Lo Tsunami giapponese dell' 11 Marzo, provoca un guasto all'impianto di raffreddamento della centrale nucleare di Fukushima, dichiarato lo stato di emergenza nucleare. Il mondo si interroga su quanto accaduto e su quanto potrà accadere; in Europa si riaprono i dibattiti sullo sfruttamento delle energie rinnovabili e sull'introduzione di impianti nucleari in Italia.
Terremoto e tsunami
Tokyo: sono le 14 e 46 ora locale, dell' 11 Marzo 2011, la borsa si avvia a chiudere una seduta in tono minore a causa della crisi Libica e delle avvisaglie in Arabia Saudita, quando una violenta scossa di terremoto di magnitudo 9.0 della scala Richter sorprende i Giapponesi; questa data rimarrà nella storia del Giappone e di tutto il mondo, un giorno nel quale si è registrata la tragedia peggiore degli ultimi 140 anni della storia giapponese; un vero e proprio Apocalisse che ha mietuto oltre 10.000 vittime a causa dello Tsunami provocato dall'epicentro del terremoto, localizzato in mare aperto e che ha innescato un allarme nucleare. Alla mente di tutti le immagini di una nuova Cernobyl, alla mente dei potenti le decisioni sull'abolizione o addirittura l'introduzione dell'energia nucleare.
La centrale nucleare di Fukushima
Il vero incubo non sembra essere la potenza di questo cataclisma, quanto piuttosto quello che sta accadendo alla centrale nucleare di Fukushima. La centrale di Fukushima, nota come Fukushima Daiichi, fu costruita dalla General Electric alla fine degli anni 60, rappresenta una delle 25 centrali nucleari più grandi al mondo ed è gestita interamente dalla compagnia Tokyo Electric Power. Il terremoto di Sendai dell' 11 Marzo scorso, ha causato gravi danni alla centrale, fra i quali quello di maggiore entità si è registrato nell'impianto di raffreddamento; successivamente alle scosse di assestamento, si è avuta una prima esplosione negli edifici del reattore 1, uno dei tre in funzione al momento del sisma e nei giorni successivi si è registrata una seconda esplosione al reattore numero 2. Attualmente è stato dichiarato l'allarme nucleare in seguito alla possibilità della fusione del nucleo, possibilità che purtroppo non è stata ancora esclusa ed è così iniziata l'evacuazione del territorio limitrofo.
Come funziona una centrale nucleare
Il funzionamento di una centrale nucleare è molto simile a quello di una centrale termo-elettrica, con la differenza sostanziale che il vapore necessario a far muovere le turbine viene prodotto dal reattore, all'interno del quale avviene la cosiddetta fissione nucleare controllata, in cui gli atomi radioattivi ( uranio arricchito e plutonio) si dividono in atomi molto più piccoli, sprigionando energia. Il calore sprigionato dalla fissione nucleare, fa sì che l'acqua ad alta pressione che attraversa il reattore si trasformi in vapore; questo vapore verrà quindi inviato verso le turbine collegate all'alternatore per produrre energia elettrica. I rischi di una centrale nucleare derivano proprio dalle altissime temperature generate dal calore della fissione dei nuclei radioattivi, sono quindi fondamentali i sistemi di controllo e refrigeranti in grado di mantenere una temperatura adeguata all'interno del nocciolo. La struttura di un reattore nucleare deve quindi prevedere: un fornello (chiamato appunto nocciolo) nel quale si sviluppi la reazione a catena, un impianto di raffreddamento del nocciolo stesso, una schermatura per filtrare le radiazioni prodotte in modo ineliminabile dal processo di fissione e sistemi di regolazione del processo. Capita spesso, in caso di incidente, come in Giappone, che l'acqua non assorba completamente il calore, andando a surriscaldare il nocciolo.
Energie rinnovabili ed energia nucleare: in contrasto fra loro?
Con il termine energie rinnovabili, convenzionalmente ci si riferisce a quelle forme di energie generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano e il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future. Con il termine energia nucleare, invece, si intendono tutte quelle situazioni in cui si ha produzione di energia in seguito a trasformazione dei nuclei atomici. Il cataclisma giapponese e il conseguente rischio nucleare, hanno riaperto dibattiti non del tutto sopiti in quasi tutto il mondo, specie nei paesi facenti parte l'UE. L' energia nucleare, assieme alle fonti rinnovabili e a quelle fossili è una fonte di energia primaria, è presente in natura e non deriva da altra forma di energia, nonostante sia considerata da alcuni una fonte rinnovabile, la Commissione Europea, ha dichiarato che il nucleare non è considerabile come rinnovabile. Di parere contrastante è Fulvio Conti, amministratore delegato del gruppo Enel, che in una recente intervista ha dichiarato l'esistenza di una compatibilità fra nucleare ed energie rinnovabili; secondo il Conti, tutti i paesi intelligenti utilizzano l'energia nucleare, mentre l'Italia ancora lo importa; lo sfruttamento delle energie rinnovabili non escluderebbe quindi l'introduzione del nucleare, l'utilizzo di entrambe le fonti sarebbe necessario per ridurre l'impatto ambientale e diminuire i costi per le generazioni future. Nonostante il parere del Dottor Conti, possa risultare di parte, dal momento che l'Enel avrebbe tutti gli interessi nella costruzione di una centrale nucleare in Italia, anche l' Agenzia internazionale dell' Energia, che fa capo all' Ocse, ossia l'organizzazione fra i paesi più industrializzati per la cooperazione e lo sviluppo economico, tramite il suo direttore esecutivo Nobuo Tanaka, durante la presentazione del Rapporto 2009 sulla politica energetica italiana, ha lodato gli sforzi italiani sia nell'ambito delle fonti rinnovabili che nell'introduzione nel nucleare.
Rischio nucleare
Il rischio nucleare deriva dalla propagazione delle radiazioni ionizzate nell'aria, emanate da sostanze radioattive o in seguito all'esplosione di centrali o armi nucleari; l'esposizione alle radiazioni comporta numerosi effetti nocivi, sulla vita umana, vegetale ed animale, poichè esse alterano le strutture cellulari, provocando la morte, lesioni gravissime o possibili malformazioni e tumori nei discendenti. Il rischio nucleare in Europa e soprattutto in Italia, non è scomparso con la chiusura delle centrali nucleari sul territorio nazionale; infatti l'incidente di Cernobyl ha fatto comprendere come in condizioni atmosferiche sfavorevoli, incidenti ad impianti nucleari lontani dal territorio nazionale, possano determinare contaminazioni radioattive su lunghe distanze di acqua, suolo e aria. Prima di dichiarare quindi le fonti nucleari complementari a quelle rinnovabili, sarà necessario documentarsi ampiamente sui rischi derivanti dalla costruzione di impianti nucleari sul proprio territorio, sull'effettiva sicurezza degli impianti di ultima generazione (la centrale di Fukushima risale agli anni 60) e sui vantaggi e gli svantaggi derivanti dallo sfruttamento di fonti nucleari; un argomento che tocca varie materie, dall'ingegneria alla geologia, dall'etica all'energie rinnovabili, ma che riguarda tutti noi e il destino delle generazioni future.
per garantire un futuro alle generazioni future, occorre coscienziosamente abbandonare l’idea della costruzione di nuove centrali nucleari, seguendo la strada che stanno percorrendo i vicini tedeschi. In nostro paese rispetto a quelli nordici ha maggiori ore di luce, la tecnologia ha dimostrato che è possibile aumentare il rendimento delle celle solari e la maggiore diffusione sicuramente abbatterà i costi per kW prodotto.
Un programma di rifacimento dei tetti italiani, sicuramente non risolverebbe il problema, ma sarebbe una buona risposta al nucleare, visto che il nostro governo si preoccupa di coprire il 4% dell’energia totale del fabbisogno nazionale con la costruzione di nuove centrali, le quali saranno ubicate secondo alcuni, 4 in Sicilia e altre 4 in Calabria.
Esiste un accordo tra STM, Enel e Sharp sul fotovoltaico che rischia seriamente di saltare per problemi di accordi politici, che potrebbe creare un polo di ricerca e produzione di pannelli fotovoltaici di ultima generazione, senza contare che creerebbe nuova occupazione e nuove alternative lavorative, basti pensare all’indotto che si creerebbe con questa nuova unità produttiva.
La struttura esiste già, gli operai specializzati anche, gli investitori vi sono, perchè non farla partire?.
La questione è molto complessa, i fattori da analizzare sono molti e sinceramente sembra che ogni considerazione fatta, anche la piu realistica e bene documentata, abbia poi una controindicazione.
Da tecnico raginerei per punti:
1) Tutto il mondo industrializzato, ed in particolare l’Europa abbonda di centrali nucleari (alcune anche vecchie). Perche comprare energia dalla Francia o dalla Slovenia per poi avere comunque rischi di radiazione data la vicinanza?
La risposta naturale è facciamo le centrali nucleari anche noi e procediamo verso la tanto ambita indipendenza energetica. Poi l’altra sera a Ballarò ho sentito un famoso economista che diceva che l’energia che acquistiamo in Francia costa pochissimo dato che le loro centrali sono sempre operative e quindi producono in abbondanza , c’è molta offerta.
