Apricancello GSM è un progetto completo open source in grado di fare delle teleattivazioni a distanza, tramite il proprio telefono cellulare. L’applicazione naturale del progetto è l’apertura del cancello automatico, tramite uno squillo, quindi in modo gratuito, viene attivato un relè che comanderà l’apertura del cancello. Ma non solo, lo stesso concetto è applicabile anche alla caldaia, oppure alla tenda o alla serranda motorizzata, insomma qualsiasi attivazione remota, da qualsiasi distanza, è possibile, tramite squillo oppure sms.
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Davvero bello e utile questo progetto. Una domanda: una stima dei costi?
Concordo!
Questo apri cancello gsm l’ho conosciuto l’anno scorso, e subito sono rimasto affascinato dal fatto che un progetto del genere sia open source.
Il fatto che sia stato riproposto credo che sia stata un idea geniale dato che è sempre un prodotto contemporaneo visto che ormai i cancelli automatici sono quasi in ogni strada.
D’altronde, avere la possibilitá di aprire qualcosa a distanza con un hardware dedicato è senz altro molto più economico nel caso in cui dovranno essere molte persone diverse ad aprire il cancello perchè non dovranno comprare un telecomando ciascuno.
Bhè.. dipende da quanto sei bravo a reperire i componenti considerando il fattore QUALITÁ-PREZZO.
Inoltre dipende anche dal quantitativo che ordini e specialmente DOVE li compri.
Nell’articolo è presente la lista parti e molti dei componenti indicati hanno il codice per essere acquistati a catalogo in 24h. Quindi è possibile avere un ordine di grandezza dei costi.
Quello che incide maggiormente è il modulo Telit che puoi trovarlo a prezzi veramente variabili, dipende molto ovviamente dalle quantità.
Considera che se vai in produzione con 1000 pezzi puoi scendere anche sotto i 40 euro di costo dell’apricancello GSM finito
@Emanuele puoi darmi una risposta convincente?
Questo progetto te lo faccio in 30 minuti con arduino uno.
per quale motivo dovrei programmare un micro differente e perdere ulteriormente tempo?
30 minuti non bastano nemmeno a scrivere l’articolo…. figuriamoci a fare il progetto 🙂
Comunque cercherò di dare una risposta convincente, come da tua richiesta:
Con Arduino devi comprare Arduino, comprare la shield GSM e poi comprare la shield per i rele e le uscite.
Alla fine quindi hai un castelletto di 3 schede non proprio economico. Poi devi inserire il software che probabilmente troverai in rete e forse funzionerà anche.
SE è questa la procedura non lo stai facendo, ma lo stai comprando o copiando….. a questo punto vai sul nostro store e lo trovi a 69 euro già bello montato e funzionante (una versione diversa di apricancello GSM)
http://store.emcelettronica.com/node/43
Il progetto sopra comprende schema elettrico, piano di montaggio, lista parti, file gerber.
Inoltre ho fatto anche le prove di compatibilità elettromagnetica e quindi può essere marcato CE.
Insomma quello che tu dici, ammesso e non concesso che bastino 30 minuti, ti conduce ad un prodotto per hobbisti non certificato, costoso, non so quanto affidabile e che sicuramente non potrà mai andare in produzione 😉
Vedi qual è il più grande problema di Arduino?
Regala il sogno, spalanca le porte di un mondo ma lo fa senza far davvero comprendere che c’è comunque tanto da studiare, da imparare, pazientare…
C’è qualcosa di profondamente sbagliato dentro Arduino e cioè il fatto che non insegna il concetto di responsabilità.
Anche se in realtà la prudenza del non confondere l’imparare con l’aver imparato dovrebbe essere il frutto della coscienza personale.
Non tutti nascono con delle doti e nessuno nasce con la conoscenza; qualcuno nasce portato per qualcosa e tutti noi possiamo studiare.
Sta a noi investire il nostro impegno in maniera tale che frutti e che possa essere utile a noi e agli altri.
