
La polemica sui possibili danni derivanti per la salute dall’uso frequente del cellulare non si placa. Due anni fa eravamo su questo blog a riflettere su questa paura diffusa chiedendoci se il telefonino provoca il cancro oppure no. Ai tempi c’erano molte teorie ma poche conferme. Un anno fa la IARC (World Health Organization’s International Agency for Research on Cancer) ha firmato l’Interphone Report, la conclusione di 10 anni di studio sulle possibili conseguenze delle radiazioni dei cellulari. In quel testo si legge che non esistono le prove per affermare un collegamento tra cellulari e rischio di cancro anche se, diverse ricerche coinvolte nel progetto, sollevavano dubbi in proposito.
Il cambio di rotta: il telefonino può provocare il cancro
Oggi però la scienza rivede la sua posizione: un gruppo di 31 studiosi, provenienti da 14 Paesi diversi, ha esaminato i dati dell’ultima ricerca sopra citata e ha classificato le radiazioni elettromagnetiche dei cellulari come “potenzialmente cancerogene per gli esseri umani potendo aumentare il rischio di glioma, un tumore maligno del cervello”. Aumenta il rischio anche di neuromi acustici, ossia tumori benigni che attaccano il nervo uditivo. La conclusione riapre un dibattito che sembrava sopito. E’ evidente che questo nuovo punto di vista avrà ripercussioni sull’opinione pubblica considerando che sulla Terra circa 5 milardi di persone usano quotidianamente il telefonino. La prima conseguenza sarà probabilmente quella di alimentare nuove ricerche sulla connessione tra uso del cellulare e cancro. Ma le nuove affermazioni non riguardano solo il cellulare e coinvolgono anche gli apparati di comunicazione wireless.
Il passato: le maggiori ricerche sui rischi di cancro dovuti al cellulare
Facciamo il punto della situazione insieme citando i maggiori studi che avevano sostenuto finora o si erano opposti all’idea che l’uso del cellulare provochi, o possa provocare, il cancro. Una delle prime ricerche a lanciare l’allarme è stata quella condotta presso l’Università Medica di Orebro, in Svezia (studio pubblicato sulla rivista scientifica inglese “Occupational and Environmental Medicine”). Secondo i ricercatori svedesi dopo 10 anni dall’uso del cellulare il rischio di sviluppo neoplastico era quasi doppio. Diversi studi si sono posti da questa prospettiva ma qualche anno dopo una ricerca importante di cui vi avevamo parlato aveva sottolineato come l'esposizione alle onde elettromagnetiche non solo migliorava la memoria, ma poteva rappresentare anche una cura contro l'Alzheimer, smontando così tutti gli studi precedenti. Oggi la sentenza dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro costringe la medicina a rivedere la sue posizioni.
Come usare il cellulare per ridurre i rischi di cancro
Visto che la scienza non è in grado di stabilire all’unanimità se il telefonino possa provocare o meno il cancro, vediamo cosa possiamo fare noi per ridurre i rischi. La precauzione principale consiste nell’utilizzo di auricolari che tengano il dispositivo lontano dalla testa, ma è buona n orma cambiare orecchio di tanto in tanto ed effettuare telefonate brevi. Uno studio indiano del 2007, pubblicato su Hindustan Times, ha messo in luce la possibilità che lo sviluppo, o il rischio di sviluppo, del cancro dipenda anche dalla distanza che c’è tra il cellulare e la stazione di trasmissione; nelle zone di campagna, ad esempio, il segnale è più potente rispetto a quello delle città perché deve compensare la distanza dalla stazione radio. La situazione è quindi molto confusa e per questo si è deciso di prendere misure precauzionali a prescindere, coma ha fatto il Consiglio d’Europa che ha vietato l’uso di cellulari e reti wireless all’interno delle scuole, proponendo la sostituzione di queste ultime con i cavi o con le implementazioni USB. Ma sapevate che il problema non è rappresentato solo dai cellulari e che si dovrebbero disporre gli elettrodomestici come il frigorifero e lo scaldabagno elettrico in posizione tale da tenerli sempre ad almeno un metro di distanza dal nostro organismo?

Ne abbiamo parlato piu e piu volte, ormai sono più di 2 anni che lo stiamo dicendo… adesso lo dice anche l’OMS….
USATE l’auricolare (con il filo) o il vivavoce, come normale regola di buon senso.