Ma allora ci conviene veramente investire miliardi nel nucleare?
2) Se il Giappone si trova in questa situazione, figuariamoci se una cosa del genere succedesse in Italia! Basta pensare ai danni del terremoto dell’Aquila oppure alle controverse questioni sui vari termovalorizzatori campani (funzionano bene o a singhiozzo?). Insomma il mondo è pronto per il nucleare oppure, in fondo in fondo NON sappiamo bene cosa stiamo facendo. Sentendo parlare esperti nucleari, sento troppo spesso verdi al condizionale… “si dovrebbe spegnere”, “potrebbe essere pericoloso”, “andrebbero smaltite” etc.
A mio parere l’umanità non ha ancora il pieno controllo dell’energia nucleare. Figuriamoci poi in Italia con storie di appalti,tangenti, favoritismi etc.
Potremo mai fidarci di “qualcosa” nucleare, radioattivo, se non ci fidiamo (spesso a ragione) di un impianto che brucia mondezza?
3) Le energie alternative ci sono! Sono molte, ed il sole è con noi!!
Ma poi vorreste le pale eoliche sulle colline della sardegna a rovinare il tramonto? E gli incetivi per il fotovoltaico dove sono finiti? L’altra sera a Striscia la Notizia hanno evidenziato come Enel.Si ancora non riesca a soddifare la richiesta di allacciamento impianti fotovoltaici.
Si potrebbe andare avanti per ore, ma poi forse tutto si semplificherebbe cosi:
il costo di una centrale nucleare è di almeno 2 miliardi di euro e ci vogliono almeno 3 anni per realizzarla. Bene, con questi soldi e questo tempo a disposizione fare
un piano triennale di riduzione del consumo energetico procapite (educazione civica, leggi a favore di prodotti low power etc.) e di sviluppo SERIO di fonti alternative, energie rinnovabili (solare, eolico, idroelettrica, biomasse etc)
Io ho detto la mia, voi dite la vostra…
Sante parole, condivido pienamente il Tuo articolo !
In Italia NON è umanamente fattibile il nucleare, se andiamo a leggere ciò che è stato fatto in materia nel passato.
Freddy
Emanuele,
io a L’Aquila ho visto fare cose da italiani mai visto prima…A detto a sfavore dell’ipotesi che noi italiani non sappiamo fare nulla.
Si credo che sia giusto investire in energie alternative, ma un problema nucleare alle nazioni limitrofe porterebbe comunque a dei danni a noi (come porterà i danni la catastrofe giapponese).
Detto questo non vedo perché ostentare questo tipo di tecnologia: saranno comunque centrali del 2011(ed oltre)…
A mio parere non abbiamo il pieno controllo dell’energia nucleare,ciò preoccupa tutti i paesi occidentali,purtroppo nel nostro Paese un insieme di affaristi tenta di pregiudicare il futuro delle prossime generazioni
Il nostro Paese :
– non ha le tecnologie nucleari come la Francia dalla quale dovremmo comprarle
– non ha Uranio come la Russia dalla quale dovremmo comprarlo
– non ha un minimo di organizzazione relativamente alla sicurezza della quale potersi
fidare
– ha un meraviglioso clima che dovrebbe farci svoltare verso il solare termodinamico,il
fotovoltaico,l’eolico;tutti gratuiti e illimitati
E’ vero che l’eolico ha un impatto ambientale,ma sono forse meglio le centrali nucleari ed il costante pericolo
La propaganda di chi sponsorizza il nucleare dice che l’energia è a basso costo;vorrei ricordare che il costo della produzione dell’energia va sommato ai costi di realizzazione,ai costi per la dismissione dopo il ciclo di vita della centrale ed ai costi legati alla sicurezza,il tutto ben più alto di qualunque altro sistema di produzione
Io poi vivo in Sicilia,questa terra meravigliosa e piena di contraddizioni,vorrei capire che motivo c’è di fare altre centrali visto che l’Enel oggi non riesce ad acquisire l’energia da eolico,obbligando i produttori a tenere ferme le pale.
leggo nel giornale di sicilia di oggi 17-03-2011 che ieri sono state approvati i siti per 4 centrali nucleari in Sicilia,Zaia che ne ha bisogno non le vuole, questa terra che già si produce pù energia di quaella che serve deve ospitare le centrali nucleari.Questa sembra follia pura
Spero di aver dato qualche spunto
che essere daccordo con te, piccoli passi sono stati fatti in questi anni, ma poi spesso abbandonati per via che l’ente gestore era unico, quindi la distribuzione era sempre dell’Enel.
Eppure, qualcuno afferma di aver perso il treno per il nucleare 20 anni fa, probabilmente è vero, ma su molte sperimentazioni siamo stati i primi nel mondo, come nel solare termodinamico che fu abbandonato per l’eccessivo costo/beneficio, o nel sistema ENERMAR con le innovative turbine Kobold.
Vi sono siti già utilizzati con altre tecnologie che pare siano in progetto di conversione e altri siti che erano stati abbandonati saranno ripresi per la produzione di energia elettrica.
Vedasi:
È stata la prima centrale a concentrazione solare nel mondo
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/energia_e_ambiente/11_febbraio_22/centrale-solare-adrano_36a74104-3e9e-11e0-a025-f4888ad76c86.shtml
Priolo: la centrale solare termodinamica a concentrazione Archimede vede la luce, anche se in versione ridotta
http://www.repubblica.it/ambiente/2010/07/14/news/centrale_priolo-5591763/
condivido pienamente la tua opinione. Aggiungo che, in Italia, dobbiamo scrollarci di dosso i personaggi obsoleti, superficiali o, peggio, manipolatori delle informazioni.
Infine: noi tecnici abbiamo responsabilità enormi nella diffusione delle informazioni corrette e nell’operare in modo scientifico e leale. Non deroghiamo alla nostra deontologia.
Credo che lotsunami in giappone abbia dimostrato ampiamente che non esiste sicurezza nelle centrali nucleari.Sarebbe come dire che per tutelarsi dallo scoppio della pentola a pressione basta metterla in un pentola apressione più grossa e siamo tranquilli…
Mi sembra un ragionamente ,perdonatemi, idiota.
Pensare di fermare le radiazioni in uscita da un reattore guasto si è gia dimostrato impossibile.
Se qualcuno continua a pensare al nucleare è soltanto perchè perche politicamente o tecnologicamente schierato o perchè miope senza voler offendere con questo nessuno.
Mi piacerebbe che gli schierati pro nucleare facessero una riflessione serena e seria sul perchè si dovrebbe utilizzare una tecnologia che ha costi astronomici che rende 100 volte di meno di quello che è costata che risulta pericolosa (specie in italia dove il 10% di bustarella e la superficialità a tutti i livelli la rendono più pericolosa che altrove) perchè usata su di un territorio a rischio sismico e perchè non si sa come smaltire le scorie – il fatto che si trovano materiali radioattivi nelle discariche può far pensare-
quando altre tecnologie sviluppate non nell’ottica del profitto sfrenato potrebbero risolvere ecologicamente il problema energia….
Prima del passato referendum ero un favorevole che si continuasse a produre energia dalle centrali esistenti perche’ reputo e reputavo che l’inerzia dello stato Italiano avrebbe comportato, come poi e’ accaduto, che ci si voltasse UNICAMENTE verso le centrali ad energia fossile.
Oggi reputo stupido che si ritorni ad un’energia oramai non in via di abbandono da gran parte dei paesi europei.
1. In pieno inverno il sole non c’è. La notte la luna, quando c’è, non è sufficiente. Nelle giornate nuvolose o di pioggia il sole non c’è.
2. Non abbiamo la tecnologia per immagazzinare in modo efficiente l’eventuale surplus di energia prodotta durante il giorno, per utilizzarlo nella notte.
3. Il rendimento dei pannelli fotovoltaici e solare è scarsissimo. La durata dei pannelli e dell’elettronica di controllo necessaria alla conversione dell’energia solare in energia elettrica nella forma di corrente continua e poi con gli inverter in corrente alternata è scarsa. Il prezzo ancora troppo elevato e non scenderà mai finché ci sarà il petrolio. Sono i petrolieri i principali costruttori di pannelli solari e fotovoltaici.
4. Ci sono giornate in cui c’è molto vento, la bora che soffia a svariate decine di km/h. Parecchie altre in cui c’è calma piatta. La produzione elettrica risultate è quindi fortemente variabile e deve essere compensata con altre fonti sufficientemente variabili e in maniera tale bilanciare la situazione.
5. Le centrali idroelettriche vengono utilizzate per la produzione dei picchi di energia. Mi spiego meglio. Il fabbisogno di energia elettrica in un paese non è costante nel tempo. C’è una base costante sotto la quale non si scende mai a cui viene sovrapposto un andamento più o meno prevedibile con un grafico a creste e avvallamenti. La parte di fabbisogno costante non può essere fornita da centrali la cui produzione è fortemente variabile. Viene coperta, in italia, da centrali termiche. Sono centrali la cui produzione non può essere controllata finemente, che impiegano giorni ad andare a regime e che per questo motivo non vengono mai disattivate. Si agisce a rotazione per le opere di manutenzione. Tutta la parte di grafico frastagliato viene coperto dalle centrali idroelettriche, fotovoltaiche, etc. E non ultimo importando energia elettrica dall’estero da paesi che possono esportare energia grazie alla loro solida base a centrali nucleari.
