
Sembra che la morte di Steve Jobs non debba, almeno per il momento, destabilizzare la politica della Apple, visto che il suo compianto fondatore dovrebbe aver lasciato progetti utili a coprire tranquillamente altri quattro anni di attività. Quindi Steve Jobs sarà presente, sebbene solo metafisicamente, nella scena tecnologica mondiale ancora per qualche anno, portando probabilmente nuovi cambiamenti e tendenze, positive o negative che siano. Nell’attesa che questo futuro si concretizzi, possiamo fare un tuffo nel passato e ripercorrere le cinque tappe fondamentali attraverso le quali Steve Jobs ha cambiato le nostre abitudini e il modo di intendere la tecnologia.
Steve Jobs e le cinque tappe fondamentali
- 1976: si parte con la nascita di uno dei primi microcomputer personali, o PC, della storia dell’umanità, l’Apple I (conosciuto anche come Apple-1), un oggetto primitivo ai nostri occhi, una semplice scheda madre assemblata e coperta da un case in legno (non essendoci ancora un mercato dei case, questi venivano realizzati dagli utenti stessi e il legno era il materiale più idoneo alla lavorazione e all’adattamento manuali). In realtà questo progetto deve rendere onore anche al grande Steve Wozniack, detto The Woz, cofondatore della Apple Computer. Qui probabilmente nasce e si sviluppa la grande personalità di Jobs, in un momento critico per la sua vita professionale: riesce a convincere alcuni membri dell’Homebrew Computer Club ad acquistare gli Apple I sulla carta, semplicemente presentando l’idea. Da qui si materializzano quindi i primi soldi per iniziare l’assemblaggio dei computer. È la classica storia del selfmademan americano, caparbio, cinico ed intraprendente, con una variante: il suo successo, oltre a gonfiare le sue tasche, porterà nel tempo dei cambiamenti impressionanti (dal Macintosh agli iMac, ai MacBook Pro). Basti pensare che nel 2010 un esemplare di Apple I, immacolato e ancora dotato di ricevuta firmata proprio da Steve Jobs, è stato venduto all’asta per 156 mila dollari, un prezzo incredibile che ora potrebbe addirittura triplicarsi.
- 1986: anche il grande schermo viene travolto dall’assalto di Jobs, appena scaricato dal consiglio di amministrazione della Apple; la Pixar è solo una divisione della LucasFilm del regista George Lucas e si occupa essenzialmente di computer grafica, più precisamente dell’elaborazione e della gestione di immagini di grandi dimensioni. Jobs acquista la Pixar, la rende indipendente e, insieme ad Edwin Catmull e John Lassater, la trasforma nella più importante casa di produzione, senza la quale animazioni come la trilogia di Toy Story, Cars, Wall-e o Tatatouille non sarebbero esistite.
- 2003: facciamo un bel salto di diciassette anni e passiamo ad un altro crocevia storico della fruibilità tecnologica. L’evoluzione tecnologica ha compiuto passi da gigante e la musica non si ascolta più dagli scomodi ma affascinanti walkman, o dai semplicemente scomodi lettori CD, bensì da piccoli dispositivi portatili che riproducono dei file audio nel formato mp3. Quando la Apple decide di entrare nel mercato dei lettori mp3 con l’iPod, i primi esemplari sono già usciti da tre anni, ma non posseggono delle caratteristiche importanti, come la capienza pari a 5GB e la qualità audio di alto livello. Congiuntamente all’iPod, viene diffuso anche il software per la gestione, l’acquisto online e l’organizzazione dei file musicali e video, iTunes (non è infatti possibile modificarli dall’interno del dispositivo), ora un’icona della Apple. L’iPod diventa in breve un accessorio irrinunciabile e di fatto scalza tutti gli altri concorrenti, soprattutto a partire dal 2002, quando il dispositivo diviene compatibile anche per Windows. la ghiera touch e il design accattivante fanno dell’iPod anche un oggetto-immagine, bello a vedersi, oltre che utile. La Applemania inizia a dilagare.
