L’elettronica di potenza in Italia vive una fase di profondo rinnovamento guidato dall'avanzata delle energie rinnovabili, dalla mobilità elettrica e da nuovi materiali. Un settore che continua a crescere, si specializza e attrae nuovi investimenti, tra ricerca, industria e alta tecnologia.
Il mercato italiano del power, o elettronica di potenza, è oggi uno dei motori tecnologici più dinamici del settore elettronico nazionale; esso rappresenta, infatti, un comparto strategico che collega il mondo dell’energia, della mobilità, dell’automazione e delle infrastrutture digitali. L’elettronica di potenza è la disciplina che consente di convertire, controllare e ottimizzare il flusso di energia elettrica, operando come un ponte tra la fonte e l’utilizzatore. In Italia, l’evoluzione di questo settore è legata in modo sempre più stretto alla transizione energetica e alla necessità di garantire efficienza e sostenibilità nei sistemi di conversione e gestione dell’energia. Alimentatori, convertitori DC/DC e AC/DC, inverter, driver di potenza e sistemi di controllo digitale sono i componenti cardine di questo universo tecnologico, indispensabili per tutto ciò che riguarda l’elettrificazione dell’industria, la robotica, le energie rinnovabili e la mobilità sostenibile.
A livello globale, il mercato del power ha superato i 25 miliardi di dollari nel 2022, con previsioni di crescita superiori al 5% annuo nel prossimo decennio. L’Italia, pur non essendo un grande produttore su scala mondiale, resta sempre un ecosistema tecnologico avanzato e ben integrato nel panorama europeo grazie ad un mix di competenze ingegneristiche, centri di ricerca e aziende specializzate nella progettazione e nell’integrazione dei sistemi di potenza. Nel settore energetico nazionale la capacità installata ha superato i 136 gigawatt solo nel 2024, con un’espansione prevista verso i 250 gigawatt entro il 2033, scenario sostenuto dalle politiche di decarbonizzazione, dal PNRR e dall’aumento degli investimenti in rinnovabili, microgrid e infrastrutture per la mobilità elettrica.
L’interesse crescente delle multinazionali conferma la centralità dell’Italia nel panorama europeo del power. RECOM Power Solutions, ad esempio, ha inaugurato una nuova sede a Mareno di Piave, segnale concreto della volontà del gruppo di rafforzare la propria presenza sul territorio e di potenziare la produzione locale di moduli di alimentazione AC/DC e DC/DC, utilizzati in applicazioni industriali, ferroviarie e medicali.

Similmente, Analog Devices (ADI) ha ampliato le proprie attività con un nuovo centro di progettazione e innovazione ad Assago, nel distretto di Milanofiori Nord. La nuova sede è destinata a diventare un punto di riferimento per la ricerca e lo sviluppo in ambiti come l’automazione industriale, la sanità digitale, l’automotive e l’elettronica di potenza. Gli investimenti sono la testimonianza del modo in cui l’Italia viene percepita come un territorio fertile per la progettazione, la collaborazione con università e startup, e la sperimentazione di soluzioni avanzate.

Accanto ai grandi nomi internazionali, il tessuto industriale italiano mostra una vitalità crescente. Realtà come Ocram, specializzata in componenti ad alta tensione, diodi, inverter e moduli custom, o EEI, impegnata da decenni nella realizzazione di alimentatori e sistemi per grandi impianti scientifici, incarnano l’eccellenza nazionale nel campo dell’elettronica. A queste si aggiungono numerose aziende dell’automazione e dei drive elettrici, tra cui Bonfiglioli, Enertronica Santerno e Gefran, che contribuiscono alla crescita del settore. Il ruolo della ricerca è fondamentale: centri come il Power Electronics Innovation Center (PEIC) del Politecnico di Torino stanno consolidando la posizione dell’Italia anche sul fronte della ricerca applicata, favorendo la collaborazione fra università, imprese e startup innovative.
Dal punto di vista tecnologico, il settore power è oggi attraversato da tendenze che stanno cambiando il modello progettuale. L’introduzione dei materiali wide bandgap, come il carburo di silicio (SiC) e il nitruro di gallio (GaN), consente di ottenere dispositivi con commutazioni più rapide, perdite ridotte ed una densità di potenza nettamente superiore, vantaggi che si traducono in alimentatori più compatti, inverter ad alta efficienza per il fotovoltaico e caricabatterie ultrarapidi per veicoli elettrici. Parallelamente, la modularità sta diventando un elemento distintivo dei nuovi sistemi di alimentazione: architetture scalabili, moduli intercambiabili e soluzioni bidirezionali per l’accumulo energetico trovano applicazione nelle microgrid e nei sistemi distribuiti. Un altro fronte di innovazione riguarda l’intelligenza digitale nei sistemi di controllo dove algoritmi predittivi e Intelligenza Artificiale (IA) vengono utilizzati per ottimizzare le prestazioni dei convertitori e garantire maggiore affidabilità. Non mancano però criticità come la compatibilità elettromagnetica e la gestione termica, complessità che diventano a loro volta una leva competitiva per le aziende italiane, tradizionalmente forti nella personalizzazione e nell’innovazione di nicchia.
Come prospettive future, il mercato italiano dell’elettronica di potenza si trova in una posizione privilegiata per cogliere le opportunità offerte dalla transizione energetica e dall’elettrificazione diffusa. I prossimi anni vedranno una crescente domanda di soluzioni ad alta efficienza, sistemi di accumulo intelligenti, oltre a infrastrutture di ricarica e apparecchiature per l’Industria 4.0.
L’Italia, grazie al suo capitale umano e alla sua tradizione ingegneristica, ha la possibilità di svolgere un ruolo strategico nello sviluppo di nuove tecnologie per il futuro dell’energia, con il suo contributo a costruire un ecosistema in cui elettronica, energia e innovazione si fondono in un unico linguaggio tecnologico.
Riferimenti
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https://www.gminsights.com/it/industry-analysis/power-electronics-market
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https://www.marketsandmarkets.com/Market-Reports/power-electronics-market-204729766.html



