È Natale e c'è aria di festa! Avete già fatto i vostri regali per Natale? Forse non tutti, forse non a tutti. E magari avete anche qualche aspirante ingegnere o qualche appassionato di elettronica cui pensare e a cui dedicare le vostre attenzione. Bene, questo articolo è per voi che siete a caccia di un buon regalo di Natale, utile e versatile, duraturo e che appassioni. Insomma, un vero investimento. Ecco i nostri suggerimenti.
Abbiamo deciso di essere sempre utili e di provare ad interessarvi con le nostre proposte. Abbiamo pensato di fare, oggi, un compendio di alcuni dei tool assolutamente più indispensabili di sempre per chiunque ami la progettazione e lo faccia per passione o per lavoro. Ecco tre proposte veramente ottime per questo Natale 2013.
In un laboratorio che si rispetti un alimentatore di rete non può e non deve mancare; si tratta di uno strumento davvero troppo importante per poterne fare a meno. Avrete, infatti, certamente bisogno di alimentare i nostri circuiti e vi servirà molto spesso che il riferimento sia affidabile e duraturo nel tempo. Ecco perché vi proponiamo questa soluzione.
Vediamone insieme le caratteristiche principali.
- Uscite: 0 - 30 V/DC / 0 - 3 A (0 °C - 40 °C);
- Oscillazione residua: 12 mVSS;
- Potenza: 90 W;
- 3 impostazioni del dispositivo memorizzabili;
- Controllo facilitato grazie al pannello frontale;
- Display LCD illuminato;
- Blocco tastiera;
- Protezione contro le sovracorrenti (OCP) e le sovratensioni (OVP);
- Regolazione di rete: < 0.01 %;
- Regolazione del carico: < 0.02 %;
- Numero uscite: 1;
- Dimensioni (l x a x p): 394.3 x 212.3 x 88.1 mm;
- Peso: 7.3 kg.
- Modello: Desktop.
L'oscilloscopio in assoluto è forse il primo acquisto che dovrete fare se volete davvero cercare di spostarvi ad un livello successivo, quello in cui maturate competenze cominciate a sapere che cosa succede all'interno del circuito meglio di come non facciate adesso semplicemente osservandolo.
Il punto del "non funziona" è il perché! Grazie a questo strumento potrete iniziare a seguire il bug, la talpa o comunque decidiate di chiamare l'animaletto che vi sta impedendo di dire "funziona!".
Tra le sue caratteristiche ci sono:
- Accuracy: ±3%;
- Banda: 60MHz;
- Calibrazione: ISO / DKD;
- Canali: 2;
- Dimensioni: 313(L) x 142(A) x 108(P)mm;
- Risoluzione dello schermo: 800 x 400 pixel;
- Tipo di display: LCD;
- Dimensione dello schermo: 17,7cm;
- Accoppiamento in ingresso: DC/AC/GND;
- Impedenza d'ingresso: 1 MΩ;
- Range di tensione in ingresso: 2mV to 100V (DC/ACpp);
- Interfacce: USB (x1);
- Profondità di memoria: 1 M di punti (modalità single channel), 512 k punti (modalità dual channel)
- Tipi di operazioni: CH1, CH2, dual, XY;
- Alimentazione: 100V AC e 240V AC;
- Consumo di potenza: 30W (MAX);
- Risoluzione: 8-bit;
- Sampling rate (real-time): 1GS/s (single mode), 500 MS/s (dual mode);
- Sampling rate (tempo equivalente): 25 GS/s;
- Range della base dei tempi: da 4ns a 40s/div;
- Triggering: DC, AC, HF, LF, noise, EXT, EXT/5;
- Vertical deflection: 2mV to 5V/div;
- Peso: 2kg.

Non vorrete mica contentarvi di integrati che sono stati sistemati da altri, vero? E soprattutto, chi vi dice che non abbiate sempre comunque bisogno di fare voi stessi una saldatura? O magari di rifarne una su un circuito che funziona ma non benissimo.
Perché non sostituire un LED voi stessi piuttosto che portare inutilmente un pezzo in assistenza, non trovate?
