Spostando un attimo lo sguardo al Totocalcio, è possibile vincere al 100% a questo gioco? La risposta è si, purché si giochino tutte le possibili colonne con un enorme esborso di denaro. Per i centri scommesse, probabilmente la questione è un tantino più semplice, vediamo come fare.
Introduzione
Nei centri scommesse dislocati in tutta Italia è possibile giocare vari tipi di eventi, in tante modalità diverse. Il sogno del giocatore è quello, ovviamente, di vincere, e tanto. Come detto in premessa, in molti giochi è sufficiente puntare su tutte le sortite possibili, per assicurarsi il premio finale. Ovviamente questa tecnica comporta sicuramente la perdita economica, poiché mettere in gioco tutte le combinazioni teoriche costa molto di più del premio messo in palio. Questo aspetto è maggiormente comprensibile nel gioco del Lotto e nel Totocalcio.
I punti scommesse
Esistono tantissime tipologie di gioco messe a disposizione dai centri scommesse. Per ognuno di esse il giocatore può scegliere il metodo di scommessa da utilizzare. In linea di massima, applicando dei metodi progressivi, prima o poi si dovrebbe raggiungere la vittoria. Ma il prezzo da pagare è l'altissimo rischio e l'enorme esborso di denaro a cui sottoporsi. Molte persone si sono rovinate proprio per questo. Seguono alcuni metodi che "potrebbero" portare al premio.
Progressione a raddoppio
Non utilizzate mai questa tecnica, benché teoricamente e statisticamente è vincente. Può portare alla rovina. Si tratta di puntare una piccola cifra "X" a un determinato evento. Se non si indovina, si raddoppia la posta giocando un altro evento, e così via. Prima o poi si azzeccherà il risultato. Ed è qui il pericolo: quando avverrà questo "poi"? Il metodo mette in contrapposizione due concetti: l'enorme e veloce crescita dell'ammontare scommesso a "potenza di 2" e il ritardo sconosciuto dell'evento vincente, nelle varie ripetizioni del gioco. Con un esempio mostriamo la pericolosità del metodo, supponendo di perdere i primi 12 colpi e vincere al 13°, con quota di rimborso almeno di 2:
- Puntati 20€;
- Puntati 40€;
- Puntati 80€;
- Puntati 160€;
- Puntati 320€;
- Puntati 640€;
- Puntati 1.280€;
- Puntati 2.560€;
- Puntati 5.120€;
- Puntati 10.240€;
- Puntati 20.480€;
- Puntati 40.960€;
- Puntati 81.920€ e abbiamo vinto 164.840€.
Ebbene si, abbiamo vinto 164.840 ma sborsando anticipatamente di tasca nostra ben 163.820. Ripetiamo, non usate mai tale metodo!
Caccia al tesoro: cercare le quote giuste per una "scommessa sicura"
Questo metodo utilizza le differenti quote che i vari bookmakers propongono per i diversi incontri. Ogni agenzia pubblica quote differenti sugli esiti dello stesso incontro, rispetto agli altri bookmakers. E' possibile giocare, in questo modo, delle scommesse sicure. Iniziamo con un esempio concreto, per la partita di calcio Fiorentina-Milan:
Operatore | 1 | X | 2 |
Bookmaker 1 | 1,90 | 3,65 | 4,35 |
Bookmaker 2 | 2,05 | 3,50 | 4,90 |
Bookmaker 3 | 2,30 | 3,15 | 4,00 |
Per ogni evento 1-X-2 si scelgano, adesso, le quote maggiori (contrassegnate in rosso nella tabella di cui sopra). Esse sono le seguenti:
1=2,30; X=3,65; 2=4,90
Occorre assicurarsi anche che la probabilità:
p=(1/2,3 + 1/3,65 + 1/4,9)
sia minore di 1. Per questo occorre cercare con molta precisione le quote dei vari operatori.
Si calcoli, quindi, un coefficiente di riparto inverso, supponendo di voler investire la somma di 100€ per tutte le giocate:
c=100/(1/2.30+1/3.65+1/4.90) = 109.5486018641810918774
A questo punto si calcolino le tre puntate per i tre segni:
- Segno 1: c*(1/2.30) = 47,5€;
- Segno X: c*(1/3,65) = 30€;
- Segno 2: c*(1/4.90) = 22,5€.
Come si vede, la spesa totale al botteghino ammonta esattamente a 100€.
Bene, vediamo adesso cosa succede al verificarsi dei seguenti tre eventi alternativi.
