Il successo quasi senza confini di questa scheda ha coinvolto tutti. Ogni genere di smanettone, studioso, appassionato, dall’ingegnere fino al meccanico. Tutti si sono più o meno cimentati in progetti di difficoltà molto diverse tra loro per utilizzare al meglio questa scheda. Purtroppo, però, per farne uno strumento professionale, industrialmente affidabile, la strada è ancora davvero lunga. Oggi vediamo quali sono le carenze di questa scheda e come si possono risolvere alcuni dei suoi problemi con qualche piccolo stratagemma o accorgimento pensato su misura. Analizzeremo nello specifico (e risolveremo) vari problemi legati all’alimentazione, alla protezione degli I/O ed alla precisione dei segnali quando gestiti dalle periferiche. Non solo per makers 😉
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Ti faccio i complimenti, so che non sei certo un amante di Arduino, eppure sei riuscito a spiegarlo meglio di molte guide ufficiali o redatte da “esperti” che aprono Blog sull’ argomento.
Sarà davvero la ” Legge del contrappasso” ? :-):-)
Ciao
Si, diciamo che nell’introduzione, dopo “Il successo quasi senza confini di questa scheda ha coinvolto tutti. Ogni genere di smanettone, studioso, appassionato, dall’ingegnere fino al meccanico. ” andava aggiunto “ma è poco amato dai progettisti elettronici!”
Con questo articolo ho appunto cercato di comprenderne/evidenziarne i motivi, analizzando i problemi della scheda.
Ci farete addirittura un’altra puntata?
Non credevo ci fosse tanto da dire a riguardo!
I complimenti qui si sprecano.
Quello che avete detto sulla temperatura e su U1 non me lo aspettavo…
Pensavo difficile o inutile un test sulla temperatura, invece no.
Quindi praticamente attaccare tante shield può far danni? Si scalda troppo?
O volete dire che non funziona?
Ma esistono dissipatori per questi micro e anche adatti per arduino?
(scusate le domande in post diversi ma non posso modificare quello che scrivo)
😀
Si, ci sarà un’altra puntata perchè c’è bisogno di chiudere analizzando altri problemi.
Ma soprattutto, non si può criticare senza proporre… 😀
Vuol dire che l’assorbimento di corrente deve essere proporzionato e quindi il numero delle shield e dei componenti aggiuntivi in uso non può essere “qualsiasi”.
Se si spinge Arduino nelle prestazioni e nelle richieste si incontrano i suoi limiti.
Capiamoci: questa è una cosa che succede per forza, sempre, con tutte le schede.
Lo scopo di queste analisi è conoscere meglio quello che abbiamo per le mani.
Si tratta, infondo, di una scheda elettronica e non deve diventare un oggetto di culto.
Ha limiti e peculiarità ed è giusto essere obiettivi nell’analisi.
Questo non toglie i suoi indubbi meriti. 😀
Se intendi soluzioni ad hoc per arduino, non credo ce ne siano o quantomeno io non ne sono a conoscenza.
Sentiamo Emanuele che ne dice 🙂
Per la Galileo invece so per certo che c’è! 🙂
Per questa volta va bene ma ti avevamo già detto durante il contest di non utilizzare commenti multipli! Non ha senso e crea disordine!
C’è la possibilità di selezionare “anteprima” quando crei un post… basta non aver fretta 😉
Mi sa che i soli complimenti non bastano per questo articolo 😀
Ho iniziato da poco ad utilizzare Arduino Mega pur essendo stato sempre contrario a questa realtà, non perchè mi sembra poco valido anzi… è solo che mi sento un po offeso dai suoi creatori, mi spiego meglio:
sono stato sempre orgoglioso di essere italiano (nonostante i politici che cercano in tutti i modi di farci odiare la nostra Italia), se andiamo a guardare il sito “italiano” di Arduino, è scritto tutto in inglese (!!!) e per me è come ripudiare il luogo in cui si è nati, d’accordo che ormai l’italiano lo sanno parlare in pochi 😀 (io conosco solo il mio dialetto :-)) però ripudiarlo completamente non lo accetterò mai da nessuno…
Tornando all’articolo: finalmente qualcuno che parla degli assorbimenti & C. 😀 dei limiti che ormai nessuno più prende in considerazione e poi, con espressione sorpresa, si chiede come mai gli si è bruciata la scheda o il componente 😀
Aspetto la seconda parte per leggerla avidamente
Ciao
Mario
Non dovrai aspettare granchè… questa settimana EOS-Book è tutto a tema… 😀
sono stato a vari corsi arduino ma mai spiegato cosi.
se posso umilmente consigliare di citare gia dai primi approcci, che arduino si può essere anche autocostruito con pochi euro, il tanto citato circuito standalone ( vuol dire stare in piedi da solo).
questo potrebbe e da mie esperinze può invogliare i newbie (lo sono anchio 😉 ) a provare con l’autocostruzione hardware e software del programmatore stesso.
ecco, sarebbe bene spiegare inizialmente che ce questa possibilità una volta capito il suo funzionamento.
grazie e bravo ancora
Ottimo articolo di approfondimento sulla scheda Arduino.