Per queste e tantissime ancora altre esigenze che sicuramente nel corso del tempo scoprirete voi stessi, il consiglio è quello di procurarvi una stazione di saldatura ed è per questo che la vediamo insieme.
Il modello in questione è l'ST50-D 230 V/AC.
Tecnicamente stiamo parlando di una stazione che ha un'ottima usabilità, anche per via della rapida disponibilità della saldatura. Inoltre gode di una regolazione molto precisa e 3 distinte temperature di saldatura selezionabili direttamente. Il supporto di appoggio per il saldatore ha dimensioni (L x H x P) 70 x 103 x 193 mm.
La tensione d'esercizio è pari a 230 V/AC mentre la potenza è 50 W.
L'intervallo di temperatura operativa va da 150 a 450 °C.
In tutto, la stazione è larga 160 mm, lunga 150 mm ed alta 113 mm.
Detto ciò, fate anche conto che c'è un utente dei nostri, uno dei più avvezzi ma soprattutto adulti, grandi ed esperti che questa stazione di saldatura l'ha vinta proprio qui con noi grazie al Review4U 2.0.
Provate a dare uno sguardo a
questo articolo e magari utilizzate proprio i commenti per fare delle domande specifiche.
Il Natale 2013 potrebbe essere per voi quello in cui investite sul vostro futuro che se non sono proprio questi i suggerimenti che state cercando, almeno adesso sapete che cosa dovete avere per cui potete cercare sulla base di queste prestazioni, di queste caratteristiche o di quelle che in realtà sapete che vi servono di più.
In ogni caso, sappiate che riteniamo importante suggerirvi di investire su voi stessi, specie visto il periodo economico che stiamo vivendo: spendete per investire sulle vostre competenze perché solo così diventerete indispensabili.
Buone feste a tutti voi.
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Il tempo…brutta bestia…
Ci credi, ho preso il DSO 1062D poco tempo dopo che uscì il vostro articolo di presentazione su EOS mesi fa, ed è al momento ancora chiuso nella sua scatola, bell’e pronto per quando troverò del tempo per ricominciare a fare qualche misura elettrica.
Non sono neanche riuscito a dare uno sguardo al manuale utente (ci sono tante funzioni, tra cui se non sbaglio anche la possibilità di scaricare i dati rilevati sul PC, presumo con qualche software proprietario di gestione).
Non saprei dare un giudizio da utente che l’ha provato ma ricordo dalle valutazioni che feci a suo tempo che era un ottimo compromesso qualità/prezzo per chi non ha bisogno di effettuare misurazioni iper-professionali.
Sugli altri due prodotti non parlo perché non li conosco, ma è certo che un alimentatore stabilizzato con diverse uscite ed una stazione saldante rappresentano davvero un must per chi vuole muovere dei passi in elettronica.
Senza fare i conti in tasca a nessuno, ma è sempre un buon investimento…. 🙂
Riuscire ad essere padroni del proprio tempo è assolutamente una conquista da fare!
In questo articolo sono segnalati prodotti utili ed allo stesso tempo validi ed economici 😉
P.S. Io non sarei mai riuscito a tenere un oscilloscopio digitale CON MEMORIA e USB chiuso nella scatola per mesi!!!
Concordo sulla conquista del proprio tempo e, riguardo la scatola chiusa, neanch’io immaginavo di arrivare a tanto…
Rispondo con uno spot:
“Alimentatore di rete: xxx euro, con MasterCard ;
Oscilloscopio: yyy euro, con MasterCard ;
Potersi dedicare anima e corpo al proprio hobby preferito avendo libera solo la domenica pomeriggio (e manco sempre) non ha prezzo…”
😉
“Chi ha il tempo…?
Ma se non ce lo prendiamo mai il tempo, quando mai lo avremo il tempo?”
