
Con la nuova scheda Arduino M0 Pro, i makers potranno dare vita alle idee più fantasiose per creare nuovi dispositivi IoT, innovative tecnologie wearable, sistemi di automazione, robotica avanzata e molto altro ancora. Questa board rappresenta, infatti, l'estensione semplice ma potente (a 32-bit) della piattaforma Arduino UNO. La scheda è alimentata dal microcontrollore Atmel SAMD21, con un core ARM Cortex® M0+ a 32 bit. Con l'arrivo della M0 Pro, la famiglia Arduino si amplia con un nuovo strumento in grado di fornire maggiori prestazioni rispetto ai precedenti modelli. La potenza del core Atmel fornisce a questa scheda una maggiore flessibilità ed aumenta la portata dei progetti da realizzare; inoltre, rende la M0 Pro lo strumento didattico ideale per imparare lo sviluppo di applicazioni a 32 bit. Il Debugger Atmel (EDBG) integrato fornisce una completa interfaccia di debug, senza bisogno di hardware aggiuntivo, rendendo molto più semplice e professionale il debug su Arduino. L'EDBG supporta inoltre una virtual COM port per la programmazione del dispositivo e per i tradizionali utilizzi della funzionalità Arduino bootloader.
Presentazione:
Microcontrollore - ATSAMD21G18, 48pin LQFP
Tensione di funzionamento - 3.3V
Pin Digitali I/O - 14, con 12 PWM e UART
Pin di ingresso analogico - 6, canali ADC 12 bit
Pin di output analogico - 1, DAC 10 bit
Corrente DC per Pin I/O - 7 mA
Memoria Flash - 256 KB
SRAM - 32 KB
EEPROM - fino a 16KB
Frequenza di clock - 48 MHz
Alimentazione
L'Arduino M0 Pro può essere alimentato attraverso la connessione micro USB o con un alimentatore esterno. La fonte di alimentazione viene selezionata automaticamente.
L'alimentazione esterna (non USB) può essere fornita da un alimentatore AC-DC o da una batteria. L'adattatore può essere collegato alla scheda inserendo lo spinotto nel jack di alimentazione della scheda stessa. I fili elettrici della batteria possono essere inseriti nei pin GND e Vin del connettore di alimentazione.
Power input | Requisiti di tensione | Requisiti di corrente | Tipo di connettore |
Alimentazione esterna | 5V ± 2% (± 100mV) per il funzionamento host USB. Da 4.3V a 5.5V, se non è richiesto il funzionamento host USB | La corrente minima consigliata è di 1A per essere in grado di fornire abbastanza corrente ai dispositivi USB collegati e alla board stessa. La massima raccomandata è di 2A a causa della protezione di input | PWR |
Debugger integrato USB | da 4.4V a 5.25V (secondo spec. USB) | 500mA (secondo spec. USB) | DEBUG USB |
Target USB | da 4.4V a 5.25V (secondo spec. USB) | 500mA (secondo spec. USB) | Target USB |
Il kit rileverà automaticamente quali fonti di alimentazione sono disponibili e sceglierà quale utilizzare secondo le seguenti priorità:
1. Alimentazione esterna
2. Embedded debugger USB
3. Target USB
L'alimentazione esterna è necessaria quando i 500mA tramite il connettore USB non sono sufficienti per alimentare un dispositivo USB collegato in un'applicazione USB host.
I pin di alimentazione sono i seguenti:
- VIN: la tensione di ingresso alla scheda Arduino quando sta utilizzando una sorgente di alimentazione esterna (rispetto ai 5 volt dal collegamento USB o un'altra fonte di alimentazione regolata). È possibile fornire tensione attraverso questo pin, o, se l'alimentazione avviene tramite il jack, accedervi attraverso questo pin.
- 5V: l'alimentatore regolato utilizzato per caricare il microcontrollore e altri componenti sulla scheda. Questo può venire sia da VIN attraverso un regolatore sulla board, o essere fornita da USB o da un altro 5V regolato.
