Quante volte sarà capitato durante una semplice passeggiata tra i negozi di trovare oggetti, alle volte anche dalla funzione incomprensibile, per poi scoprire la loro utilità ed esclamare un forte “no, ma davvero?!”? Eppure, molte delle volte, col senno di poi ripensandoci oltre a definirle bizzarre, se non assurde, le definiamo geniali o quasi. Invenzioni dunque da lasciare in parte perplessi, ma curiose e interessanti che riescono comunque ad attirare l’attenzione. Oggi vedremo un paio di queste strane invenzioni che, forse, una volta scoperte desiderereste averle sperando di trovarle un domani nei negozi della vostra città (o può anche essere che finirete per sperare nella loro invisibilità o non ammissibilità sul mercato).
L'uomo, il creativo
Le invenzioni e le scoperte sono un po’ come il sole: il mondo gira intorno a queste. Sin dall'inizio della storia dell’uomo sulla Terra ci si ingegnava nelle nuove scoperte, quando non esisteva ancora nulla di tutto ciò che possediamo ora e non si era nemmeno a conoscenza delle cose basilari (acqua, fuoco, fenomeni naturali, linguaggio..): la scoperta del fuoco, i primi utensili di pietre scheggiate, la clava, il giavellotto di duro legno, l’invenzione della ruota, per non parlare della scrittura ovviamente. Fortunatamente, questo accade perché l’uomo è dotato non solo di un cervello e di una eccezionale intelligenza, ma vanta da sempre di una forte creatività: l’uomo è creativo, è fantasioso e non esiste essere umano privo di tale spirito. Non è un caso che la parola creatività deriva da “creare” e in lingua sanscrita termina con “kar”, stessa radice che troviamo anche nel termine “crescere”. Dire di una persona che non è un tipo creativo non è da interpretare in una mancata creatività e fantasia, ma significa che non ne possiede una certa quantità tanto quanto un altro individuo, e il tutto è comunque normalissimo, quindi è inesatto credere in un’assenza totale di spirito creativo. Il pittore e artista tedesco Joseph Beuys riferisce in poche parole il concetto “ogni uomo è un artista”, frase che riafferma quanto discusso fin’ora sulla creatività umana. Beuys con questa affermazione non fa altro che esprimere come l’uomo, grazie al pensiero, alla creatività e alla libertà di fare, sceglie, anzi, è spinto dalle sue stesse doti innate ad agire e creare, inventare e il più delle volte ascoltando e seguendo le proprie necessità: ciò di cui ha bisogno è l’ispirazione stessa delle sue azioni.
Una passeggiata per ricaricarsi
Tra le tante invenzioni tecnologiche delle quali possiamo sperare (o meno, dipende) l’uscita sul mercato troviamo la suola della scarpe che ricarica la batteria del proprio smartphone. Queste scarpe hanno anche un nome: le Vibram Hero, di produzione della Vibram e della InStep NanoPower. Le Hero ricavano l’energia dal movimento, dalla camminata, e una volta inglobata dunque la carica permettono di sfruttarla per i vari utilizzi, principalmente di ricarica per dispositivi. Per approfondire sulla conoscenza delle due aziende, la Vibram è di origine italiana e produce suole di alta qualità per calzature, specialmente quelle destinate a uso in montagna; la InStep Nano Power è un’azienda statunitense che sviluppa nanotecnologie nel settore delle energie rinnovabili. Naturalmente, le suole sono ben prodotte per quanto riguarda la resistenza, lo sporco e l’infiltrazione di liquidi altrimenti non avrebbero vita facile, ma in ogni caso rimangono un prodotto di facile e normale usura anche per la semplice sudorazione del piede. Ma come funzionano? Il progetto in poche parole è semplice: come riferito dai produttori stessi, la suola ricava energia dalla camminata, generando fino ad un massimo di 3 Watt di potenza e, aggiungono, “il dispositivo, in grado di generare 1 Watt di potenza continua, consente quindi un accumulo di 8 Wh per una camminata di circa 8 ore. Energia sufficiente a evitare l’esaurimento di carica dello smartphone ad esempio”. La scarpa è inoltre dotata di una porta micro USB, di GPS e di Bluetooth perché sia possibile la comunicazione con l'app per smartphone sviluppata dalle stesse aziende. Nel video 1 è possibile vedere le scarpe in questione.
