
A quanto pare, la dipartita di Steve Jobs ha reso felici molte persone, a partire dall’eterno nemico Richard Stallman. Un epilogo atteso, nessuna sorpresa, dopotutto si parla di un personaggio estremamente complesso e controverso, ma perché tanto odio? Perché tanto livore? Le radici affondano nella politica di Jobs, intento a porre brevetti e ad operare in modo monopolistico (e altro ancora), e colpevole di aver creato quella che Stallman definisce ‘una prigione cool concepita per privare gli stupidi della loro libertà’. Il leader della Free Software Foundation ci tiene a precisare di non essere felice per la morte di Jobs, quanto per il fatto che lui sia andato via. A queste affermazioni hanno ovviamente fatto eco migliaia di commenti entusiasti e altrettante risposte sdegnate. Non c’è che dire, la retorica ci insegna che alla fine la virtù sta nel mezzo, non si sposta mai; peggio del fanatismo c’è solo l’anti-fanatismo, e viceversa, due condensati di negatività che si alimentano l’un l’altro in uno squallido circolo vizioso.
Santo o Satana? Semplicemente Steve Jobs
Ormai sono passati diversi giorni dalla morte di Steve Jobs, l’iPhone 4S ha fatto registrare il record di prevendite e tutto sembra andare come previsto: la vita continua, il mercato pure, come le vendite dei prodotti Apple. Di Steve Jobs resta solo l’eco dei commiati e degli insulti, nessuno dei due utile a capire una figura così importante per l’ultimo trentennio dell’informatica e non solo (vedi la Pixar, sempre dimenticata da chi afferma che Jobs non abbia apportato innovazioni).
Jobs non è un santo, o tanto meno l’incarnazione del male, potremmo però definirlo un cattivo innovatore, una definizione calzante perché racchiude in sé due termini opposti (un innovatore è, nell’immaginario collettivo, il buono) e si pone a metà strada tra i due emisferi. Solitamente quando un personaggio noto muore, i media mainstream tendono ad inscenare un’apologia degna dei regimi totalitari, mentre nella rete i cori contrari e le parole pesanti vengono rilasciate senza alcun filtro.
Allora, mi chiedo, possibile che non si possa giudicare una persona in modo oggettivo per quanto ha fatto in vita? Le affermazioni di odio e cariche di livore sono fastidiose tanto quanto quelle di eccessiva stima o di glorificazione. Ho trovato le affermazioni di Stallman fuori luogo ed esagerate, davvero utili solo a fomentare chi, come lui, crede in un mondo migliore augurando la morte ad un avversario, seppur scorretto, cinico e a volte incoerente.
Stallman rappresenta un eccellente contributo alla comunità open source, grazie a lui Linux ha avuto un senso, e se davvero ‘la bestia’ si è tolta di mezzo, che faccia il suo lavoro, continui nella sua impavida missione di rendere libero il sapere tecnologico, gliene saremo tutti grati, dopotutto chi non desidera il raggiungimento di un tale obiettivo? A me piace ricordare la figura di Jobs per le sue qualità e al tempo stesso ci tengo a criticare la sua politica aggressiva e spietata; questo però non toglie che ci troviamo di fronte ad un uomo che ha innegabilmente cambiato il modo di concepire la tecnologia, non vedo come questo possa essere negato.
Perché non soffermarsi a criticare costruttivamente la politica di brevetti e di invasione della privacy perpetrata nei confronti degli utenti, e al tempo stesso elogiare i suoi successi, la sua caparbietà degna di un’Araba fenice (dopo ogni fallimento è sempre risorto più forte di prima) e le sue capacità manageriali? Perché insistere nell’accusa di circuizione di incapaci? Questa categoria esiste, certo, ma fa le sue scelte sbagliate senza bisogno che sia Steve Jobs ad approfittarsi di loro: io stimo molti aspetti della sua personalità ma di Apple posseggo solo un iPod datato 2005.
