È noto che gran parte del progresso scientifico e tecnologico in ambito civile è dovuto alla ricerca e sviluppo nel settore militare. Ingenti risorse economiche sono state spese e si spendono per il potenziamento degli armamenti di terra di mare e di cielo. Nell’industria militare sono impegnati fisici, ingegneri e tecnici altamente qualificati nella ricerca continua di sistemi d’arma sempre più sofisticati e potenti, in concorrenza una nazione con l’altra. Questa sfida e rincorsa al primato militare è stato ed è tuttora perseguito dalle grandi potenze americane e russe, a cui si sono aggiunte da poco tempo anche l’India e la Cina.
Introduzione
Nel settore aereonautico da qualche annosi è giunti ad uno straordinario risultato: la guida degli aerei da postazioni remote, ovvero l’aeromobile senza pilota interno e senza equipaggio, ossia l’UAV (Unmanned Aerial Vehicle). I sistemi aerei teleguidati o a guida via radio, prima dell’avvento dell’UAV erano solo i missili, guidati a bersaglio mediante postazioni radar remote. L’evoluzione tecnologica e scientifica degli aerei senza pilota interno nel settore militare, ha consentito di estendere l’utilizzo di questi sistemi anche nel settore civile. I “droni”, anche se concettualmente diversi dagli UAV, sono infatti attualmente impiegati ad esempio nel settore professionale per il rilevamento aereo topografico, ma anche in campo hobbistico che vede sempre un più crescente numero di appassionati di radio-guida di droni.
Gli aerei senza pilota vengono accademicamente definiti “veicoli aerei senza equipaggio” i quali possono volare al di sopra delle zone di combattimento per il rifornimento delle truppe, per lo sgancio di bombe, per riprese video-fotografiche delle postazioni nemiche. Quindi, per la comune accezione, questa tipologia di aerei viene utilizzata solo nelle operazioni militari. Una definizione dei militari americani definisce gli UAV aerei in grado di effettuare varie operazioni senza pilota interno, ma guidati a distanza mediante radio-controlli; inoltre, possono essere programmati prima del lancio per effettuare voli per il trasporto dei carichi e per varie altre attività. Quest’ultima definizione, come detto sopra, e come vedremo più avanti, contrasta con la definizione degli UAV per l’impiego in ambito prettamente militare, in quanto trovano applicazione anche nel settore civile. Rispetto ai missili radioguidati, gli aerei senza pilota possono essere riportati indietro e quindi riutilizzati per altre missioni. Inoltre, differiscono dai piccoli aerei a guida remota, come ad esempio i droni, in quanto essi possono operare oltre la linea di vista, quindi, ad altitudini tali che da terra non potrebbero essere avvistati. Come i missili radio-guidati, gli aerei senza pilota dispongono a bordo di sofisticati complessi apparati tecnologici che consentono l’alta affidabilità dei sistemi di comando e controllo del volo, della sicurezza del trattamento dei dati e dei dispositivi elettro-meccanici di guida in volo e di decollo e atterraggio. Sono normalmente dotati di pneumatici leggeri, di sistemi di propulsione molto avanzati. L’assenza di un pilota interno a bordo dell’aereo implica comunque la necessità di un pilota a terra. Il pilota a terra opera la guida dell’aereo senza pilota da una Stazione di Controllo Terrestre, chiamata appunto GCS (Ground Control Station). L’elevato grado di sofisticazione del sistema di controllo a terra unitamente all’altrettanta elevata sofisticazione degli apparati di bordo dell’aereo senza pilota, realizza ciò che viene definito come Sistemi Aerei Senza Pilota o UAS (Unmanned Aerial Systems), definizione attualmente utilizzata nell’industria piuttosto che UAV. [...]
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Probabilmente l’aviazione senza pilota si presta meglio della guida delle automobili senza pilota.
Forse perché il traffico minore e il controllo dei parametri vitali rende il tutto più fattibile….
Secondo me a breve assisteremo ad un incremento della tecnologia a guida autonoma per gli aerei, guidati forse anche dai droni…
Per i compiti di sorveglianza i droni rappresentano un’ottima soluzione.
Mah, io amo la tecnologia, ma la parola “senza pilota” fa un po’ paura….
Secondo me dobbiamo cominciare a prenderci “mano” con tale parola…con la guida autonoma per esempio che è ormai una quasi realtà, ma anche tutta la digitalizzazioen dell’industria.
A mio parere per quanto riguarda i droni, e come per altre invenzioni tecnologiche il loro utilizzo nel campo militare.
Bene la distribuzione di cibo o la ricerca di dispersi, ma quando si passa all’utilizzo come arma la questione è diversa.
Il fatto che chi pilota il mezzo si trova magari nell’altro emisfero rende la guerra più simile ad un videogames. Il pilota non rischia più la vita, e lo puó anche distaccare emotivamente da quello che sta facendo, per qui un bombardamento si limita proprio solo alla pressione di un tasto.
Forse occorrerebbe implementare nel sistema operativo le tre regole della robotica.
Credo che nessuna persona sana di mente prema con leggerezza alcun bottone sapendo che moriranno delle persone. Che questo accada trovandosi a bordo di un aereo o pilotandolo da terra.
Come appassionato di simulazione di volo sarebbe bello controllare un piccolo aereo comandato tramite software di simulazione usando un computer con le rispettive periferiche di guida e controllo, il veivolo equipaggiato di telecamera in modo da controllare tramite il monitor il tragitto dell’aereo, come se fossimo dentro l’aereo.
Certo bisogna essere bravi per controllare il tutto, e se poi l’aereo cade ?