
Ci eravamo chiesti, non molto tempo fa, proprio su queste pagine, se il prodotto di punta di casa Apple non fosse, in realtà, troppo costoso, specie visti i tempi che corrono. La risposta ufficiale dell'azienda pare essere arrivata. Ed è a misura di crisi.
Se c'è una regola, nel sistema economico che abbiamo inventato, fatto sviluppare e, in qualche modo, idolatrato, è il fatto che, una volta raggiunta una determinata "posizione" sul mercato, ogni minimo cedimento, ogni arretramento, sebbene dovuto alla congiuntura piuttosto che a un fallimento personale o aziendale, ne decreta la fine.
L'attuale assunto vale, a maggior ragione, negli Stati Uniti in cui il fallimento è certamente poco tollerato.
Figuriamoci se poi si tratta dell'azienda leader nel settore della telefonia che sta sgomitando per tornare al vertice nel campo dei PC e che nel frattempo cerca di erodere quote di mercato alla Microsoft inondando letteralmente ogni piazza dei suoi tablet più popolari.
Tutto questo condito da un marketing così pressante da rimanere in testa anche a coloro che cercano di evitarlo a tutti i costi.
Eppure all'inizio dell'anno molti analisti avevano immaginato che ci sarebbe stata una flessione nelle vendite della Apple. Alcuni si erano sbilanciati affermando che la scomparsa di Steve Jobs avrebbe potuto decretare la fine dell'azienda.
I ritardi nell'uscita dell'iPhone 5, il lancio dell'iPhone 4S proprio il giorno in cui si aspettava, invece, la versione successiva ed altri rumors di molta meno importanza sono stati la causa principale di queste congetture.
Eppure oggi, nonostante sia evidente che il carisma dell'azienda e la grande devozione dei suoi clienti non abbiano in realtà subito grandi sconvolgimenti, la linea di telefoni cellulari attualmente più diffusa nel mondo sta per vedere ampliarsi la sua offerta con l'arrivo di una versione low cost.
La notizia non è nuova e sebbene, come riportato, Stephane Richard, CEO di France Telecom, la vedesse come una soluzione difficile, sta oggi per diventare realtà ed è stata portata all'attenzione della comunità globale proprio grazie ad un articolo comparso molto di recente sul Wall Street Journal.
Sembra, infatti, che per il lancio del nuovo smartphone si debba aspettare davvero poco, indicativamente la metà del prossimo luglio. Nessuna dritta, invece, è stata data sul prezzo ma di certo indicarlo come "low-cost" a fronte di una spesa (attuale) di almeno 700 € fa ben sperare che ci si aggiri intorno alla metà.
Cosa ha fatto cambiare idea all'azienda di Cupertino?
È giusto chiedersi: perché è stata fatta questa scelta? I problemi sono cominciati diverso tempo fa e noi su queste pagine ce ne siamo occupati: le condizioni di lavoro all'interno dell'azienda Foxconn erano terribili!
Dopo aver accertato diversi casi di suicidio come risultato dei turni massacranti ed aver accertato che l'azienda era blindata, non permetteva l'uscita dei dipendenti ed erano state anche montate delle reti anti-suicidio, gli Stati Uniti non sono rimasti a guardare.
Già perché il paese che ha inventato il libero mercato non può tollerare che una sua azienda tratti i dipendenti in questa maniera, specie se è mandante, piuttosto che esecutrice materiale, di tali dettami, imposizioni e condizioni.
Non solo ma vi consigliamo di guardare attentamente questo video:
il paese che ha inventato il libero mercato, il sistema capitalista e l'economia così come la conosciamo oggi ha capito che la produzione va riportata in patria!
Esternalizzarla ha creato un problema non soltanto di immagine ma anche di occupazione, di benessere, di livello di vita, di stile di vita.
Dunque non soltanto problemi di natura tecnica o deontologica ma anche di disagio sociale, crescente.
La nuova incaricata della produzione sarà l'azienda Pegatron Corp., produttrice di componenti elettronici, si candida a sostituire stabilmente la storica fornitrice di Apple, dal momento che sarà lei la principale partner per l'assemblaggio del nuovo melafonino.