Usciamo dal fanatismo e dall’antifanatismo, iniziamo a ragionare senza inseguire chimere o dare la caccia alle streghe; chi si riconosce nelle parole di Stallman e di tanti che hanno solo criticato e insultato Steve Jobs, si pone nella stessa condizione che proprio Stallman denuncia, cioè quella degli stupidi senza capacità critica.
Invece di scivolare verso un tale abbrutimento, prendiamo quanto di buono ci ha lasciato Steve Jobs e abbandoniamo (ma senza dimenticare, perché serva da monito per il futuro) quello che non abbiamo condiviso. Considero l’iPad un oggetto inutile, una idea per fare soldi, così come tante altre (nel campo della moda ad esempio), provo rabbia nel leggere cosa succede nelle fabbriche cinesi della Foxconn, mi sono stufata di tutti questi iPod, ma ho i brividi ogni volta che ascolto il discorso che Steve Jobs ha fatto a Stanford nel 2007.E VOI?
Cogito, Ergo Sum..

Rileggendo le parole del suo famoso discorso di Stanford fatico a crede che sia lui l’artefice di tutto il male che gli si addebita: dalle sue parole emerge solo la figura di un appassionato di elettronica e di un appassionato della vita, di uno a cui interessa far qualcosa di importante con il poco tempo a disposizione… d’altronde la Apple non è Jobs e se l’hanno buttato fuori una volta… significa che forse non tutto dipende da lui… Chi gli stava intorno invece aveva il compito di massimizzare i profitti… Uno che dice quelle cose come quelle che ha detto a Standford trasudano non la smania di fregare gli altri o di monopolizzare qualcosa, ma la smania di conoscere innovare inventare.
Io penso che ognuno sia libero di esprimete le proprie opinioni, quella di Stallman penso sia anche motivata, perchè da quest’uomo mi aspetto un commento intelligente.
Io non sono Stallman e non posso dire la stessa cosa, personalmente a me Steve Jobs non ha cambiato la vita ne da vivo nè la cambiera da morto.
A me è capitato spesso in passato di avere a che fare con rompi balle pur volendoli evitare hanno fatto di tutto per mettermi i bastoni fra le ruote. Anche io quindi pregavo che se ne andasse lontano, morire può essere considerato un modo per andare lontano. Mr. Stallaman non lo ha ucciso, ne ha desiderato la sua morte, gode solo delle conseguenze della sua morte, questo a mio modo di vedere. Insomma se te ne vai su marte o muori per me è uguale basta che ti togli di mezzo.
Poi se vogliamo fare passare Stallman per squilibrato, malvaggio o iettatore fate pure ma badate che è tra i pochi che non se lo merita. Non considerando che in quanto a carattere è un tipo tosto anche più di jobs.
A me Mr. Stallman la vita un pò me l’ha cambiata anzi direi tanto. Mr. ritchie possimo dire che ha realizzato uno strumento che alcuni hanno usato per tentare di cambiare il mondo, altri per fare business.
Alla classica domanda, con chi andresti a cena tra Mr. Stallman, Mr. Jobs e Mr. Gates, cosa rispondereste?
Preferisco Mr. Stallman, e sarei contento se mi facesse compagnia Michelle Yvonne Hunzike, ma questa è un’altra storia.
Ciao.
L’ultima frase è come se l’avessi scritta io. Concordo pienamente.
Nell’altro articolo mi sono lasciato andare parole offensive contro la apple, non volevo criticare loro o chi compra i suoi prodotti, però sono stufo di vedere il logo della mela nei cartoni animati, film, pubblicità e poi perfino i tg che ne fanno delle edizioni speciali. Chi compra un cellulare non è detto che debba sapere il sistema operativo installato, la storia e chi l’ha inventato, ma sono i media che fanno informazione selettiva! Jobs è stato un gran uomo e visionario, che (ovviamente) tutelava gli interessi dell’azienda. Il discorso alla Standford university mi ha aperto il cuore e la mente, un uomo che ha lottato con la salute senza quasi voler rinunciare al suo lavoro.