- Se esce il segno 1 si vincono 2,30*47,5€ = 109,25€;
- Se esce il segno X si vincono 3,65*30€ = 109,5€;
- Se esce il segno 2 si vincono 4,90*22,5€ = 110,25€.
Qualunque sia il risultato si vince sempre almeno 9€. Magia? No, semplice matematica e sacrificio di calcoli e di ricerche.
Ma per raggiungere il risultato occorre trovare tempestivamente le giuste quote presso tanti operatori, con conseguente fatica. Le giocate, poi, devono essere effettuate immediatamente, poiché i parametri potrebbero cambiare da un momento all'altro, in tempo reale. E' meglio svolgere il metodo online oppure organizzando 4-5 persone che visitino contemporaneamente diversi centri scommesse.
Inoltre la posta vinta non è eccezionalmente alta, a meno che si investano grosse cifre. Esistono su Internet dei siti appositi che effettuano proprio tali ricerche.
Conclusioni
Restare intrappolati nel tranello del toto-scommesse è molto facile, specialmente se la vincita arriva ai primi colpi. Non fatevi ingannare dalle vincite facili, si può cadere, infatti, nel gioco patologico dal quale non si può più uscire.
Il miglior modo per fare soldi resta sempre quello tradizionale: il lavoro onesto, con tanto sacrificio e passione. Solo in questo modo si può contare sul proprio denaro sudato e guadagnato, con il grande vantaggio di poter andare a letto e dormire sempre sonni tranquilli.
Ricordo che da piccolo, possessore dell’Home Computer Sinclair ZX81 (1 Kb di RAM), scrivevo i primi programmi per previsioni Totocalcio. Dovevo ottimizzare il codice, poiché il sistema diceva spesso “memory Full” (1 Kb è nulla).. non vinsi mai…
Purtroppo, per qualsiasi gioco, la probabilità matematica è il nemico numero 1 e, soprattutto, lo Stato abbassa drasticamente le quote, facendo divenire qualsiasi lotteria come un gioco “non equo”.
Hai ragione Giovanni,
lo Stato fa quello di mestiere. Ho lavorato anni fa per una slot machine da bar, quei famigerati mangiasoldi di cu imolti si ammalano. Forse non tutti sanno che con legge di qualche anno fa (ma che credo sia rimasta uguale anche ora), il gioco e’ pilotato in modo da lasciare allo stato il 75% delle giocate su 14000 partite. Questo implica che solo il 25% sia ridistribuito ai giocatori.
C’e’ chiaramente una certa dose di aleatorieta’, nel senso che nell gioco (tu sviluppatore) devi far si che l’utente abbia la sensazione di vincere grosse somme (il famoso detto “la macchinetta e’ nella fase in cui paga”. Quindi si preferisce invogliare il giocatore con vincite alte ma randomiche e rare, piuttosto che con una distribuzione media piu’ alta.
Contemporaneamente pero’, non puoi lasciar passare troppe partite senza vincita (anche solo di qualche euro), altrimenti il giocatore si stufa e non gioca piu’.
E’ un balance molto complicato e interessante, ricordo che avevo perso diverse notti prima di farlo andare. Anche perche’ il tutto e’ gestito in tempo reale con una connessione col Ministero, che logga le giocate e tiene i conti. Per cui tu, come sviluppatore, DEVI essere sicuro e garantire che alla 14000ma partita il ciclo si resetti ripartendo, avendo la certezza matematica che il 75% delle giocate sia andata allo Stato.
Non e’ semplice simulare il caso 🙂
Un altro argomento molto interessante, visto che sono appassionato di Combinatorics, e’ uil mdo con cui si calcolano le probabilita’ del WinForLife o prodotti simili.
A prima vista, il giocatore e’ molto invogliato perche’ le probabilita’ sono molto piu’ alte del lotto o superenalotto, eppure se si fanno bene i conti, si vede anche li’ che lo Stato paga le puntate che hanno cmq bassissima probabilita’ di avvenire.
Per calcolare le probabilita’, si utilizza un concetto combinatorio chiamato in inglese Derangement:
https://en.wikipedia.org/wiki/Derangement
Senza addentrarci troppo nel calcolo, si vede come le probabilita’ piu’ alte sono proprio di fare 1 o 2, ma cadono miseramente se si cerca il 7, l’8 o il 9.
E’ spiegato bene qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Vinci_per_la_vita_-_Win_for_Life!
Peraltro, si noti come la probabilita’ di fare 0 sia la stessa di fare 10, proprio per le proprieta’ della formula combinatoria coinvolta:
P(n) = (10 choose n)(10 choose n) / (20 chose 10)
dove (n choose m) e’ qui il coefficiente binomiale (ho scritto choose poiche’ in inglese si dice solitamente cosi’ matematicamente, e per problemi di formattazione non sono riuscito a far di meglio).
