
In occasione della World Solar Challange, gli studenti della Giorgia Tech, hanno presentato Sun-Powered Audi TT; progettata in Australia, su commissione dell'importante casa madre, ha rappresentato una sfida per i designer che hanno partecipato al progetto, i quali hanno dovuto mescolare il loro estro con le nuove tecnologie per l'energia solare. Alimentata a batteria solare, la nuova Sun-Powered TT ha buone probabilità di vincita nella World Solar Challange.
Spesso si affiiano agli studenti appellativi non meritati, di certo, quelli della Giorgia Tech, hanno sacrificato il loro tempo per le uscite con gli amici e le loro faccende personali per dedicarsi anima e corpo a questo importantissimo progetto, tanto da poterlo presentare presso la Eco-Buckhead, un avvicinamento interessante da parte dei giovani alle energie rinnovabili.
Caratteristiche della Sun-Powered TT.
L'Audi Sun Powered, è un auto elettrica dotata di due batterie, una delle quali viene dotata di pannelli solari, questa batteria è responsabile della gestione del potere di frenata e del servosterzo, l'altra batteria fa funzionare la trasmissione della vettura e può essere ricaricata mediante una presa elettrica.
I 120 Volt della batteria danno potenza al motore Audi, dando un'autonomia di 70 Km fra un pieno di energia e l'altro, successivamente è prevista la possibilità di aumentare questa capacità, grazie all'aggiunta di un'ulteriore batteria al litio con autonomia pari a 140 Km.
World Solar Challange, cos'è?
Il World Solar Challange fu lanciato nel lontano 1987 e consiste in una gara fra veicoli alimentati ad energia solare, che si sfidano per migliaia di chilometri, il fine ultimo di questa manifestazione, è quello di migliorare le tecnologie delle autovetture alimentate ad energia solare e dei veicoli elettrici. La gara fa incontrare le migliori scuole di ingegneria al mondo, la sfida di quest'anno sembra essere ancora più vicina; la corsa durerà sei giorni e si svolgerà nel mese di Ottobre di quest'anno, comprendendo un percorso che parte da Darwin ed arriva fino ad Adelaide. La Sun-Powered TT, rappresenta un eccellente esempio di ingegneria, ma sicuramente ci vorrà ancora molto tempo prima di poter ottenere una batteria con un'ottima autonomia.

mitico! Il fatto che possiede due batterie, una per la propulsione e l’altra per la trasmissione, di cui caricata via rete, forse rappresenta un limite della vettura, ma occorrerebbe analizzare più nel dettaglio le scelte progettuali per tirare delle somme attendibili
Avevano fatto anche un film su queste competizioni…ora non ricordo il titolo.
Sicuramente rispetto al passato le batterie hanno fatto passi da gigante, le batterie per trazione elettrica si dividono in due categorie: quelle ad alta densità di energia e quelle ad alta densità di pontenza; quest’ ultime servono a fornire energia in modo rapido e a volte impulsivo al motore elettrico affinche questo possa avere più “ripresa”, insomma uno spunto migliore per districarsi nel traffico o superare delle pendenze.
Allo scopo di avere un dispositivo con alta densità di potenza sono stati sviliuppati i supencondensatori che in alcuni casi sostituiscono le batterie ad alta densità di potenza, essi si ricaricano in una trentina di secondi e immagazzino una grande quantità di energia. Si pensi alla legge E=1/2 C V^2, la loro tensione massima varia dai 2,5V ai 2,7V e la loro capacità varia dai 120F ai 3500F, fate un po’ voi i conti di quanta energia si riesce ad immagazzinare. Per chi fosse interessato potrò dare altre informazioni.
Volevo sottolineare come la competizione esista dal lontano 1987. E’ vero non è molto lontano nel tempo però se si considera che il risparmio energetico e il tema delle energie rinnovabili è molto ma molto recente si intuisce quanto in campo universitario questi temi siano particolarmente sentiti…purtroppo non ovunque però. Credo che in tutte le università dove si studia ingegneria meccanica dovrebbe essere “passata” maggior sensibilità verso queste tematica…mentre così speso non è!
Il risparmio energetico può essere una cosa recente, ma gli studi sulle auto elettriche vanno avanti da molto tempo! Ho acquistato l’anno scorso un DVD di Le Scienze contenente tutti i numeri dal primo all’ultimo (è stata pubblicata questa raccolta per festeggiare i 500 numeri del giornale). Nel primo numero, risalente al 69 o al 67, non ricordo, il primo articolo riguardava le automobili elettriche. Allora come oggi i problemi sono esattamente gli stessi: in primis le batterie. Tutto il resto non è cambiato di una virgola! Certamente sono stati fatti dei passi avanti nello studio delle batterie, soprattutto con l’introduzione delle batterie agli ioni di Litio. Ma dubito che sia possibile installare solo batterie al litio sulle automobili. Il motivo è semplice: se il litio appartiene alla categoria delle terre rare, un motivo dovrebbe esserci… Per le pilette dei cellulari va bene, ma per dei pacchi di batterie da qualche quintale il discorso è un pò diverso
Quindi oggi stiamo messi praticamente come 40 anni fa! Solo che allora si usavano le NiCd, ora si usano le NiMH, ma come capacità cambia poco… Purtroppo nel mondo dell’elettrochimica, e soprattutto nell’ambito batterie c’è poco da inventare ancora. È stata una fortuna che la batteria al piombo è stata inventata nell’ottocento e abbiamo potuto sfruttarla già per un secolo e mezzo.