6. Probabilmente costruire qualsiasi cosa, dalle case, alle centrali di qualsiasi tipo sui fianchi del Vesuvio o dell’Etna non è un’idea saggia. Così come costruire con materiale scadente e senza le dovute accortezze in zone sismiche. Eppure puntualmente ci sono stati servizi televisivi idioti e raccolte soldi per situazioni che il buon senso avrebbe facilmente evitato!
7. Chi in Italia ha investito nella realizzazione di pannelli fotovoltaici adesso è sul piede di guerra. Lo stato ha finalmente deciso di terminare lo spreco delle nostre tasse con gli incentivi per la realizzazione di questo genere di impianti. Sostengono che siano finiti i soldi. Curioso perchè la tassa per questi finanziamenti non è stata eliminata dalle bollette della luce. Inoltre già il fatto stesso che siano necessari degli incentivi per la realizzazione di questi impianti la dice lunga su quanto facciano risparmiare!
8. In alcune città si vedono alcuni mezzi di trasporto pubblico alimentate a idrogeno spacciato come energia rinnovabile. Dico spacciato perchè tutti dovrebbero sapere che solo nella scuola dell’obbligo si insegna ai bambini che l’idrogeno viene prodotto per elettrolisi dell’acqua. Quindi se l’energia elettrica fosse possibile produrla interamente da fonti energetiche rinnovabili, lo sarebbe anche l’idrogeno. In realtà, tale metodo di realizzazione non è efficiente. In ambito industriale viene realizzato in enormi centrali a partire dal petrolio!
9. Nel deserto abbonda il sole. Sono necessari però meccanismi di periodica pulizia dei pannelli solari e in ogni caso i granelli di sabbia nel tempo graffiano la superficie di questi accorciando ulteriormente la durata di questi. Un ulteriore problema di centrali che possono essere costruite solo in determinate condizioni ambientali (presenza di molto sole, molto vento etc..) è dato dal trasporto dell’energia alle città, alle fabbriche etc. Le linee elettriche di trasporto dell’energia vengono realizzate ad alta tensione per limitare l’energia persa nelle linee (maggiore è la tensione delle fasi, minore è la corrente di linea a parità di potenza, quindi minore è l’energia persa che va con il quadrato della corrente. Per lo più ci si ferma a 380 kV. Ricordo un servizio televisivo dove parlavano di un tratto di elettrodotto da 1 MV, in toscana mi pare. Ma soprattutto ricordo le obiezioni dei verdi!). Centrali elettriche termiche, così come le nucleari possono essere realizzate più vicino alle città.
Non è possibile soddisfare il fabbisogno elettrico di una nazione con fonti energetiche fortemente variabili e non stabili e durature nel tempo. Il fatto che siano rinnovabili significa che la sorgente esiste adesso così come esisterà tra 100 anni, 200 etc. Non significa che adesso alle 15:28 mi dà 1GWh e che alle 3:28 sia in grado di darmi qualcosa che sia dello stesso ordine di grandezze di prima (la notte il sole non c’è, quindi sono a 0 Wh. 1GWh = 1’000MWh = 1’000’000kWh = 1’000’000’000Wh. Il fabbisogno di energia elettrica notturno è minore rispetto al giorno ma non nullo!).
Le fonti rinnovabili come eolico, solare, geotermico, onde del mare etc possono coprire una più o meno buona fetta del fabbisogno, ma non di più a meno che non si voglia tornare indietro di qualche centinaia d’anni. E non credo che la massa sia disposta a questo!
Non è coerente battersi aspramente contro il nucleare quando si vive grazie a questo: non avere centrali nucleari in Italia non vuol dire che abbiamo l’energia elettrica senza di questa fonte. Guarda caso senza di questa siamo proprio costretti ad andare a comperare da paesi dove hanno valutato rischi e vantaggi e hanno deciso di utilizzare comunque questa fonte energetica. Quando si ha un braccio rotto non si dice di no alla radiografia!
In Italia abbiamo già operato una scelta da tempo: a torto o a ragione, abbiamo abbandonato la strada del nucleare.
Non discuto quella scelta.
Tornare al nucleare oggi tuttavia, nel contesto di un Paese che non è in grado nemmeno di risolvere il problema della spazzatura (se non inviandola ai vicini di casa) credo sia piuttosto fuori luogo.
Se, dopo il famoso referendum, avessimo reagito e cercato strade alternative, sia per la produzione sia per il risparmio dell’energia, ad oggi avremmo accumulato una tale esperienza da essere la Nazione leader del settore.
E, probabilmente, esporteremmo tecnologia e know-how.
Invece, abbiamo solo ampliato e consolidato la nostra dipendenza dai combustibili fossili e, di conseguenza, dall’estero.
E siam di nuovo qui a discutere… nucleare si / nucleare no…
Quanto tempo sprecato!
F.
Per esprimere in estrema sintesi come la penso sul nucleare posso dire: SONO ASSOLUTAMENTE CONTRARIO!
Si, ma perchè?
Come già detto da altri l’uomo è ben lontano dal padroneggiare la tecnologia nucleare.Anche nel campo del trasporto del petrolio non siamo sicuri al 100%, infatti ogni tanto (o ogni poco?) si incaglia una petroliera e combiniamo un disastro ambientale (ci siamo già scordati del macello fatto da quella piattaforma offshore alcuni mesi fa?).
Solo che con il petrolio nell’arco di… diciamo 50 anni? Madre Natura ci mette una pezza e rimargina le ferite.
Il plutonio usato come combustibile nelle centrali nucleari ha un tempo di dimezzamento di 24200 anni. Non ho sbagliato sono proprio 24200 anni, 242 secoli, quasi 24 millenni e mezzo.
Bene, dopo questo periodo di tempo META’ degli atomi di plutonio saranno diventati qualcos’altro, forse non pericoloso, ma l’altra metà continuerà ad essere letale per altri 24200 anni, perchè non dimentichiamolo, le radiazioni emesse da plutonio e uranio AMMAZZANO.
Non voglio fare del terrorismo, ma anche solo pensare di maneggiare qualcosa di così pericoloso per la vita non solo è da incoscenti, ma peggio ancora dà la misura dell’ARROGANZA dell’uomo. Pensare di poter superare la forza della Natura è arrogante e stupido, dal momento che abbiamo quasi quotidianamente sotto gli occhi le devastazioni di cui è capace nonostante i tentativi dell’uomo di imbrigliarla.
Non sono un Verde o un fan di Greenpeace, assolutamente, penso però che gli uomini dovrebbero trovare un modo più intelligente per procurarsi l’energia di cui abbiamo bisogno, anche a costo di guadagnare meno soldi (scava scava sempre lì si va a finire). Quantomeno si dovrebbero usare metodi che, male che vada (e prima o poi qualcosa dovrà andare male, non si può pensare che tutto vada sempre bene) non combiniamo qualcosa di irreparabile.
Se esplode una centrale termoelettrica, se crolla una diga, se cade una pala eolica e accoppa 2 contadini che passavano di lì è una tragedia… ma se esplode la centrale di Fukushima ci ammazza tutti.
Potrei continuare per ore ma non voglio diventare (troppo) prolisso. Un saluto a tutti. Gianni.
Esistono solo 2 cose infinite, l’universo e la stupidità umana. E della prima non sono nemmeno sicuro.
Albert Einstein.
Dal punto di vista tecnico, sono pienemente d’acordo con PaceyIV, le rinnovabili sono una cosa bellissima in teoria, ma insufficienti per i ritmi di consumo energetico che ha questa nostra società.
Penso anche però che allo stato attuale il prezzo da pagare in termini di rischi per la salute umana e l’ambiente di una scelta a favore dell’energia nucleare sia TROPPO ALTO!
Il numero di incidenti molto gravi avvenuti in questi ultimi decenni è francamente inaccettabile e penso che in Italia non siamo pronti ad affrontare seriamente la cosa.
Il treno, d’altra parte, lo abbiamo perso nel 1987 con il famoso referendum. Francamente ritengo che ripartire ora (praticamente da zero) con investimenti ingenti ed affrontare un percorso lungo che potrà cominciare a dare qualche risultato tra almeno 10-15 anni, visti i tempi di realizzazione delle opere pubbliche, non valga la pena.
La sensazione dalle ultime immagini che arrivano dal Giappone dove si vedono elicotteri che tentano di buttare acqua nell’impianto, ma senza avvicinarsi troppo e quindi nemmeno centrando bene l’obiettivo, e considerato che la temperatura nel reattore sta comunque aumentando, è che si abbia a che fare con qualcosa di più grande di noi, che nel momento in cui va fuori controllo non riusciamo più a gestire in nessun modo.
Osserviamo come prosegue la vicenda in Giappone, ma comunque vada si tratta di un grande monito per tutto il mondo sui rischi relativi all’utilizzo dell’energia nucleare.
