Pico-Mac-Nano: il Mac più piccolo del mondo che fa rivivere il mito Apple in miniatura

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Un omaggio in scala ridotta a uno dei simboli della rivoluzione informatica degli anni '80 sta conquistando il cuore dei nostalgici e degli amanti della tecnologia. Il Pico-Mac-Nano è una straordinaria fusione tra passato e innovazione, racchiusa in soli 62 millimetri di altezza. Non si tratta solo di un gadget da collezione, ma di un dispositivo funzionante che celebra l’ingegno, la precisione artigianale e il fascino senza tempo del primo Macintosh.

Nel contesto dei dispositivi tecnologici d’ispirazione retro, il Pico-Mac-Nano si distingue per unicità e raffinatezza. La sua progettazione, curata fin nei minimi dettagli, rievoca fedelmente l’aspetto dell’iconico Macintosh del 1984. Realizzato con l’intento di unire design nostalgico e funzionalità reali, questo microcomputer è diventato un autentico oggetto di culto tra collezionisti e appassionati. L’ideazione è frutto del lavoro di un modder britannico, capace di riprodurre le linee estetiche del primo computer Apple e anche le sue principali funzionalità. Un display LCD da 2 pollici integrato nella struttura consente di interagire con il sistema operativo grazie al supporto per mouse e tastiera USB. Il case, prodotto mediante stampa 3D, rispecchia con sorprendente fedeltà ogni elemento del modello originale, comprese le texture superficiali, le viti e le aperture di aerazione, queste ultime arricchite da un’illuminazione LED RGB che ne evidenzia lo stato di attività.

Apple

Figura 1

Il cuore tecnologico del dispositivo è rappresentato da una board WaveShare Pico Zero, una variante compatta del celebre Raspberry Pi Pico. Tale componente permette l’esecuzione del Macintosh System 3, garantendo una memoria di 512 MB RAM e l’espandibilità tramite scheda microSD. La presenza di un cavo splitter OTG consente la connessione di periferiche aggiuntive che aumentano la flessibilità d’uso nonostante le dimensioni siano estremamente contenute.

Tra le difficoltà affrontate nella realizzazione, una delle più rilevanti ha riguardato l’adattamento della risoluzione. Per ottenere un’esperienza visiva simile a quella dell’originale Macintosh, è stato necessario intervenire sul file ROM dell’emulatore, riducendo la risoluzione orizzontale a 480 pixel, compatibile con il display TFT da 2 pollici e la sua risoluzione nativa di 480x640 pixel. L’integrazione delle luci LED multicolore ha aggiunto un tocco moderno, mantenendo al contempo il rispetto per l’estetica vintage. Il Pico-Mac-Nano è reperibile anche in una versione già assemblata, proposta a circa 75 euro. Per i collezionisti più esigenti, è disponibile un’edizione speciale confezionata in una replica in miniatura della storica scatola “Picasso” del Macintosh. Tra le future evoluzioni del progetto si prevede l’inserimento di una batteria ricaricabile interna e del celebre suono di avvio, elementi che contribuiranno ad arricchire ulteriormente l’esperienza d’uso.

Basato sul progetto open-source “Pico-Mac” sviluppato da Matt Evans, il mini computer è pensato anche per essere replicato autonomamente. I file di stampa e il codice sorgente sono disponibili pubblicamente su GitHub, il che permette agli hobbisti dotati di stampante 3D di costruire la propria versione. Nonostante sia pienamente funzionante, l’autore segnala che non è progettato per un utilizzo quotidiano a causa delle limitazioni del display e della necessità di overclock, che possono ridurre la stabilità complessiva. Il Pico-Mac-Nano si configura quindi come un brillante esempio di ingegneria in miniatura e passione per la storia dell’informatica, un oggetto capace di unire ricordi, innovazione e maestria tecnica in una forma compatta, che rende omaggio all’era pionieristica della tecnologia digitale.

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