Abbiamo preso ad occuparci del sistema operativo Android da diverso tempo ormai ed abbiamo avuto modo di osservare che cosa effettivamente stia cambiando negli equilibri sul mercato dei dispositivi portatili consumer. Oggi vediamo insieme alcune delle ragioni per cui Android sta letteralmente annientando la Apple.
Nonostante i suoi più intensi sforzi per reinventarsi e cercare di svecchiare, modernizzare ed adattare ai tempi che passano il suo software, la Apple sta accusando il colpo di una concorrenza sempre più spietata che Android, senza colpo ferire, sta proponendo.
In questo panorama, nasce la comunicazione agli utenti del nuovo iOS 7.
La strategia del marketing è sempre la stessa, l'abbiamo già vista. Chi sia stato spettatore del lancio degli iPhone versioni 3, 4 , 4S e 5 ha certamente riconosciuto tutte le tappe percorse sempre nello stesso modo: la prima immagine "rubata", la smentita immediata dell'azienda, nuove indiscrezioni, notizie che rimbalzano e che vengono smentite immediatamente dopo e poi, finalmente, ecco rivelarsi agli occhi degli spettatori la verità. La Apple, alla fine di questa ormai quasi farsesca rappresentazione, finalmente dischiude ufficialmente l'antro buio dell'incertezza per illuminare tutti con la sua straordinaria ed innovativissima rivelazione. Ed una luce abbagliante folgora tutti coloro che erano in spasmodica attesa.
Fuori da questa metafora immaginifica, però, resta sempre tutta una questione di soldi, di marketing, di investimenti, di bilanci. Qualcosa, quindi, di estremamente sterile. E nel frattempo, il grado di affezione degli utenti sembra iniziare, o almeno così direbbero i numeri, a far apprezzare da un lato altri produttori e dall'altro il sistema operativo Open Source che sta davvero facendo sognare.
Su una realtà come questa c'è necessariamente da riflettere ed effettivamente qualcuno questa riflessione l'ha già fatta.
Ecco per quale motivo, a far principio da queste determinazioni, credo sia il caso di provare ad analizzare quale sia il motivo di questa distanza e dell'inevitabile sorpasso.
Qualcuno, tanto per chiudere la questione il prima possibile, potrebbe obiettare che la Apple non sia effettivamente interessata alla stessa quota di mercato cui puntano Android ed il suo universo e, pertanto, questo sorpasso in realtà non esiste dal momento che si combattono su piani completamente differenti. In teoria potrebbe anche se la mela, come abbiamo detto più volte che su queste pagine, è diventata più che altro una religione. Ma ne siamo davvero sicuri?
Stiamo parlando di una multinazionale il cui scopo è quello di riuscire a portare i suoi strumenti ovunque partendo dall'idea che ebbe Steve Jobs che ognuno avrebbe dovuto utilizzare il suo singolo personale pc. I due concetti sono davvero così compatibili?
Per fare questa analisi nello specifico possiamo identificare cinque ragioni fondamentali per le quali il sorpasso si sia manifestato
1) Differenziazione hardware
Probabilmente si tratta della più ovvia delle ragioni, oltre al fatto che è la più evidente. Il recente sorpasso di Android sul mercato mobile è avvenuto per via del fatto che il sistema operativo è disponibile con grande facilità e con un ottimo grado di personalizzazione su un enorme numero di sistemi che dimostrano di avere la più grande varietà di prezzi e di clienti. Insomma, c'è un dispositivo Android per ogni tasca, per ogni professione e per ogni esigenza.
Questo impatta prepotentemente sulle politiche proprietarie della Apple che, come abbiamo avuto modo di trattare nel più recente passato, puntano a mantenere una forte identità rispetto alle fasce di costo anche e soprattutto per suggerire l'idea di qualità ed affidabilità.
Questo ha un indubbio svantaggio, ovvero quello di mantenere fedeli i soliti clienti ma di dover puntare pesantemente sul marketing e sulla comunicazione per riuscire ad acquisire anche quella fascia di pubblico che, di base, difficilmente potrebbe spendere tanto. E funziona, dal momento che, sebbene si tratti soltanto di un bene di consumo, effettivamente c'è chi compra a rate o chiede un prestito per avere un iPhone.
E se questo significa che una buona fetta di mercato americano, europeo, giapponese sono già in mano alla Apple, lo sbarco su mercati meno "opulenti" risulta certamente più difficile.