- 3V3: tensione di 3.3 volt generati dal regolatore sulla scheda. La massima corrente di assorbimento è di 50 mA.
- GND: GND
- IOREF: la tensione alla quale i pin I/O della scheda sono in funzione (ad esempio VCC per la scheda). Questa è 3.3V sulla M0 Pro.
Memoria
L'ATSAMD21G18 ha 256 KB (con 4 KB usati per il bootloader). Il bootloader è programmato di fabbrica da Atmel, viene memorizzato in una ROM dedicata ed è protetto con il fusibile NVM.
Sono inoltre disponibili 32 KB di SRAM e fino a 16 KB in emulazione di EEPROM (che può essere letta e scritta con la libreria EEPROM).
Input ed Output
Ciascuno dei 20 pin I/O digitali dello M0 Pro può essere utilizzato come ingresso o uscita, utilizzando pinMode (), digitalWrite () e le funzioni digitalRead (). Queste operano a 3,3 volt con 7mA di corrente DC massima per pin I/O e con una resistenza di pull-up interna (scollegata di default) di 20-50 kOhms. Inoltre, alcuni pin hanno funzioni specializzate:
- Serial: 0 (RX) e 1 (TX). Utilizzati per ricevere (RX) e trasmettere (TX) i dati seriali TTL utilizzando la capacità dell'hardware ATSAMD21G18. Si noti che sullo M0 Pro, la Serial Class si riferisce alla comunicazione USB (CDC); per i TTL serial sui pin 0 e 1, è necessario utilizzare la Serial1 class.
- TWI: 2 (SDA) e 3 (SCL). Supporta la comunicazione TWI utilizzando la libreria Wire.
- PWM: i pin 2-13 forniscono un output PWM a 8-bit con la funzione analogWrite (). La risoluzione del PWM può essere cambiata con la funzione analogWriteResolution ().
Nota 1: I pin 4 e 10 non possono essere utilizzati contemporaneamente come PWM.
Nota 2: I pin 5 e 12 non possono essere utilizzati contemporaneamente come PWM.
- SPI: sull'header ICSP. Questi pin supportano la comunicazione SPI utilizzando la libreria SPI. Si noti che i pin SPI non sono collegati ai pin digitali di I/O come sulla UNO, ma sono disponibili solo sul connettore ICSP. Questo significa che se si dispone di uno shield che utilizza SPI, ma non si dispone di un connettore a 6 pin ICSP che si collega ai 6 pin nell'header della M0 Pro ICSP, lo shield non funzionerà.
- LED: 13. Vi è un LED incorporato collegato al pin digitale 13. Quando il pin ha un valore alto, il LED è acceso, quando il pin è basso, è spento.
- Ingressi analogici: A0-A5. La M0 Pro dispone di 6 ingressi analogici, etichettati A0-A5. I pin A0-A5 appaiono nelle stesse posizioni della UNO; ogni ingresso analogico fornisce 12 bit di risoluzione (cioè 4096 valori differenti). Per default la misura degli ingressi analogici riferita a GND è di 3,3 volt, anche se è possibile cambiare l'estremità superiore utilizzando il pin AREF e la funzione analogReference ().
- DAC: il pin A0 fornisce vere uscite analogiche con 10 bit di risoluzione (1023 livelli) con la funzione analogWrite (). Questo pin può essere usato per creare un output audio utilizzando la libreria audio.
Ci sono infine altri due pin sulla scheda:
AREF: tensione di riferimento per gli ingressi analogici. Utilizzato con analogReference ().
Reset: portare questa linea LOW per resettare il microcontrollore. Questo è in genere utilizzato per aggiungere un pulsante di reset, quando gli shield che vengono utilizzati bloccano quello già presente sulla scheda.
