Pochi sanno che il primo modulo della Stazione Spaziale Internazionale è russo; e che la ISS non è completa! Il completamento è previsto per il 2017, a fronte di un utilizzo fino al 2024. Verrà poi smantellata, distrutta o riutilizzata, per la costruzione di una nuova stazione spaziale o come base di partenza per esplorazioni oltre la bassa orbita. Ma perché costruire una installazione, in orbita intorno alla Terra, che nel tempo ci costerà più di 100 miliardi di euro? In questo articolo analizzeremo la struttura, i costi, gli obiettivi e gli ambiti di ricerca per cui è stato costruito questo "primo" avamposto umano nello spazio.
La Storia
La Stazione Spaziale Internazionale (ISS o International Space Station) è un laboratorio orbitante nato dalla collaborazione di 15 nazioni, un centro di ricerca di livello mondiale e soprattutto un esperimento umano internazionale.
Si tratta della nona stazione spaziale abitata; la prima è stata la russa Saljut ("saluto"), nel 1971. Nata dal progetto militare Almaz ("diamante"), che aveva come scopo la creazione di stazioni orbitanti pilotate armate; il progetto fu ritenuto troppo ambizioso e convertito dopo pochi tentativi nel progetto civile DOS ("Stazione Orbitante Durevole"). Alcuni moduli, come il core del DOS7, sono stati utilizzati per la MIR. In risposta alla Saljut, l’America lanciò lo Skylab, l'unica stazione spaziale americana. Si trattava di un razzo Saturn V modificato, subito danneggiato in fase di lancio in maniera tanto grave da rischiare di compromettere l’intera missione. Entrambi i progetti risalgono agli anni ’60.
Alla fine degli anni '80 la Russia lanciò la MIR ("pace" o "mondo"), la prima stazione spaziale ad essere costantemente abitata da equipaggi di lunga durata; si è trattato anche del primo esperimento di collaborazione internazionale dopo la fine della Guerra Fredda. Mediante il montaggio di un apposito congegno d'aggancio, infatti, si poterono agganciare alla MIR, a partire dal 1995, anche gli Shuttle americani. Quella che avrebbe dovuto essere la controparte americana, la Freedom, non fu mai costruita a causa dei costi elevatissimi. Il progetto venne convertito nella Stazione Spaziale Internazionale.
L'assemblaggio e la struttura
Il primo modulo ad essere lanciato nello spazio, nel 1998, fu lo Zarya ("Alba"), un cargo progettato inizialmente per la MIR. I moduli russi, con l’eccezione del Rassvet, sono stati messi in orbita senza equipaggio ed agganciati in modo automatico. Gli altri elementi, invece, sono stati trasportati dallo Space Shuttle, finché è stato in funzione, ed agganciati con 159 EVA (Extravehicular Activity). La stazione rimase disabitata per due anni, fino al lancio del modulo Zvezda, primo complesso abitativo attrezzato per lunghe permanenze. Il primo equipaggio residente raggiunse la stazione a novembre del 2000. La stazione attualmente in orbita non rappresenta il progetto originario; sono state effettuate alcune modifiche a causa del disastro del Columbia e di successivi problemi con lo Shuttle, tanto che l’equipaggio fu ridotto e la stazione sopravvisse solo grazie ai rifornimenti della Sojuz. La struttura di base però è stata mantenuta [...]
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Articolo interessante e ben curato, complimenti! Ignoravo gran parte di queste informazioni, grazie per averle condivise con noi 😀
Sei molto gentile! Grazie!
Considera che questa è solo una panoramica; il progetto è immenso e sono in atto centinaia di esperimenti in campi molto diversi, come hai letto.
Se hai curiosità…specifiche, fammi sapere! 😉
Mi sembra a dir poco assurdo che, una volta completata, si continuerà ad utilizzarla solamente per altri 7 anni e poi verrà “riciclata” o peggio ancora distrutta.
Vero! Io sarei per il riciclaggio, vista la spesa sostenuta. Però dobbiamo renderci conto che tutti i materiali e le attrezzature hanno una durata limitata nel tempo, soprattutto quelli progettati per lo spazio! Dai un’occhiata qui http://it.emcelettronica.com/progettare-tecnologie-per-lo-spazio 😉
Un tipico esperimento in fisica da collegare all’ISS è la rivelazione di onde gravitazionali. L’esperimento LISA Pathfinder potrebbe far al caso e sarà lanciato in orbita prossimamente.
Sono veramente tantissimi, impossibile nominarli tutti! AMS per lo studio della composizione dei raggi cosmici, MISSE, per studiare gli effetti di un’esposizione spaziale prolungata sui vari materiali, PK-3 per lo studio dei plasmi… direi proprio che la ISS ci sta dando notevoli spunti per le prossime ricerche!