Spesso è difficile trovare un alimentatore professionale che è giusto per le nostre esigenze e per il nostro budget. Agilent con la serie U8000A offre alimentatori di singola uscita da 90 W a 150 W, non-programmabili che includono caratteristiche tipiche trovate solo negli alimentatori programmabili costosi.
Gli alimentatori Agilent offrono un valore eccellente fornendo una corrente continua affidabile, capacità di installazione efficiente e importanti funzioni di sicurezza che consentono di affrontare una varietà di applicazioni in elettronica di produzione e contesti educativi.
Le funzioni di controllo easy-to-use dell'alimentatore Agilent
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• Attivazione o disattivazione OVP e OCP
(Over Voltage Protection & Over Current Protection)
• Impostazione dei livelli OVP e OCP
• Cancellazione delle condizioni OVP e OCP
• Impostazione e visualizzazione della tensione e dei valori di corrente
• Stato di funzionamento: memorizzazione/recupero
Alimentatore Agilent U8001A - caratteristiche
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• Tensione di uscita: 30V
• Output Current: 3A
• Potenza nominale: 90W
• Load Regulation: 0.01%
• Lunghezza: 394.3mm
• Larghezza: 212.3mm
• Altezza: 88.1mm
• Weight Min: 7.3kg
• Enti di approvazione:CE/CSA/C-tick
• SVHC: No SVHC
• External Depth: 212.3mm
• External Length/Height: 88.1mm
• External Width: 394.3mm
• Tipo di uscita: Regolabile
• Output Voltage Max: 30 V
• Power Supply Type: Programmabile
• Tensione di alimentazione: 240 V
• Peso: 7.3kg
L'alimentatore Agilent U8001A è uno dei Premi Qualità di Marzuino. Per averlo gratuitamente leggi il regolamento di Marzuino
.
L'alimentatore Agilent è disponibile subito sul sito di Farnell
Bè, l’alimentare non è male. Ha degli ottimi spunti e delle buone specifiche tenciche. Tutto sommato, non lamentatevi che è “solo” il terzo premio :D:D
Strumento certamente professionale, adoperabile soprattutto in tutte quelle applicazioni che richiedono una certa potenza in alimentazione…non ho capito benissimo il load regulation cosa si intende…
regolazione del carico è la capacità dell’alimentatore di mantenere una tensione costante (o corrente) di livello sul canale di uscita, anche quando cambia il carico 🙂
ti chiami anche electropower lo dovresti sapere ^_^ ahah, è un parametro tipico degli alimentatori sia lineari e sia swiching…
la specifica regolazione del carico può essere espresso in due modi: tensione costante VC e corrente costante CC , questo alimentatore ha
CV: <0.01% +2 mV
CC: <0.02% +2 mA
mi pare che sia così:
in modalità di tensione costante, le variazioni di carico sono compensate dalla corrente di uscita e in modalità di corrente costante, le variazioni di carico sono compensate da modifiche della corrente attraverso il carico.
la regolazione devrebbe avvenire dunque variando la resitenza interna al generatore.
Proprio un bel regalo è particolarmente un bel alimentatore,
il fabbricante Agilent attualmente è uno dei migliori fabbricanti di strumentisti per le misure elettroniche,
Sicuramente sarà un alimentatore di altissimo livello adatto a tutte le situazioni anche professionali,¨
è un bellissimo regalo che fate e beato chi lo riceve
certamente questo è un bel dispositivo, ma a parità di prezzo, personalmente avrei comprato un alimentatore duale di qualche marca semisconosciuta tipo questo
http://it.farnell.com/digimess/hy3003-2/psu-banco-2-uscite-0-30v-3-a/dp/4283247
forse nella mia inesperienza sbaglio, ma se avessi disposto di circa 250€ avrei comprato questo, dato che lavorando in analogico è abbastanza frequente aver bisogno di una tensione di alimentazione duale, ma anche in digitale, se ad esempio si devono realizzare circuiti che in parte funzionano a 5V e in parte a un’altra tensione…
Certamente è molto probabile che questo alimentatore della agilent abbia una aspettativa di vita maggiore di quell’altro, d’altronde stiamo parlando di una delle aziende più rinomate del settore
Sono daccordo con te, ovviamente pe un hobbysta è meglio avere un prodotto come da quello da te linkato, in considerazione del rapporto qualità/prezzo, anche perchè la casa produttrice dell’alimentatore non è da meno dell’Agilent che è comunque, a mio parere più conosciuta e famosa rispetto alla Digimess. C’è un parametro che solitamente mi fa riflettere sulla qualità di un alimentatore, ovvero il peso, anche se oggi si utilizzano alimentatori swiching, anni fa, il peso rappresentava un indice di qualità, soprattutto su un componente di base dell’alimentatore quale è il trasformatore.