Comunicazione
L'Arduino M0 Pro possiede una serie di periferiche per la comunicazione con il computer, con un altro Arduino o altri microcontrollori e con diversi dispositivi come telefoni, tablet, macchine fotografiche e così via. Il SAMD21 possiede una UART hardware e tre USARTs hardware per la comunicazione seriale TTL (3.3V).
La Programming Port è collegata all'EDBG, che fornisce una virtual COM port al software su un computer collegato (per riconoscere il dispositivo, le macchine Windows avranno bisogno di un file .inf, ma le macchine OSX e Linux riconosceranno la scheda automaticamente come COM port). L'EDBG è anche collegato all'UART hardware del SAMD21. La seriale sui pin RX0 e TX0 fornisce una comunicazione USB per la programmazione della scheda attraverso il microcontrollore ATSAMD21G18. Il software Arduino include un Serial Monitor che permette l'invio di dati testuali semplici da e per la board. I LED RX e TX sulla scheda lampeggeranno quando i dati vengono trasmessi attraverso il chip ATSAMD21G18 e l'USB (ma non per la comunicazione seriale sui pin 0 e 1).
La Native Port è collegata al SAMD21. Permette la comunicazione seriale (CDC) tramite USB. Ciò fornisce un collegamento seriale al Serial Monitor o altre applicazioni sul computer. Consente inoltre alla board di emulare un mouse o una tastiera USB a un computer collegato.
La Native USB Port può anche fungere da host USB per le periferiche collegate, come mouse, tastiere e smartphone.
Il SAMD21 supporta anche la comunicazione TWI e SPI. Il software Arduino include una libreria Wire per semplificare l'uso del bus TWI. Per la comunicazione SPI, è necessario utilizzare la libreria SPI.
Programmazione
L'Arduino M0 Pro può essere programmato con il software di Arduino (download).
Se si utilizza Linux-OS è necessario seguire la guida di Arduino IDE su Linux-OS.
Il caricamento degli sketches sul SAMD21 è diverso da come funziona con i microcontrollori AVR che si trovano in altre schede Arduino: la memoria flash deve essere cancellata prima che vengano riprogrammati. L'upload è gestito dalla ROM sul SAMD21, che viene eseguito solo quando la memoria flash del chip è vuota.
Entrambe le porte USB possono essere utilizzate per programmare la scheda, anche se si raccomanda l'uso della Programming Port, a causa del modo in cui viene gestita la cancellazione del chip:
Programming Port: per utilizzare questa porta, selezionare "Arduino M0 Pro (Programming Port)" come board nell'Arduino IDE. Collegare la porta di programmazione della M0 Pro (quella più vicino al jack DC) al computer. La porta di programmazione utilizza l'EDBG come USB-to-serial collegato al primo UART del SAMD21 (RX0 e TX0). L'EDBG ha due pin collegati ai pin di ripristino e di cancellazione del SAMD21. L'apertura e la chiusura della Programming Port connessa a 1200bps innesca una procedura di "hard erase" del chip SAMD21, attivando l'erase e il reset del pin sulla SAMD21 prima di comunicare con l'UART. Questa è la porta consigliata per la programmazione della M0 Pro. E' più affidabile rispetto al "soft erase" che si verifica sulla Native Port, e dovrebbe funzionare anche se l'MCU principale è andato in crash.
Native Port: per utilizzare questa porta, selezionare "Arduino M0 Pro (Native USB Port)" come board nell'Arduino IDE. La Native USB Port è collegata direttamente al SAMD21. Collegare la Native USB Port dello M0 Pro (quella più vicino al pulsante di reset) al computer. L'apertura e la chiusura della Native Port a 1200bps attiva una procedura di "soft erase": la memoria flash viene cancellata e la scheda viene riavviata con il bootloader. Se l'MCU è andato in crash per qualche motivo, è probabile che la procedura di soft erase non funzionerà come invece avviene normalmente. L'apertura e la chiusura della porta nativa ad una diversa baudrate non resetterà il SAMD21.