Il problema è la pubblicità ed il mito che vi è stato creato intorno a lui e all’azienda, i giornali, i “fan”.
Molti guru dell’informatica ed addirittura anche Obama hanno manifestato il loro dispiacere per la sua morte. Giustissimo! Impossibile non vedere come ha cambiato il mondo dell’informatica. Però non è il solo, anche Ritchie per citarne uno.
Su un altro blog la prendono sul ridere:
“…per Dennis Ritchie…niente….ah vabbe lui non aveva legami con la california…”
>Uno che dice quelle cose come quelle che ha detto a Standford trasudano non la smania di fregare gli altri o di monopolizzare qualcosa, ma la smania di conoscere innovare inventare.< Ma sai quello è un discorso rivolto a dei laureandi, non penso che si possa trasferire loro un pensiero negativo, il rettore lo avrebbe fermato. Il mondo è pieno di personaggi anche meno noti che hanno passato ciò che ha passato Jobs, ricordate Mandrake Linux chi la creò fu buttato fuori dal consiglio di amministrazione, mi pare licenziato. http://it.wikipedia.org/wiki/Ga%C3%ABl_Duval
Invece io non sono affatto stanco di vedere la mela morsicata in giro perchè non la noto neanche. Così come il altri loghi famosi anche la mela lotta per conquistare il suo spazio. Io mi ritengo fortunato sono immune da questi messagi subliminali.
A me mi disturba parecchio l’idiozia della gente, ora però ci ho fatto il callo e la prendo a ridere. L’ingnorante che sa di esserlo è sempre in tempo per rimediare, chi non ha percezione alcuna della propria ignoranza è un pericolo publico.
Ciao.
grandissimo maurotec sono d’accordissimo con te 😉
Leggendo i blog americani a proposito di Jobs ho notato una cosa: qui da noi è stato ricordato come un visionario, un uomo che ha cambiato la “nostra” vita (metto tra virgolette perchè come già sottolineato più volte questo discorso non vale per tutti noi, anche a me ad esempio non ha cambiato proprio nulla), ecc. ecc. Negli USA, invece, e mi riferisco soprattutto alla classe media, Steve Jobs è diventato un esempio e un modello in quanto ha incarnato il sogno americano del “self-made man”, che ha saputo con la propria volontà e le proprie forze ottenere successo, fama, e denaro. Un vero capitalista, insomma, anche se si sa, il capitalismo nasconde spesso dietro di sè vicende di sfruttamento e di diseguaglianza sociale.
Mi viene in mente la Apple di una quindicina di anni fa. Qui da noi aveva notorietà in qualche segmento di nicchia, come il desktop publishing, il video editing, ecc., dove il Mac faceva la differenza. Pochi invece erano gli utilizzatori di personal computer Apple. Negli USA invece c’era un discreto numero di utilizzatori Apple, e la cosa che mi ha incuriosito è stata la loro affezione e fedeltà al marchio: per loro quel personal non era un semplice “pezzo di ferro”, ma aveva un significato particolare, un sentimento che sinceramente io non ho mai capito. Sarà, ma per me l’hardware è stato e sarà semplicemente hardware. Per gli utilizzatori Apple sembra invece che non sia così.
Nella realtà dei fatti questi due personaggi illustri Richard Stallman e Steve Jobs difendevano un’idea diametralmente opposta, Stallman aveva l’idea di rendere tutto il software il più libero possibile senza vincoli di costi o di licenza, da parte di Steve ha creato una prigione dorata dove tutto è completamente chiuso.
Nella realtà dei fatti questi due filosofie non hanno portato grandi frutti o un grande diffusione dei loro rispettivi sistemi operativi.
Stallman difende un sistema operativo completamente libero da qualunque vincolo e senza nessun controllo da nessuno, una grande utopia ma che renderebbe il mondo molto più bello.
ma quest’ideaha creato in realtà una grande anarchia visto che nessuno o tutti hanno fatto quello che pensavo giusto basta vedere il progetto linux e tutte le sue distribuzioni dove nessuna ha riuscito a bloccare il mercato eccetto posarsi in minima parte Ubuntu.