(Il Merovingio, Matrix Reloaded)
Io ho appena finito di leggere il libro sulla vita di chi lo ha scoperto…. Il tempo 🙂
E però scrivilo il titolo… almeno resta un utile consiglio per Natale 😉
Breve storia della mia vita di Stephen Hawking
http://www.amazon.it/dp/8804637242
Per me è quasi diventata una regola lasciare per mesi le novità nel proprio imballo originale, occupandomi, oltre all’elettronica, di modellismo, di fai da te, di astronomia, di micromeccanica e tantissime altre piccole “occupazioni” che “rubano” tempo (che non basta mai) 🙂
Ciao
Mario
Ciao Piero
senza dubbio hai presentato delle apparecchiature molto allettanti ed estremamente utili, credo però che ne hai dimenticato una di fondamentale importanza per un buon laboratorio ed è la stazione di dissaldatura, ho notato che nel sito c’è l’imbarazzo della scelta, si va da quella economica, quindi alla portata di tutti alla “superstazione” per chi è molto esigente.
Certo non è il caso di parlare delle stazioni ad aria calda, anche se ormai si tende ad occupare il minor spazio possibile con schede elettroniche sempre più microscopiche quindi che montano rigorosamente componenti in smd e, proprio per questo motivo direi che è il caso di cominciare a fare qualche pensierino anche a questo tipo di stazioni che saranno il preludio per una futura e fenomenale stazione saldante/dissaldante a IR (infrarossi per chi non ne è a conoscenza).
Ciao
Mario
Hai ragione, in effetti manca.
La necessità di creare una lista breve ma esaustiva è sempre in controtendenza con il tempo a disposizione.
Inoltre avevamo pensato che c’erano delle aggiunte da fare ma la cosa bella è sentire voi. 🙂
Il vostro parere, la vostra opinione.
Uno degli scopi di questo articolo era quello di darvi l’opportunità di dare il vostro contributo.
Che cosa secondo voi, quindi, manca a questa lista per creare un laboratorio completo. 😉
Creiamo insieme la lista perfetta. 😀
Visto che hai fatto questa proposta, quindi, ti chiedo: tu quale prenderesti? Facci tu una proposta su quale ti piace di più ed in base a quale si adatta maggiormente alle tue esigenze e perché e così magari possiamo aprire un dibattito sulla sua qualità o sulle esigenze che hanno i più. 😉
Nell’attesa della risposta di Marven, mi permetto di prendervi parte anch’io con il mio parere.
Fermo restando che attrezzarsi un laboratorio è anche funzione dello spazio a disposizione (oltre che del budget, naturalmente… 😉 ), per potersi creare una dotazione esaustiva occorrerebbe prima definire il target del proprio lavoro.
Dirò una cosa ovvia: più strumenti si hanno, meglio è. Ma a parte questa “sconosciuta verità” , se il tuo è un laboratorio di produzione magari avrai bisogno di attrezzature differenti rispetto ad un laboratorio di riparazione, o, ancora, di diagnosi.
Non dico questo per “gusto di pignoleria” ma solo perché, se questa domanda la poniamo ad uno a cui piace prodursi in casa i propri circuiti ti dirà che uno strumento molto utile è ad esempio una termovasca con sistema di agitazione per sviluppo ed incisione, ma magari chi di solito esegue solo diagnosi o piccole riparazioni non se ne fa niente. Altro esempio potrebbe essere dato da un trapano a colonna, che permette di effettuare le giuste forature sul PCB senza problemi di vibrazioni, ma vale lo stesso discorso di prima.
Detto ciò, personalmente penso che gli strumenti che state presentando o di cui stiamo parlando (oscilloscopi, multimetri, stazioni saldanti/dissaldanti, alimentatori e quant’altro) siano già una buona base, ed oltre, per chi vuole avere una buona dose di operatività.
Aggiungerei un generatore di segnali, nel caso si voglia esaminare come risponde un circuito ad un determinato input senza doversi creare un altro circuito che produca quell’input 🙂
In ultimo, suggerirei anche un microscopio digitale (oggi se ne trovano per ogni tasca) dal momento che i componenti da saldare, o semplicemente da analizzare, sono sempre più piccoli.
Tutto quanto sopra citato si trova anch’esso presso lo stesso vendor dei prodotti presentati in questo articolo.