Gaetano
sento molti commenti in giro di questi tempi… non capisco chi pensa che avendo pericoli nelle vicinanze (vedi francia o svizzera)tanto vale crearceli in casa detti pericoli… che filosofia!!!
Vabbè passi anche questo ragionamento…. ma quella che il costo del nucleare è bassissimo è un’altra balla, o meglio lo sarebbe bassissimo se poi non rimanessero di mezzo le scorie da smaltire,smaltire per modo di dire… quelle non si smaltiscono, si nascondono e rimangono un peso per le generazioni future e non c’è costo più alto di questo…ma in questo mondo si ragiona solo col profitto.
Inoltre è logico che chi ha già le centrali continui ad usarle ma costruirne ora che si intravedono nuove possibilità (rinnovabili e capillari)è da pazzi… ciao
Prima di concentrarci sul “pericolo” e “rischio” disastro, in una centrale nucleare mi volevo soffermare su quello che, all’atto pratico, è il vero problema: le scorie.
Non c’è nessun luogo geologicamente così stabile da poter mantenere per 500-700-1000anni stock di scorie radioattive in sicurezza… Una domanda mi viene spontanea… dove sono stockate le scorie delle varie centrali del mondo? Dopo lo tsunami giapponese cosa è successo a queste scorie?
Nessuno ne parla…nessuno lo sa.
Il nucleare sicuramente è una tecnologia fondamentale per il presente ed il futuro, ma, un conto è averle costruite 50anni fa (con quindi 50anni di funzionamento alle spalle), un conto è costruirle oggi, quando abbiamo nuove tecnologie energetiche all’orizzonte.
Non vi parlo di solare, eolico… ma più precisamente di reattori a fusione. Secondo la roadmap il primo reattore a fusione dovrebbe entrare in sperimentazione nel 2020 circa!
Problema delle scorie abbattuto, più energia con meno risorse… e probabilmente sistemi di sicurezza più avanzati (ma qui è tutto da vedere).
Vale la pena allora investire mld di euro per realizzare qualcosa che tra 10-15anni sarà nettamente obsoleto? non sarebbe meglio dirottare parte di questi fondi alla ricerca in questo ambito?
Altro fattore sempre ignorato da giornali e tg e quant’altro è il geotermico.
Nessuno ha mai sentito parlare di Hot dry Rocks ?
Nel mar tirreno abbiamo vulcani subacquei inattivi che , a qualche km di profondità, raggiungono temperature ancora elevate e sfruttabili per la generazione di energia “rinnovabile”.
L’INGV sta mandando avanti un grande progetto per la realizzazione di varie piattaforme sul mare, che appunto si occuperanno di scavare e in seguito generare energia tramite vapore ottenuto dall’acqua pompata in queste profonde cavità. Si parla per via ipotetica, sfruttando a pieno regime le varie future centrali… del 10% del fabisogno energetico nazionale…quando ho sentito pronunciare questa cifra sono rimasto estasiato…sarà forse utopico ma anche se fosse la metà, 5%, sicuramente sarebbe un enorme passo in avanti.
La mia ricetta sarebbe quindi sforzarsi per 10-15anni nel finanziamento di progetti di ricerca di nicchia quali geotermico (hotdryrocks) e fusione nucleare, continuando ad acquistare energia dall’estero, per poi puntare tra un 15-20anni alla vera indipendenza energetica.
Investire sul nucleare oggi sarebbe come comprare una macchina nuova sapendo che tra 3-4mesi uscirà un nuovo modello più efficente e al pari costoso!
Ma tanto abbiamo le centrali francesi a poche centinaia di chilometri…
Si, vai a chiedere agli abitanti di Fukushima se preferiscono stare lì o se preferirebbero stare a Tokyo (250 KM da Fukushima)?
Vai a chiedere agli ex abitanti di Chernobyl se non avrebbero preferito abitare a Kiev (120 Km di distanza) quando è esplosa la centrale.
Pienamente d’accordo con Emanuele, non siamo in presenza di una forza emotiva che ci spinge a non accettare il nucleare, i recendi avvenimenti hanno abbligato a riflettere.
Una centrale nucleare, anche se costruita con le ultime tecnologie non potra’ mai essere considerata sicura, eventi naturali, errori umani, attentati, possono far sopravvenire un incidente. Un incidente in una centrale e’ sempre un evento pericoloso.
L’uranio non e’ presente in Italia, quindi deve essere acquistato e il termine della sua disponibilita’ e’ valutato in 50/60 anni. Le scorie rappresentano un problema per il loro stoccaggio in termini di luogo sicuro e costi. Un impiego pesante delle energie rinnovabili potrebbe essere la soluzione anche a livello Europeo se non mondiale.
Credo che il problema energetico vada affrontato da un punto di vista sistemistico e globale: – energia che si usa, – quella che si spreca, – quanta ne serve realmente, – quale cosa sia importante realmente per l’Essere Umano, – quali soluzioni.
Su quale sia l’energia che serva veramente non entro nel dettaglio in quanto è argomento etico e forse qui non serve, ma credo che dovremmo rivedere il nostro modo di vivere, e valutare quanto certi consumi ci fanno “realmente” stare bene “dentro” (avere meno caldo d’estate e mettere il climatizzatore veramente ci fa sentire bene…?, non sarebbe meglio forse vedere di avere ambienti di vita meno nevrotizzanti..?).
Ma voglio parlare della generazione e distribuzione dell’energia: creare tantissime piccole “sorgenti” di energia, appunto di tipo “domestico” (3 kW) che usino il proprio e lo producano i loco SENZA dverlo trasportare dalla centrale a casa, e ridistribuire l’eccesso, che ad esempio c’è quando si usa meno energia, )come di notte quando c’è meno consumo) a TUTTA la rete, forse potrebbe aiutare nella crezione e distribuzione di energia senza avere necessità di mega centrali…o con centrali limitate alla sola produzione per l’industria.
Il nucleare comunque sia ha una dose di rischio, e anche se le probabilità diminuiscono, i materiali migliorano, ecc. ecc. è sempre pericolosa di base. Ai bambini non li si fa giocare col fuoco e con le forbici, perché “non si sa mai”…
Ogni altra parola è superflua…
Questa la mia idea personale e per iniziare sto cominciando a diminuire il mio personale consumo, anche se è solo il mio… non si può parlare senza fare…
Un breve ragionamento che giustifica la mia contrarietà al nucleare, al di là di molti altri vari motivi più o meno emotivi e comunque già abbondantemente menzionati in altri commenti a questo articolo.
La ‘sicurezza’ è la probabilità che un evento sfavorevole (guasto) non si verifichi, entro un determinato tempo di esposizione al rischio. L”insicurezza’, al contrario, è invece la probabilità che il guasto si verifichi. Un guasto può produrre con una certa probabilità un incidente, ovvero un ‘danno’, avente una certa entità. Il prodotto tra l’entità del danno in caso di guasto e la probabibilità che questo si verifichi analiticamente risulta il ‘danno probabile’.
Il ‘rischio’ è dato dal prodotto tra ‘insicurezza’ e ‘danno probabile’.
Per quanto una centrale nucleare moderna possa avere bassissima insicurezza (bassissima probabilità che si verifichi un guasto), è comunque IMPOSSIBILE che questa sia mai nulla, andando ad annullare il rischio. Se poi andiamo a quantificare l’entità del danno che avremo in caso di esplosione di un reattore nucleare (consideriamo il tempo di dimezzamento del plutonio usato come combustibile nelle centrali…), la frittata è fatta: il rischio rimane comunque molto elevato!
Per quanto una centrale possa essere sicura, in realtà non potrà mai esserlo al 100%, tutt’altro, visti i danni che può provocare.
Il pericolo delle radiazioni del nucleare è qualcosa di noto.
Partire adesso a sfruttare il calore del nucleo terrestre per soddisfare il fabbisogno mondiale di energia allo sbaraglio, senza uno studio sugli effetti del risultate raffreddamento di questo mi sembra un’azzardo. Ovviamente si raffredda già in modo naturale, ma spillare calore avidamente è tutto un altro discorso.
E se a causa di questo il terreno durante l’inverno gelasse molto di più anche in profondità tanto da non sgelare abbastanza durante le stagioni calde da renderlo non coltivabile?
Le scelte vanno fatte soppesando i pro e i contro noti e le possibili future conseguenze.
In tutti questi commenti non si è poi affrontato il discorso dell’impatto ambientale in termini di superfici sottratte all’agricoltura e/o alla natura in generale, impatto acustico, effetti sugli animali, sugli uccelli e in generale sul pianeta.
A parità di MWh prodotte bisognerebbe anche confrontare le diverse possibili fonti energetiche in base a questi parametri.
Chi ha mai chiesto di riaprirlo?