D'altro canto, però, Android è supportato da una serie di produttori che lo implementano su una serie di dispositivi. Questo significa che non esiste una politica centralizzata dettata da un'unica compagnia e quando viene rilasciato il nuovo smartphone top di gamma di questa o quell'altra marca (tra le tante Samsung, NGM, HTC, Alcatel, Sony) ciascuna commercializza il proprio dispositivo, offrendo le migliori specifiche ma non necessariamente le migliori specifiche possibili. La dimostrazione di tutto questo si è avuta in particolare negli ultimi sei mesi in cui si sono inseguiti continuativamente rilasci di nuovi smartphone sempre più veloci con quantitativi di memoria sempre maggiori e features sempre migliorate.
Tutto ciò in netto contrasto con quello che sta facendo la Apple che è ancora in attesa di rilasciare il nuovo modello.
D'altronde non si può certo pretendere che una sola azienda sia in grado di competere direttamente con almeno una decina di grossi nomi, tra i quali proprio la sua principale concorrente ovvero Samsung, per batterle tutte ad ogni singolo rilascio.
La conseguenza è che, tanto per capirci, se non è il modello One di HTC ad essere effettivamente tecnicamente migliore dell'iPhone 5 sotto tutti i punti di vista, è solo una questione di tempo, e nemmeno molto, prima che arrivi un nuovo smartphone a far meglio.
Tra i vantaggi, quindi, c'è la più veloce evoluzione.
Come dicevamo, sembrerebbe che anche la Apple sia interessata a produrre un suo smartphone a più basso costo, sebbene per il momento si stiano soltanto rincorrendo nuove voci ma niente che sia ufficialmente stato rilasciato o dichiarato dall'azienda. D'altronde è piuttosto naturale che adesso si pongano il problema di intercettare proprio quel pubblico che, almeno all'inizio, si sono potuti permettere il lusso di ignorare.
Non foss'altro che nel mondo la condizione più fisiologica è quella della prevalenza di persone che hanno meno potere d'acquisto piuttosto che di gente con grandi disponibilità economiche.
Un esempio della grande varietà offerta dei dispositivi con Android è il Galaxy Note; la grandissima popolarità di questo dispositivo, così come, in realtà, dell'intera linea Galaxy, ha raggiunto traguardi inaspettati anche e soprattutto in relazione alle dimensioni dello schermo, che prima si pretendeva fosse sempre più piccolo mentre adesso si accetta che cresca sempre di più. E lo stesso trend si osserva sui tablet.
Allo stesso modo, infatti, tutti ricordiamo che la Apple ha dismesso tablet da 7'' bollandoli come inutili, per la precisione "troppo piccoli per essere utili". Dopodiché è stata "costretta" a rilasciare l'iPad Mini.
In qualche modo, quindi, la differenziazione dell'hardware non è soltanto un problema in sé ma una questione di politica aziendale ovvero la Apple decide per sé che cosa produrre ed impone al mercato, o almeno ci prova, di scegliere esattamente quello che ha prodotto come se fosse la più naturale evoluzione dei bisogni che il mercato non ha trovato come soddisfare fino a questo momento, dal momento che non esisteva un prodotto in grado di farlo.
Android, e tutto l'universo dei produttori che lo utilizzano, in qualche modo lascia che sia il mercato a decidere.
È certamente una questione di scelte e di politica, oltre che di sostenibilità economica, ma, come tutte le scelte, ha delle conseguenze.
2) Competizione ed innovazione
Abbiamo certamente tutti nutrito della curiosità rispetto al fatto che un'azienda possa diventare, come la Apple, leader in un mercato di riferimento. Certo, quando nel tuo organico puoi contare gente come Steve Jobs che immagina un mondo in cui ognuna delle persone è dotata di un suo computer e che lavorano per ottenere questo traguardo producendo i computer e spendendo in pubblicità per convincere le persone che questo è quello che desiderano, allora diventa tutto più facile.
Il soggetto di questa analisi, però, ancora una volta, non è solo la ferrea volontà di qualcuno ma anche la risposta degli altri, del mercato.
Peraltro, non esistono soltanto Google ed Apple nel mondo a cercare di competere per conquistare la più larga fetta della torta; ciascun produttore che utilizzi il sistema operativo Android è effettivamente in diretta competizione con tutti gli altri. Questo, direbbero gli analisti del mercato, favorisce la selezione del miglior concorrente ma soprattutto spinge sulla necessità di innovare per rimanere competitivi.
Analizziamo due prodotti di Sansung e HTC, l'S4 ed il One. Ora, indipendentemente dal fatto che voi amiate oppure non possiate tollerare TouchWiz o Sense, è innegabile che entrambe queste due compagnie abbiano investito una grande quantità di risorse per cercare di essere innovativi e quindi sfruttare l'esperienza Android in questa nuova modalità; d'altronde, innovare l'interazione col dispositivo è parte della competizione.
