
I leader dell'industria dell'energia solare si sono incontrati per fare il punto sul potenziale sviluppo futuro. Dal rapporto emerge che l'energia fotovoltatica sarà in grado di coprire il fabbisogno del 15 per cento di tutta l'energia generata negli Stati Uniti entro il 2020. Nasce la carta dei diritti dell'industria del solare per permettere alle industrie di svilupparsi e diventare competitive. Ne guadagneremo in riduzione di emissioni e in nuovi posti di lavoro.
Il futuro dell'energia solare e il suo sviluppo
I leader dell'industria dell'energia solare si sono incontrati per fare il punto sulle prospettive e il potenziale sviluppo sul territorio americano. Dal rapporto emerge che l'energia fotovoltatica sarà in grado di coprire il fabbisogno del 15 per cento di tutta l'energia generata negli Stati Uniti entro il 2020. L'incontro chiamato Expanding Solar Energy in the United States ha visto i rappresentanti delle società ad energia solare stendere il Solar Bill of Rights, una sorta di carta dei diritti dell'energia solare, con le linee guida per un veloce sviluppo dell'energia solare, per combattere il cambiamento climatico e per creare nuovi posti di lavoro. "Il problema del cambiamento climatico è evidente. Abbiamo bisogno di fare di più e più velocemente", ha detto Rhone Resch, il presidente della SEIA (l'associazione che rappresenta le industrie del solare e organizzatrice dell'evento).
"L'energia solare è la soluzione più immediata. L'industria solare è pronta per espandersi, accelerare i tempi e creare posti di lavoro. Le uniche cose che frenano lo sviluppo sono le vecchie politiche sviluppate nell'ultimo secolo che favoriscono le fonti di energia inquinanti. Alla fine è importante che l'inquinamento abbia delle sanzioni, ma le politiche degli Stati Uniti devono far riferimento alla carta dei diritti dell'energia solare per attivare un cambio drastico di atteggiamento verso il cambiamento climatico".
La carta dei diritti delle industrie dell'energia solare
Nel rapporto prodotto da più di 90 industrie del solare di tutto il mondo, la SEIA presenta uno scenario di sviluppo dell'industria fotovoltaica più veloce del previsto, che è in grado di fornire alla rete elettrica americana il 15 per cento della produzione totale entro il 2020. Il 12 per cento verrebbe fornito da energia ottenuta da centrali solari che adottano pannelli fotoltaici. L'altro 3 per cento verrebbe dal risparmio che si ottiene usando i sistemi di riscaldamento dell'acqua ad energia solare.
Il rapporto fa anche presente gli argomenti chiave che necessitano di essere sviluppati per permettere all'industria del solare di svilupparsi e diventare competitiva. I punti sono raccolti nella carta dei diritti del solare, e sono concepiti come otto punti, o otto diritti fondamentali per permettere alle industrie che si occupano di energia solare di avere acesso al mercato con le stesse opportunità delle altre e quindi creare un campo di confronto più equo con i produttori di energia dalle fonti tradizionali:1. il diritto di installare impianti solari in casa e nelle aziende2. il diritto di collegare gli impianti solari privati alla rete elettrica3. il diritto del netmetering (fornire il surplus di energia generata alla rete) e di essere pagati a prezzi di mercato4. Il diritto di agire in un mercato competitivo ma regolato5. Il diritto di avere accesso tutti allo stesso modo al terreno pubblico6. il diritto di costruire e connettere nuove linee di trasmissione7. il diritto di comprare elettricità solare dalle aziende pubbliche8. I consumatori hanno il diritto alle miglior trattamento dal punto di vista etico da parte delle industrie solari.Le industrie stimano che entro il 2020 più di 800 mila posti di lavoro saranno creati negli stati uniti e che saranno ridotte le emissioni del 10% (quasi 600 milioni di metri cubi di emissioni inquinanti saranno evitate annualmente).

Questi sono i provvedimenti che fanno sempre piacere sia per l’ambiente che per le tasche del produttore e consumatore di energia. La “carta dei diritti del solare” dovrebbe nascere anche nel nostro paese e spero al più presto visto che tutela sia il semplice cittadino che vuole produrre un pò di energia, che un’intera azienda. Il 15% entro il 2020 è un buon risultato, ma si potrebbe fare di più secondo me. In più la creazione di 800mila posti di lavoro non mi sembra una cosa da poco quindi ben venga! Energia pulita, posti di lavoro, sviluppo economico. Dove sono gli svantaggi?
Condivido le politiche adottate dagli americani verso questo l’energia solare, in fondo anni fa era impensabile che il motore diesel avesse il sopravvento su quello a benzina, si diceva che costava di più e inquinava di più e aveva un rendimento molto basso, oggi la differenza tra il rendimento di un motore diesel e di uno a benzina è quasi inesistente grazie all’adozione di turbocompressori, mentre per il maggior inquinamento dei motori diesel si sono adottate delle marmitte che ne riducono le emissioni inquinanti accoppiate a delle centraline elettroniche di controllo della carburazione.
Se le industrie produttive ripensano alla progettazione delle loro strutture, quali i capannoni industriali con tetti fotovoltaici nel giro di un decennio si potrebbe arrivare a ridurre la produzione di energia elettrica da fonti non rinnovabili a percentuali superiori al 15% soprattutto nelle zone dove vi è un forte irraggiamento solare.
Se ST e la Sharp hanno deciso di investire sul fotovoltaico un motivo economico e non puramente ambientale ci deve essere, no?
E’ interessante notare che molte industrie di produzione di elettrodomestici si stanno spingendo a produrre prodotti che assorbono molto meno dei prodotti A e A+, già in giro si vedono prodotti classificati A+++ che consumano quasi un terzo rispetto agli A+.
Proprio in questo mese sarà pubblicata sulla G.U. la nuova direttiva europea sulle nuove classi energetiche.