(e poi se una volta fate una telefonata “normale” non succede nulla, ma l’uso prolungato del telefonino, in trasmissione, vicino all’orecchio, è da evitare)
Ecco cosa viene scritto:
“quando si indossa il dispositivo a contatto con il proprio corpo, utilizzare una custodia con clip o mantenere una distanza di almeno 25mm tra il dispositivo e il corpo quando il dispositivo sta trasmettendo……… Gli effetti a lungo termine del superamento degli standard di esposizione alle radio freequenza potrebbero causare lesioni gravi”
Serve aggiungere altro?
Hai ragione!
Ho sentito la notizia al telegiornale, effettivamente l’ignoranza in materia a livello globale, fa un pò paura.
Cari lettori la mia personale opinione, che posso esprimere in poche parole sta nel fatto che un campo magnetico insieme ad un campo elettrico genera un campo elettromagnetico più o meno forte direttamente proporzionale all’energia impegnata, il quale si propaga nell’aria per poi raggiungere ogni possibile ricevitore sintonizzato sulla stessa gamma di frequenza, ma allo stesso tempo questa energia raggiunge ogni cellula presente nelle immediate vicinanze con la conseguenza di poterne alterare le sue caratteristiche fisiologiche con danni, che forse oggi nessuno vuole stabilire. Pertanto il mio modesto parere è quello ti tenere ogni sorgente di questo tipo lontano dal nostro corpo, visto che il campo elettrico e il campo magnetico perdono di efficacia uno al quartato e l’altro al cubo della distanza dalla sorgente applicata.
Salve,
è la prima volta che posto un commento.
La mia opinione è la seguente:
Al giorno d’oggi la quantità di dispositivi che , trasmettono onde radio è in continuo aumento ed è un trend che non accenna a diminuire, da studente di informatica,appassionato di elettronica ed amante delle scienze in generale mi pongo una sola domanda : Possiamo oggi rinunciare a tali dispositivi ? dall’auricolare bluetooth , ai nostri sistemi wireless per la comunicazione tra dispositivi al cellulare ai vari campanelli senza fili che oggi vanno tanto di moda sicuramente nessuno di noi rinuncerà a queste cose.
Esistono cose ben più palesemente nocive degli apparati in genere a onde radio come le sigarette , alcool , malattie di vario genere trasmissibili nei più svariati modi ( ultimo il cetriolo killer) posso solamente dire che più il tempo passa più la mia libertà sembra limitata dai continui allarmi che ci assillano come se qualcuno volesse in qualche modo ridurre le nostre libertà ( se qualcuno si ricorda tempo fa anche i monitor CRT provocavano il cancro eppure mio padre , mia madre ci sono cresciuti con queste tecnologie..) , se dovessimo evitare qualsiasi cosa possa provocare una malattia di qualsiasi genere la mia logica arriva a pensare che forse è meglio che non fossimo mai nati a questo punto. Secondo me essattamente come il detto romano latino di cui purtroppo non ricordo la definizione originale il tutto preso con moderazione non fa male ( e Le medicine che ogni giorno trangugiamo sono tra le più vere verità tra i vari veleni che assumiamo ogni giorno per questo detto). Provocare paura inutile secondo me non ha senso almeno per chi nella tecnologia vede uno strumento utile da usare con moderazione. Non ho mai ascoltato i vari allarmismi sparsi tra i vari canali di informazione ma non per noncuranza bensì per il semplice fatto che già i problemi della vita sono molti , i pochi momenti di spensieratezza a nostra disposizione si riducono proporzionalmente alla nostra conoscenza ( secondo una mia teoria) poichè credo che più una persona sia informata su determinate cose più va in paranoia ( e non mi venite a dire che non è così). Poichè a volte essere “ignorante” applicando il principio dell’ “un pò di tutto con moderazione” mi porta a meno pensieri , meno stress dello stare attento a ogni cavolata che c’è in giro continuerò semplicemente a godermi le tecnologie che ci sono al massimo delle possibilità, a mangiare come ho sempre fatto e a fumare le mie sigarette ( 1 o 2 al giorno ). Non voglio privarmi di nulla ma semplicemente vivere senza troppo rompermi le scatole su determinate cose. Già il lavoro , la famiglia , lo studio , la mia eventuale futura famiglia mene portano troppe e non voglio rinunciare all’unico mio mondo ( informatica ed elettronica) dove posso evadere ogni volta che voglio.