Protezione di sovracorrente USB
La M0 Pro ha un polyfuse ripristinabile che protegge le porte USB del computer da corti e sovracorrenti. Sebbene la maggior parte dei computer forniscono loro la protezione internamente, il fusibile fornisce un ulteriore livello di protezione. Se vengono applicati alla porta USB più di 500 mA, il fusibile interromperà automaticamente la connessione fino a quando il corto o il sovraccarico non verrà rimosso.
Caratteristiche fisiche
La lunghezza e la larghezza massima del PCB M0 Pro sono rispettivamente 6.9 e 5.3 centimetri, con il connettore USB e l'alimentatore jack esclusi. Sono presenti quattro fori per le viti per consentire alla board di essere collegata a una superficie o un case. Si noti che la distanza tra i pin digitali 7 e 8 è di 160 mil (0.16"), non un multiplo della classica spaziatura 100 mil degli altri pin.
File sorgenti del progetto hardware
Reference Design Arduino M0 Pro

Mi ha interessato da subito questa scheda! Ma non si chiamava Arduino Zero?
Salve Benj,
la scheda, (dispute a parte) si chiamava Zero, poi Zero Pro ed infine (speriamo) Arduino M0 Pro.
Alla fine stiamo parlando sempre della stessa cosa, che è quella che a noi interessa: arduino con la possibilità di un debug profession ale SENZA dove acquistare l’emulatore JTAG.
E questa è una grande cosa!!
Ciao Emanuele,
ho capito, dispute a parte eheheh
Ciao,
a lato dei tecnicismi, volevo solo porre l’accento sul il fatto che questa scheda non è in relazione con Arduino.cc (bensì con arduino.org) ma arriva dalle vicende non troppo simpatiche che hanno smembrato il gruppo di fondatori iniziale lasciando di fatto Arduino.cc senza i proventi (e quindi anche senza i soldi per sviluppi ulteriori) della vendita delle board.
Questo fatto potrebbe anche di fatto far morire il progetto Arduino cosi come era stato concepito all’ inizio.
Ciao Kingo,
invece a noi interessa SOLO il lato tecnico e lasciamo le questioni legali appunto ai tribunali.
In questi giorni sui forum e su alcuni giornali si è parlato molto della vicenda, ma ovviamente ognuno ha la sua ragione e solo i diretti protagonisti possono sapere REALMENTE come sono andate le cose (anche se immagino ognuno poi sia convinto delle proprie ragioni, come spesso accade in questi casi)
Non avendo elementi CERTI per dare un giudizio, ci basiamo su quello tecnico, della scheda, che è appunto molto positivo 🙂
In molti si sono schierati con Banzi ma ora arduino.cc produrrà in New York con adafruit ed anche a Bangalore in india. Anche il nome è cambiato da Arduino a Genuino, a noi italiani che rimane?
P.S. Queste cose le ha dette Banzi alla Maker Faire 2015
Banzi voleva spostare la produzione in Asia per contrastare i cloni cinesi che vengono venduti a 3 euro. Martino invece voleva mantenere la produzione in Italia. forse per questo hanno litigato. Alla fine dei cinque fondatori, quelli che hanno litigato sono i due italiani…………………
Siete pregati di commentare l’articolo e nello specifico la scheda e NON fare gossip!
Le chiacchere da bar lasciamole a Facebook e le questioni legali agli avvocati.
Qui occupiamoci di elettronica. Grazie!
Ciao a tutti…
Sembra davvero una bella scheda.
Adafruit la vende a $ 54.95. e dunque in teoria il prezzo della Raspberry.
http://www.adafruit.com/product/2417
Benché il target sia diverso vedremo una bella sfida, anche con altre schede affini, che ricadono poi tutte nella stessa fascia di prezzo.
Leggerò più avanti, e con piacere, la scheda comparativa, purtuttavia noto che ancora si ha un brulicare di gadget tutti più o meno uguali.
