germania, ma non in Italia.
resistenza i bimbi dicevano tutti i giorni a scuola con in mezzo la cartella quindi il minimo una decina di volte al giorno aggiungo a questo poco delicati e infine alla tendenza a farle cascare quasi quotidianamente.
in giro tutto mi avremo una sessantina a memoria mi sa che solo due si sono rovinate.
quindi direi che sono molto resistenti.
http://it.emcelettronica.com/niccol%C3%B2-tartaglia-dei-pi%C3%B9-grandi-matematici-italiani#comment-10948
L’amara realtà è che se fosse nato in Italia, dove esistono persone capaci e mentalmente attive non avrebbe avuto il successo mondiale che ha avuto e forse non sarebbe stato apprezzato nemmeno dalla moglie per via del suo carattere. Come diceva qualcuno per avere successo e notorietà devi trovarti al posto giusto, nel momento giusto e saper coglierne l’importanza senza paure o remore. In Italia non sarebbe stato che un ex figlio dei fiori, pazzotico e arrogante.
Se Steve fosse nato in provincia di NA
http://antoniomenna.wordpress.com/2011/10/08/se-steve-fosse-in-provincia-di-napoli/
brutta da sentire ( letto con le sintesi vocale ),
ma in Italia purtroppo è così,
e qui non si è fondato nemmeno il fatto che chi potevano rompere perché facevi con concorrenza a qualcuno che aveva il braccio più lungo del tuom.
riporto le parole di Richard Stallman,
http://stallman.org/archives/2011-jul-oct.html#06_October_2011_%28Steve_Jobs%29
riporta c’è una trovata su Wiki
“Steve Jobs, pioniere del computer inteso come prigione resa cool, colui che ha progettato di separare gli stupidi dalla loro libertà, è morto. Come il sindaco di Chicago Harold Washington disse del corrotto precedente sindaco Daley: “Non sono felice che sia morto, ma sono felice che se ne sia andato”. Nessuno merita di dover morire – né Jobs, né il Sig. Bill, né persone colpevoli di mali peggiori. Ma tutti ci meritiamo la fine dell’influenza maligna di Jobs sul computing. Purtroppo, quell’influenza continua nonostante la sua assenza. Possiamo solo sperare che i suoi successori, nel proseguirne l’eredità, siano meno efficaci.”, “Richard Stallman”
questo è il pensiero di molte persone del software libero.
Stallman ci è andato giù pesante!
Più tardi pubblichiamo un articolo proprio su questo.
Lo avevamo pronto già da una settimana (da subito dopo quelle parole sono state pronunciate) ma abbiamo preferito dedicarci a Ritchie 🙂
A proposito del co-fondatore di APPLE, dopo la mela The Woz ha deciso di gustarsi un bel ICE Cream… e proprio sotto casa Google, l’odiato nemico di Steve (Jobs sembra fosse ossessionato da Android e dall’idea di ditruggerne il successo)
http://glptech.blogspot.com/2011/11/un-ice-cream-per-woz.html
Anche questo potrebbe dirla lunga sul diverso modo di pensare dei due che li portò a prendere strade diverse (hacker inside The WOZ, creativo e business man Jobs)