Ma non soltanto, dal momento che ci sono dispositivi che puntano sulla qualità della riproduzione dei video e dei contenuti multimediali più in generale, ed altri che si stanno già preparando a sfruttare i nuovi processori.
Il livello, il piano se volete, della competizione interna non esiste per la Apple. Tutto è identicamente uguale a se stesso e procede, progredisce, esattamente come l'azienda decide.
3) Open Source
Se volete, questo paragrafo parla del perché ci sia la possibilità di sfruttare la competizione interna nel mercato Android. Ed a pensarci, è tutto molto ovvio. Probabilmente vi sarete accorti che gran parte della forza del sistema operativo Android dipende dalla sua natura, che permette liberamente a terze parti di fare praticamente tutto quello che vogliono con quella che, di fatto, è una piattaforma di sviluppo piuttosto che un singolo sistema operativo.
Questo significa che chi progetta può creare risposte personalizzate per offrire ai consumatori prodotti che a loro potrebbe piacere di utilizzare.
Questa è una grande possibilità e probabilmente il più grande punto di forza che ha fatto perdere il mercato ad iOS per lasciar posto ad un'intera gamma di nuovi prodotti.
Android è già arrivato con successo nell'universo gaming e probabilmente lo ha fatto in una maniera che la Apple non aveva considerato quasi del tutto. Ci sono progetti che sono su Kickstarter, come Gamestick e OUYA, ed anche sponsorizzati da compagnie come Nvidia; stiamo parlando, naturalmente, di Nvidia Shield, un ottimo esempio di utilizzo di Android per offrire una piattaforma di sviluppo per videogiochi con tutte le funzionalità di un sistema operativo completo.
Naturalmente questo non sarebbe possibile per Apple, almeno non concepita così com'è oggi.
C'è poi una folta serie di dispositivi che utilizza Android che beneficia di contributi di terze parti che lavorano non soltanto sul mercato di tablet e smartphone: stiamo parlando dei miniPC. Con un prezzo straordinariamente contenuto è possibile portarsi a casa un dispositivo assolutamente funzionante e funzionale che può rendere smart una TV che magari non usate più, dal momento che può trasformarsi anche, volendo, in una piattaforma di intrattenimento digitale, grazie anche ai videogames, oppure in un ottimo supporto per applicativi da ufficio.
Insomma potreste scoprire che la vostra televisione ha davvero molto da offrire ancora prima di essere dismessa.
Non soltanto un soprammobile ma un elemento di interazione nel vostro salotto.
E non abbiamo ancora parlato di software…
Naturalmente a tutti i fan di Apple verrà facile dire che il Google Play Store è pieno di immondizia, app duplicate, alcune del tutto inutili, altre non funzionanti, sempre piene di pubblicità anche abbastanza fastidiosa e così via dicendo. Tutto vero! Assolutamente. Innegabile!
Però non è vero che non ci siano applicazioni utili. Non è affatto vero che non ci sono applicazioni valide. Non è assolutamente possibile sostenere che tutte le applicazioni presenti non siano in realtà utilizzabili per aggiungere funzionalità al proprio sistema.
E questo non vale soltanto per quelle a pagamento ma ce ne sono di gratis che sono assolutamente molto valide. Insomma, lo scopo di un'app gratis è quello di proporre delle funzionalità che poi potrebbero, nella loro versione full, essere a pagamento. Ma non necessariamente.
In sintesi, ciò significa che tutte le applicazioni presenti non sono necessariamente valide però non è vero che lo scopo è esclusivamente quello di vendere delle applicazioni.
Anche perché, per alcuni sviluppatori, rilasciare delle applicazioni gratis è una vetrina delle proprie capacità, un modo per farsi pubblicità e magari ambire ad un contratto con una grande casa produttrice, per esempio.
La qualità, in certi casi, è migliorabile, comunque. È vero. Ma il sistema di feedback che è stato creato stimola sia gli utenti sia agli autori ad un contatto continuo. La credibilità è tutto e la capacità di dare risposte concrete a persone che sollevano problemi diventa la vera molla che muove tutti coloro che desiderano dare visibilità alla loro app sul Play Store.
4) La comunità
Se c'è una caratteristica strutturale dell'Open Source è la comunità che sviluppa. Ecco, la numerosità dei programmatori che avranno voglia di cimentarsi nel creare un'applicazione oppure di chiedere un supporto o ancora esprimere un'opinione non può essere eguagliata dal numero dei dipendenti di una singola azienda.
Per nessun motivo.