Nessuna novità sostanziale
Salve Francesco,
già domani potrai leggere come sfruttarla nella sua caratteristica che più ci è piaciuta: il debug con Atmel Studio 🙂
… e poi dopodomani una sorpresa, quindi non perderti i prossimi due articoli 😉
Il debug credo, almeno per adesso, sarà supportato solo attraverso Atmel Studio, giusto? Per chi utilizza linux è disponibile Atmel Studio o ci sono altre possibilità per il debug?
…e comunque sarebbe il caso di darci un’occhiata anche solo perché nel tempo (non troppo…) è sicuramente destinata a sostituire la Uno, per cui quelli comeil sottoscritto che da quel livello non si muoveranno sono avvisati…
So che questo commento mi attirerà molto odio, ma veramente ritengo una follia acquistare questa scheda che ancora non esiste, non si sa come si chiama e chissà come è costruita. Leggo prezzi tipo 55 USD o 50 sterline, alla fine Ivata verrà magari 60 Euro. Ragazzi, sappiate che con 15 Euro vi prendete una scheda Texas Instruments (con supporto vero a Wiring / Arduino tramite Energia e strumenti di sviluppo professionali gratuiti per Windows, Linux e pure in beta su MacOSX!) con a bordo l’MSP432 che ha un Cortex M4F con unità Floating Point, a specifiche di consumo persino inferiori all’M0+. Stesso discorrso con l’offerta di ST Microelectronics (azienda in parte italiana veramente), con le loro schede Nucleo (programmabili con un’alternativa online ad Arduino popolarissima che si chiama Mbed, oltre che naturalmente con IDE professionali). Tutte chiaramente dotate di debugger (basato su standard industriali e non proprietari) incorporato, documentatissime e con comunità ampie e molto serie. Le Nucleo con M0+ costano 10 Euro Ivate, quelle con M4F meno di 20. Stesso discorso per la famiglia Gecko di Silabs, le innumerevoli schede Freescale ecc… ecc.. Spesso, infine, espandibili con vera connettività wireless a basso consumo, per chi vuole sperimentare con l’Internet delle cose.
Veramente, vi prego, aprite un poco la mente e non fatevi fregare a tutti i costi da questa pseudomoda di Arduino, Genuino, Cinesino ecc., anche perché, tra l’altro, questa scheda non c’entra nulla con la Uno. Guardate che pensare di sfruttare un ARM32 con l’IDE di Arduino è praticamente una bestemmia, per cui se decidete di fare il grande passo verso quella che ormai sarà per i microcontrollori l’architettura standard – come l’x86 nei PC – dei prossimi anni, datevi uno sguardo intorno e soppesate il Software di sviluppo e la documentazione…
Ciao Stefano,
come sempre i tuoi commenti sono pungenti e per questo è sempre un piacere confrontarsi con te 🙂
Ti dico subito che questa scheda è LA SCHEDA che aspettavamo in molti ed è per questo che ti rispondo nel dettaglio:
1) Non è vero che non esiste, noi l’abbiamo testata e ci è piaciuta molto!
2) Non abbiamo mai pensato di utilizzarla con l’Arduino IDE, non avrebbe senso, ed infatti abbiamo pubblicato un confronto tra i due tipi di approccio: Arduino IDE e Atmel Studio proprio per far comprendere a tutti l’importanza e le potenzialità di un ambientate di sviluppo valido e professionale.
http://it.emcelettronica.com/arduino-m0-pro-getting-started
3) Il cortex mo+ è un micro fantastico sia per prestazioni che per prezzo e quindi nulla vieta al progettista, una volta testato il progetto, di andare in produzione con una scheda custom.
4) Arduino NON è una scheda ma una community ed infatti Microsoft, Samsung, Intel, Bosch, Telefonica etc. l’accordo l’hanno fatto con Arduino, non con Atmel 😉
Questo fa capire l’importanza della community.
5) Nessuna delle case che hai citato ha una community di makers ampia come quella di Arduino ed una vastità di risorse praticamente infinita.
