Meta accelera sull’IA con mega-investimenti per data center e superintelligenza entro il 2030

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Meta è pronta a riscrivere gli equilibri dell’Intelligenza Artificiale globale pianificando un’iniezione di capitale senza precedenti. Con l’obiettivo di raccogliere 29 miliardi di dollari, l’azienda guidata da Mark Zuckerberg mira a potenziare la propria rete di data center ed a costruire infrastrutture in grado di sostenere una futura superintelligenza. In parallelo, però, crescono anche le preoccupazioni ambientali legate al consumo idrico ed energetico di questi impianti titanici. Il confronto tra Big Tech sul fronte IA è ormai entrato in una fase delicatissima.

Meta Platforms sta pianificando un'importante manovra finanziaria per consolidare la propria infrastruttura destinata all'Intelligenza Artificiale. Secondo fonti del Financial Times, il colosso statunitense avrebbe avviato trattative avanzate con investitori di credito privato per ottenere un pacchetto di finanziamento pari a 29 miliardi di dollari. Il piano, coordinato con il supporto strategico di Morgan Stanley, prevede la raccolta di 3 miliardi in forma di capitale proprio e ulteriori 26 miliardi attraverso strumenti di debito, con l’obiettivo di destinare tali risorse alla costruzione e all’ampliamento di data center ad alta potenza, infrastrutture considerate fondamentali per sostenere carichi computazionali sempre più elevati generati dai modelli di Intelligenza Artificiale generativa. Si tratta di un investimento coerente con le dichiarazioni di inizio anno dell’amministratore delegato Mark Zuckerberg, secondo il quale le spese complessive del gruppo per il solo 2025 potrebbero raggiungere i 65 miliardi di dollari, con un’ampia porzione dedicata proprio allo sviluppo di tecnologie IA.

Nel contesto di una corsa sempre più serrata tra i principali attori del settore tecnologico, Meta si prepara così a competere con realtà come Google e Microsoft, quest’ultima, in particolare, ha già destinato oltre 13 miliardi di dollari alla partnership con OpenAI e ha annunciato un piano di spesa in conto capitale da 80 miliardi per il 2025, gran parte dei quali destinati all’infrastruttura per l’AI.

Meta intende costruire due data center di dimensioni monumentali sul territorio statunitense, concepiti per ospitare sistemi avanzati in grado di evolversi verso forme di superintelligenza, una categoria di IA potenzialmente superiore alle capacità cognitive umane.

Il primo complesso, denominato Prometheus, è previsto a New Albany, Ohio, con avvio operativo nel 2026. Al contempo, è in fase di progettazione il cluster Hyperion in Louisiana, che dovrebbe entrare in funzione entro il 2030 e raggiungere una capacità energetica stimata di cinque gigawatt. Secondo dichiarazioni interne, i nuovi impianti occuperanno superfici paragonabili a porzioni estese di Manhattan, un dato che evidenzia la portata ingegneristica dell’operazione. I poli faranno parte della rete di supporto per i sistemi di IA generativa, un segmento strategico in cui Meta punta ad un ruolo di primo piano su scala globale.

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Figura 1 (Fonte: Adobe Stock)

Tuttavia, le implicazioni ambientali sono una variabile sempre più critica, basti pensare che il consumo idrico necessario per raffreddare i server dei data center è in costante aumento, e stime recenti ipotizzano che entro il 2027 l’utilizzo globale possa toccare i 6,43 trilioni di litri. Anche un singolo prompt inviato a un chatbot, secondo alcuni studi, può comportare un consumo idrico paragonabile ad una bottiglietta da mezzo litro. La strategia infrastrutturale di Meta, sebbene ambiziosa e tecnologicamente avanzata, pone quindi interrogativi urgenti in termini di sostenibilità. L’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale, per essere realmente rivoluzionaria, dovrà necessariamente affrontare anche le sfide legate all’impatto ambientale, che diventa sempre più centrale nel dibattito globale.

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