Da parte mia avevo inserito sul mio sito una pagina con un’analisi non così completa, a chi interessa potrà comunque trovare i datasheet dei vari componenti attivi della scheda con le loro specifiche
http://www.adrirobot.it/arduino/arduino_UNO/scheda_arduino_UNO.htm
Saluti
Adriano
@ Marven.
Hai ragione, la prima volta che sono approdato sul sito di Arduino sono rimasto un po’interdetto anche io ma poi mi sono resoconto che invece é giusto cosí. In un mondo ormai completamente globalizzato é fisiologico che ci sia una lingua comune, e l’inglese é sempre stato la lingua internazionale per antonomasia. Se poi pensiamo che Arduino é un prodotto nato per essere “globale” é naturale che venga presentato e gestito comletamente in inglese. Per la filosofia Opensource l’utilizzo dell’inglese per tutti é fondamentale…. Se ognuno rimanesse attaccato al prpprio idioma, sarebbe molto piú difficile scambiare informazioni, esperienze e progetti. Seguo molti siti e blog tecnici, ovviamente tutti in inglese, e per fortuna perché molti sono tedeschi, ti immagini se scrivessero in tedesco? E te lo dice uno che ci abita in Germania, ma il solo pensiero di studiare qualcosa di nuovo dal tedesco mi viene la pelle d’oca !!! :):) Quindi non sentirti offeso, cerca di abituartici e di vedere il lato positivo, la barriera della lingua non c’e’piu’, hai praticamente il mondo in tasca.
@ h3nk3elettr
Innanzitutto permettimi una battuta… ma un nome piú semplice no??? :):):):)
Scherzi a parte, penso che la tua proposta sia ottima, ma non credo che sia nel giusto contesto. Questo articolo é indirizzato a persone che giá conoscono bene Arduino e necessiatano di conoscerne i limiti (e i difetti) per evitare malfunzionamenti o perdita di affidabilitá o prestazioni. E’ovvio che anche il newbie queste cose le deve sapere, anzi, é meglio che si memorizzi il link perché in futuro, appena si sará fatto un po’ la mano con Arduino, vorrá mettere in pratica dei progettini, la conoscenza o meno di questi dettagli puo fare la differenza a livello di qualitá di realizzazione del progetto.
@ Emanuele
Penso che questo articolo andrá soprattutto a beneficio di hobbisti e makers. Persone che vogliono ottenere il massimo da Arduino con l’aiuto di una conoscenza approfondita di questa scheda, allo scopo di realizzare un lavoro stabile ed affidabile. E’improbabile che il progettista elettronico, o il professionista di settore, possa mai tenere Arduino in grande considerazione. Penso che sia un prodotto valido, ma penso anche che un progettista sia abituato a ben altro e, anche per la realizzazione di piccoli progettini si affidi comunque a soluzioni piú professionali. E’un po’ come se, presentassimo ad un pizzaiolo professionista (magari con anni di esperienza alle spalle) la pizza surgelata del supermercato. Magari anche lui ammetterebbe che é fatta bene, ma é pur sempre una pizza del supermercato.
Arduino ha tanti meriti, e altri ne guadagnerá, gli vanno riconosciuti, ma secondo me non é cosa per professionisti. Vorrei anche presentare la cosa da un punto di vista diverso, il cliente di un professionista. Se un ipotetico cliente commissionasse ad un professionista un lavoro, consapevole che gli costerá migliaia di euro (perché i professionisti costano), e questo si presentasse con un Arduino? Non credo che darebbe un’impressione seria.
E’come se, andando in pizzeria, il pizzaiolo di cui abbiamo parlato prima ci servisse la pizza del supermercato, buona, a casa la mangio sempre, ma qui sono in pizzeria, pago, e voglio un prodotto professionale.
Non mi si fraintenda, ho un ottima idea di Arduino e di tutto quello che gira intorno ad esso, ma non credo che sia un prodotto per professionisti.