È una legge dell'economia di scala, se volete è la legge dei grandi numeri.
Questo punto, da solo, batte qualunque singola azienda che provi ad abbattere il mercato Open Source.
Fino a questo momento alla Microsoft questa operazione era riuscita semplicemente perché quest'azienda ha sfruttato, per lo sviluppo dei suoi sistemi operativi, molte scoperte, invenzioni ed innovazioni che la comunità Open Source aveva messo in piedi.
Oggi Google può permettersi il lusso di abbracciare l'Open Source, aprire alla comunità, coinvolgere le persone, creare nuove opportunità e, in definitiva, vantare uno tra i più diffusi sistemi operativi della storia.
La comunità cresce. Costantemente.
E così le aziende programmano e gestiscono gli aggiornamenti delle loro versioni "brandizzate".
E se non vi piace la distribuzione di Android attualmente disponibile per il vostro device potete star certi che da qualche parte nel mondo c'è un programmatore che ha creato una ROM che potrete provare ad utilizzare.
E se anche non dovesse essere così, perché non provate voi stessi?
È questa la vera forza: la capacità di coinvolgere anche chi non era coinvolgibile, anche chi non era coinvolto prima, anche chi non sa.
E naturalmente questo non vale soltanto per le ROM o le app ma per tutti gli aspetti, dal supporto per il kernel fino alla consulenza esterna anche per le aziende.
Senza contare che questo grado di personalizzazione si rende possibile anche per accessori come icone, screensaver, lock screens, temi e palette cromatiche e così via dicendo.
5) Google ethos
Molti degli argomenti di cui abbiamo parlato fino a questo momento non hanno molto a che fare con Google in quanto tale ma, come si sarà capito, questo non dipende dal fatto che l'azienda non stia facendo sentire il suo peso. Sono moltissime le applicazioni nuove, e le nuove feature, che Google sta valutando costantemente per cercare di implementare e migliorare l'esperienza di utilizzo di Android.
Una sorta di circolo virtuoso il cui scopo è il miglioramento continuo.
Si tratta di una parte della mission aziendale e questa, davvero, stabilisce la differenza tra un'azienda ed un'altra. Negli ultimi 10 anni Google ha acquisito un gran numero di progetti il cui scopo era quello di dare agli utenti la migliore forma di accesso ad una grande quantità di informazioni appartenenti al Web. Abbiamo visto crescere Google da semplice gestore di account e-mail sino a completa piattaforma di gestione degli impegni, dei documenti, dei dati, delle mappe, della traduzione in diverse lingue e così via dicendo. Google+ e gli Hangouts hanno decisamente superato, ancor prima di partire, quasi tutto quello che Skype, con tanta fatica, aveva costruito.
Naturalmente tutto questo ha portato Google ad essere il più grande centro di raccolta dati alla quale un comune utente può avere accesso. Il risultato?
Hai bisogno di qualcosa? Google ce l'ha!
E più o meno, come abbiamo avuto modo di dire, vale per ogni genere di cosa. L'azienda ha saputo sperimentare nel corso degli anni espandendo le sue possibilità le caratteristiche funzionali anche in campi che sembravano essere completamente distinti dalla sua mission originale.
Eppure, pensandoci, che fosse necessario poter modificare dei file di testo oppure le celle di un foglio di calcolo è naturale dal momento che un allegato di questo tipo è la caratteristica più comune di un'e-mail.
Ed oggi, a seguito di tutto questo, Google ci prova ancora, fa un passo oltre, con Google Glass, un chiaro ed interessantissimo esempio di un progetto che potrebbe anche non avere affatto successo ma la compagnia ci crede. Sta investendo tempo e denaro in ricerca e nello sviluppo per riuscire a verificare che possa funzionare e che possa piacere interpretando, o almeno provandoci, le necessità, le preferenze ed i desideri della comunità.
Ancora una volta non è l'azienda che insegna al mercato che cosa vuole ma cerca di adattarsi a quello che il mercato desidera.
Questo, in realtà, concede a Google un vantaggio enorme su competitor come Apple e Microsoft. Un approccio più "morbido" o, se volete, "duttile".
I pubblicitari direbbero "dinamico", "giovane".
Al di là di questo gergo decisamente discutibile, il punto è: Android è diventato un esperimento perennemente in evoluzione che gode della possibilità di interrogare sia gli utenti sia gli sviluppatori sul fatto che serva ma soprattutto su quanto e come possa essere realmente utile. E questa è la vera marcia in più.
Tra l'altro, pur prendendo con le pinze le “rivelazioni” su iOS 7 che sulla rete impazzano, c'è da dire che il sistema operativo di Apple causa sempre più una marcata sensazione di “dejavù” a tutti gli utenti Android.
