Il Lemon's Piano
Sono un artista che lavora con il digitale da molti anni e progetto e produco installazioni interattive con video o suono (musica o parola) che reagiscono alla presenza dei visitatori o alle loro azioni. È un settore dell’arte contemporanea che si è sviluppato recentemente che ha ancora pochi rappresentanti in Italia, posso citare Studio Azzurro di Milano, Piero Gilardi a Torino come personaggi di spicco nella ricerca e nella produzione con varie installazioni al loro attivo. Studio Azzurro recentemente ha curato la bella mostra “Fare gli italiani” per i 150 anni della storia d’Italia a Torino con un’ampia scelta dei loro lavori interattivi sperimentati in anni di ricerca. La causa della poca frequentazione da parte degli artisti nostrani dell’interattività ha diverse origini: la scuola e le varie Accademie, per esempio alcune Accademie solo recentemente hanno inserito nei loro corsi il video come materia di studio. Generalizzando per non diventare noioso si può dire che l’arretratezza del nostro paese nei confronti delle nuove tecnologie digitali si riverbera anche nei lavori degli artisti italiani. Non a caso in tempi non lontani, dopo la prematura morte di Adriano Olivetti, è stata affossata l’esperienza dell’Olivetti nel settore informatico che nel 1959 aveva realizzato il primo computer al mondo l’ELEA 9003 e un potente esponente dell’industria italiana Vittorio Valletta aveva bollato l’informatica come «un neo, una minaccia da estirpare» (vedi il Domenicale del Sole24Ore del 6 maggio).
Video del Lemon's Piano
Per vedere, e sentire, il Lemon's Piano guardate questo video:
Il mio progetto
Da un paio d’anni sto lavorando con il suono e la parola. Sono partito da un precedente lavoro dove avevo impiegato 4 limoni trafitti da lamine di rame e zinco per produrre elettricità. È una mia personale riflessione riguardo alle fonti di energia rinnovabili. Un circuito creato appositamente sfruttava la debolissima corrente prodotta dalla reazione elettrochimica dei metalli con il succo acido dei frutti per far lampeggiare un LED bianco per circa 15 giorni sino a che il limone si esauriva. Il modulo con i 4 limoni è stato replicato per ottenere una installazione con decine di frutti e di LEDs lampeggianti accompagnati da un gradevole profumo. Tutti questi lavori avevano, e hanno, il titolo di: Cielo di limoni (2003). Nella versione più estesa ho impiegato 140 Kg di limoni!
Ho ripreso la poesia e la magia di un frutto vivo come il limone e ho utilizzato un nuovo progetto creato per gestire facilmente l’interattività e l’input/output del computer, il Theremino. Questo sistema permette di acquisire dei valori esterni e di applicarli a dei contenuti residenti nell’hard-disk come audio o video. Nel mio caso ho usato un sintetizzatore che ricorda gli antichi "Moog" degli anni passati.
Descrizione tecnica
Il Theremino è composto di una parte Master e acquisisce attraverso degli Slave i dati che sono inviati attraverso l’USB al computer.
Ho usato due "Slave" di tipo "Servo" che permettono fino a 8/10 Ingressi-Uscite analogici e digitali.
Per rilevare lo sfioramento dei "tasti" ho impostato gli ingressi come "CapTouch".
La tastiera
Ho realizzato una tastiera di 16 semitoni composta di 16 piastrine di circuito stampato mono-faccia di 5 x 5 cm di lato. Ogni piastrina è collegata con un cavetto ad uno degli otto ingressi Cap8 e ognuno degli ingressi fa poi riferimento ad una nota della tastiera virtuale del sintetizzatore. Sulle piastrine ho appoggiato il limone (senza interventi traumatici: tagli, ecc.) e toccando il limone si attiva la nota relativa sulla tastiera del Synth.
Ovviamente avrete fatto i conti perché per 16 semitoni occorrono due Slave da 8 input.