Ma i rapporti con questo nuovo fornitore non sono il frutto di un tentativo. Si tratta di un rapporto per cui i presupposti erano già stati messi nel 2011, dal momento che lì aveva cominciato ad essere prodotto il nuovo iPad Mini. Non solo una ragione di prassi o di conoscenza ha animato questa scelta ma anche il fatto che la Apple ha voluto iniziare a tagliare i ponti con Foxconn anche per effetto di alcuni difetti nella produzione del nuovo iPhone 5 che ha dimostrato di essere molto più facilmente sensibile a graffi o raschi sia nello schermo sia nelle parti metalliche.
Una soluzione, questa, che cerca di migliorare anche le rese di produzione in funzione della competizione con Samsung, azienda che, grazie al suo Galaxy S3, ha fatto segnare un record di vendite incredibile, continuo e straordinariamente durevole.
Ma perché il nuovo modello costerà di meno?
C'è da chiederselo, ovviamente. Se c'è qualcosa su cui la Apple ha sempre puntato è la qualità!
Una delle cose di cui si parla tanto nel marketing Apple è la "qualità dei materiali", qualunque cosa questo significhi.
Avete mai notato quanti utenti Apple millantino questa caratteristica?
Eppure essi non hanno (perchè non possono) la più pallida idea di quali siano questi materiali, come siano assemblati, quali siano gli elementi di base, quali i processi tecnologici impiegati e così via dicendo.
La scelta è ricaduta su materiale plastico, per il momento non meglio specificato.
Una scelta, tutto sommato, coraggiosa che potrebbe essere di successo ma anche decretare una catastrofica perdita di credibilità rispetto all'immagine che è stata costruita intorno alla qualità "senza precedenti e senza concorrenti".
Insomma, anche per un'azienda che punta a massimizzare i suoi profitti quasi oltre ogni aspettativa, sembra che la qualità, tutto sommato, dovrà cedere il passo alla responsabilità oggettiva che l'azienda ha nei confronti delle condizioni di lavoro che ha imposto ai suoi dipendenti, alle sue committenti e ai suoi collaboratori.
Tra la concorrenza, quindi, la qualità, la pressione di chi deve effettuare controlli ed il potere di acquisto che crolla in maniera davvero importante, anche una grande azienda deve imparare a rivedere le sue politiche.
Senza contare che le parole del Presidente Obama in quel video suonano di grande ispirazione: "se non investiremo nella formazione [...] l'America non vincerà questa sfida! [...] Se non ci occuperemo della formazione degli ingegneri, le aziende non verranno ad investire qui."
Insomma, sembrerebbe che finalmente qualcuno si sia accorto che per essere competitivi a livello economico la cultura e la formazione siano l'unica strada!
Una bella lezione da imparare, anche nel nostro paese. Non trovate?
E se per produrre l'iPhone 5 alla Apple bastava in realtà così poco, chissà quanto potrà effettivamente costare produrre questo nuovo prodotto.

Se veramente le condizioni saranno queste, ci saranno diversi motivi per comprarlo!!!
La produzione che torna in casa, l’esempio dato al mondo, ils egnale che il prezzo basso può far aumentare gli utenti…
Son tutte cose importanti!
Io non credo che la qualità possa scendere di tanto.
Se lo facessero sarebbe un suicidio!
AHAHAHAH l’immagine è bellissima! 🙂
Comunque, plastica o meno, anche se dentro ci fosse il borotalco al posto della cpu venderebbe lo stesso 😉
Di tutto questo articolo mi sembra più significativo l’intervento di Obama comunque…
È su questo aspetto che mi soffermerei perchè se loro hanno capito questo magari sarebbe veramente utile per noi.
Non tanto puntare sulla formazione perchè i nostri studenti sono riconosciuti in tutto il mondo ma quanto sulla produzione!
Noi sforniamo le menti che scappano e vanno a produrre ricchezza all’estero quindi la qualità della nostra università è certamente superiore.
Quello che mi preoccupa è l’industria: quali misure dovremmo adottare per tenere le aziende in casa?