Premessa:
Se il discorso riguardante il nucleare venisse affrontato in paesi tecnologicamente avanzati ed eticamente coerenti, si darebbe luogo perlomeno ad un dibattito tecnico (simile a quello illustrato da PaceyIV). In Italia il degrado politico/sociale non permette assolutamente, in modo categorico, di pensare neanche lontanamente ad un proposta energetica basata sul nucleare.(vedi quanto enunciato da Emanuele e Ziog al riguardo)
Detto ciò, il fulcro della questione rimane l’aspetto culturale.Prima di parlare di produzione di energia bisognerebbe trattare il Risparmio Energetico. In un mondo ormai preda della frenesia e del consumismo, l’ Uomo si sente padrone di agire indiscriminatamente per i suoi tornaconti a discapito di tutti e tutto, senza calcolare le devastanti conseguenze.
Entrando nel concreto, ognuno di noi si può benissimo rendere conto di quanta energia sprechi per cose davvero futili ogni singolo giorno.
Per quanto riguarda l’aspetto specialistico, mi vorrei soffermare su due importanti punti:
– Produttività
– Sicurezza
1) Quando si discute sulla Produttività, il binomio che si associa è quello costo/rendimento. Si deve infatti verificare se il rendimento, in un lasso di tempo più o meno breve, superi il valore dell’investimento iniziale e di consegunza si ottenga un guadagno.
Senza citare troppi dati e dilungarmi, il costo di una centrale nucleare da 1000 MWe elettrico è stimato intorno ai 3 miliardi di euro. Gli attuali reattori di III Generazione (AP1000 Westinghouse, EPR Areva) hanno un tempo di costruzione di circa 50 mesi, permessi ed autorizzazioni escluse.
In aggiunta vi sono i costi di manutenzione e di smatellamento, spesso non menzionati.
Ad oggi si stima che la potenza complessiva delle centrali nucleari si aggiri sui 400 GW in aumento.
2) Partendo dal presupposto che il concetto di Sicurezza è molto volatile, in questo ambito mi sento di affermare che nulla è sicuro al 100%.
La calamità che ha colpito di recente il Giappone non è certo la chiave di lettura per determinare il grado di sicurezza delle centrali nucleari. Un evento così devastante ed attualmente imprevedibile avrebbe causato danni a qualsiasi struttura di produzione energetica.
Ovviamente il problema specifico risiede nelle scorie radioattive ed i loro dannosi effetti.
Sembra quasi che in molti si siano dimenticati degli incidenti di Windscale o Kyshtym, o dei piu recenti Three Mile Island e Chernobyl; argomenti che riaffiorano sono quando altre disgrazie si ripropongono.
Dunque nonostante l’evoluzione che le centrali hanno avuto negli ultimi anni, parlare di sicurezza è alquanto improbabile, proprio per la natura stessa dei componenti utilizzati per creazione di energia.
A tal proposito si inserisce anche la problematica dello smaltimento dei residui tossici, scarti di produzione.
Alla luce di queste considerazioni, mi oppongo Fortemente alla costruzione di altre centrali nucleari, specialmente nel nostro bel Paese.
Al contrario l’obiettivo dovrebbe essere il lento e progressivo declino delle strutture già presenti e lo sviluppo di energie rinnovabili(nella fattispecie Geotermica,Idroelettrica,Solare,Energia marina,Eolica).
Infatti, anche se non ancora al livello del nucleare, la greepower sta prendendo piede in modo prepotente, portando la sua produzione attuale a circa 360 GW totali.
L’unica vera pecca riguarda effettivamente la ancora incostanza nel rendimento, cosa che invece di ostacolare la ricerca dovrebbe invece spornarla.
In ultimo ma non meno importante, la produzione di energia da parte dell’ Uomo non dovrebbe avvenire a spese della natura che lo circonda, o perlomeno dovrebbe limitarne l’impatto.
Mi scuso per l’eccessiva prolissità, ma l’argomento è estremamente rilevante e ha bisogno di tutti gli accorgimenti del caso.
L’energia nucleare è una fonte energetica che presenta aspetti positivi e negativi.
Un aspetto positivo è che l’uranio non emette in atmosfera anidride carbonica. Uno degli aspetti negativi è invece rappresentato dal fatto che durante questo processo viene emessa radioattività ad alta intensità. Gli oggetti esposti alle radiazioni assorbono radioattività, diventando scorie radioattive. Le scorie devono essere stoccate anche per molte migliaia di anni per far decadere il livello di radioattività.
Secondo me quello che non funziona nella costruzione delle centrali nucleari e’ la valutazione del rischio. Si usa lo stesso metro di valutazione di altre opere tipo dighe o viadotti. Se viene giu’ un viadotto per un imprevisto imprevedibile ci sara’ un bel botto ma finisce li’. Se arriva un terremoto enorme seguito da uno tsunami enorme in una delle centrali piu’ grandi del mondo quindi un imprevisto oltre ai rischi attuali ci sono situazioni di pericolo da gestire fino a 200000 anni e forse anche dopo. Oltre al terreno della centrale e dintorni off limits per secoli. Attualmente causa imprevisti abbiamo gia’ 5 nuclei fusi in Canada, USA, GB (due) e in UCRAINA piu’ questi giapponesi se ci saranno.
In 55 anni di nucleare civile abbiamo 137 incidenti classificati, con 3400 deceduti, nella scala INES e spesso ci si e’ salvati per miracolo! Ci sarebbe poi la faccenda delle scorie che nessuno sa dove mettere e in Germania in un deposito da 128000 barili si e’infiltrata l’acqua e pur spendendo tanti soldi da decenni non ci saltano fuori. Tutte le tecnologie attuali danno scorie e le differenze tra le varie generazioni delle centrali si basa piu’ che altro sull’aumento del raffreddamento. Io mi chiedo CHI CE LO FA FARE di sopportare tutto questo terribile rischio. E’ molto meno pericoloso ridurre gli stili di vita mangia kilowatt. Un tv da 52 pollici consuma 500 Watt. Con uno da 32 a 120 Watt si vede uguale. Dopo mezzanotte si possono spegnere i lampioni 1 si e uno no. Le partite in notturna si possono fare di giorno, i condizionatori non sono strettamente necessari, la lavastoviglie pure, le auto fino a 1300 cc soddisfano qualsiasi esigenza, i treni anche se fanno solo i 150 va bene lo stesso, anziche’ il forno si puo’ usare il gas, ogni casa puo’ avere i pannelli solari e scaldare l’acqua col sole e cosi’ via. Lo so nessuno vuole farlo ma PRIMA O POI QUALCUNO DOVRA’ FARE QUESTE COSE con o senza energia nucleare. Il petrolio e l’uranio stanno gia’ scarseggianado. Oggi come oggi NON C’E’ NESSUN MOTIVO per correre altri rischi che conosciamo bene o sconosciuti per costruire altre centrali. ENERGIE ALTERNATIVE e RIDUZIONE CONSUMI FINO A QUEL CHE SERVE non ci sono altre soluzioni.
Su un punto sono d’accordo:il problema è estremamente complesso,poichè
non si tratta solo di problemi tecnici,ma psicologici,caratteriali ecc.
Una cosa comunque è certa:quando succedono qeste cose si scatenano una
serie infinita di affermazioni che sono dettate quasi sempre da emotività.Per contro le vere informazioni,quelle serie,fornite da chi
veramente ‘se ne intende’ sono scarse.
Cosa è veramente successo nelle centrali giapponesi? Si parla genericamente di problemi dovuti a guasto nei sistemi di raffreddamento.L’uomo della strada si chiede : ma come,non era stato
previsto? O si tratta d’altro?
Perchè ì media invece di far parlare e strparlare i vari giornalisti
(che non sanno neanche come funziona un centrale elettrica) non ci
dicono cosa pensano i veri esperti del settore ? Ci saranno pure degli scienzati competenti in materia che possono spiegare le cose.
Se così non fosse allora si sarebbe meglio rinunciare al nucleare.
Ma se dovessimo rinunciare alla produzione di energia elettrica col
nucleare,ci dovremmo anche chiedere che fine hanno fatto le testate
nucleari americane e russe : quelle (e sono tante) non sono pericolose
in caso di cataclisma?
Dando per scontato che le precauzioni in ambito di attuazione di nuove tecnologie debbano essere verificate nel corso della loro sperimentazione, poichè la progettazione lascia largo margine agli imprevisti anche implementando gli stessi con calcoli statistici,ma conosciuti allo stato dell’arte ,ma non allo stato d’impiego essendo appunto innovativi e quindi non conosciuti.
Le centrali, di prima generazione, nella prossimità della costa giapponese, pur essendo costruite nella probabilità di un onda sismica notevole, pari o superiore allo storico della fragilità del territorio, sono state progettate in maniera esemplare rispetto ad un sisma verificatosi nei giorni precedenti.
Le misure e i mezzi di sicurezza, esuberanti ma necessari ad un simile cataclisma, erano di sicuro sufficienti a arginare tale evento in totale sicurezza di mezzi.
La responsabilità del gestore del progetto e delle centrali nucleari è comunque responsabile con difetto di progettazione e nella dovuta attenzione al parametro tzunami che avrebbe potuto distruggere i mezzi ausiliari di refrigerazione del nucleo, mettendoli in area soggetta a probabile immersione da marea.
Ciò non toglie che il mezzo più economico a ns. disposizione per produrre energia sia la centrale nucleare.
