
Oggi abbiamo il piacere di proporvi una scheda che ha dell'entusiasmante: l'STM32F4 Discorvery. Si tratta di una degli esponenti di casa ST realizzate con lo scopo di proporre demoboard a basso costo da utilizzare per la prototipazione veloce ma non per questo dotata di minori potenzialità. Trentadue bit di pura potenza.
L'STM32F4DISCOVERY è una scheda dalle dimensioni piuttosto contenute (appena 6,5 x 9,6 cm) ma dalle potenzialità immense. Si tratta di una evaluation board che vi permetterà di mettere le mani su di un ARM Cortex-M4 a 32 bit e dar libero sfogo alla vostra creatività. Al suo interno, tra la confezione e la sua documentazione, troverete tutto quello che vi serve per conoscere le features della scheda ed imparare subito come sviluppare quello che vi interessa.
La scheda si basa su un STM32F407VGT6, che include un tool di debug embedded, ST-LINK/V2, due MEMS, un accelerometro (che scoprirete ben presto per cosa viene utilizzato grazie ad una divententissima applicazione demo) ed un microfono, un DAC dedicato per l'audio ed altro ancora.
La scheda è dotata di un pinout non convenzionale ma piuttosto comodo per l'interfacciamento diretto (piuttosto che su breadboard); 2 coppie da 2 file da 25 pin l'una permetteranno l'accesso diretto a ciascuna funzione della scheda dandovi il totale controllo su ognuna delle features di cui è dotata.
Come di consueto, ecco l'elenco completo delle features della scheda:
- microcontrollore STM32F407VGT6 (ARM Cortex-M4 da 32-bit, equipaggiato con 1 MB Flash, 192 KB RAM e package LQFP100;
- ST-LINK/V2 on -board, con "selection mode switch" per utilizzare il kit come standalone ST-LINK/V2 (grazie al connettore SWD per la programmazione ed il debug);
- Power Supply: via USB oppure tramite alimentazione esterna (5 V oppure 3.3 V);
- Accelerometro: LIS302DL, MEMS della ST, tri-assiale con output digitale;
- MP45DT02, sensore audio MEMS della ST, un microfono digitale omnidirezionale;
- CS43L22, DAC audio con speaker driver di classe D integrato;
- 8 LED dei quali:
LD1 (rosso/verde) per le comunicazioni via USB;
LD2 (rosso) per l'alimentazione 3.3 V;
4 LED dedicati all'utente di 4 colori diversi, LD3 (arancione), LD4 (verde), LD5 (rosso) ed LD6 (blu);
2 LED USB OTG, LD7 (verde) e LD8 (rosso); - due pulsanti (user e reset);
- USB OTG FS con connettore micro-AB.
Volete la documentazione completa di applicazioni? Provate a dare uno sguardo qui; troverete documentazione introduttiva, esempi, tutorial, manuali e software di vario tipo che vi permetteranno di metterci le mani da subito facendoci cose egregie anche con poco sforzo.
Volete farvi un'idea di che cosa è capace questa scheda? Provata a dare uno sguardo al progetto ChibiOS/RT del quale abbiamo parlato, qualche tempo fa con l'autore.
Nuovo regolamento
Questo il nuovo regolamento, vi invito a leggerlo prima di partecipare evitandoci tutti inutili perdite di tempo a ripetere le stesse cose. Il tempo risparmiato noi lo investiamo nella qualità del blog ed in nuovi contest o anche in schede da mettere in palio. Quindi FATEVI un favore, leggete il regolamento. GRAZIE
Se avete dubbi o domande sul regolamento scrivetele nella pagina del regolamento, qui soltanto commenti utili al contest in oggetto. GRAZIE ANCORA 🙂
Come ricevere GRATIS la demoboard STM32F4 Discovery?
Basta semplicemente essere Abbonato al progetto EOS-Book (se non lo sei ancora abbonati ora, costa poco più di un caffè ed avrai tantissimi vantaggi) e poi descrivere qui sotto nei commenti quale è la tua idea di applicazione per questa demoboard. L'idea più originale, ma anche verosimile, verrà premiata con la board. Te la spediamo noi a casa gratuitamente, tu dovrai soltanto..... utilizzarla e come da regolamento, inviarci uno scritto sull'utilizzo, anche semplicemente un "getting started" o "la prima messa in funzione con lampeggio di un led" insomma niente di complicato, vogliamo solo essere sicuri che il vincitore la utilizzi veramente!
E adesso, la parola spetta a voi: che cosa ci vorreste fare?