- 2007: l’anno della svolta, decisivo per il cambiamento radicale che oggi stiamo vivendo nella sua piena evoluzione. Steve Jobs presenta, nel gennaio 2007, il primo iPhone, lo smartphone più conosciuto e venduto sul pianeta (nonostante non sia stato il primo), quel dispositivo che, unito alla nascita di Facebook, ha stravolto i bisogni tecnologici e le abitudini sociali delle persone. Tutti conosciamo l’iPhone, è inutile dilungarsi in approfondimenti tecnici, piuttosto è importante prendere coscienza del suo impatto immenso sulla vita quotidiana; è un dispositivo che serve realmente a pochi ma quasi tutti lo posseggono, chi lo prova afferma di non poter più tornare indietro e se non esistesse milioni di persone non aggiornerebbero in tempo reale i propri profili sui social network (anche se allo stesso tempo sono proprio i social network a generare gran parte del bisogno di possedere un iPhone). Inoltre migliaia di persone sono disposte a campeggiare un paio di giorni di fronte ad un Apple Store solo per essere le prime ad acquistare un nuovo modello di iPhone, semplicemente più veloce di quello che già posseggono. È la stessa dinamica seguita da chi partecipa più volte, durante la stessa tournee, ad un concerto di un gruppo musicale.
- 2010: l’iPad, il tablet per antonomasia, al momento neanche avvicinabile per numero di vendite. Un successo colossale e, per l’ennesima volta, un prodotto già esistente. L’iPad è inutile? Lo sono tutti i tablet, ma questo, sarà perché è bello, lucido ed è decorato con una mela morsicata aerografata, è diventato una tendenza mondiale in grado di battere non solo i concorrenti, ma anche la crisi. Quello che ha portato l’iPad ad essere un oggetto di culto è il suo modo innovativo di interagire con l’utente: facilità di uso, ottima navigazione, interfaccia intuitiva, possibilità di trasformarsi in un e-book. L’iPad racchiude insomma la soddisfazione di quei bisogni necessari oggi alle persone: comunicare, navigare in rete, informarsi e..passare il tempo.
E a questo punto bisogna rispondere ad una domanda: ma questi bisogni sono reali oppure sono il frutto di una diabolica e perfetta macchinazione che la Apple ha meticolosamente costruito con gli anni? Dobbiamo essere grati a Steve Jobs di aver cambiato le nostre abitudini e il nostro modo di vivere, oppure potremmo risentirne degli effetti collaterali?

Steve Jobs è stato sicuramente un visionario, ma non di certo un genio, forse il genio che aveva era negli affari ma io credo che la Apple sia nata grazie ad un’altro vero genio, Steve Wosniak che ha creato il primo computer e non Steve Jobs, la sera stessa della sua morte ho guardato un documentario e come il solito i giornalisti quando non sanno che dire e/o scrivere iniziano a sparare cavolate a raffica, quello a cui mi riferisco e al fatto che hanno detto che Steve Jobs ha inventato il primo mouse con una pallina degli stick dei deodoranti, ma quando mai è successo una cosa del genere??
Se dobbiamo essere del tutto sinceri, lui non ha inventato proprio niente e tanto meno credo sapesse qualcosa di elettronica, lui avrà giusto inventato il design degli oggetti e stop ma la progettazione e così via non di certo sua ma di fior fior di progettisti.
Dipende il punto di vista,
Io personalmente ho posseduto alcuni prodotti della mela morsicata e specifico ipod, ipad e macbook,
dico posseduto perché non li uso più ma tuttora sono ancora casa a prendere polvere.
Personalmente uniti questi tre prodotti visto la loro chiusura dal punto di vista software,
dopo poco tempo io trovati piuttosto limitati davanti la concorrenza.
Personalmente parlando di lui come lenti di altri fabbricanti impassibile in particolar modo quelli della Samsung, HP della Sony non potrei farne a meno.
Ad esempio il mio lettore MP3 della Sony,
come qualità acustica è nettamente più alta ipod che ho,
È per di più a una cosa che in assoluto lo rende superiore e il fatto di poterci mettere le canzoni senza passare iTunes una cosa simile ma che emula lo stesso sistema.
personalmente dovrei precisare comunque che io non ci ascolto musica ma ce scorto i libri parlati, quindi la qualità acustica conta molto di più.
