Dispositivi indossabili: TagMe dà vita agli oggetti di uso quotidiano

Creata dal gruppo Fluid Interfaces (del Media Lab del MIT), TagMe è uno strumento per gli utenti finali, ideato per la creazione facile di oggetti ed ambienti reattivi. Esso consiste in un dispositivo indossabile, in grado di riconoscere l’oggetto o la superficie che la persona sta toccando, attraverso l’utilizzo di adesivi RFID. Queste etichette vengono lette da un braccialetto RFID ogni qualvolta l’utente si trova in prossimità di un oggetto. Dalle dichiarazioni dei suoi creatori emerge la filosofia con cui è stato realizzato TagMe: “Abbiamo presentato un nuovo approccio per creare regole semplici e personalizzabili, basato su un attaccamento emozionale agli oggetti e alle interazioni sociali delle persone. Grazie a questa semplice tecnologia, gli utenti possono comunicare ogni giorno attraverso gli oggetti”. Scopriamo come!

Dispositivo indossabile TagMe: in cosa consiste e come funziona

TagMe è di fatto un braccialetto, abbinato ad una applicazione per smartphone e a sticker RFID, chiamati appunto tag. Se l’utente utilizza l’applicazione per la prima volta, deve loggarsi all’interno di essa; a questo punto i tag RFID si possono avvicinare agli oggetti o a delle superfici ed essere configurati per venire utilizzati come un’interfaccia. La prima volta che il braccialetto legge un tag, l’utente deve istruire il sistema sul tipo di azione da compiere ogni qualvolta il tag viene letto o meno. Bisogna specificare un messaggio da inviare, il mezzo attraverso cui farlo (Twitter, e-mail, Facebook o Sms) e i destinatari. Per assicurare una facilità d’uso, le informazioni sui destinatari vengono prese dalla lista contatti dell’utente. L’applicazione prevede un tasto per cancellare i vecchi tag, attivare/disattivare differenti tipi di messaggi, oltre ad una varietà di feedback per la prima volta in cui un utente tocca un oggetto taggato.

Feedback

Implementazione

Per sviluppare TagMe, i creatori hanno progettato un braccialetto stampato in 3D (è stato utilizzato come materiale ABSplus), a cui è stata implementata un’app Android che interfaccia con Facebook, Twitter, E-mail e Sms. I componenti sono stati posizionati su una metà del braccialetto, mentre sull’altra è stata inserita la batteria. Le due metà sono collegate da un sistema a chiusura magnetica, che si attacca o si separa a seconda della polarità della batteria.

Immagine

I magneti vengono anche utilizzati per trasportare la carica dalla batteria ai componenti elettronici. Per fare in modo che il braccialetto sia in grado di mettere in comunicazione i tag RFID e l’applicazione, sono stati utilizzati differenti tipi di componenti elettronici. Uno degli obiettivi era quello di rendere TagMe il più piccolo e leggero possibile, così da essere comodo se indossato tutto il giorno (e la notte). È stato implementato il più piccolo lettore RFID presente sul mercato, lo SkyeModule M1-Mini TTL, che opera a 13.56 Mhz e offre un range operativo di cm. Tutto il sistema è invece controllato da un microprocessore ATmega168, mentre un Bluetooth RN-41 stabilisce la connessione wireless con lo smartphone.

Dispositivi utilizzati

Possibili scenari di utilizzo del dispositivo indossabile TagMe

TagMe può essere impiegato in una molteplicità di applicazioni, molte delle quali rivolte alla sanità, alle relazioni personali e alla domotica. Ad esempio, il sistema può essere utilizzato per creare appositi tasti di emergenza, come nel caso di un incidente d’auto: in questo caso basterebbe toccare il tag per far partire direttamente un messaggio di soccorso al pronto intervento. Oltre a questo, ci si può soffermare anche sull’aspetto sociale del progetto, grazie al quale è possibile stare in contatto con gli amici, i parenti e le persone amate, oppure attivare dei reminder riguardo cose, persone o luoghi.

Applicazioni future

TagMe non esaurirà il suo apporto a quanto illustrato finora, come riferiscono i suoi ideatori; l’obiettivo è quello di estendere la funzionalità di TagMe per permettere agli utenti di definire le regole da seguire quando viene letta (o non letta) una sequenza di tag. In termini di design, si esploreranno anche differenti materiali, quali la gomma, per realizzare dei braccialetti più confortevoli e leggeri, adatti al polso di ogni utente. Tra le altre cose, il team di TagMe è intenzionato ad esplorare le possibilità offerte da altri tipi di dispositivi indossabili, come gli anelli, le collane o le finte unghie. Per migliorare il raggio di rilevazione del braccialetto, si sta lavorando su un’antenna più grande, in modo da leggere i tag RFID anche a distanze maggiori di 4 cm.
Infine, un’applicazione utile al sociale, al momento sotto fase di studio, è la possibilità di utilizzare TagMe per rendere più indipendenti persone con problemi di memoria gravi, come ad esempio i pazienti affetti da demenza senile o da Alzheimer.

Article by Atmel Staff, courtesy of Atmel Blog

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