La piccola scheda blu non è in grado di offrire una corrente tale da poter gestire dei motori in corrente continua.
Arduino è molto versatile per creare robot, tuttavia quando si tratta di gestire motori non è il massimo della scelta.
Ma allora come possiamo gestirli? Come possiamo pilotarli in pochi e semplici passi?
In questo video, approfondiamo proprio questo dilemma.
Ciao Lorenzo. Mi piacciono i tuoi articoli perché sono corredati da video in cui spieghi molto semplicemente i concetti. Puoi fare un video per vedere un’applicazione pratica del driver L298N?
Ciao, grazie mille!
Ho in piano alcuni video a riguardo per la realizzazione di un robot in tal senso: ti terremo aggiornato 🙂
Ottimo filmato lorenzo.
Come hai detto di moduli di comando ne esistono molti in commercio, Il modulo L298 garantisce un’elevata corrente in uscita, per cui se il robot che si sta creando ha motori di una certa potenza è sicuramente la scelta migliore.
Se invece il proprio robot utilizza piccoli moto riduttori alimentati a bassa tensione, si possono utilizzare moduli con altri tipi di chip.
Recentemente ho scritto sul mio sito un’articolo che utilizza un modulo basato sul chip MX1508, di produzione cinese. Il pcb misura solamente 24,7 x 21 x 7 mm. La corrente erogabile è solamente di 0,8A per canale ma credo più che sufficiente per piccoli robot.
Per pilotarlo occorrono solamente 4 linee di comando digitali, la tensione di alimentazione può essere compresa tra i 2 -9,6 V.
Ciao Adriano, grazie!
Vero, di fatto secondo me come ho detto nel video, ci sono tante differenti alternative a mercato e nella fattispecie dipendono anche dai propri scopi 🙂
Secondo me l’L298N è un’ottima soluzione specialmente perché permette di gestire flussi di corrente veramente notevoli e quindi ottimo sia per robot piccoli, sia per robot grandi! Per di più il suo costo è pressoché irrisorio 🙂
Ciao Lorenzo, resto in attesa anch’io di applicazioni pratiche con L298H. In rete ci sono alcune schede con semplice schema elettrico che si può realizzare anche in casa.
Ovviamente più è alto il valore della corrente max gestita dall’integrato, a parità poi di corrente necessaria per il nostro motore per girare, significa che l’integrato rimane più ‘freddo’ o viene stressato di meno. Chiaro anche che a seconda dell’applicazione che dovremo realizzare, non sempre ci servirà il motore più grande con correnti più alte, perchè poi si trascina anche il suo peso e la sua inerzia.
Un’applicazione (o mio sogno nel cassetto) è la realizzazione di una barca a vela radiocomandata con tutte le manovre automatiche: vele, timone, boma, ecc. Con un superCap al posto della batteria, e una sua ricarica istantanea quando necessario.
Ciao a tutti, sarebbe molto interessante per applicazioni di marcatura, dove necessita ad esempio una slitta che vada a velocità costante e regolabile , con possibile inversione dei giri del motore tramite un fine corsa, sia in avanti che indietro.
Molti di questi sistemi sono realizzati con pistoni ad aria, è non hanno una vera velocità costante, controllare il tutto con un motorino dc si semplificherebbe il progetto.
Questo tipo di applicazione può essere usato per la marcatura delle uova o in automatismi dove il prodotto è stato costruito doppio e speculare, dove necessita una marcatura di lotto prima in un senso e poi nell’altro mentre il prodotto viaggia sul nastro trasportatore.