Il Software
Il software "Theremin", frutto di anni di ricerche mie e del team del sistema Theremino, sarà disponibile entro metà del 2012 sul sito www.theremino.com in versione OpenSource.
La voce del Synth può essere cambiata per suonare un organo, le campane o altri strumenti. Il tutto è abbastanza facile e veloce da realizzare. I limoni hanno una vita abbastanza breve, ma pensate mentre suonate, che contengono l’energia del Sole, accumulata sei mesi prima, durante la maturazione. Questa installazione è stata presentata al Castello di Rivoli durante la conferenza Arte e percezione della realtà. Filosofia, scienza, mass media il 28 aprile 2012.
Un altro lavoro interattivo
Vorrei annoiarvi ancora un po' descrivendovi un'altra installazione realizzata con il sistema Theremino. Si tratta di Soffio (2012), una installazione interattiva di parole. È composta di 4 bocche scolpite collocate su tubi di plastica da edilizia. I tubi sono tenuti in posizione verticale da traversine di tubi di metallo avvitate ai tubi medesimi, all'altro capo dei tubi ci sono degli altoparlanti ricavati da diffusori commerciali usati senza alcuna modifica e infilati nel tubo stesso. Il suono si propaga all'interno del tubo e fuoriesce dalla parte superiore in corrispondenza delle bocche.
Il visitatore che è invitato a soffiare sulle bocche. Il soffio attiva l’emissione delle frasi di alcune brevi poesie. Ogni bocca recita la sua parte assegnata di poesie mentre le altre bocche sono silenti oppure, se attivate dal soffio da altri visitatori-attori, possono in contemporanea recitare le altre frasi. Quando termina una delle frasi della poesia il sistema automaticamente passa alla successiva e per ascoltarla occorre soffiare nuovamente verso una delle bocche.
È una installazione intima in cui l’alito del passante dà vita ad un racconto recitato solo per lui ed è implicitamente richiesto uno scambio di prossimità affettiva tra il testo poetico e la persona che realizza l’opera attraverso la sua propria attiva partecipazione.
Soffio fa parte di un sviluppo dei miei lavori interattivi degli ultimi due anni dedicato alla parola e alla poesia. Altri lavori analoghi sono Word con testi di Napoli milionaria e una versione recentissima di Word con testi di 100 mila miliardi di poemi Raymond Queneau in cui la prossimità richiesta e quella della mano che si avvicina a delle piastrine di metallo. Quest’ultima versione di Word è stata presentata al Festival della Scienza di Genova, del 2011. Sono opere “incomplete” che richiedono la partecipazione esterna per essere realizzate. E “instabili” in quanto lo sviluppo narrativo è virtualmente infinito e casuale.
Dettagli tecnici
I particolari sull'hardware (tutto Open) sono disponibili nelle seguenti pagine:
Informazioni sulla installazione "Soffio": www.theremino.com/applications
Elettronica per i sensori di “Soffio”: www.theremino.com/hardware/sensors
Componenti Master e Slaves: www.theremino.com/hardware/devices
Informazione tecniche: www.theremino.com/technical
In ogni bocca sono nascosti un piccolo microfono, e un amplificatore che lascia passare solo un stretta banda di frequenze molto basse, attorno ai 10 Hz, per eliminare i rumori dell'ambiente e amplificare il solo segnale indotto dal soffio.
L'uscita degli amplificatori è inviata agli ingressi ADC16 dello "Slave" di tipo "Servo" che attiva i file di suono contenuti nell'hard-disk suddivisi in varie cartelle una per ogni bocca.
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Questo articolo è disponibile in formato PDF: LemonsPiano.pdf
Ennio Bertrand
Complimenti Ennio,
non conoscevo assolutamente il Lemon’s Piano e conoscevo solo superficialmente il sistema Theremino.
Avere un sistema modulare che permette infinite applicazioni è definitivamente la soluzione rapida a prototipazioni, piccole produzioni ed anche installazioni artistiche. Si potrebbe definire una evoluzione di Arduino (inteso come sistema) che potrebbe includere anche Arduino. Ottimo!