Per il prossimo futuro dovrà essere resa e indispensabile una informazione di rischio globale, dalle potenze che detengono questa informazione, una localizzazione dei luoghi di istallazione delle centrali, nonche dei sistemi a sussidio, per eliminare la fragilità degli stessi per contrastare eventi anche statistici a discapito del pianeta terra.
Invito nel circuito di informazione globale ” INTERNET” a denunciare false informazioni ed attività che non siano nel rispetto della chiarezza verso l’umanità intera.
Vorrei che qualche autorità o persona di scienza e di morale indiscussa si faccia merito di mettere in onda un sito no profit di informazione sulle reali condizioni e rischi del pianeta Terra in mano alla globalizzazione.
Maurizio Imola
Ovviamente si attuano studi di fattibilità, che sicuramente non danno garanzie al 100% e neanche sicurezza di impatto zero. La produzione di energia non avrà mai impatto 0 nella natura questo è poco ma sicuro!
Per il geotermico di cui ho sopra parlato non impattà di certo con i terreni coltivati, si parla di mare aperto e secondo me i pro supererebbero di gran lunga i contro. L’inquinamento causato sarebbe quasi pari a 0, e per quanto puoi succhiare calore dal fondo non penso che si riuscirebbe ad abbattere così notevolmente la temperatura… ti parlo per ipotesi personale, magari un tecnico più esperto ci potrebbe dire di più.
L’idea di fondo rimane comunque innanzitutto l’abbattimento dei consumi.
Cito un amico che ha installato un impianto da 10kw a casa :
Amico: ” Oggi mia madre ha comprato una nuova asciugatrice”
IO: “Wow… ma quanto consuma? 2kw? 3kw?”
Amico: “Ah bho! non saprei, ma tanto che ci importa ci sono i pannelli…mica la paghiamo”
Lascio a voi trarre le conclusioni.
Adesso però sono terminati gli incentivi statali. A fine maggio non ci saranno più sovvenzioni, ne tanto meno tariffe incentivanti per la vendita del surplus di elettricità prodotto durante il giorno.
Economicamente parlando, non è più conveniente per nessun cittadino installarsi sul proprio tetto i pannelli fotovoltaici. Il tempo di ammortamento supererebbe la durata del sistema stesso.
Le conclusioni che si possono trarre sono decisamente magre…
Nelle ville si iniziano ad usare le pompe di calore con sonde geotermiche o usando l’acqua di falda anche se non sono ancora esattamente economicamente convenienti. In ogni caso hanno senso solo nel caso in cui l’abitazione sia ben isolato, in modo da ridurre il meno possibile i kW necessari per scaldare, e quindi il numero delle perforazioni.
In tali sistemi durante l’inverno viene spillato calore dal terreno per essere restituito durante la bella stagione (visto che l’impianto viene utilizzato per raffrescare) ristabilendo l’equilibrio. E in ogni caso si parla tutto sommato di modesti quantitativi di calore trasferiti per singola villa.
Spillare calore per produrre energia elettrica in quantità da soddisfare il fabbisogno mondiale di energia elettrica significa un ingente ammontare di kcal. Il nucleo terrestre verrebbe raffreddato in maniera sensibile. Sarebbe un effetto globale, non localizzato al mare. Non ho tuttavia le competenze per formulare ipotesi verosimili su questo argomento. Il mio è solo un ragionamento logico: ho bisogno di K TWh, devo quindi estrarre K / rendimento Joule di calore, la temperatura del nucleo si abbassa. Quindi una minore temperatura del terreno che conseguenze può avere?
Sembra stasera Santoro abbia incentrato la trasmissione sul nucleare. Vediamo…
Se prima ero abbastanza contrario (per i motivi espressi sopra)
http://it.emcelettronica.com/allarme-nucleare-giappone-dibattito-su-fonti-rinnovabili-e-nucleari#comment-10514
diciamo all’80%
Dopo AnnoZero di stasera penso arriverò al 90% contrario al nucleare.
Penso che le centrali nucleari per quello che la attuale tecnologia propone (che non è molto diversa da quella di qualche anno fa in quanto si basa ancora sulle barre di uranio)serve solo a chi le costruisce e fa girare danaro in quella fase e basta.
Se consideriamo il costo ininiziale, il costo dello stoccaggio o eventuale smaltimento
delle barre di uranio esaurite, e,il fardello della centrale a fine vita dove oltre alle barre di uranio tutte le parti metalliche coinvolte nei vari processi radioattivi
si sono a loro volta attivate e quindi rappresentano un ulteriore carico di materiali
di non facile smaltimento, considerato che si parla di centinaia e centinaia di anni
per tendere ad un esaurimento della radioattività residua.Tutto questo considerando
un percorso normale, mentre in presenza di un evento naturale così violento come un terremoto (e l’Italia non mi sembra un paese esente da terremoti)quello che può succedere,al di là dei calcoli e delle previsioni dei “Cervelloni” non è di fatto prevedibile e può essere DISASTROSO per varie generazioni.
Se ci guardiamo intorno al di là di quello che qualcuno vuole farci credere, possiamo
vedere che altri paesi stanno dismettendo centrali nucleari senza sostituirle con altre
e indirizzando le risorse verso fonti più compatibili con la salute dell’uomo.Penso
inoltre che si dovrebbe TUTTI tendere ad un RISPARMIO energetico educando i nostri
figli in questa direzione, operando ove necessario qualche piccola rinuncia che non
toglierebbe nulla alla qualità della nostra vita anzi forse ne gioverebbe proprio ad
essa.Purtroppo ci si rende conto che i gestori dell’energia spesso incentivano i consumi
per loro interesse e profitto.Concludendo penso che le centrali NUCLEARI non siano economicamente convenienti e questo lo dicono emeriti esperti non allineati con le lobbies che hanno interesse a costruirle, ma siano solo un ennesimo oggetto di speculazione a carico e a danno dei cittadini.Credo inoltre che quei soldi andrebbero investiti in ricerca in direzione di fonti alternative, ma come al solito l'”Italia”è
un paese che brucia i suoi cervelli migliori i quali mettono le loro capacità e potenzialità al servizio di altri paesi meno stupidi e forse un pò meno CORROTTI.
Rimanendo in tema di Nucleare ci sarebbero studi sulla fusione a freddo che parte da
un combustibile meno “Ingombrante” dell’Uranio, l’ACQUA e potrebbe essere una valida alternativa che non produce scorie, pur avendo comunque il problema che a fine vita
tutte le parti che sono venute in contatto per anni con la parte Calda si sono attivate ciè sono Radioattive e quindi hanno bisogno di tanti tanti anni per azzerarsi quindi
sono comunque “Scorie Radioattive”!
La domanda è:ma noi prepotenti arroganti sfruttatori del Pianeta che razza di mondo
Lasceremo alle generazioni future di cui fanno parte tra l’altro i nostri Figli?
Scavando una buca in giardino troveranno AMIANTO RADIOATTIVI TOSSICI ………..?
Fabius
MI trovo in accordo con quanto scritto da William e infatti penso che nulla di quello che viene costruito dall’uomo possa essere esente al 100% da problemi di funzionamento
dobbiamo però tendere a scegliere situazioni che in caso di imprevisto non possano
comunque creare un danno che si perpetua nelle generazioni a venire.
A volte anche in campo Chimico Industriale ci troviamo di fronte a danni che sono
inaccettabili.
Volendo guardarsi intorno le alternative ci sono già basterebbe solo la volontà politica
di uscire dai soliti interessi di bottega e invece di continuare ad ingrassare le solite
figure investire due soldi in una nuova direzione.
Un esempio secondo me fantastico e reale e che si potrebbe diffondere in campo di
risparmio energetico è quello realizzato in alcuni edifici dove il riscaldamento degli
stessi avviene attraverso il calore corporeo delle persone che li frequentano che viene
catturato e restituito nell’ambiente attraverso un procedimento che non conosco ma che
mi sembra veramente “rivoluzionario”
Valerio44 chiede, dove vanno a finire le scorie delle centrali Nuc ?
Teoricamente dovrebbero finire in siti appositamente individuati che dessero il massimo
delle garanzie sulla sicurezza come ad esempio dal punto di vista geologico nel caso di
vecchie miniere dove far riposare le scorie per quanti, 1000 anni?
Purtroppo la natura non è così prevedibile come una certa parte di uomini vorrebbe
e fa brutti scherzi.Il caso della Germania ad esempio, dove una vecchia miniera di sale
abbandonata, nel paese di ASSE, situato fra Amburgo ed Hannover, era stata utilizzata per lo stoccaggio definitivo di circa 126000 fusti contenenti scorie radioattive.
Le miniere di sale a detta degli esperti erano considerate i siti più sicuri e geologicamente stabili nel tempo,ma non è stato cosi e a distanza di circa 30 anni
a causa di infiltrazioni di acqua salata si sta verificando quello che molte persone
“normali” avrebbero ad istinto previsto cioè la corrosione e la conseguente perdita
dei fusti e relativa contaminazione di falde sotterranee.Tutto questo comporta che dovranno essere spese cifre ESORBITANTI per riportare in superficie i fusti e tentare
di bonificare l’ambiente senza peraltro poterci riuscire al100%
Altra destinazione delle scorie delle centrali NUC prodotte dai paesi industrializzati,
sono alcuni paesi sottosviluppati del terzo mondo ad es la Somalia dove ci sono fiorenti
traffici internazionali di rifiuti altamente tossici.