Sappiate che l'unico limite all'utilizzo di questa scheda è la vostra immaginazione per cui incominciate ad immaginare cosa farci e lasciate che le vostre dita lo descrivano nei commenti.
La migliore e più originale idea vincerà ed a sceglierla sarete proprio VOI!
A voi quindi la parola.

Dovrei collegarci un lcd ( min 320×240 ).. far funzionare il CANBUS e renderlo un terminale per comandare diverse periferiche fatte da noi
Secondo me è una descrizione troppo vaga… 😐
L’ideale sarebbe, come da regolamento presentare un idea, e non un generale utilizzo.
Potresti essere più preciso?
Quello di cui avremmo bisogno in effetti è di uso molto generico
come singola applicazione ci si puo’ sbizzarrire parecchio specialmente se questa scheda la si espande , un applicazione carina potrebbe essere la stazione meteorologica
Sono un neofita dell’elettronica e ancor piu’ dei microcontrollori e le infinite possibilitá che le ultime generazioni di essi offrono, esprimo comunque la mia idea di un possibile utilizzo di un prodotto cosí potente e versatile come sembra essere questo. Non me ne vogliate se sparo baggianate… sbagliando si impara…. 🙂
Io vedrei il prodotto come cuore di un sistema modulare di aiuto ai disabili…. mi spiego meglio… Mi immagino un progetto open source per la realizzazione di elementi robotici a basso costo per disabili affetti da paraplegia, sclerosi multipla ecc. Comincerei con un braccio meccanico da fissare alla sedia a rotelle, una cosa semplice, ma che permetta al disabile di agire sulle maniglie delle porte, prendere oggetti dagli scaffali, aprire o chiudere un rubinetto… in sede di programmazione si potrebbe preparare un interfaccia con diverse opzioni che tramite toch-screen consente al disabile di gestire il braccio.
Il sistema potrebbe essere espanso modularmente all’infinito aggiungendo magari un carrelo portaoggetti motorizzato, o una telecamera che da remoto via internet permetta a parenti e amici di interagire con il malato e magari di intervenire in caso di bisogno. Le mie limitate conoscenze tecniche non mi permettono di scendere nel dettaglio tecnico ma il concetto é questo.
Essenziale é il costo. Come é stato per cose molto piú futili, come ad esempio le stampanti 3d, un progetto open source porterebbe a prodotti molto piú abbordabili delle attuali tecnologie di settore, costosissime e inarrivabili per molti.
Il braccio lo realizzerei con compensato tagliato al Laser, assemblato e rivestito di vetroresina, ció lo renderebbe robusto e leggero, motori passo-passo per i movimenti e la pinza di presa (anche se ho dei dubbi su questo, forse la pinza sarebbe meglio gestirla con un pistoncino) il controller deve gestire il tutto e, fondamentale, l’interfaccia che deve essere piú semplice possibile per l’utilizzatore per sopperire anche alle situazioni di deficit fisico piú invalidanti….
Questa é la mia idea…. spero di non aver detto scemenze 🙂 Ciao!
Sono molto interessato al settore dell’elettronica biomedicale e concordo in pieno sul fatto che un progetto open source porterebbe a prodotti piú abbordabili all’utente/paziente medio.
C’è da dire che l’alto costo di tali apparecchiature è anche dovuto al dispendioso iter burocratico che devono percorrere prima di poter essere effettivamente utilizzate/commercializzate (purtroppo) .
Ciò, cmq, non toglie che chiunque possa mettersi nel suo laboratorietto e realizzare un prototipo di dispositivo elettromedicale per scopi di studio e ricerca, anzi questo è l’atteggiamento giusto …..proprio per questo voto la tua idea !
D’accordo con te 🙂
Sono aperte le votazioni per assegnare l’STM32, la scelta è fra Alex272 e Gegius.
Avete tempo fino a sabato per votare (basta inserire un commento con la preferenza)
Ciao, il mio voto è per te…
Complimenti 🙂
Ciao il mio voto è per Alex272 anche se sono preoccupato sul braccio con compensato non vorrei che si rompe e poi tocca ingessarlo !!! 🙂
Ciao ragazzi, grazie per il vostro apprezzamento….. Grazie Luigi, Piero, Ivan e SimSim.
Un paio di cose….