Direi che questo ce lo diranno solo i dati di vendita 🙂
Anche perchè sulla qualità, cambiando i materiali, ci vorrà del tempo per potersi orientare… 🙂
Ad ogni modo, non appena avremo news ve lo faremo sapere 😀
È comunque pericoloso adagiarsi su questo…
Noi produciamo ottimi studiosi e intellettuali ma lasciati suggerire da chi ha questo ricordo incredibilmente vivo negli occhi: l’Università ha BISOGNO di risorse!
Non solo per le strutture ma anche per la ricerca!
Il Ministro Carrozza si è trovata per le mani una situazione che dire disastrosa è dir poco; ma d’altronde lo sapeva bene come benissimo coonosceva quei documenti il già Ministro Profumo, il fù Ministro Tremonti, la all’epoca Ministro Moratti…
Lo sappiamo tutti in Italia, dall’insegnante fino all’uomo della strada…
Forse solo la Gelmini non ci ha capito molto.
Ma cosa vuoi, era impegnata in prima linea sul cantiere del tunnel del Gran Sasso, non poteva mica badare a queste facezie… 😉
D’altronde se per un elettronico la Silicon Valley rappresenta La Mecca ci sarà un motivo, no?! 🙂
Non conosco lo stato dell’università perchè sono fuori ormai da decenni.
Conosco invece MOOOLTO bene la secondaria superiore tecnica (insegno elettronica e TLC in un IPSIA).
La sig. gelmini, con la sua osannata riforma, ha ridotto A 1/3 le ore di tecnologia.
Ciò che un tempo non riuscivamo a fare in 7 ore ora lo dovremmo fare, ed anche di più, in due.
Il motivo? Doveva tagliare i docenti. Per cui non potendo (E NEMMENO VOLENDO..ANZI) tagliare a metà le ore di religione, ha tagliato a metà quelle di elettronica, laboratorio etc.
E negli istituti tecnici la cosa è identica.
Mica si è chiesta il PERCHE’ elettronica, col laboratorio, richiedeva più ora che religione.. Ha tagliato e basta.
Il risultato è che attualmente negli IPSIA si ha religone 1h /settimana ed informatica 2 h/settimana.
Questo inverno volevo sviluppare una applicazione con la Raspberry PI che Emanuele mi aveva omaggiato nel Review.. Lavoravo coi miei allievi il pomeriggio, gratis, MA NON HO POTUTO.
La provincia ha infatti spento il riscaldamento il pomeriggio e noi siamo DOVUTI restare a casa. Al che mi sono talmente demoralizzato che ho deciso di non fare più nulla che esuli dai programmi fumosi e inconcludenti che qualche burocrate ci propina (ci chiedono alimentatori col LM317.. I uC non si sa cosa siano)
Se ora non si consente nemmeno di lavorare GRATIS coi propri studenti è meglio lasciar perdere ogni velleità di sviluppo tecnologico.
Chi ha dovuto fare l’esaminatore nei concorsi per docenti è stato pagato 0,5 E LORDI!!!!! Si! mezzo euro (lordo) a compito corretto…Il ministero poteva lasciar perdere anche quelli, che è un insulto.
E potrei continuare. Che risultati si vogliono conseguire? Io non lo so più.. I nostri politici non lo hanno mai saputo…
Ho vissuto da vicino una situazione molto ma molto simile con uno dei pochissimi docenti straordinariamente motivato del mio corso di laurea…
Il migliore e più utile esame che io abbia fatto nell’intero corso di laurea.
Anche lui, dopo aver constatato l’impossibilità a lavorare decentemente e liberamente pare aver gettato la spugna.
Ed è proprio per questo che non bisogna adagiarsi su quella certezza…
I programmi ministeriali sono effettivamente da rivedere quasi in toto, anche perchè scritti oggi da gente che non ne sa nulla e che per non sbagliare manco li aggiorna…
D’altronde, quando un minimo di rinnovamento, di svecchiamento, di sviluppo, di cambiamento pareva poter essere possibile il meglio che l’Italia ha sfornato (in politica s’intenda) è un certo signorotto della Firenze bene che pare più una maschera di carnevale che un politicante, anche solo di terz’ordine… 🙁