La fusione nucleare. Secondo alcuni, oggi l'energia nucleare non è più sostenibile perché si stanno esaurendo le riserve di Uranio sulla terra e la nostra tecnologia aerospaziale non ci consente ancora di andare a prelevare uranio disponibile nell'universo. Secondo altri, invece, la fusione nucleare è l'energia del futuro.
Vediamo insieme un po' di storia del secolo scorso che ci ha portato alla ricerca in questo campo.
Scopriamo la fusione nucleare
Siamo nel 1929 e due scienziati, Atkinsons e Houtermans, stanno scoprendo che, dalla fusione dei nuclei, può essere creata energia. Negli anni successivi molti altri scienziati ed alcuni inventori (fra questi vanno ricordati Mark Oliphant e Hans Bethi) contribuiranno a far fare 'passi da gigante' alla scoperta della fusione nucleare.
Nel 1932, il fisico inglese James Chadwick scopre il neutrone. Pochi anni dopo, Enrico Fermi e i suoi collaboratori, a Roma, arrivano a capire che, bombardando alcuni elementi con neutroni, si generano elementi. Fermi aveva parlato del neutrone come di un proiettile nucleare, perché è scarico, ma riceve elettricità quando si avvicina al nucleo. Siamo a un passo dalla fusione nucleare vera e propria.
Sette anni dopo i chimici tedeschi Otto Hahn e Fritz Strassman bombardano una soluzione di sali di uranio con neutroni. Passano poche settimane e Lise Meitner e suo nipote Otto Frisch dimostrano che un nucleo di uranio, dopo aver assorbito un neutrone, si può dividere causando un rilascio di energia in due parti quasi uguali (processo di fissione).
La fissione dell'uranio-235 produce un composto (U-236) in uno stato altamente eccitato. I frammenti di fissione sono altamente instabili e subiscono un processo di decadimento fino a quando non raggiungono la stabilità. Per ogni evento di fissione viene rilasciata una quantità relativamente grande di energia. Quando si verifica una reazione a catena, molti atomi sono coinvolti e un sacco di energia viene rilasciata.
Quello su cui si sta lavorando da anni riguarda la realizzazione della fusione fredda, senza ricorrere alle temperature elevatissime come quelle che si hanno sulla superficie solare. Mi aspettavo un articolo un pò più completo sull’argomento, ma è un inizio!!
scusa, io non sono un grande esperto in materia, ma mi sembra che qui si faccia parecchia confusione tra fusione nucleare e fissione nucleare. i due processi come si intuisce sono opposti (in uno l’atomo si spacca, nell’altro si fondono due nuclei) e comportano delle differenze anche se in entrambi i casi viene rilasciata energia..
per quanto riguarda la fusione, non so se si è usciti dallo sperimentale e si hanno già applicazioni in termini di produzione di energia in centrali…
tramite rai educational ha fatto dei video documentari carini e semplici da capire.
Guardate questo:
hai perfettamente ragione si parla soprattutto di fissione,
essendo che la fusione attualmente l’unica cosa che si è uscito a fare sono le bombe H,
udito com anche bombe termonucleari.
attualmente la fusione e ancor di meno la fusione fredda non hanno mai riscontrati una produzione energetica o solo a livello sperimentale senza grandi risultati.
il problema fondamentale sono i campi elettromagnetici di contenimento è necessaria più energia che quella prodotta.
la fusione fredda è una sega intellettuale.
l’unica e l’affissione nucleare che attualmente si usa quasi tutti paesi del mondo,
per il costo molto basso di produzione
mi ricordavo qualcosa del genere…..
la fissione è il processo che è sempre stato utilizzato nelle centrali per produrre energia (ancora oggi).
la fusione fredda è un specie di leggenda (per quanto ne so io).
mentre la fusione (non fredda, anzi..) è in fase di sperimentazione.. non sono molto aggiornato sull’argomento, ma i principali vantaggi di questo procedimento sono non da poco: scorie a bassa radioattività, gas di scarico non radioattivo (elio), utilizzo di idrogeno (ricavabile dall’acqua. niente uranio) e conseguenze ridotte di eventuali incidenti.
magari!! 🙂
Grazie linus, questo video chiarisce molti dubbi che ho riscontrato nell’articolo!
hai perfettamente ragione tranne il punto di vista di un incidente,
in caso di una rottura del campo di contenimento di una teorica centrale a fusione nucleare, le conseguenze sarebbero ordine di una bomba H,
comunque sia dall’incidente seminerebbe ugualmente morte e distruzione in altri modi.
vediamo il punto positivo nei 50 km intorno alla centrale non sarebbe anima che sopravvive ma non ci sarebbero cadutte radioattive.
Se penso a Cernobyl, ben 8 tonnellate di materiale radioattivo è stato scaraventato a un km di altezza. Per non dimenticare i tanti morti, dai vigili del fuoco, ai bambini e un intera città evacuata per le radiazioni che ancora oggi sono molto alte.
Chi vuol investire nel nucleare non si rende conto o forse fa finta che gli effetti radiottivi possono aver un decadimento fino a 10^19 anni o più.
Attualmente non esiste nessun materiale che supporta le temperature di una fusione nucleare.
allora per rimediare a questo problema semplicemente si usano fortissimi campi magnetici che permettono di fare lievitare l’idrogeno in una camera sotto vuoto.
il principio è semplice e un cilindro due stato tolto l’aria è fatto il vuoto più assoluto e viene immesso idrogeno che viene respinto al centro del cilindro grazie ai campi magnetici che lo tengono al centro così non toccar con assolutamente nulla.
Queste sono le due grosse sfide della fusione nucleare mantenere in campo elettromagnetico e mantenere il vuoto più assoluto
..in modo che l’energia necessaria per il campo magnetico non sia superiore a quella prodotta dalla reazione.
è proprio quello il problema,
nella natura non è un campo magnetico ma la gravità che mantiene il sistema in funzione,
come nel nostro sole.
i campi magnetici che vengono messi dal sole non sono quelli che la tengono insieme ma sono solo risultante dalla meccanica dei fluidi applicato ai metalli infusione
il problema che se questo campo cede la catastrofe potrebbe essere peggio che una centrale affissione nucleare.
Sei un troll ?
http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_%28Internet%29
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