Tecnologia OLET supera gli OLED, in cosa sono differenti

La tecnologia in un mondo in evoluzione fa nascere nuove possibilità che vanno oltre gli OLED.

Gli OLED, diodi organici emettitori di luce stanno avendo un grande successo e promettono molto per tante applicazioni pratiche, di cui abbiamo scritto parecchio, anche se, secondo alcuni hanno ancora delle grosse limitazioni. Ma spieghiamo un attimo in che cosa consistono gli OLED e come funzionano per poi poterli raffrontare meglio con altra tecnologia.

Alcuni materiali organici, gli OLED, emettono luce se vengono alimentati da una quantità di corrente elettrica. Questa tecnologia è già utilizzata per i piccoli schermi dei telefonini, dei lettori MP3, degli schermi televisivi e delle fotocamere digitali. Con gli OLED è possibile produrre televisori ultra piatti molto luminosi e che risparmiano energia. Anche le finestre potrebbero essere utilizzate come fonte di luce con le cellule organiche.

Negli OLED c'è uno strato luminescente costituito da composti organici e un altro vantaggio è che non richiedono retro illuminazione, come i LED. Essendo gli OLED veramente molto sottili possono essere stampati praticamente ovunque con notevoli vantaggi, però ci sono ancora delle pecche, ossia limiti per quanto riguarda efficienza e luminosità che sono in grado di dare.

L'ALTERNATIVA AGLI OLED

Esiste un'altra tecnologia, modernissima, che potrebbe essere molto meglio di quella applicata agli OLED e dare rislutati ancor più strepitosi, si tratta di quella che utilizza i transistor organici emettitori di luce (OLET) fonti di luce che associano un dispositivo elettroluminescente con un meccanismo si commutazione a transistor a film molto sottile. Questa tecnologia aprirebbe le porte ad una nuova era per quanto riguarda l'optoelettronica. Questa luce prodotta dal nuovo sistema potrebbe essere integrata in moltissimi supporti quali substrati di silicio, carta, plastica, vetro eccetera con le tecniche di microelettronica standard.

Sono composti di tre strati organici di spessore totale di 62 nm. Lo studio A parlare delle possibilità che gli OLET offrono è Michele Muccini, ricercatore all'istituto ISMN di Bologna per i Materiali Nanostrutturati. Gli OLET fornirebbero la soluzione ai problemi di perdite di fotoni causati dagli OLET. Muccino e il suo team hanno steso un documento che è stato pubblicato online sul Nature Materials in cui hanno dimostrato quali sono i vantaggi dell'uso degli OLET rispetto agli OLED. Sempre secondo Muccini sarebbe possibile incorporare gli OLET in chip bio-sensing e in display ad alta tecnologia con risoluzione embedded.

Per quanto riguarda l'efficienza i dispositivi OLET sono 100 volte più efficienti agli OLED. Muccino racconta che c'è voluto molto lavoro e che non è stato semplice arrivare a questi riultati, le prove sono state molte. Sono in atto ulteriori ricerca per migliorare ancora di più il prodotto e la tecnologia applicata. Il parametro critico sembrerebbe la tensione a cui funziona il dispositivo.

Deve essere garantita l'efficienza a determinate potenze, ma questi OLET potrebbero dare risultati incredibili e di gran lunga superiori a tutti i prodotti e tecnologie precedenti. Le prestazioni OLET così incredibili darebbero nuova “Luce” in molti sensi, ora attendiamo di conoscere i nuovi sviluppi e con un certo orgoglio nazionalistico, visto che vengono fatti a Bologna! (fonte: nanowerk. com)

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