Video 1: Instep Nano power
Wireless a portata di.. piercing
Altra novità sono i chip dermali NFC, impiantati appunto sotto pelle. L'NFC (Near Field Communication) è una tecnologia che permette la connettività wireless a corto raggio fino a 10 cm. Questa, congiunta ai chip dermali di cui parliamo, hanno lo scopo di rendere meno seccanti quei passaggi che riguardano password, pin, chiavi e quant'altro. Jonas è il nome del volontario che si è presentato alla Cebit di Hannover, per l’esattezza allo stand della Dangerous Things, nome che non trasmette per niente tranquillità, azienda della quale Amal Graafstra ne è il fondatore. Il chip viene impiantato sotto pelle mediante lo sparo di una siringa, tra il pollice e l’indice, ma per provarne le funzionalità Jonas dovrà attendere impazientemente 24 ore. Il chip con tecnologia NFC permetterebbe di effettuare l’accesso su computer e smartphone, aprire serrature, mettere in moto i veicoli e altro di questo genere a patto che la comunicazione tra chip e dispositivo avvenga appunto con tecnologia dotata di NFC. Se siete curiosi e interessati a questa invenzione, sappiate che il prezzo va dai 40 euro ai 70 euro per il comfort kit che include guanti e siringa (figura 1) così da “iniettarvi” il chip come fosse un piercing fai da te. Se volete saperne di più su chip e tecnologia sotto pelle vi consiglio di leggere anche questo articolo.
Il casco magico
Nella speranza che non ne abbiate bisogno, e non solo per l’eventuale somma di denaro da sborsare per l’acquisto, qui è mostrato una specie di casco con cuffie stereo integrate, il quale è stato presentato alla grande fiera del CES 2016 tenutasi a gennaio. Utilità? Utilizzandolo per 25 minuti per quattro volte a settimana, il casco vi assicura una ricrescita dei capelli e un aumento ben del 35%, naturalmente sfruttando la tecnologia laser. Il nome del prodotto è iGrow (figura 2) e il prezzo è di 690 dollari, l’equivalente circa di 580 euro.
Divano per la realtà virtuale
Presentato anche questo al CES 2016, il divano high tech che promette di regalarvi una migliore esperienza di realtà virtuale. Immersit (figura 3) è il nome del divano che assicurerebbe di farvi sentire dentro al vostro videogioco, film o quant'altro vi stiate godendo con un qualsiasi modello di visori, dunque, tale mobile tecnologico è una sorta di plug-in o un dispositivo plug e play come vogliate definirlo, che una volta collegato al visore permetterà di vivere un'esperienza molto più che virtuale grazie ai movimenti, agli scossoni, ai salti e alla vibrazione; sarà comunque possibile configurarne l'intensità. Nel sito di Kickstarter è possibile leggere a riguardo "Immersit is for your body what VR is for your brain", spiegando il perché dell'idea. Se il visore di realtà virtuale è per la mente, il divano movimentato è per il corpo.
Ancora una volta VR
Altra strana invenzione quella pensata dalla Vimage: realtà virtuale anche di fronte allo specchio di casa. Questo strano e particolare specchio si chiama Omnia Virtual Mirror (figura 4) che sfruttando la realtà virtuale, già sentita nominare tante volte quest'anno, riflette un'immagine a 360 gradi dell'utente di fronte permettendo di provare (senza realmente indossarli) gli outfit. Lo specchio funziona grazie ad una camera che cattura i movimenti della persona e dopo qualche tempo di attesa ne propone l'immagine virtuale.
