Con il termine Bitcoin si intende un tipo di moneta utilizzata a livello globale, e che, come ogni altra moneta, può essere convertita in un’altra valuta, ad esempio il dollaro statunitense. L’aspetto interessante del Bitcoin è che con la sua nascita è stato introdotto un sistema monetario che opera in modo decentralizzato, come vedremo meglio e più in dettaglio nell'articolo.
Introduzione
I due aspetti fondamentali che rendono la moneta Bitcoin diversa da un qualunque altro tipo di sistema monetario moderno, come il dollaro oppure l’euro, sono i seguenti:
- la decentralizzazione: in questo tipo di sistema monetario non esiste alcun organismo centrale che conia la moneta, e potremmo piuttosto dire che la moneta viene coniata dal popolo (il “crowd”). Il Bitcoin è pertanto un sistema monetario decentralizzato;
- l'anonimato: le persone che utilizzano la moneta Bitcoin assumono che la propria identità non venga mai rilevata. Ciò si differenzia dal modo comune con cui eseguiamo acquisti su internet, utilizzando tipicamente una carta di credito, e fornendo i nostri dati personali affinchè possano essere verificati dalla banca presso la quale abbiamo la disponibilità di denaro.
Nel corso dell’articolo ci soffermeremo soltanto sul primo dei due aspetti menzionati in precedenza, ovvero la decentralizzazione del Bitcoin, lasciando aperto l’aspetto relativo all’anonimato per eventuali commenti.
La decentralizzazione
Per assimilare a fondo il concetto di “sistema monetario decentralizzato”, dobbiamo anzitutto capire cosa si intende per sistema monetario “centralizzato”. In termini semplificati, per sistema monetario centralizzato si intende un sistema in cui l’autorità centrale, tipicamente il governo, è responsabile di tutti gli aspetti legati alla sfera economica, inclusa la stampa delle banconote e il conio delle monete, la riscossione delle tasse sui profitti, la regolamentazione delle banche e del credito in generale, e così via. In questo tipo di sistema, quasi ogni aspetto è regolato da leggi e politiche approvati dal governo. La maggiorparte delle transazioni di denaro passano attraverso terze parti, tipicamente le banche, le quali devono controllare e memorizzare tutte le informazioni relative a ogni transazione monetaria, per evitare future controversie e perchè richiesto per legge.
Una volta premesso cosa si intende per sistema monetario centralizzato, possiamo a questo punto affermare che un sistema decentralizzato differisce da quest’ultimo soprattutto per la mancanza di un’autorità centrale. Nonostante ciò, un sistema decentralizzato è in grado di operare correttamente, proprio come se dietro di esso vi fosse un’autorità centrale.
Il concetto di “operare correttamente” è tuttavia abbastanza vago, e dipende strettamente dalle leggi e dalle norme in ambito finanziario che ogni paese applica a questo tipo di sistema. In generale, nella maggior parte dei paesi, un sistema monetario che operi correttamente dovrebbe applicare qualche forma di tassazione, e queste regole potrebbero differire tra un paese e l’altro. Tuttavia, in tutti i paesi (o federazioni), deve necessariamente essere attuata una procedura, efficace e controllabile, per la stampa della moneta. Possiamo affermare con certezza che il sistema Bitcoin soddisfa quest’ultimo requisito, mentre per quanto riguarda altri aspetti (come quelli legati alla tassazione e alla regolamentazione) , il giudizio è soggetto alla libera interpretazione.
Prima di illustrare come venga generato questo nuovo tipo di moneta (il bit-coin), è utile analizzare più in dettaglio il modo in cui la moneta è stata percepita dalle popolazioni nel corso della storia. Se prendiamo in considerazione i sistemi monetari utilizzati nel corso dei secoli passati, possiamo osservare come, con l’instaurarsi delle prime attività commerciali, le popolazioni utilizzassero un sistema decentralizzato, per poi passare, successivamente, a un sistema di tipo centralizzato. Si arriva così ai nostri giorni, in cui la comunità crittografica sta compiendo enormi sforzi affinchè si ritorni a un sistema decentralizzato, anche se in una forma più moderna ed attuale. Vediamo ora più in dettaglio i diversi approcci al sistema monetario che si sono susseguiti nella storia.
L’antichità: il sistema decentralizzato
Il primo tipo di sistema monetario messo in atto era molto semplice: un grammo d’oro valeva semplicemente e soltanto un grammo d’oro. L’oro era infatti il metallo prezioso utilizzato come strumento basilare di scambio, anche se successivamente venne utilizzato l’argento, oppure entrambi. Esisteva inoltre un vero e proprio tasso di scambio tra un qualunque tipo di merce e l’oro, e viceversa. In questo modo, le persone potevano acquistare ciò di cui avevano particolarmente bisogno semplicemente scambiando la merce desiderata con la corrispondente quantità di oro, oppure con un altro tipo di merce, a condizione però che avesse lo stesso valore equivalente in oro. Questo tipo di sistema era comunemente accettato, in quanti tutti sapevano quanto l’oro fosse raro, e perciò prezioso. Non c’era alcun bisogno di un’autorità centrale che stabilisse l’esatta equivalenza tra una certa quantità di oro e una determinata quantità di merce (ad esempio, di legno). Il valore dei prodotti era invece determinato dal loro valore fisico reale, e si trattava pertanto di un sistema decentralizzato.