Durante gli anni universitari (e parlo di circa 4 anni fa), nell’andare a ricevimento da un professore di telecomunicazioni (ricercatore sui sistemi wireless) ho letto sulla bacheca dietro la sua porta un articolo in cui si accusavano le reti wireless di incentivare l’insorgere di tumori, non solo a livello cerebrale, ma un pò in tutto il corpo. In quell’articolo si vietava ai college anglosassoni di disporre, nei campus, di reti wireless tramite le quali collegarsi ad internet. Il mio prof, essendo quello delle wireless il suo ambito di ricerca, metteva a confronto con i risultati pubblicati su quell’articolo altrettanti risultati riguardanti il massivo utilizzo dei telefoni cellulari e credetemi,il confronto mostrava un abisso tra le due tecnologie. Ovviamente per quanto riguarda la quantità e l’entità dei danni, il telefono cellulare vince alla grande, però se addirittura si arriva a parlare e a dare certezza del fatto che anche le reti wireless che ci circondano apportano il loro serio contributo all’insorgere di tumori, allora mi spaventa ancora di più pensare cosa possa fare un cellulare nelle mani, ad esempio, di manager o uomini di affari che possono passare ore e ore attaccate al telefono…E se facessero una TAC a Moggi?? Cosa troverebbero in quel cervello?? Spero per lui niente, perchè npn voglio il male di nessuno, ma all’epoca è passato alla storia anche per il maggior numero di telefonini cellulari portati con se e con i quali sappiamo che tipo di conversazioni intratteneva…Detto questo, credo che la ricerca possa fare davvero ben poco per evitare l’esposizione alle microonde emesse dai cellulari, perchè se vogliamo un dispositivo mobile con il qual poter essere rintracciati ovunque ci si trova, delle onde radio devono per forza di cose essere trasmesse e ricevute, in parte dall’antenna e in parte dal nostro corpo. Auricolari di vario genere aiutano a ridurre i fattori di rischio, ma non ad eliminarli totalmente. La cosa che vedo sbagliatissima è che i bambini di 10 anni (ma anche meno) hanno già un cellulare tutto loro ed esporre un cervello in maturazione quale è quello di un bambino a delle onde EM di un certa entità penso che rappresenti una vera irresponsabilità da parte dei genitori.
Il problema a mio avviso NON è l’uso del telefonino ma lo SMODATO uso dello stesso.
Fare una telefonata ogni tanto, non credo che possa creare problemi, ma stare tutti i giorni, ore al telefono, allora è un altro discorso!
Vi ricordate 50 anni fa quando fumare era incentivato dallo stato? Ai militari venivano addirittura fornite le sigarette , oggi invece è assolutamente certo che provoca il cancro… ma allora?
Procediamo per punti
1) NON ci sono studi sufficientemente validi tali da stabilire con certezza che il cellulare (l’esposizione alle onde radio) POSSA ESSERE o NON POSSA ESSERE dannoso.
2) Siamo bersaglati di onde radio, e vero, ma quanti trasmettitori a microonde abbiamo vicino all’orecchio? NESSUNO! Solo il cellulare!
3) Le frequenze dei cellulari sono all’interno delle microonde, quasi la stessa gamma usata dai forni a microonde…. Si, è vero, le potenze in gioco sono molto piccole, ma tramite il condotto uditivo, a quanti millimetri siamo dal nostro cervello?
4) Se l’OMS dichiara che se usato per 10 anni, tutti i giorni, il telefonino potrebbe provocare il tumore al cervello… ebbene, un minimo di attenzione la farei.
Si tratta di buon senso.
5) Gli effetti potrebbero verificarsi anche tra 20 o 30 anni, ma perche rischiare…
(immaginate un ragazzino di 12 anni col cellulare, per lui 20 anni corrisponderanno solo a 32 anni di età….)
Sinceramente NON riesco proprio a comprendere perche usare il vivavoce o l’auricolare sia così un problema? (tra l’altro in auto siamo obbligati!)
Bere un bicchiere di vino piuttosto che 1 litro al giorno significa non godersi la vita? Fumare una sigaretta dopo pranzo (se proprio non ce la facciamo) oppure fumare 2 pacchetti al giorno vuol dire “privarsi”?
….Scegliete voi
Alcune considerazioni “elettroniche”.
Il telefonino e il forno a microonde operano nelle stesse frequenze.
La potenza di un forno e dell’ordine di 1 o 2 KW, mentre per il telefonino è dell’ordine di 1 o due W (forse un po’ meno). DIciamo 1000 volte meno.
La distanza della bistecca dall'”antenna” e di 20 cm, in un’area “confinata” che trattiene l’energia all’interno del forno.