Doppia funzionalità per le donne
Tecnologia anche per le donne con i reggiseni della Triumph. L'azienda ha pensato di produrre questo importante amico indossabile per la donna non solo per accompagnare, aumentare la misura del seno e assecondarne i movimenti, ma ha un qualcosa in più: il reggiseno dal nome Anti Smoking Bra grazie alle sue capsule alla lavanda e gelsomino trasforma il sapore della sigaretta in un gusto sgradevole.
Non ho sentito bene!
Sempre dall'aspetto di un casco, ma stavolta senza nulla a che vedere con il cuoio capelluto, vi è il Silentium Comfort Shell. Il Silentium, come suggerisce il nome, è una conchiglia in grado di eliminare quasi del tutto il rumore e il suono circostante, pensata per uso esterno in quelle situazioni di confusione e traffico dove si cerca un po’ di privacy, magari perché si sta parlando al telefono (Video 2).
Video 2: Silentium
Un selfie per cena
Sappiamo benissimo che gli smartphone oggigiorno sono dotati di fotocamera da fare quasi invidia alle classiche macchine fotografiche, fotocamere che sono più sfruttate quotidianamente rispetto ai genitori originari. Motivo di questo uso così diffuso, anche smoderato, ne è il vantaggio della facilità di utilizzo, la comodità e versatilità di avere tutto in un unico dispositivo e a portata di mano. Ma sappiamo altrettanto bene che le fotocamere interne molte volte lasciano desiderare, soprattutto in situazioni di scarsa luminosità. Lenovo ha proprio pensato di costruire un flash dotato di 8 led (figura 5) da inserire nella presa delle cuffie, così da rendere più luminosi i selfie.
Batterie all'ingrasso
Le batterie del futuro, soprattutto per i dispositivi, non saranno solo al litio e altre alternative, ma anche di solo zucchero. Secondo lo studio condotto dall'Università di Tokyo, lo zucchero può sostituire in tutta facilità il litio vantando anche di prezzi notevolmente inferiori e di una produzione nettamente più veloce. Questo è possibile riscaldando lo zucchero a 1500 gradi in ambiente privo di ossigeno divenendo così un composto di polvere di carbonio. Il dubbio rimane sull'attendibilità di una buona durata della batteria, dunque dei dispositivi.
Illuminazione alternativa
Lampada che funziona ad acqua salata per la donna e scienziata filippina Aisa Mijeno. Aisa ha pensato bene di inventare questa lampada perché spinta dalla sua esperienza di vita in Kalinga dove non vi è modo di accedere all’elettricità. Il nome del prodotto è Salt (figura 6): Sustainable Alternative Lighting, cioè illuminazione alternativa sostenibile. Bizzarra, ma tanto di cappello per l’idea nata per soddisfare anche l’interesse degli abitanti della provincia di Kalinga.
Le invenzioni del passato
Dopo questa lista di invenzioni più recenti voglio mostrarvene altre ancora meno giovani e alcune di tempi più remoti, abbastanza bizzarre, davvero tanto da lasciare perplessi e forse far scappare anche un sorriso per la banalità e assurdità.
Luce per i corridoi
Immaginate di svegliarvi la notte con un forte bisogno di bere un bicchiere d’acqua e di accendere le luci non ne avete intenzione per non infastidire chi dorme: ecco che le pantofole con la piccola luce frontale (figura 7) vi aiuterebbero a muovervi senza tanta fatica nel buio.
Fresche posate
La pasta è calda, scotta e voi avete talmente appetito da non riuscire ad attendere quel secondo in più? Semplice! Posate con mini-ventilatore integrato (figura 8).
Aria condizionata per i piedi
Estate, il caldo e voi in ufficio a lavorare e vorreste togliervi le scarpe? Aria condizionata anche per le calzature (figura 9).
