Nel mercato delle energie rinnovabili si affaccia una delle aziende più importanti al mondo, Google. presentato la richiesta di entrare nel mercato della compravendita dell'elettricità al di là dell'oceano. Il gigante della ricerca su internet sta pensando di entrare nel mercato per comprare e vendere elettricità negli Stati Uniti d'America. Una ulteriore espansione delle proprie attività che punta ad aiutare la diffusione delle energie rinnovabili.
Google entra nel mercato delle energie rinnovabili
Nel mercato delle energie rinnovabili si affaccia una delle aziende più importanti al mondo, Google, che fino ad oggi si è occupata principalmente di organizzare al meglio l'accesso alle informazioni presenti in rete. Se in passato già aveva annunciato di voler dedicarsi a rendere eco compatibili tutte le sue attività, ora ha presentato la richiesta di entrare nel mercato della compravendita dell'elettricità al di là dell'oceano.Il gigante della ricerca su internet, la società che gestisce Google, sta pensando di entrare nel mercato per comprare e vendere elettricità negli Stati Uniti d'America. Una ulteriore espansione delle proprie attività che punta ad aiutare la diffusione delle energie rinnovabili. Con un documento steso il mese scorso per la Federal Energy Regulatory Commission (FERC, l'agenzia federale che gestisce il mercato energetico), Google ha fatto pervenire la richiesta, attraverso la divisione Google Energy, per ricevere l'autorizzazione di comprare e vendere energia sui mercati all'ingrosso regolamentati di elettricità.
Ottenuto il permesso "La società Google Energy diventerà uno degli attori nel mercato delle transazioni di energia elettrica all'ingrosso", secondo il documento. Questa mossa del colosso di internet, con sede in California, segna un passo ulteriore sulla strada della riduzione delle proprie emissioni di sostanze inquinanti.
L'approdo di google alla vendita di energia
In realtà Google ancora non ha deciso se sarà uno dei protagonisti della compravedita del settore energia. La mossa di questi giorni, con la richiesta di entrata nel mercato dell'elettricità, è uno dei passi verso la ricerca responsabile di diventare una delle società "virtuose" del panorama internazionale. Entrare nel mercato dell'energia permetterebbe alla società di Montain View permetterebbe di avere accesso alle energie rinnovabili che completerebbero la riduzione dell'inquinamento da parte delle proprie attività.Nel 2007 Google ha annunciato che avrebbe investito sulle energie rinnovabili. L'azienda ha già presentato un software free, il suo nome è PowerMeter, che permette ai cittadini privati e alle società di tenere sotto controllo il proprio consumo di energia. Nella metà del dicembre scorso la compagnia aveva annunciato sul proprio blog, con cui la società informa delle proprie attività, l'intenzione di Google di dirigere le proprie attività verso l'eco sostenibilità. L'intenzione era quella di rendere tutte le operazioni che riguardano Google adtte a lavorare in modo che funzionino senza emettere anidride carbonica e di ridurre le emissioni di gas serra, a cui si dà la colpa per il riscaldamento climatico. Un portavoce di Google, Niki Fenwick, ha dichiarato al sito specializzato CNET che la compagnia vorrebbe diventare, in un prossimo futuro, uno degli attori sul mercato che forniscono energia alla rete elettrica. "In questo momento storico, noi non riusciamo a comprare sui nostri mercati dell'energia rinnovabile conveniente fornita in vasta scala da grandi impianti", afferma Fenwick. "Noi vorremmo comprare l'energia rinnovabile più conveniente e di alta qualità possibile ovunque possiamo e usare i crediti verdi" dice la portavoce di Google. E conclude "non abbiamo ancora dei piani concreti e sicuri. Vogliamo la possibilità di comprare e vendere elettricità in caso diventi una parte consistente delle nostre attività".
Non è una novità l’interesse di google nel settore delle energie “green”. Già in passato questa azienda ha acquistato delle centrali a energia solare in California se non ricordo male, e più di recente ha acquistato una centrale in germania. L’interesse di google per l’efficienza energetica e la lotta agli sprechi di energia si sono esplicati anche nel software power meter, che ha fornito agli utenti uno strumento per verificare i propri consumi in maniera precisa. Personalmente non credo che Google sia pronto ad entrare nel mercato delle fonti rinnovabili, essenzialmente perchè probabilmente gli conviene pensare prima a soddisfare le proprie esigenze energetiche.
Google l’abbiamo vista impegnata nel settore dell’energia gia sin dai tempi in cui è stato promosso il software Google PowerMeter, con il quale, se compatibile e apportunamente configurato può dare utili informazioni relative al consumo energetico sia a livello domestico ma anche e soprattutto su scala spaziale molto più ampia, come a livello nazionale ad esempio. Essendo il programma smart grid in Italia ancora in fase di ricerca e sviluppo, credo che il software google dalle nostre parti funzioni poco, ma google l’impegno a livello internazionale ce l’ha messo. Poi non tantissimo tempo fa si è parlato di google come un’azienda interessata ad investire nell’eolico, quindi mouvendosi verso le energie rinnovabili. L’entrata di Google nel mercato della compravendita dell’energia non può che creare quantomeno un alternativa e quindi una riduzione dei costi dell’energia stessa nei territori d’azione. Ottimo lavoro da parte di Google!
Come ho già detto nel commento successivo al tuo, Google ha già fortemente radicato le sue radice nel mercato del rinnovabile, perchè è già da tempo che sta investendo almeno nell’eolico (infatti rimasi un pò sorpreso quando lessi la notizia, anche se poi ho subito metabolizzato perchè se non è Google ad investire, chi lo può fare allora?? 🙂 )…apprendo invece da te il fatto che Google abbia messo le mani anche su centrali in Europa, e in particolare in Germania. Ben venga che sia così, almeno potremo annusare in un futuro non così lontano un sensibile calo dell’energia elettrica, perchè più società investono e vendono, maggiore sarà l’offerta e secondo il più banale principio economico, se la domanda resta pressocchè invariata (in realtà sappiamo che così non è, soprattutto quando si parla di fabbisogno energetico) il costo del servizio dovrebbe ridursi. Anche solo la concorrenza dovrebbe portare ad una tangibile riduzione dei costi. Visto che molto probabilmente in Italia non si investirà più nel nucleare, dovendo continuare a dipendere energeticamente da altri stati, se anche in Europa dovesse affermarsi la presenza energetica di Google, allora ci ritroveremmo a giovare dei vantaggi su questa cosa anche noi italiani. Magari vedremo investimenti Google anche in Italia, e chi lo sa…