Ciao
ciao a tutti
desideravo fare i complimenti all’articolo in quanto la parte di alimentazione di arduino ho potuto personalmente verificare che e’ effettivamente molto critica (parlo ovviamente della abnorme generazione di calore in relazione alle effettive capacita’ di dissipazione della scheda)
vorrei aggiungere che proprio perche’ arduino va in mano a molti smanettoni, esistono sulla rete una infinita’ di progetti (che molti prendono per oro colato) ma che in realta’ danno dei risultati “a braccio”.
sono convinto che arduino ha creato una “moda” per cui a Massimo Banzi occorre riconoscere l’intuizione e la “visionarieta’” del progetto; ai tecnici ed ai professionisti l’arduo compito di consigliare, instradare e formare gli smanettoni !
complimenti ancora per le precise puntualizzazioni e approfondimenti sulla precisione
Segnalo a tutti che la seconda puntata è online qui:
http://it.emcelettronica.com/arduino-ai-raggi-x-rendiamolo-professionale-seconda-parte
Speriamo vi piaccia almeno quanto la prima 😉
Ciao Alex
per uno studio personale sulla principessa Sissi sono stato costretto a tradurre tutte le informazioni che ho trovato e fin qui tutto normale visto che Sissi non era italiana, per Arduino, credo che il minimo che si poteva fare: creare un sito italiano (per gli italiani che non conoscono o hanno difficoltà con la lingua inglese) e il suo parallelo internazionale.
Per intenderci, conosco un mare di persone che non riescono nemmeno a parlare in italiano perchè non sono andate a scuola ma sono delle vere e proprie “menti” per quanto riguarda l’elettronica e l’informatica, ebbene queste persone sono tutte tagliate fuori e non mi pare corretto…
Con il mio inglese “zoppicante” ho qualche difficoltà anch’io e non riesco a tradurre tutto quello che trovo (ci vorrebbe un vocabolario tecnico, che ormai è di difficile reperibilità)
Ciao
Mario
Non credo che esistano dissipatori specifici per Arduino, invece è possibile modificare la scheda. Ad esempio sostituendo l’integrato incriminato (il regolatore di tensione) con uno in package TO220 al quale è possibile applicare un dissipatore.
Penso comunque sia più semplice tenere bassa la tensione di alimentazione 😉
Conosco bene la categoria dei progettisti elettronici (della quale faccio parte ormai da 20 anni) e posso dirti che inizialmente Arduino è stato letteralmente schifato da tutti. Poi pian piano, visto il successo planetario, alcuni hanno iniziato ad accorgersi di questa scheda ed una parte addirittura ad utilizzarlo per abbassare i costi della prototipazione.
Personalmente ritengo che sia comunque una valida demo board, utile per sperimentare con l’ATMEGA e le varie Shield. Quindi, in questi termini, adatta anche ad un utilizzo professionale. Poi il progetto vero e proprio e la produzione, sono un’altra cosa 😉
Ciao a tutti. Complimenti per l'articolo che finalmente sviscera le problematiche di Arduino. Io dubbi su questo sistema li sollevai ancora 2 anni fa, scrivendo su vari forum e addirittura a Banzi. Ebbene, nessuno mi ha mai risposto o portato avanti le discussioni…. Sembrava quasi che avessi toccato argomenti tabu o cose simili… Sembra che Arduino abbia fatto dimenticare a tutti le buone regole elettroniche di base di progettazione HW/SW. Io lavoro nel campo automotive da molti anni, e in questo come in molti altri campi (es. Automazione industriale) Arduino non è minimamente pensabile di utilizzarlo per tutte le evidenti limitazioni sia dell'HW che del SW. Mi può andar bene per un hobbista o per fare un ptototipo di prova, ma la produzione in serie e i processi industriali sono tutto un altro mondo dove l'ottimizzazione del progetto, la riduzione dei costi, le normative di sicurezza, le certificazioni, le prove di capitolato, ecc, ecc impongono dei vincoli neanche lontanamente raggiungibili da Arduino.
AH, vi ricordo che Banzi è un design er, non un progettista elettronico….
Ma i condensatori elettrolitici di cui si parla nel testo non hanno un limite di 25V (possiedo una scheda UNO r2)?
Le versioni R3 di Arduino hanno i condensatori di ingresso da 16V. Ne ho una io qui davanti a me ma si può vedere anche dal sito ufficiale:
http://arduino.cc/en/Main/ArduinoBoardUno