Cliccando su link di qui sopra:
https://it.wikipedia.org/wiki/Vinci_per_la_vita_-_Win_for_Life!
noto ora che da’ errore. Strano, poiche’ se copiate e incollate il link a mano nel browser, sembra funzionare.
Scusate ho scritto male, volevo scrivere:
la formuala e’ chiaramente simmetrica, quindi la probabilita’ di fare 1 e’ la stessa di fare 9, quella di fare 2 la stessa di fare 8, etc etc.
Le probaiblita’ piu’ alte sono quelle intorno al 4, 5, o 6.
Caso strano pero’, lo stato NON PAGA queste possiblita’, che sono quelle con maggior probabilita’,
mentre paga l’1, il 2 o l’8/9 etc etc.
Anche qui si vede come lo Stato manipoli i pagamenti in modo da pagare SOLO dove gli conviene e non pagando le possiblita’ centrali con maggior probabilita’.
La simmetria della formula di derangement, composta da coefficiente binomiali, e’ ereditata dalla proprieta’ molto importante del coefficiente binomiale stesso, per cui:
(n choose m) = (n choose (n-m))
Se prendiamo quindi n = 10 come formula, si ha la simmetria:
(10 choose 2) = (10 choose 8), oppure (10 choose 1) = (10 choose 9)
fino ad arrivare al caso mirabile, nonche’ piu’ pagato:
(10 10) = (10 0)
Si noti come potrebbe sembrare controintuitivo a un primo “senso comune” che ci sia la stessa probaiblita’ di far 2 di quelle di far 8, eppure qui entra la Matematica, insegnando a tutti qualcosa (e ingrossando le tasche dello Stato :-))
Molto interessanti le tue informazioni, Riccardo. Alle categorie di giochi a premi indicati aggiungerei i “gratta e vinci”, anche questi basati sulla regola che si distribuisce in premi (molto) meno di quanto si raccoglie con le giocate.
A questo proposito mi viene in mente la frase di Joshua (il computer del film Wargames) dopo che la simulazione di “guerra termonucleare globale” non ha portato alcun vincitore: “… strano goco. L’unico modo per vincere è quello di non giocare. Ti va di giocare una partita a scacchi?.”
Per loro stessa natura i giochi gestiti dallo stato non sono giochi “equi”. Discorso differente vale per i giochi d’azzardo come la roulette, dove l’aaplicazione di un metodo matematico può aumentare considerevolmente le probabilità di vincita. Io sono rimasto impressionato dal film “21”, soprattutto perchè è basato su una storia vera (anche se rimaneggiata per esigenze cinematografiche).
Nel film il gioco era il blackjack non la roulette.
@Stefano, che bei ricordi con WarGames…penso che quel film, unitamente al telefilm “automan” abbia contribuito alla mia scelta di darmi all’informatica. Il ricordo che ho cmq del gioco a cui ti riferisci alla fine del film e’ il TRIS”, cosa peraltro confermata anche qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Wargames_-_Giochi_di_guerra
“A pochi istanti dal lancio dei missili tuttavia è David a salvare la situazione, ordinando al sistema di giocare a Tris contro se stesso…”
Certamente, i giochi di Stato non sono per nulla equi, soprattutto le famigerate “macchinette” del bar. Ho molti amici che a fine lavoro passano dal bar e sperperano quantita’ industriali di soldi li dietro. Cerco di spiegare anche loro la mia esperienza, ma non serve a nulla. Sicuramente, se capiti proprio nel momento dove la macchina paga, e poi non giochi piu’, ha effettivamente un guadagno netto. Ma tipicamente tutti continuano a giocare, restituendo con gli interessi cio’ che hanno vinto.
La roulette e’ sicuramente diversa, poiche’ ha molte piu’ combinazioni per vincere e, come dici tu, usando vari metodi matematici si puo’ incrementare le proprie possibilità’.
Ma ho voluto citare il Win For Life perche’ ci ho perso un we nel cercare di capire le probabilità, scoprendo appunto che il 4, 5 e 6 che sono quelli piu’ probabili, non sono nemmeno pagati.
Il 3 e il 7, che vengono dallo stato considerati gia’ abbastanza probabili, hanno una resa fissa di 2 euro.
Tutto tranne che gioco equo, infatti.