Non ci sono affatto i concetti di certificazione, di verifica, di controllo, di regole, di standard, di marchiatura e così via dicendo in Arduino. Ed è un bene che non ci siano perché sarebbero fuffa schiaffata in testa a persone che stanno appena imparando e che rischierebbero di sentirsi demotivate e schiacciate dal peso delle cose da imparare e delle responsabilità che comportano.
Sarebbe bello che una volta che uno sente di padroneggiare lo strumento Arduino si chieda come ci si è arrivati alla realizzazione di Arduino, cosa c’è dentro, com’è stato fatto, perché può essere venduto.
E io credo che questo sarebbe da scrivere, da pubblicare.
Un libro su questo.
Non la storia dell’idea di Arduino o la bibliografia di Massimo Banzi (per il quale ribadisco che ho il massimo rispetto!) ma come si passa dall’idea di portare l’elettronica perfino all’asilo fino alla commercializzazione di un prodotto a cui viene permessa la vendita.
Credo che questo sarebbe il vero Arduino 3 😀
Io la mia sull’argomento l’ho detta un po’ di tempo fa:
http://it.emcelettronica.com/arduino-ha-vinto-cerchiamo-di-non-perdere-noi-ora
Grazie!
Ammetto che la domanda era un po “sgarbata” perchè volevo far nascere una discussione tra progetti programmati da Zero e Arduino.
Mi ricordo bene quando all’itis, APPENA 8 anni fa, portai una tesina su un robot normalissimo che tramite interruttori a baffi (all’epoca non c’erano sensori ultrasuoni cosi in voga)si muoveva per la casa.. comandato tramite microcontrollore di microchip in ASSEMBLER..
mi ricordo che tanta erano state le cose da pensare e realizzare , anche solo la circuiteria base per collegare il micro da seriale (non con cavo usb )non fu sempliciotta.
In appena 6 anni è bastato ARduino e sono cambiate molte cose..
il mio robot di allora ora non verrebbe neanche degnato di sguardo nell’epoca delle shield wifi,bluetoohth millemila sensori che all’EPOCA potevo solo sognare.
Però credo che Arduino abbia contribuito in modo decisivo a aumentare l’autostima di tutti e a pretendere molto cosa non sempre sbagliata.
Mi ricordo le frustazioni di allora con l’elettronica.
I prof di allora non si sognavano nemmeno di proporci qualche progetto appena più “complesso” di un semplice robot a baffi..questo me lo ricordo.
Anche solo sognare allora di interfacciarlo con un cellulare o il wi-fi sarebbe stato improponibile dato l’esigua mole di dati comprensibili e librerie quasi assenti..
Arduino a diffuso la cultura dello scambio di progetti..e librerie in modo intensivo nell’eletronica..lo steso che ha fatto l’open in informatica con freeware…e questo credo sia EPICO.
all’epoca l’unico e solo sito che sognavo di notte era Allsdatasheet..ahah
con questo chiudo 🙂
ciao e grazie!:)
Ciao Stratos,
io sto cercando e sono interessato a un progetto Apricancello GSM con Arduino. Saresti così gentile di indicarmi qualche progetto pronto? Se vuoi posso darti anche la mia email privata.
Grazie
Arduino è un bel prodotto ma non bisogna confondere uno studio di fattibilità e pre prototipazione con un progetto. Arduino è buono quando devi fare una cosa veloce o per provare un’idea o per una dimostrazione. Non ci penso minimamente di utilizzare arduino o i suoi componenti per una produzione per piccola che essa sia. Dopo aver fatto un pre prototipo con arduino passo al progetto vero e proprio e uso normalmente dei micro molto meno costosi. Non è tempo buttato perchè normalmente riesco ad utilizzare almeno l’80% del codice e ho notato che ho ridotto notevolmente la probabilità di commettere degli errori HW. Qui abbiamo un bel progetto con un GSM che potrebbe essere adatto per una produzione dopo un attento esame sulla affidabilità a lungo termine. (Deve funzionare H24 senza interruzioni). Con Arduino una cosa del genere per esperienze personali te la sogni. 🙂
Credo sia bene ribadirlo:
il successo di Arduino NON è la scheda in se, già presente su tutti i datasheet e nemmeno il linguaggio di programmazione (processing è ben noto da molti anni) ma l’esposizione dei progetti in modo semplice ed immediato, quindi il movimento che ne è derivato.