– Luigi, pensi che un braccio meccanico da installare ad una sedia a rotelle rientrerebbe tra i biomedicali? Non potrebbe essere semplicemente un accessorio della sedia? Dopotutto ognuno e’libero di attaccare alla propria sedia cio che vuole no? 🙂
– SimSim, tranquillo non ti preoccupare, pensa che le tavole da surf sono semplicemente un pezzo di polistirolo ricoperto di vetroresina e vedi quante sollecitazioni…. sezioni di compensato marino da tre millimetri opportunamente assemblate e rivestite reggerebero un bel po di peso, ne sono sicuro…..
Io voto per Gegius,
una bella stazione meteo non sarebbe male…. direzione e intensita’/velocita’ del vento, temperatura massima e minima, umiditá, pioggia.. e perché no io ci metterei anche rilevamento dell’irradiazione ultravioletta.. (coi buchi nell’ozono non si scherza…) :):):)
Certo che pero’…. mi viene un’idea… e se collegassimo il tutto ad un Raspberry… tenessimo registrate tutte le misurazioni, ne facessimo anche le medie e le mettessimo su internet ???? 🙂 🙂 ok dai scherzavo… 🙂 🙂
Ciao!
Alex, di per sè non rientrerebbe, però se parli di realizzare qualcosa che poi dovrà essere di aiuto ai disabili e quindi interagire con essi allora credo (non ne sono sicuro) che la cosa si complichi … ebbi una discussione (quasi un flame, a dir la verità) su questo argomento in un topic nel forum di Arduino , un po’ di giorni fa. Ve lo linko, sono curioso di sentire la vostra
http://arduino.cc/forum/index.php/topic,153562.15.html
P.S. Io sono luighi, quello più “carino” ed educato 😀
Ciao Luigi, ho letto la discussione del link…. allucinante!!! non so se a volte la gente scrive senza leggersi o scrivesenza leggere cosa hanno scritto gli altri… boh… comunque, per restare sul pezzo, prima di tutto io farei delle ricerche sulla normativa, in teoria dovrebbe essere la stessa normativa che stabilisce a priori cosa è medicale e cosa no, quindi cosa rientra nelle regole e cosa no… almeno per capire la filosofia con cui vengono classificati gli oggetti-apparecchi con cui deve venire a contatto il malato. un esempio… il malato è passivo rispetto all oggetto? oppure è il malato stesso che scentemente aziona o pilota l apparecchio? gia questa potrebbe essere un sostanziale differenza… nel post che hai lincato ad esempio il malato è passivo rispetto al distributore di cibo liquido, che quindi, se fosse mal progettato o mal costriuto potrebbe recare un danno al paziente. se però parliamo di oggetti o apparecchi che sono passivi nei confronti del paziente le cose cambiano… anche il telecomando di un televisore, se usato da un malato potrebbe essere considerato un ettromedicale a questo punto… o una bilancia pesapersone…. mi sembra tutto un po assurdo…. leggersi la normativa è l unica via… Ragionando sulla mia idea non saprei…. il braccio meccanico è piu assimilabile alla sedia che ad un elettroencefalogramma. .. forse rientrerebbe piu nel settore protesi come molte sedie, piu che come elettromedicali. .. Detto questo, concedetemi anche una considerazione forse un po pessimista e complottista… Tutto cio che è sanità porta moltissimi soldi, spesso le normative sono esagerate e insensate proprio per far si che tutti questi soldi percorrano sempre le stesse strade e finiscano sempre nelle stesse mani…. è bruttl ma purtroppo è così. … si spera sempre in un futuro migliore….
ciao!
ps: perdonate alcuni errori di punteggiatura ma ho scritto la risposta col cellulare 🙂
Il settore medicale è uno dei più complicati da affrontare a livello burocratico-normativo. Anni passati, quando esplosero le varie magnetoterapie, onde di Kotz etc. mi è capitato più di una volta di testare (per la certificazione CE) degli apparati che NON emettevano. Quindi OK? Si certo, non emettevano nulla 🙂
Sembrava fosse più semplice puntare sull’effetto placebo che entrare nel loop della certificazione (la CE era solo il primo passo). Ovviamente ho incontrato anche aziende serie 🙂
Comunque se il progetto viene venduto come scheda educational non ci sono problemi, sarà poi chi lo immette sul mercato con la relativa destinazione d’uso che dovrà certificarlo.
Sono d’accordo sul fatto che il settore medicale abbia una burocrazia molto complicata.
Addirittura nella Direttiva 93/42/CEE viene espressamente dichiarato che i requisiti citati nel documento «devono essere interpretati e applicati in modo da tener conto della tecnologia e delle pratiche esistenti nella fase di progettazione».