La distanza dell’orecchio è 1cm, se non usiamo l’auricolare.
Poi, ci sono le considerazioni di carattere biologico, nelle quali non mi addentro perché incompetente.
Quindi, fatti salvi gli opportuni distinguo legati essenzialmente alla potenza in gioco, il fenomeno è più o meno lo stesso. Mi risulta difficile credere che chi sta al telefono svariate ore al giorno non stia “cuocendosi” l’orecchio o il cervello.
Non entrando nello specifico, volevo far riflettere sulle teorie della possibilità dell’insorgere di tumori da parte delle microonde, alla certezza di morti per l’uso dei veicoli di locomozione. Che più o meno sicuri che siano, sicuramente delle vite le portano via.
Sicuramente voi ne saprete più di me ma ho i seguenti dubbi:
1) Perchè molte persone utilizzano auricolari wireless / bluetooth. Non sono dannosi anche quelli?
2) Siamo sicuri che l’auricolare col filo non sia anche un veicolo di “iniezione” diretta delle radiazioni?
3) Quei condomini che hanno acconsentito all’installazione da parte degli operatori delle antenne, e soprattutto i condomini vicini come dovrebbero comportarsi?
4) Siete a conoscenza di studi simili per il wi-fi / wimax?
Personalmente io uso il vivavoce del cellulare, almeno in auto. Per il resto credo che la miglior soluzione sia il filo….
La diatriba ormai aperta da anni fra i sostenitori della tesi secondo la quale l’esposizione reiterata e prolungata a campi elettromagnetici è nociva alla salute dell’organismo umano e chi, al contrario, ne giustifica la bontà, non è certamente ancora conclusa, ma un passo è stato compiuto. Con la notizia di oggi l’asse di simmetria che ieri divideva in due parti esattamente uguali lo spazio tra i benpensanti e i malpensanti si è un pò spostato in direzione dei secondi…e questo non può che preoccupare. In questi anni, nel dubbio formale, si è scelto comunuqe di credere che l’esposizione ai campi elettromagnetici non rappresentasse serio oggetto di preoccupazione: da qui lo sviluppo di quella tecnologia che sui campi affonda le proprie radici profonde, quella per esempio impiegata della costruzione di telefonini di ultima generazione. Ecco, che tuttavia adesso qualcosa cambia e se l’asse di simmetria risulta ora leggermente spostato, non ci troviamo più in una posizione di quasi completa ambiguità quale poteva essere quella di ieri. Se è vero (com’è vero) che gli ultimissimi studi scientifici a riguardo hanno evidenziato una fondatezza nelle problematiche derivanti dall’esposizione ai campi e se ciò dovesse essere confermato in futuro da nuovi e più approfonditi studi, allora qualcosa dovrebbe necessariamente mutare nella vita dell’umanità, nelle abitudini di tutti, nessuno escluso. Riusciremmo ad immaginare la nostra vita senza la possibilità di usufruire di certe comodità che oramai sono diventate l’assoluta ed irrinunciabile normalità? Ancora una volta la risposta certa, netta e purtroppo anche maledettamente sofferta sarebbe un categorico NO. Ancora una volta ci troviamo a dover fare i conti con la poca lungimiranza dell’essere umano che, per limiti intrinseci alla propria stessa natura, si ritrova (particolarmente in questo secolo) a mettere in discussione pezzi importanti di quell’osannato progresso il quale, valutato col senno di poi, si sta rivelando giorno dopo giorno una serie minaccia alla sopravvivenza della specie. E’ pur vero, tuttavia, che se per ogni scoperta scientifica si dovesse aspettare il tempo necessario a certificare in maniera inconfutabile la sua non nocività, il progresso tecnico-scientifico subirebbe un radicale e fisiologico rallentamento, con la conseguenza che oggi gran parte delle comodità di cui possiamo materialmete e quotidianamente disporre non costituirebbero più parte integrante della vita umana. Insomma, tutto il progresso avverrebbe con una crescenza molto più ridotta e ci ritroveremmo in un pianeta decenni indietro ripetto al presente…………unica utilità?: la certezza (salvo catastrofi apocalittiche) di avere per lo meno un futuro nel quale sperare…quello stesso futuro che oggi sembra essere minacciato in molte sue parti, a cominciare dalla sua materia prima che, neanche a dirlo, è identificata nella presenza fisica sul Pianeta dell’essere umano nella sua interezza.