7) Per molti iniziare da Arduino, anche se opinabile, è il modo più semplice di approcciarsi ai micro, ma fatto questo avere una scheda che li traghetti nel professionale è fondamentale.
8) Sul prezzo potrei darti ragione ma….. aspetta di leggere l’articolo di mercoledì 😉
Il guanto di sfida è lanciato 🙂
Emanuele, fermo restando che non oso paragonarmi con un alchimista elettronico come te, mi permetto di dissentire ferocemente.
1) La scheda non esiste nel senso che non può essere (ancora) acquistata. Credo sarà (forse) disponibile da giugno dopo mesi e mesi di pseudo-sviluppo (considerando che si tratta di una mera messa a terra di un reference design Atmel, già mi sembra abbastanza in ritardo…Mouser dice disponibile fra 4 settimane…) e non si capisce nemmeno di quale delle due Arduino sia (penso di quella di Musto). A un prezzo, poi, a dir poco offensivo. Non vedo l’ora di sapere perché questa, che sicuramente è LA SCHEDA DI TUTTE LE SCHEDE (con TUTTE le lettere maiuscole, non solo la prima 🙂 sia così fantagerrima e ti piaccia così tanto (a parte il nome :-). Tra l’altro, a differenza di molte altre e almeno per adesso, essa ha una comunità pari a zero perché non ce l’ha nessuno. Mi viene in mente un’altra FANTASCHEDA DEFINITIVA l’ARDUINO TRE LIMITED BULGARI EDITION (180 Euro) con la gente che non spendeva 35 Euro per una BBB nell’attesa messianica di questo mostro finale… Nelle comunità, poi, non contano tanto i numeri quanto la qualità (come ha testimoniato uno dei distintissimi partecipanti all’ultima colazione 😉
2) Dunque spieghiamo che non è che perché si chiami Arduino sia più bella, facile, originale e supercalifragilistica. Atmel Studio non c’entra niente con Arduino ed è solo una delle tante opportunità che ci sono in giro (tra l’altro chiusissimo e credo sia disponibile solo per Windows, magari solo 7, 8, 50+. Io a casa ho un PC con Vista e Microsoft ha deciso che non è abbastanza bello per farci girare l’ultimo Visual Studio Free, però per Office 2034 in affitto un tanto al mese va bene…). Bastano 15 Euro di Launchpad MSP432 o di Nucleo, un portatile antiquato magari regalato, un qualsiasi Linux leggero, 5 euro di Bibliocard Wi-Fi del Comune di Roma e uno studente squattrinato può diventare un mago dell’infotronica. Ormai Arduino (che dovremmo almeno chiamare Wiring/Arduino per correttezza…), se proprio lo desideri è stato portato su tutte le schede possibili e immaginabili (pure sull’ESP8266 da 3 Euro con Wi-Fi, che per avercelo sulla Zero col suo prossimo Shield Genuino Certificato fotocopia di un reference Atmel, “ideato in Italia” ma fatto dai ragazzini schiavi in India o in Cina costerà più di 120 Euro…chissà dove finiranno e perché…);
3) L’M0+ sarà pure while(1) {stupendissimo++ } – ma, una volta che si passa ai Cortex, per usi didattici e per applicazioni spinte, tanto vale passare agli M3 e, meglio ancora agli M4F, per applicazioni che richiedono calcoli spint in hardwarei, hanno set d’istruzioni più ampi e librerie ottimizzate che fanno la differenza – però lo montano tutti, non è perché sta su una basetta con il nome Arduino ora improvvisamente deve andare di moda… Allora se vuoi l’M0 per un maker sarebbe meglio indirizzarsi su un LPC1114FN28 o un LPC810 di NXP (dagli un’occhiata, specie il secondo è adorabilissimo. Ce la disegni una PCB zoccolata PDIP 8-28 PIN con debuggerino e scatoletta bianca e ce la chiami cErtOSino®? Io te la prendo). Quando poi la gente se la comprerà perché, credendo che costando di più sia migliore di quella che già ha, e si renderà conto che non c’entra niente con la Uno, sarò curioso di vedere le reazioni. Pochi mA sui pin (come è normale che sia con un Cortex) e distruggi 60 Euro a botta… Arduino == Arduino Uno con AVR in PDIP (me lo hai detto pure tu…confessalo!)