O forse è più giusto dire “feeling”?
Immagine principale tratta da Android Phone Italia.
Android batte comunque a priori iOS perché i vantaggi del software Open Source sono chiaramente superiori a quello proprietario.
La diatriba è sempre la stessa, iOS Vs. Android, come Apple Vs. Samsung, Lion Vs. Linux…… destra Vs. sinistra , nero Vs. bianco, Roma Vs. Lazio etc. etc.
Non c’è niente da fare, chi ama Apple la ama, la Apple non si discute, come la Roma, se la ami ovviamente, altrimenti la odi, non esiste una via di mezzo, dal calcio ai sistemi operativi, dalla fede politica a tutto il resto. Siamo fatti così 🙂
Quanto sopra per dire che non è sicuramente semplice analizzare le features dei sistemi operativi in oggetto, perchè bisogna fare prima di tutto uno sforzo intellettuale rivolto a sgravarsi di tutte le faziosità in merito che abbiamo accumulato nel tempo (anche subliminali, gentilmente offerte dalla pubblicità).
Ecco quindi un punto di vista opposto:
I 5 motivi per cui Android NON batterà iOS
1) Univocità hardware.
Avere un unico hardware per un sistema operativo è la COSA MIGLIORE CHE SI POSSA FARE!
Il sistema operativo sarà sicuramente meglio ottimizzato perchè deve tener conto di un solo dispositivo e non impazzire dietro a centinaia di produttori/hardware diversi. L’utente avrà sicuramente meno bug e meno patch evitando perdite di tempo. Chiedete poi ad uno sviluppatore su quanti dispositivi Android funzionerà la sua applicazione. Potrà darvi qualsiasi risposta ma certamente non TUTTI, cosa che può invece facilmente fare uno sviluppatore iOS.
2) – Competizione + Investimenti in innovazione
La strategia di Apple è proprio stata questa negli ultimi anni ed i numeri hanno dimostrato come sia stata vincente.
Nessun rivale, margini enormi, budget per l’innovazione a molti zeri.
Molti rivali possono facilmente “ammazzare” il mercato con ripercussioni necessariamente anche sugli investimenti.
E’ l’altra faccia della medaglia.
3) Open Source?
Android è veramente Open Source? mmmm
4) Comunità esclusiva
Un’altro punto forza di Apple è la community, una community esclusiva, dalla quale o si è dentro o si è fuori. La community può creare App ma solo se approvate da Apple.
Vi fidereste voi a caricare un App o addirittura il sistema operativo del vostro telefonino, scaricato da un sito sconosciuto???
5) Apple Vs. Google
Google è un motore di ricerca, mentre Apple è, da sempre, un’azienda di computer…..
Pensate poi un attimo alla gestione della privacy 😉
Alla fine la destinazione d’uso (ed anche il nostro stile di vita ed il nostro carattere) è sempre il metro di misura migliore in fase di valutazione e scelta del telefonino/sistema -operativo meglio adatto a noi 😉
La vita, non soltanto questa discussione (per quanto appassionanate sono certo che diventerà), è una quetsione di punti di vista.
Risponderò presto a queste osservazioni di Emanuele, che già immaginavo avrebbe proposto, ma prima vorrei che vi sentisti tutti liberi di esprimere la vostra idea 🙂
Si, è vero.
Ma dal momento che qui tendiamo a discutere anche cosa l’Open Source sia per ciascuno di noi, ti andrebbe di argomentare come e perchè sia così per te? 🙂
Perchè è superiore? Quali sono i suoi punti deboli (se ritieni che ne abbia)? 😉
E’ vero che è open source, ma la licenza non è la GPL ed in effetti non si può fare effettivamente quello che ci pare di Android. Infatti ogni distribuzione modificata è soggetta ad approvazione di Google. Mi ricordo una diatriba fra Google e un’azienda cinese che aveva modificato radicalmente Android. Alla fine l’azienda cinese dovette chiamarlo in un altro modo ma non Android.
Oltre a ciò ti obbligano a passare da Google Play per tutte le transazioni economiche, quindi la libertà c’è si ma per modo di dire.
Google ha sempre cercato di dipingersi con la faccia buona, ma in effetti i suoi obbiettivi sono comunque spingere l’advertising e far passare le transazioni dai suoi server, come tutte le company che si rispettino.
Emanuele permettimi di dissentire su 2 punti.