Si hai ragione, il gioco era il tris ora ricordo! In effetti ne è passato di tempo. Il ragazzino (Matthew Broderick) ai tempi si collegava con un modem analogico con velocità probabile di qualche centinaio di baud, altro che banda larga..
Fantastico, hai ragione. Invece, parlando di “automan” ricordo che nella sigla diceva “…e se c’e’ abbastanza corrente…”. Bellissimo. sicuramente e’ tutto ammantato da una nube di “amarcord” nella mia testa. Pero’ era tutto cosi’ magico. Ecco perche’ oggi che ho fra le mani delle XXX-ino boards, o una Raspi o simili, mi sembra ancora un sogno.
Cmq qui dove abito e’ un po’ isolato e l’ADSL e arrivata solo da 1 decina di anni. Prima avevo ancora il modem a 56K, altro che adesso…
Qui c’e’ una breve spiegazione del ciclo delle slot machines (75% di revenues su 14000 partite).
Ho cmq detto un’inesattezza: il 75% e’ quello che viene restituito ai giocatori, mentre il 25% finisce allo Stato:
http://www.casinobens.com/regole-giochi-slotmachine.php
Tenendo appunto conto che la giocata e’ di 50centesimi, c’e’ un ritorno del 75% di 7000 euro per ogni ciclo.
Cmq il succo non cambia, le vincite sono pilotate e, anche se per legge non deve in nessun modo essere possibile che nessuno (nemmeno lo sviluppatore) riconosca quando la macchina sta per pagare, chiaramente dopo 14000 partite la cifra erogata deve essere precisa e perfetta al centesimo.
Questo appunto il “vecchio” modo di giocare. Mentre lavoravo all’epoca avevamo iniziato a lavorare sul famoso Comma 6a (citato nell’articolo) dove la giocata era alzata a 1 euro. Girando cmq per i bar, a tutt’oggi, quando guardo per curiosita’ molti hanno sia macchine a comma6 che comma6a. Costa rinnovare il parco, ovviamente.
Ciao Riccardo, quindi c’è un periodo in cui la macchina paga e uno in cui non paga? Cioè, le vincite non sono distribuite in modo più o meno uniforme sul numero di giocate?
Diciamo che “mediamente” la macchina deve dare l’impressione al giocatore di pagarlo ogni tanto, quindi ogni tot giocate si fa in modo che vengano vinti qualche euro, o che ci ripaghi qualche giocata. Poi pero’, per legge, devo esistere dei momenti in cui si paga in modo deciso, cioe’ in cui si abbiano dei picchi nel pagamento (non ricordo, forse al massimo 100 euro per volta). Anche qui cmq c’e’ un escamotage, che i giocatori conoscono bene. E’ vero che per legge si possono appunto dare solo 100 per volta, ma nulla vieta di elargire 2 o 3 vincite di seguito (o magari con una perdita nel mezzo), in modo che all’utente arrivino anche 2/300 euro in tutto.
Questo e’ il famoso momento in cui le macchinette “pagano”. Quindi i media c’e’ un ritorno, anche perche’ alla 14000 partita il 75% di 7000 euro deve essere elargito al centesimo. Pero’, contemporaneamente, bisogna anche far si che la macchinetta “accumuli” qua e la’, in modo da aver soldi da elargire nei momenti di picco.
Ergo, non si puo’ dar indietro costantemente con un rateo costante, altrimenti i soldi non si accumulerebbero mai.
Questo chiaramente e’ quello che ho esperito io mentre facevo la macchina e l’angine sottostante.Poi ogni costruttore/sviluppatore avrà sviluppato nel tempo le sue tecniche. Io ne ho fatta solo una, quindi immagino che invece chi ne ha fatte N abbia sicuramente tecniche assodate. Chi ha giocato alla mia, anche solo come test, ha detto che cmq andava abbastanza bene. Avevo fatto anche una modalità “test”, in cui si poteva partire dalla N partita, simulando le vincite a quel punto (in modo stocastico, chiaramente).
Detto questo, a me non piace giocare alle macchinette, non lo consiglio per la dipendenza che puo’ dare. Mi e’ piaciuto come lavoro, ma poi finisce li’ per me.
Per spiegarmi ulteriormente meglio: l’unico costrain che la legge da’ e di restituire il 75% dopo 14000 partite, che la vincita massima per giocata debba essere (non ricordo bene ma credo sia) 100 euro, e che si giochino 50cent per giocata (parlo come detto sopra del comma C).