Dopo c’è la filosofia opposta di Steve Jobs dove ha creato un prodotto chiuso da tutti punti di vista sia hardware che software e per fini sviluppatori non hanno libertà di fare nulla come intendono loro.
questo crea una situazione di prigione dorata dove chi sta dentro in fin dei conti si accontenta del lusso ma come dice Stallman è privato della sua libertà di decidere, o almeno deve pagarla a costi costi tipo economico per intenderci.
questa filosofia non è piaciuto tanto ai fabbricanti di hardware c’è anche loro vogliono una grande libertà.
come spesso si dice e come riportato in alto dell’articolo “la retorica ci insegna che alla fine la virtù sta nel mezzo”.
L’unica azienda che capito questo è la Microsoft,
produce il sistema operativo che dal punto di vista hardware è completamente svincolato quindi i fabbricanti l’hanno accolto con grande soddisfazione e grande piacimento, dal punto di vista dello sviluppatori grosso modo possono fare tutto senza troppi vincoli, l’utente finale in fin dei conti finché deve andare su Internet e scrivessi una lettera funziona, da questi tre punti è stato determinato il successo del sistema operativo Windows.
Nella vita non è mai il più intelligente ma nemmeno il più forte che vince, ma quello più furbo di tutti.
infine vorrei finire con una frase di un grande uomo
Chi rinuncia a libertà fondamentali per ottenere una fittizia sicurezza, non merita nè la libertà nè la sicurezza. (Benjamin Franklin)
Secondo me Stallman poteva glissare; non capisco davvero il bisogno a rendere nota al mondo la sua felicità per della morte di Steve Jobs. Io credo che, nonostante la politica scorretta attuata in alcuni casi da Jobs, se l’informatica è alla portata di tutti, qualche merito lui ce l’ha sicuro. E di fatti tutti gli utenti medi vanno dagli elogi ad una più riflessiva divisione tra vanataggi e svantaggi procurati da Jobs, mentre i tecnici sono praticamente tutti contro di lui. Ci sarà un motivo? Bisogna anche mettersi nei panni degli altri prima di giudicarli come idioti privi di capacità di ragionare (ci sono anche quelli, per carità, ma non perchè posseggono un iphone o un ipad).
Ps. trovo molto interessante lo spunto di slovati sulle differenze di rapporto con l’hardware Apple tra utenti italiani e americani.
Questo ragionamento di amare un certo hardware è piuttosto frequente ma in altri settori.
Ti faccio un semplice esempio per rendere l’idea
io vado tutti i giorni all’Università con una Fiat Stilo, percorro questi 35 km dove non posso superare 50 Km/h visto che pieni di autovelox,
Ho un amico che fa lo stesso percorso mio per andare in visita ma con un Audi A3.
Ogni volta che discutiamo del tragitto mi sostiene che meglio la macchina sua a differenza della mia.
in questo caso la differenza è piuttosto irrisoria visto che La strada è limitata 50 tutto il lungo del percorso.
ma lui deve mostrare un certo statuto economico e mostrarlo tutti.
per cosa riguarda il sogno americano da lui è una dolce illusione,
Da noi anche se sei il migliore dell’Università se non è raccomandazione l’unica cosa che chi aspetta,
È un numero in calcolato stage non retribuito e dopo 4-5 anni si danno un contratto precario.
È dopo non ti vogliono più i costi.
penso che per cosa riguarda la HP non sono pronti ad uscire dal mercato dei notebook,
visto che tuttora vendono molto più computer che apple dai mai venduti in tutta la sua storia, per cosa riguarda la Nokia questi ultimi tempi ha avuto una brutta strategia di mercato della venuta del gigante Google con android sicuramente gli ha dato un colpo più fatale che la vendita dei iphone perché semplicemente si vendono più smartphone della Samsung o della HTC ho tutte le altre marche