Ciao
Ciao a tutti
rispondo volentieri alla domanda di Piero e sono pienamente d’accordo con quanto affermato da delfino-curioso, bisogna quindi prima definire se il laboratorio da attrezzare è per uso “casalingo” o per uso commerciale, per quest’ultimo non mi pronuncio perchè chi si avventura in questa impresa è senza dubbio preparato e non avrà bisogno di consigli e, se ne ha bisogno io sono l’ultima persona che può darli solamente perchè sono convinto che ognuno debba sbagliare con la propria testa.
In questo caso, gli esempi che farò saranno indirizzati solo per un utilizzo “casereccio” e in base al mio modo di pensare. Devo fare però una premessa: oggi come oggi nel mio laboratorio, sento solo la mancanza della mia vecchia stazione di rilavorazione a IR, come altro diciamo che ho quasi tutto, però vediamo il caso di chi è all’inizio e quindi deve attrezzare il suo laboratorio domestico:
Parlando di strumenti di misura posso affermare che non saranno mai troppi, eseguendo i nostri esperimenti ci accorgeremo che ci manca sempre uno strumento specifico, quindi iniziare con un buon multimetro abbinandolo ad un moderno oscilloscopio è senza dubbio un buon inizio ma è ben lontano dall’aver completato l’assortimento ideale quindi a mano a mano che sentiremo la necessità acquisteremo altro da abbinare (vedi ad esempio il Volfcraft LCR-100 etc.).
Un laboratorio che si rispetti DEVE avere assolutamente una stazione di rilavorazione ed io personalmente mi indirizzerei sulla Star Tec ST 804 che ho visto sul sito ma, visto che l’appetito vien mangiando, ci affiancherei anche la Toolcraft SMT230 (stazione ad aria calda) e, siccome sono “ingordo” vedrei di abbinare anche la Micro-matita per saldatura, ormai i circuiti stampati tendono a “restringersi” sempre più e qui DEVO quotare delfino nel suo consiglio sul microscopio USB che oggi diventa sempre più indispensabile.
Ci sarebbe da dire ancora molto ma prima preferisco leggere i commenti di chi la pensa diversamente, abbiamo tutti da imparare e dialogare è uno dei modi per farlo.
Ciao
Mario
Ciao
Visto che nessuno commenta, vorrei completare la mia risposta (che ho lasciato a metà), il perchè ho scelto la Star Tec ST 804, l’ho scelta solo perchè è una via di mezzo tra l’economico e il costoso e in più è saldante e dissaldante quindi unica stazione per due lavorazioni, devo premettere che ho lavorato per 45 anni in questo campo ed ho notato che le nuove apparecchiature elettroniche sono molto più affidabili rispetto a quelle di molti anni fa, mi spiego meglio: una volta se non compravi la “superblasonata” ti ritrovavi in brevissimo tempo a dover riacquistare l’attrezzatura, per fortuna oggi non è più così e non è necessario svenarsi per avere un’ottima attrezzatura, anche la più economica dura nel tempo.
Certo c’è anche il fattore psicologico, cioè molte persone non si sentono sicure se non acquistano la superblasonata e si autoconvincono che funziona meglio di quelle economiche, per queste persone non c’è “salvezza”, dovranno rigorosamente spendere di più per stare tranquille, anche se alla resa dei conti otterranno lo stesso risultato. 🙂
Ho visto anche le pinze per saldatura ma non sono riuscito a capire su quale macchina vanno abbinate o se lavorano in standalone, direi che sono comodissime e potrei anche farci un pensierino (se lavorano in standalone).
Anche per la SMT230 (stazione ad aria calda) ho fatto lo stesso ragionamento, tenendo presente che ormai è tutto in smd è quasi un obbligo tenerla in casa, penso anche alle stampanti e scanner dismessi, con questa stazione si possono recuperare componenti a volte anche di difficile reperibilità, un esempio: su una vecchia stampante parallela della Epson ho recuperato, oltre ai vari stepper anche un paio di UDN2917 (dual full-bridge pwm motor driver) che appena avrò un momento libero proverò a farli funzionare con l’MSP430 (magari esce fuori un robottino “casereccio”).
Aspetto qualche altro commento.
Ciao
Mario