P.S. tanto è vero che moltissimi utilizzatori di Arduino dicono che è un microcontrollore 😉
(è la loro ignoranza in materia la vera forza di Arduino, permettendo a tutti di realizzare progetti)
Dal sito Arduino.cc:
“ARDUINO IS AN OPEN-SOURCE ELECTRONICS PROTOTYPING PLATFORM BASED ON FLEXIBLE, EASY-TO-USE HARDWARE AND SOFTWARE. IT’S INTENDED FOR ARTISTS, DESIGNERS, HOBBYISTS AND ANYONE INTERESTED IN CREATING INTERACTIVE OBJECTS OR ENVIRONMENTS.”
Ingegneri e progettisti elettronici non sono menzionati 😉
Concordo pienamente con quanto affermato da Emanuele. Arduino è stato ed è tuttora importante non tanto per la scheda (anzi, per la serie di schede) che portano il suo nome, quanto per aver permesso a tutti di avvicinarsi al mondo dei microcontrollori, e più in generale ai sistemi embedded, storicamente terra di hardwaristi, firmwaristi, e “spaccabit”. Personalmente ho sempre visto Arduino come un “fenomeno” positivo, uno tsunami che ha rivitalizzato un settore che sembrava ormai destinato all’oblio. In particolare apprezzo i molti e diversi shield e sensori che oggi sono disponibili, anche a prezzi contenuti, e che consentono di realizzare dei prototipi funzionanti in tempi molto ristretti. Per non parlare delle librerie già pronte e testate, che hanno abbassato le barriere di entrata alla programmazione del dispositivo a molte categorie di utilizzatori.
Ci sono molti artisti, architetti, creativi che usano Arduino per realizzare scenografie o opere artistiche. Penso che a loro interessi poco o nulla sapere se un determinato pin è open drain o open collector, a loro interessa sapere quel tanto che basta per configurare e fare funzionare il sistema per i loro scopi.
L’appasionato di elettronica, viceversa, non si fermerà qui, ma andrà a vedere e modificare il circuito e il software per migliorare, estendere o realizzare nuove applicazioni.
In effetti con questo commento ho fatto tutto meno che citare questo post ma ce l’avevo in mente 😀
“questo progetto te lo faccio in 30minuti”
Questa mi sembra di averla già sentita
http://www.francescolanza.net/mio-nipote-mi-fa-il-sito-per-50-euro.-lettera-aperta-ai-5-stelle-di-rieti
Nella mia vita professionale frasi di questo genere ne ho sentite a iosa e purtroppo continuo a sentirle. Si tratta sopratutto di ignoranza e presunzione. Ignoranza intesa come mancata o superficiale conoscienza della materia. La presunzione in questo caso è voler porre il proprio ego sopra gli altri. Ho letto il “linkato” e sono completamente d’accordo con quello che c’è scritto. Forse sarò off topic ma vale la pena di portarlo a conoscienza di tutti. Mi è stato chiesto di fare un lavoro presentandomi qualche centinaio di pagine di specifica chiedondomi di fare un preventivo sull’unghia. Ho risposto che se fossimo a porta portese risponderei “facciamo mille euro al grammo”.
Rientrano nel topic ho notato che rispetto al progetto precedente è stato cambiato il processore passando da una serie pic16 a pic18; secondo me è un’ottima scielta perchè a parità di costo è sempre meglio il prodotto più performante.
Una cosa che mi lascia perplesso è che è stato scritto in assembler. Non è che che sia contrario all’assembler ma averlo fatto in C si sarebbe risparmiato un bel po di tempo. Ho letto sui documenti una data di almeno sette anni fa, non è che il C di questo processore all’epoca era ancora inaffidabile?