La prima introduzione della moneta
Il primo passo verso l’introduzione del sistema monetario che tutti oggi conosciamo, si verificò con la creazione di un sistema centralizzato merce-denaro. In questo tipo di sistema, l’acquirente non comprava la merce (ad esempio il cibo) dando in cambio al venditore una certa quantità di oro, ma piuttosto consegnava una nota rilasciata e firmata da una banca. Questa nota, o certificato, attestava che la banca avrebbe riservato nelle proprie casseforti una quantità di oro corrispondente al valore del certificato emesso. Chiunque fosse entrato in possesso di questo certificato, avrebbe potuto riscuoterlo in ogni momento consegnandolo alla banca. Si trattava quindi di una vera e propria moneta (o se si preferisce, di una banco-nota), che poteva essere trasferita di mano in mano e utilizzata per acquistare cibo o altri generi di merce. In questo tipo di sistema, la banca rappresentava il punto centralizzato, la cui funzione era quella di conservare in un [...]
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Credo che il primo dubbio che possa venire (per lo meno a me) sull’anonimato
si appunto se questo non possa incentivare e facilitare le transazioni illegali, ovvero
riciclo di denaro sporco (convertito in bitcoin) o problemi simili.
In realtà il Bitcoin non permette un vero anonimato, in quanto le transazioni sono tracciabili ed il passaggio da moneta corrente FIAT alla criptovaluta è anch’esso tracciato, quasi sempre con documenti di identità.
Stanno nascendo altre monete che garantiscono l’anonimato completo.
Alcuni esprimono giudizi non positivi su Bitcoin per il fatto che è utilizzato anche nel deep web. Anche se temi come sicurezza e legalità rivestono un’importanza primaria, non bisogna secondo me limitarsi a questi giudizi incompleti e superficiali. Del resto anche Telegram è utilizzato dai membri di una nota organizzazione terroristica, ma non per questo va considerato uno strumento “cattivo”, da evitare (sulle conseguenze non sempre positive o legali prodotte dall’utilizzo dei social si potrebbe poi scrivere un intero romanzo).
Un dato di fatto è che Blockchain (e la sua “sorellina” Ethereum) dal punto di vista tecnico sono un eccellente esempio di piattaforma di validazione delle transizioni distribuita, su cui stanno puntando gli occhi i provider dei servizi IoT e alcuni operatori finanziari. Un’indiscrezione del Welt sostiene che Amazon possa in un prossimo futuro aprire ai pagamenti con bitcoin (l’indiscrezione si basa sul fatto che Amazon ha registrato alcuni domini legati ai nomi delle criptovalute). Se ciò avverà, la criptovaluta utilizzata dovrà avere tutti i crismi della legalità, sicurezza e tracciabilità.
Spero di non esser stato frainteso, Stefano. Il mio commento di sopra non voleva aver contenuti morali, giammai. Quando ho scritto “denaro sporco”, non volevo relazionarlo al bitcoin in se’, che invece mi pare un passo necessario verso il futuro (anche se non sono uno pro-tecnologia a tutto spiano).
In realta’, per il futuro, da buon Trekker come sono, auspico un mercato privo di moneta e denaro (come appunto nel mondo di Star Trek), dove tutti si scambiano beni in modo diverso (col baratto o scambiandosi manovalanza).
Il bitcoin rendera’ sicuramente piu’ sicure le transazione, essendo criptato e, quando il quantum crypting sara’ effettivo e diventato di massa, sara’ praticamente inespugnabile. Grazie per l’articolo, non sapevo tutti questi dettagli.
Premetto che quando penso ai Bitcoin non posso fare a meno di pensare al mondo di SecondLife e ai Linden Dollar; il mondo pioniere in tante cose a partire dalla realtà virtuale. Oggi, c’è chi afferma che le criptovalute rappresentano le monete di scambio del futuro e chi è scettico per molti motivi e tanti sono contrari a prescindere. Sicuramente c’è ancora tanta strada da fare soprattutto in termini di sicurezza ma ad esempio una notizia di pochi mesi fa è la nascita di ALM Bitcoin la moneta presentata come la prima a rispettare le normative sull’antiriciclaggio sulla base delle normative già esistenti.
Grazie, questo risponde al mio dubbio.
Stiamo parlando di una capitalizzazione totale superiore a 200 miliardi di dollari….