Spero che la maggioranza delle persone rifletta su tutto questo e si muova di conseguenza
E’ evidente che il nucleare per l’Italia non è conveniente considerando i costi di realizzazione della centrale, l’acquisto di combustibile, lo smaltimento delle scorie
la centrale stessa che a fine vita sarà anch’essa una gigantesca scoria in quanto le parti a stretto contatto col processo si saranno attivate e un eventuale smaltimento
avrebbe dei costi tali che nessuno vorrebbe affrontare.E’ un film che abbiamo già visto
in Italia con le vecchie centrali che avevamo avviato e dove L’ENEL non ha maiprovveduto
a smaltire l’uranio e smantellare i rottami contaminati perchè troppo oneroso fino a che sredo sia intervenuto lo “Stato” cioè noi cittadini come sempre!
Alla luce di tutto questo concordo con Emanuele, conviene continuare a comprare l’energia mancante dalla Francia costa sicuramente meno e se ci fosse buon senso e meno
clientelismo dirigere parte dei fondi sulle alternative. Oltretutto una volta realizzate
le attuali centrali NUC quindi 3-4 anni sarebbero sicuramente obsolete, quindi gli interessi sono solo per chi le realizza e qui il discorso si potrebbe allargare ma fermiamoci qui.
Non sono in grado di poter dare un giudizio tecnico sulla affidabilita’ e sicurezza delle nuove centrali nucleari, quelle di III generazione, le sole industrialmente disponibili, e che comunque evidentemente sono gia’ sorpassate in fatto di sicurezza, visto che si sta’ gia’ pensando alla IV generazione.
Ne riesco a dare un giudizio tra la quantita’ di morti causate dal nucleare e la quantita’ di malattie e morti creata dalle centrali termiche, che comunque ci terremo ancora per un bel po’ visto che sono l’ossatura del nostro sistema di produzione d’energia.
Ma al di fuori di ogni aspetto tecnico-scientifico, io una centrale nucleare in Italia non la costruirei mai; perche’ farebbe venire l’appetito a molti, alla ‘ndrangheta per il cemento (ce lo immaginiamo il vessel di contenimento costruito al risparmio?), a chi vorrebbe gestirebbe gli appalti, a chi gestirebbe l’impianto: 3 MLD di euro fanno gola a tutti; e alla fine ci troveremmo un giocattoletto costoso e pericoloso ma che probabilmente non partirebbe mai: chi ha il coraggio di firmare una autorizzazione per far FUNZIONARE una centrale nucleare?; autorizzare a costruirla e’ semplice e porta tanti ‘benefici’, crea lavoro, crea potere, interesse.
Ma farla funzionare oggi per 40 anni senza che ammazzi nessuno e’ un’altra cosa.
Se non ci sono riusciti i Giapponesi, tecnologicamente avanzati ed grandi esperti di costruzioni antisismiche, a prevedere e controllare il disastro, ne saremo capaci “noi” ?
Un incidente o calamità ok capitano ma, quali prezzi siamo disposti a pagare per gli eventuali incidenti o calamità con le conseguenza nucleare ?
Sarò molto sintetico.
Perchè NON dobbiamo costruirle:
non è un’energia rinnovabile (e se tentiamo di riciclare vengono fuori delle miscele con plutonio dentro da apocalisse…pensate a incidenti e/o terroristi che possono avvenire o intervenire nei “semplici” trasporti da una parte e l’altra del mondo!di solito dove ricicli non è vicino a dove utilizzi e le ditte in grado di fare una cosa del genere sono rare e costose)
se facciamo bene i conti tutto il ciclo di vita di una centrale nucleare ha costi per Kw ELEVATI.
Richiede tempi di costruzione lunghi, progetti sicuri (ma l’imprevisto è sempre dietro l’angolo..), la realizzazione con ditte “affidabili”(senza influenza di mafie per intenderci!), controllori che non si facciano corrompere e Governi SERI ed AFFIDABILI!
…e poi alla fine di tutto questo ma le scorie radiattive?
In Italia non abbiamo uranio…e allora l’indipendenza energetica?
E allora che cosa dobbiamo fare?
Una ottimizzazione dei sistemi che usiamo in questo momento.
Promuovere VERAMENTE la ricerca su energie “Alternative e rinnovabili”.
Cercare di decentrare il più possibile la produzione di energia da condominio a condominio….produrre, utilizzare ed il sopravanzo venderlo ai vicini.
Ed in fine (Last but not least!)
TRASPARENZA di informazione verso la popolazione!!!
Ubaldo52
Mi pare che “le cosiddette autorità” ci stiano contando un sacco di frottole.
Se è vero che, a seguito del terremoto, le barre del reattore si sono chiuse immediatamente, come è possibile che, a distanza di diversi giorni, indipendentemente dal malfunzionamento o meno dell’impianto di raffreddamento, dovuto al successivo tsunami,
“qualcosa” stia ancora producendo una quantità di calore così elevata da far bollire l’acqua residua, trasformarla in vapore saturo a oltre 300°C con pressioni tali da far esplodere il tutto??
Evidentemente qualcuno ci sta prendendo per il naso, cioè non è affatto vero che la chiusura delle barre “ferma la reazione nucleare” immediatamente, come un interruttore fa per un circuito elettrico.
In conseguenza non c’è, nè ci può essere sicurezza alcuna che tenga: lo spegnimento di una centrale è un problema di sistema, in cui diverse parti concorrono a “sedare” un fenomeno altrimenti indomabile, dove basta che un elemento della catena non esegua il suo compito e il risultato sperato non si ottiene. O sbaglio???
Certo bisogna avere opinioni su tutto, quindi anche sul nucleare.
Io ho 55 anni, quando studiavo, i miei compagni avevano come obbiettivo quello di essere promossi, non quello di sapere.
Molte volte prima di dire secondo mè, bisognerebbe dire sò che è così quindi.
Sul nucleare, i principi della reazione controllata, credo che, anzì sò che è stata studiata e realizza ta da Enrico Fermi.
Quando nelle nostre campagne, è arrivato il Trattore, i braccianti, credevano fosse arrivato il diavolo.
Non scartiamo a priori il nucleare, perchè non lo conosciamo, non lo conoscono neanche i giornalisti che ci danno le notizie.
Un conto è la sicurezza, un conto è il processo nucleare, che essendo critico,(si parla di massa critica), è bene sapere che quello che non ha funzionato, sono i sistemi di sicurezza, che vanno perfezionati e migliorati.
Forse fare tante piccole centrali nucleari, invece di grosse centrali,ridurrebbe di molto il rischio.
Comunque sia la soluzione potrebbe essere quella di spegnere la televisione,il frigorifero, la lavatrice, la lavapiatti, il ferro da stiro, la playstation,il pc, etc etc ( risparmio di energia ), e generare figli, non sapremmo cosa dargli da mangiare, ma questo non è un problema vero??, fermiamo il mondo, ed il progresso.(é una provocazione)
Ciao gmarconi2
Buongiorno a tutti
Qualunque persona con un po’ di neuroni funzionanti è assolutamente contraria all’energia nucleare fatta con uranio arricchito.
Siccome TUTTO è destinato a rompersi per conto proprio, anche i reattori nucleari subiscono questo processo….e chi ci mandiamo a piedi con il secchiello a raffreddare le barre di uranio scoperte? …..io un’idea ce l’avrei!
SONO ASSOLUTAMENTE FAVOREVOLE A QUESTI TIPI DI ENERGIA NUCLEARE!!!
http://www.youtube.com/watch?v=35T-gAvaKn4
http://www.youtube.com/watch?v=TDSoAryImjU
free energy
http://www.youtube.com/watch?v=vOWPJEq42l4
divulgate il verbo!!….magari anche qualche zucca vuota si riempie di saggezza!!!
Ciao
Bruno
Per quanto al mondo d’oggi possiamo controllare degli apparati siano questi centrali nucleari, pannelli fotovoltaici o anche la semplice automobile, questi possono creare dei malfunzionamenti che nuocciono gravemente alla salute. Il punto sta nel fatto che non si deve scegliere solo tra ofnti rinnovabili e non rinnovbili, ma anche su cosa è salutare e cosa no, su cosa, in caso di malfunzionamento, reca più danno.
Se si deve fare una scelta tra una centrale a combustibile fossile e una centrale nucleare, sceglierei quella a combustibile, dato che in caso di malfunzionamento, produce solo un bel botto. Certo è che ne risentirebbe l’ambiente dato che sono delle tossine nell’aria, ma sono meno tossiche magari delle radiazioni.
La domanda è: Invece di pensare a ciò che da più profitto, e che è più pericoloso, perchè non ci si concentra su foni rinnovabili pulite, come pannelli fotovoltaici, energia eolica, centrali geotermiche, ecc.??
Saluto.
Parliamo, allora, di energia nucleare.