Punto due, l’innovazione Apple la fa a gusto personale. Decide di non inserire Flash in safari? Bene tu non vedrai Youtube, Non vedrai i filmati embedded nel web solo perchè il fu Steve decise questo. (motivi di sicurezza forse? Diciamo che Safari è un mezzo colabrodo incompatibile con quasi tutto il web standard…) Nell’Iphone nuovo mi pare non ci sarà nemmeno NCF (o NFC non mi ricordo) e mi pare riduttivo visto che sarà un apparecchio di certo non venduto a 100 euro.
Ma la politica Apple la sappiamo, facciamo uscire un telefono all’anno, come fosse di un bene di consumo che costa non poco, ogni anno con un accessorio in più.
Punto 4: comunità esclusiva. E già non mi piace. Volessi farmi con un amico una app per qualcosa dovremmo munirci di MacBook, registrarci e credo pagare pure, o sennò forse jailbreak e developing pirata. Non mi pare giusto, se uno ci vuole smanettare perchè deve essere limitato? Dopo tutto il telefono me lo sono comprato e se voglio provare o farmi una app vorrei essere libero di farlo.
Gli altri punti da te discussi ti do ragione, troppi hardware e Google forse è un po’ impicciona e a qualcuno può dar fastidio.
Secondo me nell’ipotetica “guerra” tra Android e IOS non ci sarà mai un vincitore. Android non batterà IOS e IOS non batterà Android. Secondo me sono due mondi diversi, due filosofie diverse, due modi diversi di sposare la tecnologis. Chi sceglie Apple (sia esso un iPhone o un iPad) lo fa perchè vuole quel prodotto, non gli interessa se è meno conveniente, meno performante, se è un sistema chiuso, costoso, ecc. Sicuramente l’ambiente IOS, coem già sottolineato in un commento, è un ambiente chiuso. Per sviluppare con IOS occorre usare un sistema di sviluppo Apple, con compilatore per , occorre configurare il dispositivo per lo sviluppo, pagare la relativa licenza (credo sia un abbonamento, più che un pagamento one-shot). Questo, ovviamente, se si vuole stare nella legalità. Android, per contro, richiede solo un nomralissimo PC. Apple è chiusa anche sul piano hardware, questo per chi è interessato a realizzare periferiche o interfacce per i prodotti basati su IOS.
Io utilizzo prodotti con sistema operativo Android, però devo riconoscere a Apple la qualità dei propri prodotti, soprattutto l’iPad, che secondo me è il tablet per eccellenza.
Certo, certe battaglie della Apple contro la concorrenza hanno lasciato qualche perplessità, ma penso che rientrino in una politica più globale di marketing: più si parla di un’azienda (a favore o a sfavore), maggiore è l’attenzione nei suoi confronti. Non è strano l’accanimento di Apple verso Samsung, quando i display retina utilizzati da Apple sono stati progettati dalla casa coreana?
Salve Marco,
rispondo ai vari punti:
2) Apple l’innovazione la fa a gusto personale. Giusto! Mi sembra che questo “gusto personale” sia vincente e la massa di consumatori abbia accettato (ma anche subìto se vuoi) queste innovazioni facendole proprie. Per quanto riguarda la politica Apple sull’NFC ne abbiamo parlato qui:
http://it.emcelettronica.com/nfc-grande-escluso-delliphone-5
Per le nuove uscite ogni 10-12 mesi… beh se poi continua a venderli perchè no… del resto è business, un business vincente.
Se poi vogliamo fare un discorso più sulla reale necessità del consumatore di cambiare telefono ogni 12 mesi e poi lamentarsi della crisi… direi che è un altro discorso, certamente condivisibile ma da punto di vista Apple i risultati dimostrano che sta facendo (o comunque ha fatto ) bene.
4) Da quello che scrivi si deduce che il tuo profilo non è compatibile con il consumatore tipo Apple. Il target di Apple è un acquirente che non vuole problemi ne di hardware ne di software e provare un app può essere un problema su android se non hai un minimo di esperienza. Inoltre il consumatore tipo di Apple VUOLE far parte di una elite, coccolato e riverito negli Apple Store, dove non so’ se hai notato ci sono sempre tanti clienti, ma il numero dei commessi (ok Genius, Specialist…) è sempre maggiore (!).
Insomma non sto’ dicendo che sia giusto, ma soltanto che questo modello di business paga.
Sinceramente mi fa un po’ tristezza vedere un mercato così poco attento alla soddisfazione dell’utente ed allo stesso tempo molto attento al denaro.
Android non è forse un sistema operativo mobile basato su kernel Linux?
Linux non è forse sinonimo di “Sicurezza”, “Affidabilità” e “Leggerezza”?