ha ragione xdevill quando dice che a certe tecnologie non rinunceremmo mai.. e forse non sarebbe neppure giusto farlo. Il segreto è nella moderazione. Per quanto riguarda i dubbi di lfelicetti: il filo dell’auricolare non può essere un veicolo perchè le onde non potrebbero propagarsi seguendo la linea retta dall’alto verso il basso e con il filo quantomeno si evita di tenere l’orecchio a diretto contatto con il cellulare. La domanda delle antenne sui condomini me la sono sempre fatta ancheio: a subirne le conseguenze sono più i vicini che i padroni di casa ma solo questi ultimi ricevono un rimborso. Però penso anche che sarebbe ipocrita ostacolare l’impianto di queste antenne sui tetti se poi siamo i primi ad innervosirci se il cellulare non ci prende anche dentro il ripostiglio di casa!!!
Qualsiasi cosa presa in eccesso fa male ….. persino l’acqua! Pertanto se ad ogni situazione ci limitiamo al minimo indispensabile ….. nulla farà mai male!
In genere l’antenna montata sui palazzi, dovrebbe avere un cono d’ombra per cui il condominio sottostante dovrebbe essere meno irradiato mentra il palazzo vicino avrebbe la maggiore esposizione.
Però il risarcimento (e la decisione dell’installazione) viene dato al condominio che monta l’antenna…..
Da verificare con il diagramma di irraggiamento degli elementi dell’antenna ma comunque è un fatto piuttosto curioso, quantomeno da approfondire.
Ritengo che le onde elettromagnetiche influenzano il funzionamento della riproduzione della cellula, pertanto possono modificare la nascita e il DNA. A scuola (perito industriale) ho visto esperimenti fatti con le cavie sotto i tralicci di alta tensione, le cavie si ammalavano di leucemia. Quelli che sopravviveranno ai vari cancri formeranno una generazione forte e su di loro saranno inifluenti i vari campi e frequenze. La legge della selezione “naturale”
“…sulla Terra circa 5 milardi di persone usano quotidianamente il telefonino…”
Tutta la popolazione mondiale usa il telefonino quotidianamente?
Se la correttezza dei dati riportati è pari a questa…
Fonti dell’articolo?
sono i dati relativi al 2010 pubblicati da diverse agenzie tra cui questa International Telecommunication Union (ITU) e International Agency for Research on Cancer (IARC). Sulla Terra secondo le ultime stime siamo 6.836.916.879: qualcuno che non usa il telefonino c’è : ) io però personalmente in Italia conosco solo una persona che ha deciso volontariamente di rinunciare al cellulare e sotto certi punti di vista la stimo.
Ok, l’articolo originale è linkato nel mezzo del post.
Esso dice “an estimated 5 billion people around the world use a mobile phone”, che è diverso da dire che *quotidianamente* 5 miliardi di persone lo usano.
Se poi si va a ricercare la fonte originaria:
http://www.iarc.fr/en/media-centre/pr/2011/pdfs/pr208_E.pdf
Si legge: “The number of mobile phone subscriptions is
estimated at 5 billion globally” che significa che ad essere 5 miliardi (4.6 per la precisione) sono gli abbonamenti, ovvero il numero di SIM, che è ancora più diverso.
A un blog che vuole essere tecnico, consiglio di controllare attentamente cosa si scrive, altrimenti rischiate di cadere nel classico giornalismo spicciolo.
tutto fa male se preso in dosi eccessive.
La dicitura “potenzialmente pericoloso” non dice nulla.
Anche la saccarina se ben ricordo era stata dichiarata cancerogena, ma se ricordo, si erano ammalati di tumore i topi ai quali era stata somministrata una soluzione concentrata di questo prodotto che rapportata ad un essere umano era una quantità pari a 250 litri di soluzione al giorno. Questo dato non era stato reso pubblico se non dopo anni ed è sparito dopo poco.
Chi vende telefonini, accessori e servizi in questo campo non intende certo veder calare le vendite, da essi quindi (come dalle multinazionali del tabacco), non aspettiamoci la verità.
Ma quale è questa verità?
Quanto i campi magnetici sono pericolosi? In quale quantità causano certamente malattie?
Questi dati numerici non li ho mai visti forse perché non esistono o forse perché nessuno vuole che vengano divulgati.