Per cosa riguarda le tablet anche gli ho fatto molti lavori con android,
ho sviluppato software che usano i marmocchi dislessici delle tavolozze Samsung tal 10.1 che qualitativamente sono anche superiori a tutti punti di vista.
la cosa che mi ha fatto più incazzaree che l’applicazione di identica che erano sviluppato per ipad è stata rifiutata dei quattro volte per entrare nel market apple.
quindi attualmente è solo disponibile con Cydia, ma non si può chiaramente di parlare di un prodotto commerciale.
infine più che il computer portatile è il sistema operativo Mac OS che non implementa nessuno strumento di accessibilità di nessun tipo, né sintesi vocale né riconoscimento vocale nella possibilità di connetterti.
quindi ormai optato per la concorrenza.
Perché comunque le libertà dello sviluppatore o dell’utilizzo di un apparecchio in mio possesso più perfino pagato quindi proprietà mia non posso fare cosa mi pare sopra ma le dico di curare alla volontà aplle.
In fin dei conti le libertà non apprezzo.
Il mondo apple si riassume in questa citazione è stata detta più di 100 anni fa
Chi rinuncia a libertà fondamentali per ottenere una fittizia sicurezza, non merita nè la libertà nè la sicurezza. (Benjamin Franklin)
In effetti la domanda e’ giusta, ma credo sia il sale del consumismo saper indurre sempre nuovi bisogni sul maggior numero di persone per poi essere pronti a vender loro i propri prodotti.
Cosa impensabile qualche anno fa, non mi stupirei se anche un eschimese, o un aborigeno australiano, fossero abituati ad usare un Ipad o un Iphone per comunicare, tenersi informati o fare acquisti con questi strumenti. Io credo che Jobs sia stata una di quelle persone con la innata capacita’ di essere sempre in completa sintonia con i bisogni della gente piu’ o meno evoluta tecnologicamente.
Per fare un esempio, nel suo emozionante discorso alla Stanford university, ricordo’ come avendo seguito un corso di calligrafia (gia’ di per se anacronistico per quei tempi) gli venne qualche anno dopo in mente di fare in modo che i suoi prodotti Apple avessero dei bellissimi font di caratteri (forse e’ questo che ha per molto tempo fatto la fortuna dei Macintosh nelle tipografie o nella grafica in genere..) Se non ricordo male i primi PC IBM o a seguire avevano caratteri a spazio fisso da 8×8 pixel, quelli che per anni hanno identificato un computer da lavoro, ma chi voleva fare stampe di qualita sceglieva sempre un MCintosh.
Tutto questo per dire che Steve Jobs aveva capito prima degli altri che su un computer non si poteva puntare solo all’essenzialita’ come facevano gli altri produttori, non solo doveva essere funzionante , ma doveva anche essere gradevole esteticamente ed avere dei font eleganti, essere “stiloso” per avere chance di essere scelto piu’ di un altro modello.
In questo secondo me Jobs ha iniziato, almeno nei primi tempi della sua carriera, con il fiutare le necessita’ della gente e assecondarne i gusti per vendere prodotti.
Successivamente, con il passare degli anni ha avuto il potere economico e di marketing per imporre alla gente necessita’ che probabilemente non erano prioritarie, ma di li a poco lo sarebbero diventate, oppure ha modificato con efficaci strategie di marketing alcuni bisogni parzialmente soddisfatti da prodotti di altri (esempio, i lettori tascabili MP3 esistevano gia’ molto prima degli IPod) in modo che chi si trovava davanti ad uno scaffale, anche se a costo maggiore avrebbe sempre scelto un prodotto Apple perche’ trendy oltre che funzionale.
Auguro grande successo alla Apple, ma temo che senza il carisma di Steve Jobs e le sue intuizioni potrebbero tornare alla crisi che la colpi fino al suo rientro.
Mi piace ricordare questa celebre frase che spiega in qualche modo la visione a tutto tondo di Steve Jobs che lo ha portato a fare grandi cose in diversi campi e con un filo logico che le unisce tutte in qualche modo.
“…non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi indietro. Dovete aver fiducia che, in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire”.
Sarò breve perché devo confessare che la morte di Steve Jobs per me è un argomento del quale è importante parlare ma con calma e appena avrò una giornata da dedicare alle mille opinioni che sono state espresse su queste pagine.
Prometto di dire la mia quanto prima e per esteso.
