Il navigatore del futuro: La University of Utah ha sviluppato un rivoluzionario sistema di navigazione satellitare nel quale, oltre alle tradizionali indicazioni visive e sonore, vengono fornite al guidatore anche delle informazioni tattili tramite appositi attuatori installati sul volante del veicolo.
Lo studio, condotto da un team di ricercatori della University of Utah (i Professori William Provancher e David Strayer, unitamente ai ricercatori Nate Medeiros-Ward, Joel Cooper e Andrew Doxon), è stato finanziato dall'università stessa e dalla National Science Foundation (NSF), un'agenzia federale degli Stati Uniti che ha come missione la promozione di ogni forma di progresso nel campo della scienza che possa comportare un miglioramento della salute, del benessere, e della prosperità della nazione. A prima vista si potrebbe dire che questo innovativo sistema di navigazione sia particolarmente adatto ai guidatori "distratti", che magari guidano conversando al cellulare o ascoltando musica ad alto volume, cosa che rende problematico l'ascolto delle informazioni sonore provenienti dal navigatore.
In realtà questo dispositivo va ben al di là di questi tipi di applicazioni. Ad esempio, potrebbe essere utilizzato per assistere le persone con seri problemi di udito, oppure, appositamente installato sugli appositi bastoni anzichè sul volante, potrebbe aiutare i non vedenti negli spostamenti a piedi.
In sostanza, non si vuole incoraggiare chi guida in modo distratto fornendogli uno strumento di assistenza alla guida, ma piuttosto fornire un aiuto alternativo a chi ha problemi di vista o di udito, aumentando al contempo il grado di sicurezza per tutti i tipi di utente.
Nella seguente immagine è mostrato il sistema installato sul volante di un'autovettura: si notino gli attuatori che trasmettono le informazioni al guidatore, e la relativa componentistica elettronica.
Secondo i ricercatori, lo studio è basato sul "modello delle risorse multiple", utilizzato dalle persone per processare i vari tipi di informazioni; le "risorse" a cui fa riferimento questo modello sono i nostri sensi, cioè principalmente la vista, l'udito, ed il tatto, i quali forniscono le informazioni al cervello come se fossero dei veri e propri canali di comunicazione. L'idea nasce dal presupposto che la quantità di informazione inviata al cervello è tanto maggiore quanto maggiore è il numero di sensi coinvolti nel processo di acquisizione.
Il tatto è uno dei sensi che finora non è stato utilizzato significativamente nel settore automotive, e pertanto rappresenta un settore inesplorato. I ricercatori sostengono che le informazioni di tipo tattile presentano il vantaggio di non distrarre pericolosamente l'utente dalla sua funzione primaria, che è appunto la guida (in sicurezza) del veicolo; immaginando una tipica situazione famigliare con informazioni visive e vocali provenienti dal navigatore, musica proveniente dall'autoradio, bambini che piangono o strillano, cellulare che squilla, più altri tipi di suoni o distrazioni provenienti dall'esterno, non si può certo dare loro torto.
Alcuni costruttori di autoveicoli hanno già esplorato questo tipo di applicazioni, fornendo opportune segnalazioni di allarme al guidatore quando ad esempio si devia eccessivamente dalla linea di mezzeria (cosa che succede tipicamente quando si ha un "colpo di sonno"). Tuttavia, questi sistemi agiscono direttamente ed automaticamente sullo sterzo provocandone un'opportuna correzione, mentre il sistema in oggetto lascia che l'operazione venga eseguita dal guidatore.
La ricerca è stata condotta tramite l'utilizzo di un simulatore di guida, con due dispositivi collegati al volante in grado di trasmettere le informazioni tattili: questi dispositivi hanno la funzione di entrare in contatto diretto con il dito indice di ciascuna mano del guidatore, come mostrato nella seguente immagine:
Durante la guida, ciascun dito indice poggia su un dispositivo TrackPoint analogo a quello utilizzato nei computer portatili IBM Thinkpad come puntatore del mouse (il famoso "pallino" rosso al centro della tastiera). Quando poi occorre segnalare al guidatore di svoltare a sinistra, i due dispositivi tattili distendono delicatamente la pelle dei polpastrelli verso sinistra, agendo in senso anti-orario; viceversa, nel caso di svolta a destra, la pelle verrà distesa verso destra agendo in senso orario. Un particolare del dispositivo è visibile nell'immagine seguente:
Il sistema è stato testato su un campione di 19 studenti dell'Università dello Utah, ai quali è stato chiesto di fare una sessione di guida con il simulatore. Questa includeva quattro scenari differenti della durata di sei minuti ciascuno e comprendente (in ordine casuale) 12 manovre di svolte a sinistra e altrettante di svolte a destra. In alcuni scenari è stato volutamente richiesto al guidatore di parlare al cellulare con un'altra persona nel laboratorio mentre era impegnato nella guida. Ciascun partecipante ha completato tutti e quattro gli scenari, con i seguenti risultati:
- negli scenari in cui non era prevista anche la conversazione telefonica, l'accuratezza nelle manovre di svolta (sinistra o destra) è stata praticamente identica sia nel caso di informazioni tattili (97.2%), sia nel caso di informazioni vocali (97.6%)
- negli scenari nei quali il guidatore era anche impegnato in una conversazione al cellulare, invece, l'accuratezza è stata pari al 98% nel caso di informazioni tattili, ma è scesa al 74% nel caso di sole informazioni vocali
Il navigatore del futuro avrà anche il tatto?
Interessante anche il seguente video relativo ai sistemi di navigazione basati sul tatto:
Il sistema è stato brevettato ed i suoi realizzatori vorrebbero presto commercializzarlo come sistema tattile di feedback per la guida o per altri tipi di applicazioni. Infatti, oltre al settore automotive, questo dispositivo potrebbe essere utilizzato nei videogiochi, nei lettori multimediali, nel settore militare, come ausilio per i non vedenti, e in numerose altre applicazioni.
University of Utah News Center
Studio di Provancher sui sistemi di comunicazione tattile
Mi sembra davvero un’ottima invenzione per chi ha problemi di vista o di udito! Io però cerco sempre di limitare al minimo le fonti di distrazione quando sono alla guida, e credo che delle “informazioni sensoriali” potrebbero rientrare nella mia personale categoria delle “distrazioni”.
Però ovviamente non vale lo stesso discorso quando possono essere utili ad assistere la guida per categorie particolari di persone!