Non sono un fautore del telefonino, non ho risposta certa, ma se qualcuno la possiede è pregato di divulgarla.
grazie
Ciao Gavinius, grazie per il tuo approfondimento numerico: questo è un blog di informazione assolutamente attento a quello che scrive ma esiste il confronto con gli utenti proprio perchè non pretendiamo di essere onniscenti. Comunque anche se si tratta di abbonamenti è irrilevante a mio parere: primo perchè difficilmente chi ha un cellulare non lo usa tutti i giorni (un conto poi è stare al telefono 10 ore al giorno ma anche mia nonna che ha 80 anni lo accende quotidianamente). Mi dirai piuttosto che ci sono persone che hanno più di un telefono (o scheda sim) e quindi sicuramente la statistica può essere sfalsata ma ai fini dell’argomento dell’articolo cambia poco: il punto centrale sono i danni che le radiazioni hanno sul singolo. Di fatto il numero delle antenne è lo stesso anche se una persona ha due cellulari ed un’altra neanche uno…
Questa risposta, come dici tu, probabilmente la tengono nascosta oppure non la sanno nemmeno gli scienziati….
quello che è certo è che l’uso prolungato del telefonino, vicino all’orecchio, provoca un riscaldamento cerebrale. Sono gli effetti di questo riscaldamento, che ancora non sono certi sul lungo periodo 10-20 anni, proprio perchè è da pochi anni che l’uso del cellulare è diventato comune.
Nell’attesa di studi che probabilmente impiegheranno decine di anni per arrivare a delle certezze, io evitere appunto l’uso prolungato del telefonino vicino all’orecchio.
Ormai tutti gli smartphone hanno il vivavoce ed un auricolare costa pochi euro…..
Grazie Gavinius della precisazione, accetto volentieri il tuo punto di vista, sia dell’articolo (numero di persone che utilizzano/hanno il cellulare) che della traduzione (usare NON vuol dire usare quotidianamente, ma nemmeno il contrario, cioè che NON lo usano quotidianamente).
Sinceramente penso che, se globalmente ci sono 5 miliardi di persone, o 4,6 che usano il cellulare e lo usano quotidianamente o a giorni alterni 🙂 , cambia poco ai fini della potenziale pericolosità dello stesso, sul lungo periodo.
Ed è su questo incentrato l’articolo e la discussione che ne deriva…..
Io da un blog tecnico mi aspettere più un approfondimento tecnico sui valori di radioazioni assorbiti dal corpo, relativamente ai SAR Watt/Kg. Capire perche questi valori/soglia cambiano da paese a paese e se tecnicamente tale soluzione normativa sia la risposta giusta a dei potenziali pericoli per l’umanità (4 o 5 miliardi che siano) sul lungo periodo.
Non sei d’accordo?
Un approfondimento sul tasso di assorbimento specifico (sar) lo gradirei. Per le normative posso dire che le differenze paese paese sono all’ordine del giorno in tema di certificazioni e norme, probabilmente si basano sulle diverse frequenze dei ponti radio.
riguardo la dissertazione sulla traduzione della parola “used” esprimo un profondo no comment
Che la RF (Radio Frequenza) faccia sia invasiva sul corpo umano già lo sappiamo basti pensare alle tante applicazioni in campo medico. Si deve però, nel caso del telefonino considerare vari aspetti di base ma, fondamentali.
1) Quanto rimaniamo al cellulare?
2) Che tipo di connessione stiamo utilizzando (GSM, UMTS ecc.)?
3) Quanto siamo distanti dall’antenna cellulare (Quante tacche abbiamo)?
4) Che tipo di cellulare utilizziamo (Tipo di costruzione tecnica)?
5) A che ora telefoniamo e che tempo fa?
&) Da dove stiamo telefonando (Auto, Treno, Aperta campagna…..)?
Questi sono solo gli aspetti principali ma, non gli unici.
Provo brevemente a rispondere a 2 di questi:
Risposta (2): L’RF irradiata da una connessione GSM non è come l’UMTS la quale lavora anche sull’intera banda a disposizione.
Risposta (3): L’RF, se siamo lontani dalla stazione Radio Base (Poche tacche) è più alta (Più potenza di emissione dal cellulare quindi più danno).
Risposta (4): Non tutti i cellulari (Terminali di Radiomobile) sono costruiti allo stesso modo e non hanno lo stesso tipo di schermatura di RF verso l’orecchio.
Per concludere, meglio utilizzare l’auricolare, meglio se con il filo.
Concordo su tutto e noto con piacere che alla fine siamo alla stessa conclusione finale 🙂
aahhhh se solo 50 anni fa si fosse detto:
“nel dubbio invece di fumare 1-2 pacchetti di sigarette al giorno, magari mi limito a fumarne MASSIMO 5 “