Per ora posso solo, e molto sinteticamente, affermare che ritengo che Steve Jobs non abbia davvero inventato nulla.
Nulla di ciò che ha prodotto, ideato o realizzato è stato davvero innovativo E indispensabile.
Scusate il flash, so bene che non è esaustivo e che questo post pare fine a se stesso ma purtroppo non ho molto tempo per cui mi riprometto di scrivere presto per esteso tutto ciò che penso.
A presto.
In realtà i caratteri proporzionali sono molto più vecchi che perfino la nascita del primo computer, si usavano già nelle prime macchine da scrivere di fascia superiore titolo Olivetti o le macchine da scrivere IBM.
Per informazione interessante Steve Jobs inoltre di essere dislessico era anche disgrafico,
Questo l’esempio tipico di una persona disgrafico
http://1.bp.blogspot.com/_PGMkc45_0z0/SkJH9wfNwyI/AAAAAAAAAB0/YcKknzAAB7Y/s1600-h/disgrafia_4.jpg
è attualmente l’unico modo per superare questo problema che l’unico dei disturbi di apprendimento che si può correggere sono le elezioni di calligrafia.
In realtà tocca considerare Steve Jobs con un’artista che vende design,
Il mouse a parte di tutti gli altri prodotti che sono stati rubati ai grandi grandi produttori di informatica in particolar modo per i mouse è l’azienda Xerox.
All’epoca le grandi aziende non si interessavano al mercato dei computer personale,
quindi poco importava che li ruba siano le intenzioni di chi li spacciavano al loro nome.
Me questo è un discorso devoluto basta vedere cosa sta succedendo tra apple e Samsung,
finché Samsung poteva vendere i suoi prodotti senza problemi non interessava il fatto che le sue licenze fossero usato anche senza pagare i dovuti compensi nei prodotti apple.
La guerra stata lanciata dal momento che hanno vietato la vendita di alcuni prodotti Samsung in Germania da parte della mela musicata.
Citazione di un artista molto celebre Picasso
“I cattivi artisti copiano, quelli buoni rubano.”
Steve Jobs ha applicato la Filosofia di Picasso.
Così diventando un grande artista
quoto la tua frase finale e sottoscrivo…!
Su alcune cose la apple può essere anche la migliore.. ma non possiamo comprare ad occhi chiusi cavolo… è proprio una filosofia/abitudine/convinzione SBAGLIATA !!
Quando poi si aprono gl’occhi è sempre troppo tardi… e se non si aprono è perchè non SI VUOLE aprirli e starsene immedesimati nella massa….!!
Io non comprerò mai qualcosa soltanto perchè tutti gl’altri o la maggior parte delle persone lo fà !!
ciao a tutti
@Polentino,
dimmi tu se l’iPad non è un successo colossale! con tutte le vendite fatte! A prescindere dalle tue puntualizzazioni tecniche, chi lo ha comprato ne è estremamente soddisfatto(altrimenti perchè ricomprare a frotte il 2). Se questo non si definisce successo..Ma perchè non possono esistere prodotti non di nicchia che piacciono?
La cosa che non riesco a comprendere di molti che criticano è il fatto che un prodotto non va giudicato solo da esperti ma anche dai semplici cittadini che non passano ore a programmare e a smanettare con gadget tecnologici..lasciate libertà decisionale anche a chi ci capisce poco (un po’ di mentalita’ open), perchè dopotutto le alternative per chi odia l’iPad (ripeto, ME compresa) ci sono! Non capisco: vi da fadstidio che un prodotto che voi definite pessimo abbia successo? va bene, ma non insultate chi invece la pensa diversamente, perchè non siamo in politica dove la maggioranza alle votazioni impone una determinate classe politica: qui vi fa schifo la Apple e l’iPad, comprate il galaxy, usate Android, insomma le opzioni le avete!la genialità di Steve Jobs sta proprio in questo, aver messo in mano a tutti, anche a chi non mangia pane e computer, la tecnologia.
Il mouse è come se l’avesse inventato lui, perchè se non lo ricomprava per due lire dalla Xerox, che non ci credeva affatto, chissà quando avremmo cominciato ad usarlo.