4) Arduino che certifica Windows 10 8-), Intel, Bosch (?! così la gente si prende la scossa o si trapana), Samsung, Telefonica, grandi megaccordi, rivoluzioni domotiche, megaconvenscion tipo TEDx, tanto bla bla bla, ma uno straccio di debugger nell’IDE (almeno su Linux, magari basato su gdb che già c’è e che possiamo anche affermare sia il Gran Debugger di Banzi, ce lo vogliamo mettere o almeno dire che esiste o no?). Non pensi che debuggare serva molto di più ai principianti che agli esperti? Quando alla Maker Faire l’ho visto seduto e compiaciuto accanto a colui il quale ha dato il colpo di grazia all’informatica italiana (CdB), che presiedevano insieme una pseudofondazione sul fare innovazione in Italia, ho avuto il presentimento di dove si andava a parare…
Stanotte farò una veglia con una candela accesa, in attesa della rivelazione dogmatica di domani, dalla tensione che mi hai messo mi aspetto come minimo un accordo di Arduino col Papa 😉 Comunque lunedì prossimo c’è il derby qui a Roma, mi sa che pure a noi ci tocca fare a schiaffi (senza guanti) ma non per il calcio…
Allora provochi… vuoi che ti faccia un’alchimia? 🙂
Premessa: TI è una delle mie aziende preferite, insieme a Freescale. Mi piacciono molto anche Microchip, Renesas, Atmel, Silabs, STM e NXP. Ho lavorato con tutte e sono stato consulente della maggior parte di esse. Nel corso degli anni ho conosciuto i loro (di tutte) distributori, FAE, dirigenti, ho avuto modo di apprezzare i loro prodotti migliori e criticare quando hanno commesso errori, alcuni oggettivi, altri secondo il mio modesto parere.
Sono stato inoltre un felice ospite del mega-evento TI che annunciava l’uscita dal mercato consumer (delle calcolatrici per intenderci) per dedicare maggior impegno ai semiconduttori!
Ecco le mie risposte:
1) La scheda esiste eccome ed è in vendita, su Adafruit da più di un mese e su RS da alcune settimane.
2) Atmel Studio non CENTRAVA niente con Arduino, ma proprio grazie a questa scheda ora ne è parte. L’Arduino M0 Pro è appunto l’anello di congiunzione tra Arduino ed il mondo professionale. L’anello che mancava!
3) L’ARM Cortex M0+ ed in generale la famiglia M0 è nata proprio per facilitare il passaggio dagli 8 bit ai 32. (ci avevano già provato con il Cortex M3 ma senza successo per colpa dell’azienda licenziataria, poi un giorno ti racconterò la storia) Il costo è molto basso (qualche dollaro in base ai volumi) ed è appunto l’ARM entry level che potrebbe essere la naturale evoluzione di chi ha realizzato un progetto con Arduino ed ora vuole fare il passo successivo 😉
L’M0+ è anche venduto da Infineon, NXP ed altri ma la vastità della community di Arduino, l’ampia scelta di shield pronte, librerie etc. etc. sono qualcosa di immenso. Se a questo aggiungi anche che ad Arduino va il merito di aver creato (o comunque contribuito in modo significativo alla diffusione) del movimento maker, capisci bene l’importanza di questa scheda.
4) Debuggare serve a tutti se vuoi fare un progetto affidabile. Ma a volte puà essere difficoltoso iniziare con un debug professionale. Il primo passo può essere appunto la semplicità di Arduino, con tutti i suoi limiti, per poi passare allo step successivo 😉
Come è andata la veglia nottura= Hai visto che il problema del prezzo lo abbiamo risolto?