Sono d’accordo anche con Alex in riferimento al problema di come e chi stabilisce a priori cosa è medicale e cosa no… Nello specifico , sempre nella 93/42 si definisce dispositivo medico
«qualsiasi strumento, apparecchio, impianto, sostanza o altro prodotto, utilizzato da solo o in combinazione, compreso il software informatico impiegato per il corretto funzionamento e destinato dal fabbricante ad essere impiegato nell’uomo a scopo di:
– diagnosi, prevenzione, controllo, terapia o attenuazione di una malattia;
– diagnosi, controllo, terapia, attenuazione o compensazione di una ferita o di un handicap;
-studio, sostituzione o modifica dell’anatomia o di un processo fisiologico;
-intervento sul concepimento,
la cui azione principale voluta nel o sul corpo umano sia conseguita con mezzi farmacologici né immunologici né mediante metabolismo, ma la cui funzione possa essere assistita da questi mezzi»
Destinato dal fabbricante è una precisazione importante: la destinazione d’uso serve a valutare la pericolosità del dispositivo (esistono dispositivi il cui grado di rischio varia a seconda di come sono usati).
Quindi se il fabbricante dichiara ( come nell’esempio citato dell’OpenEEG , oppure come in questi altri http://www.elemaya.com/XProdotti.htm) che il dispositivo NON e’ destinato per scopi medici, neurologici, terapie o diagnosi mediche ma solo per ricerca,per scopi educativi e culturali, sei apposto.
Per quello che diceva Emanuele si può leggere qui
http://it.wikipedia.org/wiki/Dispositivi_medici#Pseudo-dispositivi_medici
che “Esistono fabbricanti di apparecchiature che sono apparentemente dispositivi medici, ma non rispettano nessuna delle regole fondamentali previste dalle normative in termini di verifica di efficacia e sicurezza” e “il dispositivo può essere venduto come un qualsiasi elettrodomestico, con cui realisticamente condivide le stesse, inesistenti, capacità “diagnostiche” e “curative”.”
In definitiva ,per quello che ho capito io e come dice Emanuele, se vuoi vendere il prodotto come sietema prototipale (serve cmq il marchio CE ?? ) a scopo Educational puoi farlo, dichiarando esplicitamente, a scanso di equivoci, che NON si tratta di un dispositivo medico.
Che poi è quello che ho detto nel topic di Arduino fin dall’inizio.
Da qualsiasi punto la si veda e’ comunque un casino… ma poco male per ora…. il progetto é ben saldo nella mia testa ma sapete quanto tempo passerá prima che possa parlarne in concreto????
Ragazzuoli non dimenticate che chi vi scrive ha appena imparato a far accendere un Led con una resistenza !!!! 🙂 🙂 Grande risultato!! 🙂 🙂
Quindi prima che io possa pormi il problema della destinazione d’uso di un mio eventuale prodotto sapete quanta acqua passerá sotto i ponti? 🙂 🙂
Sicuramente tutto quello che faccio anche a scopo didattico deve portare ad un prodotto finale… per carattere devo darmi un obbiettivo altrimenti non riesco ad imparare… non riesco a fare esercizi fini a se stessi, devo arrivare da qualche parte o mi annoio e lascio perdere….
In rete ho visto molti progetti di bracci robotici, alcuni opensource altri no ma tutti realizzati in casa o in piccoli laboratori (alcuni veramente tosti) …. che ci fanno ? Boh!!! Lo sanno solo loro… nei video su youtube vedi che spostano un oggetto… prendono, lasciano…. tutto li… caspita… dopo tutto il lavoro, le ore, i soldi spesi, gli impazzimenti vari….. tutto quello che ti limiti a fare é prendere un cubetto di legno e farlo mettere in un barattolo ??? Saro’ io che sbaglio… (probabile sono agli inizi e non m rendo conto) ma a me sembra molto limitativo…..
Ciao!
Il vincitore dello starterkit STM32 Discovery ARM Cortex M4 è:
Alex272
Contattami in privato per i dettagli della spedizione 🙂
Salve. E’ da settimane che volevo configurare la libreria grafica stemwin per utilizzarla con la stm32f407 Discovery Board e il display touch grafico TFT 2.8’’ (320X240) con driver ILI9341. Purtroppo non ho avuto nessun successo. Sarebbe bello molto interessante se si pubblicasse nel sito un progetto su ciò
Grazie di cuore, vedró di farci un buon uso!
La scheda è arrivata ieri a Bologna, tutto ok!
E’ arrivata!!!!!!! :):):) Mi metto al lavoro subito!!!