Concordo con la tua considerazione. In un laboratorio elettronico, sia ai livelli hobbistici che professionali, disporre di un alimentatore duale piuttosto che di uno a singola uscita ha i suoi vantaggi in termini di utilizzo e flessiblità. Quando ho letto il costo sinceramente mi è venuta da fare la tua stessa considerazione, spendere 250€ per disporre di una sola uscita, per quanto programmabile possa essere l’alimentatore, mi sembra davvero tanto. Agilent sarà pure un grande marchio nel settore della strumentazione elettronica, ma a meno che non si abbiano particolari esigenze di stabilità della tensione / corrente d’uscita o sul valore totale della potenza erogata, trattasi comunque di un alimentatore e non di uno strumento di misura in cui un marchio di produzione piuttosto che un altro può fare la differenza. Chi progetta nell’ambito degli azionamenti o dei convertitori elettronici, 90W sono davvero niente e con una sola uscita (meglio con un solo canale) fai davvero ben poco. Ripeto, non metto in dubbio la qualità dello strumento, ma se disponessi di quei soldi acquisterei come minimo un doppio canale magari pagandolo allo stresso prezzo, se non di meno (senza la varie funzioni di memorizzazione, di recall, ecc… ma per un alimentatore, secondo un mio punto di vista, queste funzioni sono abbastanza superflue).
Per cosa riguarda l’alimentazione duale sia sempre meno utile a confronto di una alimentazione semplice, è solo una questione di ambito di impiego dei dispositivi in elettronica ,
ad esempio io che faccio quasi esclusivamente digitale le uniche tensioni che ho bisogno di solito sono 3.3 V , 5 V e 12 V e non ho mai avuto bisogno di una tensione negativa, sicuramente l’unico avanti che serva una alimentazione duale è l’elettronica analogici dove si può uso massiccio di amplificatori occasionali come nel trattamento del segnale acustico e la sua amplificazione .
Ma tanto ormai solo i finali richiedono un’alimentazione duale è spesso volentieri attenzioni molto alte dell’ordine 48 a 60 V con correnti 1 a 5 A tutto il resto della catena di trasformazione del suono può essere alimentato tranquillamente con tensione singola visto che ormai si usano esclusivamente DSP e li DAC necessitano solo del cinque volte ,
In realtà il prezzo di questo strumento confrontato al fabbricante che è Agilent non è così alto, visto che il fabbricante Agilent è uno dei migliori sul mercato se non il migliore .
In fin dei conti le uniche tre tensioni che facciamo sempre uso sono 5 V , 3.3 V o 12 V è per 90% delle applicazioni e perfettamente sufficiente
Rimango dell’idea che un bellissimo regalo e che l’elettronica open source ha fatto un’ottima scelta
si, ma a questo punto non arrivi a spendere 250€ per acquistare un alimentatore da 90W e sfruttarlo a malapena per alimentare un microcontrollore o se ti va bene un relè a 12V. L’ambito di utilizzo in cui necessitano potenze così alte è proprio quello dell’elettronica di potenza e quindi analogica. Per le applicazioni che hai citato tu ti basta un alimentatore stabilizzato a 12V da una ventina di euro (se proprio vuoi qualcosa di professionale nei range di potenza a cui tu ti riferisci)e qualche stabilizzatore lineare magari già predisposti sulla tua PCB per disporre delle tensioni +5V e +3.3V. Insomma, tutto questo per farti capire che tale alimentatore non lo utilizza un progettista digitale, perchè secondo me se fosse solo quello l’utilizzo andrebbe a buttare via inutilmente 250€ che potrebbe investire in altra strumentazione a lui più utile. A chi invece questo alimentatore potrebbe far gola sono proprio i progettisti analogici e ancora di più i progettisti di sistemi per azionamenti elettrici, per i quali non è necessaria la tensione duale ma piuttosto un alimentatore che butti fuori una potenza sufficientemente elevata.
si, sono d’accordo con te, ma l’alimentatore duale non è detto che serva solo a produrre tensioni negative, questo dipende da come lo setti… Ad esempio se devi interfacciare un microcontrollore che funziona a 5 volt, con ad esempio un altra scheda che viene alimentata a 12 volt, oppure con un altro affare che funziona a 3,6 volt, un alimentatore a doppia uscita ti permette di farlo in tutta semplicità, se invece usi un alimentatore a singola uscita devi provvedere per conto tuo a ricrearti le tensioni più basse, o con altri circuiti integrati come degli stabilizzatori lineari, o usando un altro alimentatore da banco, avendo però l’accortezza di collegare tra di loro le masse. All’università in laboratorio abbiamo usato degli alimentatori della GW instek (o come si chiama) a 4 canali. E non sai quanto sono stati comodi! I due canali principali inoltre era possibile impostarli automaticamente in serie, controserie, o disconnessi tra di loro. Una comodità unica, ma il prezzo di questi generatori si aggira intorno ai 350€. Se dovessi realizzarmi un laboratorio completo prenderei uno di questi senza pensarci due volte! Ne compro uno e mi basta per tutte le cose che potrei fare… Dall’analogico a alimentazione singola, ad alimentazione duale, digitale a 3,6, 5 e 12V… una bomba!
