Nel mondo dell'elettronica è praticamente impossibile non sapere cosa significhi PCB, ma nel caso questo termine ti suoni nuovo "Printed Circuit Board" è ciò che significa.
I PCB non sono nient'altro che i circuiti stampati: quelle schede verdi, blu, oppure rosse dove troviamo solitamente tanti componenti elettronici connessi fra loro attraverso delle linee argentate.
I PCB naturalmente sono molto più che delle semplici schede con linee argentate: è grazie ad essi che è stata possibile la miniaturizzazione dei circuiti elettronici e in questo video, scopriremo come sono fatti e come funzionano.
Per i primi circuiti stampati da me realizzati, ci si armava di pennarello indelebile, cloruro ferrico , un trapanino (realizzato con un motorino di autoradio con montato un piccolo mandrino) per la foratura dei reofori per i componenti da inserire.
Erano bei tempi, ma chissà possono tornare !
i primi primi circuitini che ho realizzato li ho fatti proprio con il pennarello, cloruro e trapanino manuale del “traforo” 🙂
qualche piccolo pcb lo sono riuscito a realizzare per qualche circuitino. mi sono anche auto-costruito il bromografo per la fotoincisione” (addirittura per pcb doppio layer!) con le lampade UV per far imprimere nei pcb dotati di apposita pellicola fotosensibile il circuito preventivamente stampato su carta trasparente. ricordo anche che per la realizzazione del master (circuito poi stampato su carta trasparente per andarlo a incidere sul pcb col bromografo), durante la fase di sviluppo dello sbroglio c’è anche da prestare attenzione alla larghezza delle piste, della grandezza delle piazzole a seconda del layout dei componenti. inoltre ricordo che si dovrebbe anche dimensionare la larghezza delle piste a seconda della loro funzionalità e passaggio di corrente, e del “disegno” complessivo delle piste nella scheda ultimata altrimenti si potrebbero correre rischi di disturbi, ma son cose che alla scuola superiore non siamo mai riusciti ad approfondire…
Anche io provengo dai primi esperimenti casalinghi che ti facevano somigliare più ad un chimico che ad un appassionato di elettronica; per fortuna oggi, con un po’ di pratica con i CAD (interessante l’articolo su quelli gratuiti a disposizione degli hobbisti o dei maker) e i numerosi service di prototipazione che realizzano pochi pezzi a costi contenuti (molti sono in Cina, ma ce ne sono anche in Europa) si possono avere circuiti stampati di un certo livello. Ovviamente poi la saldatura cambia molto tra la tecnologia Through Hole e la SMD, ma posso testimoniare che la seconda, più compatta, non è poi così inavvicinabile anche per l’hobbista, almeno usando i package dei componenti un po’ più generosi in termini di dimensioni. sarebbe bello approfondire questo aspetto, dando magari suggerimenti per l’acquisto di un fornetto per la saldatura, di un telaio per la stesura della pasta, eccetera (o forse in passato è già stato scritto qualcosa e mi è sfuggito?). Saluti.