Automobile spazzina
Seccante dover bucare una ruota dell’auto per gli oggetti sull'asfalto quali chiodi, vetro e altro. Ci avevano già pensato molto tempo fa a risolvere, anzi, prevenire il danno come mostrato nella foto sotto (figura 10).
Visori del passato
Forse vedendo la prossima invenzione, se ci fossimo ritrovati a vivere in qualche anno fa, ci saremmo senza dubbio chiesti a cosa potesse servire tale oggetto e perché produrlo.
Vi ricorda qualcosa, vero? Questi occhiali tv (figura 11) hanno un aspetto vecchiotto, ma non si può negare che non ricordano qualcosa di questo 2016 targato come l’anno della realtà virtuale!
Desiderare le fossette sul viso
Credo che tutti, o almeno le donne, abbiano per una volta desiderato avere quelle fossette nel viso che hanno visto nell'amico o amica, o nei personaggi in televisione. Invenzione banale, ma una donna ci pensò seriamente su (figura 12).
Mini-ombrello
Perché temere ed evitare di indossare le scarpe bianche o in tessuto in un giorno di pioggia? L’ombrellino per calzature (figura 13) risolverà questo inconveniente. Idea tutta di origine del Sol Levante.
L'asso nella.. camicia
La prossima è forse fin’ora la peggiore idea realizzata dagli orientali. Ecco la cravatta ombrello (figura 14).
Geni incompresi
Quando l’uomo aguzza l’ingegno non è sempre buon segno, non è detto che riesca a realizzare invenzioni dal pratico e reale utilizzo, dal possibile commercio o dal buon gusto. Tra le idee migliori abbiamo scovato le Vibram Hero, le scarpe con la suola che permettono di ricaricare la batteria dello smartphone, sperando in uno stile ed estetica più accattivanti e affascinanti. Quando si dice “fatto coi piedi”. Questa volta è meglio dire fatto per i piedi perché non è cattiva idea l’ipotesi di poter rimanere fuori senza il pensiero di aver dimenticato a casa o in ufficio la batteria d’emergenza, il cosiddetto power bank. Differente è il discorso sul “guscio silenziatore” della Silentium che, anziché vederlo indossare per le strade della città o nei locali, troverebbe maggior utilizzo probabilmente in casa da parte di qualche marito in presenza della moglie in preda al cattivo umore. Nulla da ribattere invece per le batterie a base di zucchero se davvero possono abbattere i prezzi e i tempi di produzione, ma è in dubbio la possibilità di credere che godano anche di una lunga durata energetica. Per quanto riguarda l’ultima lista di invenzioni illustrata, quelle meno recenti e ancora più bizzarre, è difficile non vederle con un pizzico di umorismo e ironia: davvero integrereste le scope sulla parte frontale della vostra auto? È più assurdo pensare di avvalersi di un’invenzione simile o confessare di preferire una gomma bucata? Meglio scegliere di non utilizzare alcun oggetto domestico da pulizia e al tempo stesso guidare con cautela evitando, anche se difficilmente visibili, i dannosi chiodi e altro del genere sull'asfalto. Voi avete scovato mai qualche bizzarra invenzione? Bizzarra da riderci su o da aver pensato a un possibile acquisto futuro se fosse stata in commercio?
Che bell’articolo!!! di invenzioni bizzarre ne abbiamo viste e continuiamo a vederle… basta venire in fiera a Padova dove uno stand è dedicato alle invenzioni di presunti scienziati o geni.
Comunque il casco assorbi-rumori credo abbia una tecnologia elettronica molto sofisticata; inoltre riguardo alle suole ‘dinamo’, la ricerca di produzione energetica dalle fonti rinnovabili, dalla camminata o da qualunque attività che consuma energia, credo sia una delle migliori sfide del futuro. Mi viene da pensare alle bici, ora anche elettriche, ai treni che generano turbolenze o movimento d’aria, all’abbrivio delle imbarcazioni,…ecc. Probabilmente tra non molto, riusciremo a recuperare energia in modo semplice da tutte questi ‘movimenti’, come da una passeggiata.