Come mai fino a qualche anno fa, Linux era la scelta vincente per un sistema solido, mentre oggi si stanno invertendo le parti?
iOS (kernel Unix) è improntato su un sistema chiuso, ma almeno è sicuro!
Microsoft con il suo ottimo Windows Phone, è riuscita allo stesso modo a garantire ai propri utenti un altissimo grado di sicurezza.
Su iOS e Windows Phone i virus non esistono, perché il sistema operativo è studiato in modo da rimanere sempre integro. Potete dire lo stesso di Android? NO! Android è ad oggi il sistema operativo più bersagliato da virus e maleware.
Parliamo degli altri due punti: Android è il più instabile tra i tre sistemi operativi mobile citati.
Windows Phone è sempre veloce e pronto, anche su hardware minimi.
iOS garantisce il suo buon livello di usabilità, avendo un hardware studiato ad hoc.
Android al contrario, è snello solo sui top di gamma. E’ inutile avere la differenziazione dell’hardware se poi solo il 10% dei dispositivi girano decentemente.
Come giustificate questa importante inversione di ruoli?
Linux instabile, lento, poco sicuro ed esigente di risorse…
La concorrenza, in passato spesso derisa e sfottuta, sta oggi rilasciando prodotti di altissimo livello.
Questa volta, come aveva annunciato, voglio provare ad esprimermi in maniera più approfondita su questo commento perché ritengo che meriti più attenzione.
Riguardo al passaggio in cui scrivi:
“La diatriba è sempre la stessa, iOS Vs. Android, come Apple Vs. Samsung, Lion Vs. Linux…… destra Vs. sinistra , nero Vs. bianco, Roma Vs. Lazio etc. etc.
Non c’è niente da fare, chi ama Apple la ama, la Apple non si discute, come la Roma, se la ami ovviamente, altrimenti la odi, non esiste una via di mezzo, dal calcio ai sistemi operativi, dalla fede politica a tutto il resto. Siamo fatti così :)”
Sì, quello che dici è vero! Incredibilmente vero. E investe tutti noi. Ogni giorno. Noi siamo afflitti dalla mentalità per cui si debba vedere il tifo da stadio ed animare con questa mentalità e questo spirito ogni discussione. D’altronde questa è una forma di attaccamento il cui infinito fascino è giustificato dal fatto che si tratta di dimostrare di tenere qualcosa e a suo modo questo modo di fare tutto sommato è ancora ammirevole. 🙂
Poi hai affermato:
“Quanto sopra per dire che non è sicuramente semplice analizzare le features dei sistemi operativi in oggetto, perchè bisogna fare prima di tutto uno sforzo intellettuale rivolto a sgravarsi di tutte le faziosità in merito che abbiamo accumulato nel tempo (anche subliminali, gentilmente offerte dalla pubblicità).”
È questa effettivamente è la parte più difficile perché una volta che uno ha dato spazio alle sue “emozioni” sarebbe sempre il caso di cominciare ad essere il più razionale possibile ed analizzare le cose con metodo. E per quale motivo adesso ti seguo su quello che hai scritto… 🙂
“Ecco quindi un punto di vista opposto:
I 5 motivi per cui Android NON batterà iOS”
vediamo… 🙂
Sul punto uno, devo confessare di essere concettualmente d’accordo con te. Il fatto di avere un solo hardware a disposizione e di essere liberi di poterlo modificare ed aggiornare e supportare in qualunque momento è un gran vantaggio perché permette di lavorare in maniera estremamente mirata su qualcosa che si conosce molto bene.
D’altronde però molti dispositivi che utilizzano android in realtà non differiscono poi tanto, alla fine dei conti, specie per il fatto che troppo spesso si tratta di oggetti che finiscono per essere leggermente differenti tra loro, troppo spesso anche soltanto per la marca che riportano in calce.
Inoltre questo non si pone come un vero e proprio problema del mercato o del sistema operativo in quanto tale ma della facilità e dell’abilità dell’azienda di turno a tenere il passo con quello che c’è e che cambia.
Questo vuol dire che in realtà saranno le aziende a darsi battaglia non il sistema operativo. In qualche modo si potrebbe affermare che saranno le stesse aziende produttrici a lottare per il miglior supporto possibile del sistema operativo.
E che minimize ebbe la fatica di chi il sistema operativo lo ha creato…
O mi sbaglio? 🙂
A riguardo del punto due vorrei dire soltanto una cosa. Chiunque decida di investire in innovazione è un concorrente incredibilmente difficile da battere. La ricerca e lo sviluppo sono la chiave che hanno permesso all’umanità di evolversi, di incrementare e migliorare le proprie conoscenze e per questo motivo, anche soltanto per questo motivo, chiunque merita di vincere.