Qui in mezzo, quindi, ci si puo’ sbizzarrire come si vuole. si potrebbero fare macchine che pagano mediamente distribuendo le vincite in modo piatto e uniforme, ma l’utente si stuferebbe, non essendoci la tentazione della vincita grossa. Quindi, in mezzo alle migliaia di macchine inventabili, hanno preso piede quelle che ci sono ora, dove si vince ogni tot (ma puo’ capitare benissimo che non si vinca per 6 o 7 partite) ma piccole vincite. Si possono poi generare randomicamente delle vincite non esagerate, tipo 10 o 20 euro (ma non troppo frequenti se no la macchina non si “carica”) e poi arrivare ai picchi di prima.
Ho parlato con altri sviluppatori e mi hanno detto che le tecniche piu’ “moderne” riescono addirittura a capire se stia giocando sempre la stessa persona, facendo un’analisi a pattern di come vengano schiacciati i tasti, se in modo nervoso o meno, etc etc. Sembra fantascienza ma funziona (esistono peraltro anche programmi simili per PC, che riconoscono con altissima confidenza chi sta scrivendo) e facendo cosi’ si puo’ cambiare tecnica a ogni cambio utente.
Io ho implementato il tutto con un engine “retroazionato” che si accorge costantemente a che punto sia lo stato delle giocate e se si possa (sempre con una dose di random) far intervenire la giocata piccola, media o alta (picco). A quel punto diciamo che la macchina decide che per quella giocata l’utente puo’ vincere 10 euro. A quel punto l’utente avrà’ cmq modo di interagire in diversi con la stessa giocata (scelta dei rulli, combinazioni etc etc) ma la macchina si adatterà’ al momento facendo si che l’utente vinca la cifra decisa dal motore.
Questo e’ tutto legale (i vincoli sono quelli di qui sopra) e per l’utente e’ completamente random (e infatti lo e’ anche lo sviluppatore, se non sta seguendo o debuggando la macchina mentre va).
Grazie per la risposta molto esauriente, Riccardo. Immagino ci saranno dei meccanismi atti a evitare la manomissione del software/firmware installato sui terminali per il gioco. Penso che la connessione remota al ministero possa servire anche per verificare l’autenticità dei terminali connessi, versione del sw installato, ecc.
Esatto Stefano, ci sono meccanismi di questo tipo (io non li ho seguiti direttamente, perche’ ero piu’ verso il lato del firmware) . Dal link che ho postato sopra, relativamente alle nuove macchine comma6A, si legge:
“Un altro fondamentale cambiamento con questo nuova generazione di slot e la sicurezza anti frode, questi apparecchi infatti sono stati progettati con sistemi all’avanguardia per evitare ogni frode ai danni dello stato e del giocatore, tali macchine infatti riconoscono i segnali inviategli dal provider di rete che li gestisce e in assenza di tali segnali per un periodo prolungato viene attivato automaticamente un blocco software che blocca l’apparecchio.”
Posso cmq parlare della parte di protocollo verso il ministero, anche se non l’ho integrata direttamente io. Avrai vissuto anche tu nella tua vita quel momento dove ti scontri con quelle centinaia di pagine di protocollo come specifiche, che devi seguire passo passo senza possibilità’ di sfuggire. Ecco, il tomo del ministero aveva centinaia di pagine, prevedendo tutte le possibili alternative che ti vengono in mente di errori e controerrori, etc etc. Il problema di questi protocolli e che puoi anche implementarli, ma raramente hai esempi a cui ispirarti e capire se le varie macchine a stati che vai a implementare siano giuste o meno.
Il tutto poi e’ infarcito di una certa dose di palpitazione, poiche’ poi alla fine il tutto arriva alla verifica da parte di un ente che testa il tuo sistema, verificando che tutto vada e simulandone anche le condizioni peggiori (che tu chiaramente non hai avuto tempo di provare :-)).
Avevo provato queste sensazioni anche in un altro lavoro che ho fatto, quando ero in Milestone a Milano per lavorare su MotoGP 2008. Li’ era direttamente la Microsoft, ma ancora di piu’ la Sony per la PS3 che valicava le uscite dei giochi, dandone l’omologazione.
E’ sempre un gran lavoro far omologare un software, non c’e’ dubbio.
Peccato, il metodo mi sembrava l’uovo di colombo !
(il sogno di un investimento con un +/- 10% di realizzo a cadenza quasi giornaliera)
Dopo una notte insonne tormentato dai dubbi, predisposto il programma,
ho analizzato 237 eventi sui principali siti di scommesse.
Ebbene, tutti e, sottolineo TUTTI, con probabilità > 1.
Avrò sbagliato siti (??, resto in attesa di “dritte”).
Amara realtà, giocando con i numeri, spesso ci si fà del male!