Gia’, peccato che molte invenzioni che sono create da singoli privati vengano poi sottratte ignobilmente da alcune aziende a scapito dei poveri inventori privati di cui non c’e’ tutela, solo perche’ non possono sostenere spese di migliaia di euro senza sapere che la cosa vada a buon fine .
Purtroppo , come ho scritto nel mio profilo anche a me e’ stata sottratta un’dea.
Anni fa un paio di miei amici ed io avevamo inventato un salvagente per nuotatori che era costituito da un marsupietto allacciato alla vita e che con una cordicella permetteva di salvare il nuotatore in mare . tirando questa cordicella si gonfiava un pallone , grazie ad una bomboletta ad aria compressa.
Ebbene fummo chiamati da una ditta di Genova ed il titolare al telefono era entusiasta di vedere la nostra invenzione, Dopo averla vista ci congedo’ bruscamente dicendo che si’, era una bella idea ma che al posto del pallone doveva esserci un materassino ecc.
Siccome avevamo brevettato questa invenzione , dicemmo subito che nel brevetto era previsto qualunque tipo d’involucro gonfiabile , ma lui ci ringrazio’ e ci disse che se avessimo avuto un’idea migliore di passare a farla vedere e ci regalo’ 3 materassini da mare.
Ebbene circa un anno dopo , su un catalogo di prodotti, vedemmo una pubblicita’ : Airbag del nuotatore , con un materassino che si gonfiava ecc. La ditta non era la stessa , ma una di Modena alla quale chiedemmo gli estremi del brevetto .
Ebbene il brevetto era stato depositato un mese prima di noi. Lascio trarre le conclusioni di tutti i miei dubbi , chissa’ perche’ , non so se e’ ancora cosi’ , ma non c’era visibilita’ dei 6 mesi antecedenti al deposito dei brevetti…….
Interessante lettura, che mi ha fatto anche sorridere per alcune invenzioni molto stravaganti come la cravatta ombrello, il dispositivo per avere le fossette o la forchetta con il ventilatore.
Comunque alcune potrebbero avere anche un futuro, non bisogna porre dei limiti agli inventori. Credo che anche Engelbart, l’inventore del primo mouse per computer, sviluppato negli anni ’60 e brevettato il 21 giugno 1967, non abbia avuto all’inizio molti apprezzamenti per un dispositivo che adesso tutti abbiamo avuto le mani.
Il progresso umano si basa proprio su questo connubio tra la capacità creativa del singolo e la sagacia di chi ha le capacità economiche e la visione a lungo termine per valutare se un’idea o invenzione sia valida ed eventualmente trasformarla in realtà concreta.
A volte queste due entità sono presenti contemporaneamente in un unico individuo o ente che è capace di autofinanziarsi e mantenere un reparto di ricerca di nuove soluzioni; a volte invece il risultato è frutto dell’incontro tra due persone diverse e qui si può originare il problema: se questo incontro si svolge in maniera onesta e fruttuosa per entrambe le parti allora entrambe le parti ne traggono beneficio, altrimenti si assiste a episodi di palesi ingiustizie.
Bellissimo questo articolo, vorrei segnalare un sito di ricerca dove per passione hanno messo una raccolta di vecchie riviste di elettronica dove ci sono progetti e invenzioni incredibile a partire dal 1925 ad oggi, il sito si chiama introni.it, vedere nella sezione vecchie riviste, tutte scaricabili gratuitamente in pdf, poi mi è capitato una volta di acquistare e ancora lo uso oggi, un apriscatole particolare che apre i barattoli di latta senza lasciare bordi taglienti e utilizzare la parte tagliata come coperchio, non l’ho più visto in giro ma devo dire una invenzione eccezionale.