Protocolli e standard emergenti per il monitoraggio IoT: da MQTT-SN al Matter

IoT

La rapida diffusione dell’Internet of Things sta imponendo nuove esigenze di comunicazione per lo smart monitoring. Protocollo e standard smettono di essere soltanto un dettaglio tecnico e diventano un elemento strategico che influenza direttamente consumi, interoperabilità e sicurezza. L’adozione di soluzioni come MQTT-SN, LoRaWAN, NB-IoT e Matter risponde a scenari diversi, dall’industria alla domotica, fino alle reti di sensori agricoli. Una panoramica tecnica sull'argomento permette di comprendere vantaggi e criticità al fine di guidare le scelte progettuali e ridurre il rischio di lock-in tecnologico.

MQTT-SN: leggerezza e adattabilità per dispositivi vincolati

Il protocollo MQTT-SN è un’evoluzione naturale di MQTT, progettato per dispositivi con risorse estremamente limitate. L’assenza di una pila TCP completa e il ricorso a UDP lo rendono particolarmente adatto a contesti in cui la banda è ridotta e l’energia disponibile deve essere conservata al massimo. Sensori alimentati a batteria, diffusi in impianti industriali o in reti agricole, traggono beneficio da una comunicazione basata su pacchetti leggeri e su un meccanismo di publish/subscribe ottimizzato per ambienti a bassa potenza. La compatibilità con i gateway MQTT permette l’integrazione con infrastrutture cloud consolidate, creando un ponte tra periferia e centro, tuttavia, la semplicità comporta anche alcuni limiti tra cui la gestione della sicurezza che deve essere garantita a livello applicativo o tramite l’infrastruttura, dal momento che il protocollo nativamente non integra funzioni avanzate di cifratura. Pertanto, in uno scenario di smart monitoring, la scelta di MQTT-SN risulta strategica quando l’obiettivo è estendere la durata dei dispositivi in campo e mantenere bassi i costi di trasmissione senza sacrificare la possibilità di interoperare con sistemi di analisi dati centralizzati.

MQTT

Figura 1

LoRaWAN e NB-IoT: connettività per il monitoraggio su larga scala

Il monitoraggio distribuito richiede protocolli che siano capaci di coprire distanze notevoli, garantendo allo stesso tempo un consumo energetico contenuto. LoRaWAN si è affermato come standard per reti a lungo raggio non licenziate, in grado di supportare migliaia di nodi con costi infrastrutturali ridotti. La capacità di coprire decine di chilometri in aree rurali lo rende ideale per scenari agricoli o ambientali dove sensori di umidità, temperatura e qualità dell’aria devono comunicare senza infrastrutture complesse. NB-IoT, al contrario, sfrutta reti cellulari a bassa potenza e si colloca nel dominio delle frequenze licenziate. L’integrazione con gli operatori mobili garantisce qualità del servizio e sicurezza a livello di rete, particolarmente utile per applicazioni industriali o smart city dove l’affidabilità della trasmissione è prioritaria. Entrambe le tecnologie offrono meccanismi di sicurezza nativi ma presentano compromessi differenti: LoRaWAN riduce i costi operativi sacrificando banda e throughput, mentre NB-IoT assicura prestazioni più elevate a fronte di dipendenza da un operatore di telecomunicazioni.

NB-IoT

Figura 2

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