Quello che mi fa storcere il naso è che ci si dimena così tanto per criticare l’inutilità dell’iPad, mentre invece si parla pochissimo di come le imprese che producono pezzi per la Apple ‘vantino’ un numero elevatissimo di suicidi..
Nella realtà industriale purtroppo i suicidi sono una cosa che capita,
mio fratello che lavora come capo settore in una fabbrica di padelle, quindi niente a che vedere con l’elettronica, ha già avuto tre suicidi da quando hai incominciato in questa fabbrica.
Io personalmente mi preoccupo di un altro fenomeno legato al suicidio,
Dal 2008 che sento parlare di un fenomeno che all’epoca si considerava quasi inesistente il suicidio dei marmocchi di meno di 10 anni.
Prima del 2008 avevo sentito solo una volta che era capitato.
Da quell’anno discutendo con le logopediste il neuropsichiatra infantile abbiamo constatato che solo a sentire dire in quel piccolo mondo che sia ne avevano sentiti più di una ventina gli ultimi tre anni, e anche loro incominciava occupare quel fenomeno.
Il più grave in tutto e che chi è già stato relazionato con un certo medicinale questo fenomeno,
Ma tutti tacciono e continuano a prescriverlo in modo massiccio.
per darvi una piccola centro storico i suicidi dei bambini è già stato studiato nel passatocon la distribuzioni possono.
Nel mondo della mela morsicata uno dei punti neri è sempre stato multitasking,
Questo risale all’epoca della guerra con IBM all’inizio della storia dell’informatica.
semplicemente perché IBM all’epoca era l’unica che aveva sviluppato dei sistemi multitasking funzionanti.
è perfino adesso questo problema sussiste per ragioni di decenza visto che se una persona jailbreak il suo dispositivo mobile apple qualunque sia può tranquillamente installare un’applicazione attraverso Cydia che gestisce perfettamente multitasking ma in questo caso infrange un centinaio di brevetti.
Cavolo per quello che hai detto:
Bene, mettiamo che uno voglia leggere it.emcelettronica.com e intanto ascoltarsi qualche brano del suo cantante preferito così, per stare un pò in pace e relax: facile, basta avviare il browser e poi il lettore multimediale. Ma un attimo, l’iPad non supporta il multitasking, quindi una sola app alla volta può funzionare.
“Poco male”, pensa il semplice cittadino, “posso sempre ascoltarmela da youtube, che tanto il browser l’ho già aperto”. Sorpresa delle sorprese, non esiste supporto per la tecnologia flash, quindi bye-bye youtube.
Non sapevo che non supportasse il ne il multitasking e ne il flash, insomma me l’ho volevo comprare, grazie a dio mi hai salvato, ti devo un favore 😉
Ma di tablet che supportano il multitasking e il flash esistono suppongo sotto android vero?
‘Per quel che riguarda i suicidi delle aziende che fanno parte dell’indotto Apple, mi pare che stiamo divagando in un OT’
Non volevo andare OT, semplicemente mi chiedevo perchè sta tanto a cuore criticare i difetti tecnici dell’iPad e invece non si guarda ad aspetti più seri della gestione Apple. Viste così, le critiche sanno più di rosicata, passatemi il romanismo 🙂
Poi casomai sono OT tutti i commenti che denigrano l’iPad (lo sarebbero stati anche gli elogi) perchè l’articolo verte sul fatto che l’iPad ha in effetti cambiato le nostre abitudini, così come altri prodotti Apple, più di ogni altro produttore. Subito è partita la critica all’iPad..che c’entrava con l’articolo? 🙂
Insomma, che piaccia o no, ha avuto una forte influenza, questo è innegabile.
In realtà i distretti diversi dispositivi come ipad, iphone e ipod, possono funzionare in modo multitasking,
solo che è necessario installarci sopra Cydia tengo a precisare che quest’operazione non è autorizzato dalla apple.
per cosa riguarda se vuoi fare qualcosa in contemporanea android gestisce perfettamente multitasking,
Semplicemente perché è un linux base, usa il kernel 2.6.32.9.
È da questo ne deriva il fatto che tutte le funzioni a livello kernel ad esempio in ubuntu sono anche presenti in android,
Il flash è stato integrato a livello kernel in linux già da molto tempo.
quindi a questo punto non ci sono problemi per la navigazione Web dove ci sono pezzi in flash