I documenti di 7 anni fa risalgono a parti di progetto (che poi è stato revisionato più volte, tra cui il cambio PIC).
Riguardo al linguaggio di programmazione, ricordo che stiamo parlando di un 8 BIT RISK e con risorse limitate quindi il modo, in assoluto più efficiente ed affidabile è utilizzare l’assembler. Non è una questione di tempo o di affidabilità del compilatore, per me è stata più una scelta dettata poi dalla messa in produzione, con relativo immenso danno economico in caso di bug 😉
P.S. Ovviamente la scelta dipende molto da cosa si deve fare.
Ho scritto il post precedente perchè ho cominciato a programmare il PIC18F6620 (che adesso non esiste più) praticamente da quando è uscito, cioè se non mi ricordo male nel 2002. Il primo assemblatore che ho ricevito direttamente dalla microchip era quasi inusabile. Per fortuna lo hanno subito modificato. Un pò di tempo dopo mi hanno fatto omaggio del compilatore C già preregistrato. (mi avevano preso come beta tester) Era peggio che andar di notte. Via via ho ricevuto le versioni successive ma ho fatto solo qualche prova e poi l’ho abbandonato. Poco tempo fà abbiamo acquistato l’HI-teach ed ho potuto verificare che è tutta un’altra musica. Da allora l’assembler me lo sono dimenticato. La versione registrata ottimizza il codice in un modo eccezionale, costa ma vale la pena. Il compilatore si scarica gratuitamente e per un mese ti fornisce il codice ottimizzato. Se devi fare diversi FW con la serie 18 te lo consiglio. Ho fatto dei test andando a vedere il codice prodotto ed ho visto che gli sviluppatori di questo compilatore hanno ottimizzato tutto quello che era possibile. Ovviamente programmando in assembler riesci a fare qualche cosa di più ma scrivendo in C ci metti tanto ma tanto tempo in meno per fare le stesse cose. 😉
Io da diversi anni progetto e produco dispositivi con mcu embedded prevalentemente microchip, da un annetto però ho iniziato a sviluppare alcune applicazioni con arduino. Per me è stata una questione di oportunità; quando si inizia un progetto si deve valutare soprattutto il costo/beneficio di ogni scelta.
Mi sono capitate molto spesso delle richieste da parte di persone con molte idee e pochi soldi, queste persone non possono permettersi alti costi di progettazione per provare le loro idee e allo stesso tempo non hanno le capacità necessarie a svilupparsi tutto il prodotto. Fatte le opportune valutazioni, mi è capitato di optare per la realizzazione di un prodotto molto spartano e poco ottimizzato realizzato con ‘arduino’ con il quale permettere a queste persone di realizzare un prototipo a prezzi molto più convenienti rispetto a progetti più strutturati, dando loro l’opportunità di far crescere e sviluppare la loro idea piano piano;
Ovviamente arduino non può essere la strada da percorrere nel caso in cui si prospetti fin da subito un’opportunità di produzione in serie di centinaia e centinaia di pezzi.
Per quanto riguarda l’apricancello, è vero che può essere fatto con arduino, ma 30 minuti ce li può impiegare una persona che conosce già molto bene le librerie GSM a corredo dello shield e i loro limiti.
Io ho lavorato con lo shield GSM di arduino per realizzare una cosa simile(un po piu complessa) e ho trovato molte difficoltà che non pensavo; pensavo di poter realizzare il tutto in pochi minuti e invece credo di averci messo più tempo che se lo avessi realizzato con un PIC programmato in C senza alcuna libreria preconfezionata.
Arduino non permette un comodo debug, le risosrse di memoria sono limitate e con il monitor seriale non puoi loggare infiniti messaggi di stato; ho passato le pene dell’inferno dinanzi a comportamenti inspiegabili e non ripetibili provando a gestire gli SMS con le ‘stringhe’ e le loro concatenazioni.
