E con questa puntata, siamo giunti alla terza ed ultima parte del nostro corso sul telerilevamento. Nella prima (Corso sul telerilevamento – prima parte: nozioni introduttive), abbiamo esaminato i concetti base di questa tecnologia; nella seconda (Corso sul telerilevamento – seconda parte: i satelliti), abbiamo elencato le principali missioni. Ora analizzeremo alcune delle molteplici applicazioni del telerilevamento e capiremo perchè è così importante ed utile.
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Meno male che c'è stata questa puntata se no sarebbe stato difficile capire a cosa potesse servire il telerilevamento da solo.
mi chiedo: tra le catastrofi ci metti anche i terremoti?
Certamente, e sembra che il telerilevamento sia utile anche nella prevenzione dei terremoti (http://veprints.unica.it/550/1/PhD_Luca_Piroddi.pdf).
Non voglio rispondere per l’autore ma immagino che questa sia difficile…
I teremoti son molto difficili da prevedere, mentre è molto più semplice da monitorare, come fenomeno…
E comunque, avrei i miei fortissimi dubbi visto che le cause sono dentro la crosta terrestre piuttosto che fuori.
Marco, confermi?
Beh, son proprio contento!
Ora ho una lettura da fare e imparerò una cosa che non sapevo..!
Non sono mai stato così contento d’essermi sbagliato! 😀
Marco, se hai altri riferimenti in merito, inseriscili pure…
Sono contento di aver fatto da cavia ma per l’appunto…il sapere non finisce mai! 🙂
In merito a cosa ti sei sbagliato?
Hai fatto da cavia??! In che senso?
Sì certo, come è (o meglio, dovrebbe essere) abbastanza noto, le placche tettoniche si muovono a causa del moto convettivo del magma sottostante e ciò fa sì che alcune di esse in certi punti si comprimano a vicenda. In tali punti si accumula in tal modo energia e continuerà ad accumularsi fin quando non verrà liberata sotto forma di scossa sismica.
Dando una rapida occhiata a quel documento, mi è sembrato di capire che col telerilevamento termico si possano rilevare quei punti della crosta terrestre in cui c’è un maggiore accumulo di energia e di conseguenza individuare le zone che sono maggiormente a rischio sismico. In questo senso, si possono prevenire i terremoti; ovviamente nessuno è in grado di dire: in tale posto, in tale data e a tale ora ci sarà un terremoto. A tal proposito, penso sia superfluo consigliare di non dare credito a ciarlatani tipo Bendandi (http://it.wikipedia.org/wiki/Raffaele_Bendandi).
Tutto molto interessante e di lettura scorrevole.
In particolare posso parlare per il paragrafo 20 sul GIS, ho lavorato per anni come topografo ma ho avuto la fortuna di lavorare per tre anni insieme a veri specialisti GIS partecipando ai corsi quasi mensili per vari aggiornamenti.
E’ infatti ancora sottovalutata ( specialmente nelle pubbliche amministrazioni) la potenza dell’integrazione nelle banche dati, sia cartografiche, fotografiche, con dati puntuali o aggregati.
E si parla spesso di tutela del territorio, evasione fiscale, abusivismo ecc…
Utilizzando GIS ben organizzati con dati aggiornati si possono fare cose di vero supporto per la gestione di molte attività.
Certo ci vorrebbe un’articolo solo sul GIS .
Ottimo comunque.
Sergio
La ringrazio.
Non è affatto escluso che, prima o poi, qui su ELETTRONICA OPEN SOURCE ci occuperemo anche di tale argomento.