vabbè se non lo volete voi… io lo prendo 🙂 scherzo comunque è un bel pezzo di alimentatore, do ragione a Giovanni, ma immagino che siano delle specie di sponsor questi premi quindi, quello che offre la ditta…e non quello che si sceglie .. bhò le mie sono solo supposizioni…
si l’ho immaginato anche io il fatto degli sponsor… però dicevo, se avessi dovuto comprarlo con i soldi miei a parità di prezzo… ecc. ecc.
Se hai notato, nei miei commenti tendo sempre a tirare in ballo applicazioni di tipo industriali, come schede di gestione per azionamenti elettrici e comunque analogica di potenza. Lavoro su queste cose da un pò, e sia la tesi triennale che quella specialistica vertono sulla progettazione di firmware per DSP atti alla gestione di inverter fotovoltaici. Diciamo che con la potenza ho a che fare bene o male tutti i giorni, senza però tralasciare l’elettronica di controllo puramente digitale (per l’appunto programmo DSP). Se in laboratorio non disponessimo di alimentatori con più canali d’uscita sarebbe davvero una casatto riuscire a collaudare questi sistemi che richiedono alta potenza nella sezione dell’inverter e tensioni da 3.3V per la sezione digitale. Addirittura ti dirò di più…gli alimentatori che utilizziamo dispongono di un’uscita fissa a bassa potenza impostata proprio su 3.3V, quindi uno strumento fortemente dedicato ad applicazioni di tipo mixed (digitali e analogiche). Purtroppo la qualità tendi a pagarla anche abbastanza, però come hai detto tu stesso, se dovessi allestire un laboratorio tutto mio, un alimentatore a più canali simile a questo non me lo farei di certo mancare.
Si, credo anch’io che i premi siano frutto di una convenzione che le varie aziende hanno stipulato con Elettronica Open Source…Poi nessuno ha detto che l’alimentatore, se vinto, resta lì inutilizzato. E’ comunque un gran pezzo di alimentatore! 😉
Visti i punti raggiunti da diversi utenti prima di me, non credo che riuscirò ad arrivare all’alimentatore.
Ma tornando in argomento, per uso industriale ho potuto appurare l’alto costo degli alimentatori a tensione fissa che non è paragonabile al costo di questo, credo fermamente che i produttori di apparecchi per uso industriale approfittano del fatto che i loro dispositivi siano destinati all’uso professionale, per esempio un 24V 5A, non so quanto sia di listino, ma viene venduto a circa 600 euro in Italia, e circa 300 dollari negli Stati Uniti.
Non ti preoccupare comunque sia ci sono i premi qualità che sono bellissimi ,
questi non vengono attribuiti secondo conteggio ma secondo la qualità dei contenuti .
è non sei così messo male nel punteggio .
E non dimentichiamo che a maggio comincia l’altro concorso sulla base di questi punti..quindi, non perdete le speranze!!
E chi si lamenta, anzi tutt’altro. si tratta di quasi 300€ di alimentatore quindi si suppone che le ottime caratteristiche millantate facciano la differenza su altri modelli presenti sul mercato. Certo, trattasi comunque di un alimentatore e ora non so a quanto ammonti il prezzo di un esemplare simile dalle medesime caratteristiche tecniche ma di un differente priduttore. C’è da dire che la logica di controllo dell’oggetto in questione è tutt’altro che banale, e non intendo i soli circuiti di protezione e di limitazione di tensione e corrente, ma proprio il feedback negativo implementato nella catena di conversione dall’ingresso del convertitore verso l’uscita. Dico questo perchè suppongo che si tratti di un alimentatore switching (struttura sicuramente più complessa rispetto ad un comune flyback) e come tale è delicata la catena di reazione che serve a stabilizzare la tensione d’uscita. La funzione di trasferimento dell’alimentatore non è affatto lineare, non essendo lineare il principio di funzionamento su cui lo stesso flyback si fonda. Quindi, non esiste un controllore (ad esempio PID) i cui parametri sono fissi al variare delle condizioni di carico, ergo disporre di un alimentatore switching variabile stabile a tutte le condizioni operative (di carico appunto) non è un lavoro facile. Di sicuro l’onere di controllare il tutto è lasciato ad un DSP, perchè rappresenta la soluzione più flessibile che si possa immaginare.