Arduino M0 Pro in OMAGGIO con L’Abbonamento PLATINUM e se ci invii un progetto realizzato (pubblicabile) ti rimborsiamo completamente!
Solo una nota: la scheda è di Martino e Musto che già mesi fa avevano presentato un prototipo con i pinheader grigi. La scheda in sviluppo di Banzi e C. si chiama ancora Zero (letto su Make pochi giorni fa)…e speriamo che ‘sta storia finisca presto…
In effetti mi sono sempre chiesto: se il GDB è già integrato nell’IDE di Arduino perché non aggiungere questa funzione al menù “Strumenti”? Probabilmente per le “vecchie” board sarebbe stata una funzione inutile, allora speriamo in futuro (non troppo lontano) in un aggiornamento della IDE con una nuova interfaccia grafica e il debug di default; visto che la nuova scheda hanno già l’EDGB integrato.
StefanoDS, secondo me, ha messo il dito nella piaga.
Come vado sostenendo da tempo, ci sono ormai una moltitudine di mini schedine con Atmel, PIC, ARM in varie serie e salse…M0+, M3, M4F, e poi LPC1114FN28, LPC810 ecc…ecc.. Forse cominciano a essere troppe. Anzi, sono decisamente troppe. Perlomeno non consentono una disanima, un confronto sereno. Troppo simili, anche nel prezzo. Vero che il debugger è un atout, che Arduino UNO non ha, ma dalla sua ha una infinità di librerie che coprono praticamente qualunque necessità. Le SK ARM citate da Stefano non credo che possano competere su questo aspetto. Per uno specialista questo aspetto forse non è così essenziale, per un ragazzino che inizia di sicuro si.
Un dejà vù HW di quanto capitato a Linux per il SW… A chi dice che diversificare è bello, rispondo che l’unione fa la forza. A che servono 375 versioni di Linux ? A chi servono 176 mini SK con tutti i cortex, pic renesas ecc.. dell’Universo?
Se si realizzasse una comunità (sugli ARM), che come giustamente argomenta Emanuele, è di fondamentale importanza, sicuramente il mondo diffuso dei makers farebbe un passo avanti. Ma le comunità come si formano? La magia intorno ad (fu) Arduino non si replica facilmente.
Io non ho il tempo e la voglia (confesso) di provare ogni SK che esce. Prima di vedere risultati ci vuole studio e pazienza e non me la sento di sacrificare quel poco tempo libero che ho per far sterili prove, su sistemi (compiler, debugger, ide ecc..) tutti diversi tra loro e non riutilizzabili. Continuo ad aspettare una SK Killer.. Ma.. arriverà mai??
Concordo con Francesco (e con Emanuele), penso invece che StefanoDS sottovaluti l’importanza della community/librerie/sketch/shield.
Anche per un ingegnere avere una base di partenza è fondamentale e con l’ecosistema Arduino questa è in assoluto la più vasta.
Poi ci devono essere gli strumenti adeguati per una corretta progettazione, ed il debug ne è una parte fondamentale.
Con questa scheda il gap sembra essere colmato.
sono un neofita e ho il rasperry pi 2 di cui sono molto contento,certamente mi alleta migliorare e avere sempre il meglio ad un buon prezzo,Sul sito di crowfunding Kickstarter a cui ho partecipato è stato appena lanciato C.H.I.P, un mini PC da soli 9 dollari. Questa piccolissima scheda in silicio di sei centimetri per quattro offre una CPU Cortex A8 da 1 GHz, 512 MB di RAM, scheda video e connettore USB. A bordo ci sono anche 4Gb di memoria e Debian, sistema operativo basato su Linux .cosa ne pensate voi che siete dei super esperti?
Ho un arduino m0 pro e vorrei sapere come poter usare la eeprom emulata di 16KB perché la libreria eeprom.h non c’è per arduino m0 pro.
Vi ringrazio.