Approcciarsi all’economia globale e alla vita più in generale decidendo di cercare nuove risposte ma soprattutto nuove domande a cui dare risposta è un atteggiamento vincente.
Tutto questo, però, dobbiamo ammetterlo… la Apple non lo fa principalmente ricercando nuove tecnologie ma puntando in maniera importante sul marketing e sul grado di coinvolgimento emozionale che riescono a suscitare nel pubblico proprio per suscitare quel tifo da stadio che porta i clienti a fossilizzarsi su una scelta piuttosto che un altro.
Ma questa, lo voglio dire chiaramente, è solo una mia idea!
Di certo non è la verità assoluta!
Il punto tre è abbastanza spinoso, specie per come è trattato nel riferimento che hai inserito…
Tutto sommato ci sarebbero delle valutazioni da fare però diciamo che di questo ne discutiamo tutti insieme prima che io dia la mia personale opinione 🙂
Il fatto che la comunità possa essere esclusiva non è garanzia di successo o di qualità. Io preferisco pensare che sia il caso di testare tutto quello che c’è e dare la possibilità ad un illustre sconosciuto di mettersi in mostra piuttosto che continuare a valutare positivamente solo chi è stato selezionato da altri.
Dopodiché se quello che vedo, che provo, non mi piace posso sempre rilasciare una mia opinione che conterà quanto quella degli altri però sarà registrata e potrebbe contribuire alla valutazione fatta da altri, anche senza influenzarla.
La questione della privacy su Internet di per sé non può essere posta in questi termini, a mio modesto avviso.
Viviamo in una società in cui le informazioni sono la prima e principale fonte di investimento e di interesse per una serie di soggetti che gravitano nell’ambito della pubblicità ma non solo.
Agenzie governative, sistemi di informazione, banche dati… Tutti sono interessati all’informazione in quanto tale.
Noi concediamo le informazioni che vogliamo che siano conosciute anche quando non ci rendiamo conto di che cosa stiamo effettivamente facendo.
In qualità di utenti in realtà siamo molto inconsapevoli lo facciamo e facciamo in modo di farci conoscere anche quando non sarebbe il caso di esporci più di tanto.
La missione dell’azienda che detiene la paternità (o i diritti) dei (sui) nostri contenuti non credo dovrebbe riguardarci.
Google nasceva come un servizio di scambio di e-mail tanto tempo fa e si accedeva su invito.
Da quel tempo tanta acqua, come dicono i nostri nonni, è passata sotto i ponti.
Google è diventata un’azienda versatile e molto eclettica che ha saputo reinventarsi ed ampliare la propria offerta fino a diventare un’azienda in grado di sfornare addirittura un prodotto finito, ovvero Google Glass.
Sebbene questo non piaccia a molti, la verità è che Google ha dimostrato di saper mettere i giusti passi nella giusta direzione uno dietro l’altro con una sistematica lucidità. In un’economia di scala così competitiva tale risultato non può essere considerato fortuito o azzardato. Il suo successo dimostra la capacità dell’azienda di una visione d’insieme incredibilmente strutturata e questo secondo me dovrebbe essere premiato piuttosto che guardato con sospetto.
È proprio per concordare con quello che dici tu: la destinazione d’uso fa molto.
Google non è più un semplice motore di ricerca che permette anche lo scambio di e-mail ma un’azienda completa che ha investito, acquisito, creato e talvolta inventato servizi per offrire più di quello che c’era ad un numero sempre crescente di utenti che diventano, per necessità o per scelta, sempre più affezionati.
E questo secondo me dovrebbe essere un fatto da considerarsi notevole anche da solo. 🙂
Rispetto a questo atteggiamento, infine, io credo che Apple sia molto indietro!
La politica identitaria e personalista basata sull’assecondare il capriccio del proprio fondatore ricorda (almeno a me!) la peggiore espressione della politica italiana e sappiamo bene che non si tratta di una politica vincente. 🙂
D’altronde il rischio è chiaro: venuto meno il soggetto ritenuto motivatore e creativo, l’azienda rischia seriamente di sgonfiarsi come un palloncino che è stato annodato troppo poco stretto…
Certo, partendo da un capitale come quello, il processo risulterebbe semplicemente molto lento ma nondimeno inesorabile.
Vero!
Infondo, però, fanno businness non beneficenza 😀
La apple sta cominciando ad usare ora i componenti hardware che la samsung utilizzava due anni fa.
diciamo che sono arrivati un pò in ritardo sulla tabella di marcia in confronto alle altre case.
inoltre ios è un sistema chiuso e poco personalizzabile a differenza di android che ß open source