Gli enormi svantaggi li conosciamo già: scorie con tempi di dimezzamento (quasi) dell’ ordine dei 100.000 anni, luoghi di stoccaggio di suddette scorie inesistenti (e molto pericolosi, se esistessero), giacimenti di uranio in esaurimento. Non solo, anzi le prime motivazioni sufficienti a desistere da una tale scelta energtica sono sicuramente: gli altissimi costi di produzione di elettricità, e la proliferazione (inevitabile) di armi atomiche.
Anche solo questi lati negativi di una centrale a fissione ci convincono che l’energia nucleare è una scelta alquanto opinabile.
Ma allora perchè le centrali nucleari sono così diffuse nel mondo? Ovvio, per la loro Efficienza! Le centrali a fissione permettono un alto rendimento (40% max), quindi più elettricità con meno denaro (diciamo, rispetto ad un campo di pannelli fotovoltaici).
Purtroppo siamo ancora schiavi del lavoro, ed il lavoro è un prodotto dell’ energia. Per sillogismo, la “quantità” di energia, diciamo di una nazione, è direttamente collegata al benessere e alla civilizzazione della popolazione; più energia=più qualità della vita. Aggiungo anche che la potenza elettrica che consumiamo è equiparabile con il lavoro di schiavi umani, cosa che mi ha fatto riflettere sui miei sprechi.
Anno 2011. In un panorama in cui le celle solari sono ancora molto inefficienti (10% max), le celle a idrogeno sono carissime per via dei preziosi metalli che contengono, rimane ben poco da immaginare. Gli impianti eolici vanno bene, ma il resto dei Gigawatt che ci servono? Per ora, non abbiamo che scegliere: Petrolio, Gas, Nucleare. Siamo una razza ancora un po’ primitiva.
Riassumo: la domanda energetica mondiale è in aumento (telefonini, tv, computers), le fonti rinnovabili rimangono inferiori (come produzione di energia) alle fonti fossili, e, peggio di tutto, non sappiamo ancora sfruttare una fusione Deuterio-Trizio.
E’ qui che volevo arrivare: la fusione nucleare ci salverà tutti, e sarà per sempre. Un rendimento teorico del 500%, senza scherzi. Trasformare letteralmente la massa in energia. Difetto di massa del nucleo finale: massa di due protoni “sparita”, diventa energia E=mc^2. Unico problema della fusione nucleare: è da cent’ anni che ci proviamo. E’ difficilissima da ottenere e mantenere!
Al nucleare direi di SI solo se qualcuno sapesse dove andrebbero i rifiuti.
E’ una frase fatta: “Il meno peggio”.
Angelo
Sono d’accordo con i commenti “contro” il nucleare. Voglio solo aggiungere che ipotizzando di voler costruire in Italia 4 centrali a fissione, queste apporterebbero un contributo del 4-5% sul totale di energia prodotta. Lo stesso target è possibile a tutt’oggi perseguirlo con le rinnovabili. Inoltre dal momento della costruzione delle centrali nucleari ed allo loro entrata in servizio, passerebbero 10/15 anni, aggiungendo altrettanto tempo necessario per ammortizzare l’investimento, la mia conclusione è che il costo della bolletta energetica risulterà uguale o più salata della attuale.
Il problema è già stato risolto con un referendum. Per cambiare la decisione presa dal popolo ci vorrebbe un altro referendum che chiedesse al popolo se vuole le centrali nucleari in italia. Fino a decisione contraria la decisione già presa resta valida. Quindi è inutile che il sistema dei partiti e delle lobby che imperversa in questo paese faccia la solita propaganda perchè gli italiani non vadano a votare, facendo fallire il referendum. Il referendum serve a cambiare la decisione già espressa dalla stragrande maggioranza degli italiani, quindi se fallisse (come sono stati fatti fallire tutti i referendum degli ultimi 20 anni), resterebbe valida la decisione già presa. E’ vergognoso che in tutti gli pseudodibattiti messi in scena dagli organi di propaganda di questo regime si ignori totalmente la decisione già presa dal popolo che, secondo la costituzione (art.1), dovrebbe essere sovrano ma che evidentemente non conta niente. Ed è anche peggio che i cittadini italiani stiano a questo sporco gioco. Il problema vero in questo paese è che la democrazia non esiste.
Alcuni dicono che vista la presenza delle centrali nucleari sul confine dire no al nucleare 20 anni fa fu un errore.. forse hanno ragione, forse no, ma dire si ora è certamente un errore! Siamo ad un passo dal futuro, da un futuro che sembra promettere bene in tantissimi campi come l’elettronica la meccanica e certamente l’energetica, tornare indietro, guardarsi alle spalle e optare per le centrali nucleari ORA è terribilmente un errore! Solo per decidere se farle e dove farle e far partire i lavori si impiegherebbero anni, per realizzarle se non erro all’incirca due anni e il combustibile a disposizione copre i prossimi 50/60 anni.. mi sembra una scelta decisamente controproducente! Senza considerare l’elevato e temibile (o terrorizzante) rischio che comporta l’utilizzo di centrali nucleari.. il nucleare è un potere troppo grande per essere padroneggiato dall’uomo e in territori dove la presenza della mafia è alla luce del sole come l’italia sarebbe un rischio maggiore poiché la mafia appunto non desisterebbe certo dallo sfruttare un simile mercato, un simile potere.. a danno di tutti.
La soluzione come detto da emanuele ed altri, non sta nel nucleare ma prima di tutto nella riduzione dei consumi! Il progresso è dalla nostra parte, costruiamo case con il minor spreco energetico possibile (esempio in termini di calore), illuminiamo la nostra notte con i led, costruiamo elettrodomestici che consumino poco riduciamo prima la nostra richiesta energetica e iniziamo a sfruttare seriamente le rinnovabili non giusto di facciata… se ogni abitazione fosse dotata di fotovoltaico (con un contemporaneo avanzamento del mercato fotovoltaico che porterebbe ad una diminuzione dei costi) la situazione sarebbe certamente diversa… vi posto il link ad un sito che presenta numerose informazioni a livello mondiale aggiornate in tempo reale, vi invito a riflettere sulla parte energetica:
http://www.worldometers.info/it/
Su Libero un articolo sulle reali responsabilità del terremoto in Giappone, con prove…
“Dagli anni 50 Stati Uniti, Russia, Cina e India hanno iniziato ad effettuare test nucleari e forti terremoti, superiori al magnitudo 7.0 della scala Richter, sono succeduti alcuni giorni dopo questi test, sarà solo casualità?”
Questo mi sembra un ragionamento possibile!
“il 5 aprile 2009 la Corea del nord lancio il suo primo missile atomico di media gettata, il giorno successivo, il 6 aprile un forte terremoto di magnitudo pari a 5,9 della scala Richter colpì l’Aquila mietendo centinaia di morti.”
Questo proprio NO. Voi che ne pensate?
Salve, per dire qualcosa bisogna avere coraggio e per realizzare un progetto si deve perseverare. Oggi i fisici non hanno il coraggio di agire (vedi i fisici nostrani), di parlare e di avvicinarsi anche all’uomo che, come dice Vasco Rossi, non si distingue dall’uomo comune.
Il senso è lo schieramento! Dove ci si schiera? Tra quelli che del silenzio ne fanno una virtù sperando che il subliminale li aiuti ancora un po’ o tra quelli che della statistica recuperano la progenitrice dell’attuale scienza della decisione, avendo fiducia di coprire il rischio di errore umano?
Le scoperte (segrete per molti), per tanti ormai sono fondamento utile e materiale del miglioramento della qualità della vita e se qualche multinazionale o nazionale speculativa ci rimette un po’ di soldi, a noi non dovrebbe fregarcene tanto, visto che gli stati possono stamparli quando vogliono (isoldi).
Aiutiamo gli stati a pensarla diversamente, aiutiamoli ad uscire dal moto inerziale che li ancora alla vecchia economia opprimente.
Allora forse bisognerebbe far un po di pubblicità alle centrali nucleari al trizio-deuterio e ripristinare il sito in italiano del generatore ITER in francia.
anche io avevo sentito che i test atomici potrebbero provocare terremoti..soprattutto quelli sotterranei che dagli anni della corsa atomica le superpotenze non hanno smesso di fare… guardate un po qui http://www.minerva.unito.it/chimica&industria/monitoraggioambientale/A2/TestNucleari2.htm
girava voce anche che il progetto Haarp ( http://it.wikipedia.org/wiki/Haarp e simili) sarebbe in grado di controllare vari fenomeni naturali (e le menti umane – ma questa mi sembra fantascienza), tra cui i terremoti attraverso emissioni di onde radio in banda LF (Low Frequecy ELF/ULF/VLF–> http://www.ltpaobserverproject.com/radio-emissions-project-elf—slf—ulf—vlf.html ) poichè queste fraquenze vengono normalmente emesse dalla terra, le anomalie in questi segnali sono a volte, precursori sismici…
http://www.ltpaobserverproject.com/citazioni-scientifiche-sul-gruppo-di-ricerca.html
http://www.ltpaobserverproject.com/magnetogrammi-sat-goes-noaaswpc-e-sismi.html