Un Maker possiede la somma di tante passioni, tante discipline che interagiscono assieme al fine di creare qualsiasi cosa che agevoli il futuro e renda più semplice la quotidianità. Si tratta, a tutti gli effetti, di un movimento culturale che sostituisce naturalmente quello degli amanti del bricolage, ma con molte marce in più. Ma come si studia da Maker?
Il primo motore che muove i Makers è tanta passione. Passione per la costruzione e il fai da te, legate un po' anche alla libertà di concepire le cose. In questi anni una grande rivoluzione sta attraversando il mondo del fai da te e, soprattutto, quello dell'elettronica. I Makers (letteralmente "creatori") hanno fatto risorgere una professione che, nel mercato odierno, stava facendo perdere per sempre le proprie tracce, ossia quella dell'artigiano. Appassionati, smanettoni, inventori, sperimentatori e studenti sanno inventare di tutto e, grazie alle tecnologie di oggi e alla facilità con cui i sistemi elettronici possono essere realizzati e programmati, i limiti di progetto sono sempre più diradati. Il bello è che tale movimento è a livello mondiale e, grazie ad Internet, la condivisione di idee e di innovazioni è sempre più diffusa.
Ma se è vero che un Maker deve operare sempre con la massima perseveranza, senza farsi abbattere dagli insuccessi iniziali, e pur vero che il massimo risultato si raggiunge quando si incontrano più figure, completandosi a vicenda. Un lavoro di staff, insomma, che unisce le parti consentendo di raggiungere diverse conoscenze e competenze.
Oggi il Maker deve combinare la propria passione, primo ingrediente basilare e necessario, ad altre conoscenze come, ad esempio, l'elettronica, la fisica, la chimica, la matematica, la meccanica ed altre discipline che governano il mondo. Per raggiungere questo scopo, dalla nostra parte esiste un grande alleato che ci dà sicuramente una mano: Internet. I Makers lo sfruttino al massimo, studino con costanza tante discipline, si documentino, seguano corsi e tutorial on-line, scoprano idee e soluzioni alle problematiche costruttive giornaliere e affrontino la lettura attiva di argomentazioni, a prima vista proibitive, che apriranno gli orizzonti del proprio sapere e delle proprie possibilità. In altre parole utilizzino proficuamente la Rete, carpendo da essa solo gli aspetti positivi.
Trent'anni fa (e i Maker di vecchio stampo lo sanno) non esisteva tale possibilità e le nozioni tecniche non erano facilmente alla portata di mano e accessibili a tutti. Allora occorreva acquistare della costosa documentazione, spesso scarna, insufficiente e mai aggiornata.
Ai giorni nostri il Maker è molto fortunato.
Anche perché si sta anche aprendo, davanti a lui, un nuovo enorme portone: quello dell'Internet delle Cose, settore che la rivista ha molto a cuore e che ha deciso di seguire in prima linea, con la pubblicazione di notizie, progetti, corsi e tutorial sull'argomento, il quale calza a pennello, sicuramente, anche all'attività dei Makers.
In aggiunta, essi possono riunirsi, in molti mesi dell'anno, nelle Maker Faire e Mini Maker Faires organizzate in tutti i paesi del mondo, tra cui anche l'Italia.
Per concludere l'editoriale, saluto con tanta stima ed amicizia gli affezionati lettori di EOS-Book. La rivista mi vedrà alla sua direzione tecnica, nei mesi a venire, dopo aver collaborato con essa per anni, quale Autore di articoli tecnici. Confermeremo, ancor di più, questa linea, dando ulteriore importanza ai Makers che hanno, per davvero, la capacità di migliorare il mondo. Studiamo, dunque, da Maker!
Il Maker trova la sua “fonte di ispirazione” sia grazie alla vasta biblioteca di Internet, sia soprattutto ai kit di sviluppo che stanno trovando molto spazio anche verso i professionisti per velocizzare il time-to-market del prodotto.
Oggi il mercato offre davvero tante soluzioni più o meno tecnologiche e IoT anche relativamente a portata di mano e portafoglio. Ma ci sono almeno due “costanti” negative: tanta bassa qualità e fragilità e di conseguenza relativamente poca sicurezza. Perciò è spesso più conveniente sotto diversi punti di vista farsi le cose da solo con l’impagabile soddisfazione di averle realizzate. I semiprofessionisti ed i professionisti, invece, hanno l’opportunità di mettere maggiormente a frutto il loro ingegno anche sotto l’aspetto economico.