Anche a me capita sempre più spesso di clienti che mi chiedono dei progetti con arduino. Purtroppo il prezzo delle schede di arduino e la pubblicità che tutti possono realizzare qualcosa è molto fuorviante. Visto i tempi che corrono non dico di no a nessuno ma premetto sempre che con arduino non do garanzie (anche perchè i contatti con le schede shield non mi danno affidamento sul lungo termine ed altro). Poi perchè bisogna usare dei quarzi da 20 o 16Mhz quando le stesse cose le puoi fare con molto meno e consumare 1 su n). Vai a fargli capire che è poco più di un giocattolo, molto sofisticato ma sempre un giocattolo. Il mondo sta andando cosi e per galleggiare devi seguire il trend. Purtroppo!
Scusate la domanda forse poco sensata ma ho scaricato l’EOS-Book #C (per iPad) e l’articolo non l’ho trovato (anche l’indice non lo riporta).
Sul mio iPad c’è 🙂
Stiamo parlando della versione ePub. Appena posso verifico e ti aggiorno.
Ho notato che il titolo dell’e-book è EOS-Book #C2 anziché #C; in generale una pagina con l’elenco degli EOS-Book sarebbe piuttosto utile.
Ho verificato,
e nella versione online mancava l’articolo da te segnalato. Probabilmente è stato fatto l’upload di una versione precedente del file. Ora tutto OK 🙂
http://it.emcelettronica.com/eos-book-c-apricancellogsm-corso-android-protezione-fulmini-mems-manipolatamente-molto-altro
Grazie della segnalazione!
P.S. Stiamo lavorando ad un sito esclusivo per gli Abbonati con tutti gli EOS-Book 😉
Grazie a voi per aver sistemato il problema; il sito esclusivo è molto interessante ma per ora sarebbe sufficiente anche un semplice elenco 😉
L’elenco già c’è:
nella sidebar a destra trovi tutti gli articoli, oppure puoi utilizzare la relativa tag. Leggi qui:
http://it.emcelettronica.com/eos-book-premium-platinum-istruzioni-luso
Ciao.. sono un'appassionato di elettronica ma non molto ferrato per ora… Volevo chiedere se comprandolo potrei attaccarlo allo scaldabagno e se ci sono le istruzioni per montarlo e settarlo….
Grazie 😉
Salve, dopo un anno dalla pubblicazione ho letto quest’articolo molto interessante ma non riesco a trovare l’allegato. Grazie
Salve Mariangela,
grazie della segnalazione, con il nuovo sito abbiamo ancora molte piccole cose da mettere a punto.
Ora l’allegato è visibile (ipergate_full_B) e pronto per il download a fine articolo 😉
Buongiorno Emanuele, ho realizzato il progetto per abbinarlo al mio antifurto di casa in modo da inviare un sms quando ho un allarme e per attivarlo/disattivarlo dal mio cellulare. Il problema è che funziona benissimo per uno o due giorni, poi non mi risponde più. A volte il led di stato sembra lampeggiare normalmente, a volte invece è acceso fisso. Spengo e riaccendo e torna a funzionare. Uso una sim Vodafone e ricordo che qualche anno fa se un gsm rimaneva collegato alla rete, ma inattivo sena chiamate o sms per un tot di ore, veniva escluso dalla rete stessa e occorreva riavviarlo. Hai qualche soluzione?
Grazie
Ciao Davide,
a me non faceva questo difetto. Ti suggerisco di provare con una sim diversa.
Considera inoltre che potresti intervenire sul firmware inviando ciclicamente degli squilli (a costo zero) in modo da “tener viva” la sim, se è questo il problema.
Grazie per la velocità nella risposta! Appena fatte le prove scriverò il risultato. Non si sà mai, potrebbe servire a qualcun’altro.
Esiste un kit completo di montaggio compreso di scheda?
Grazie
Rispondo un pò in ritardo, ma grazie al cambio sim come consigliato da Emanuele, ho risolo il problema.
Grazie ancora