Freescale aumenta il suo portfolio con la tecnologia IGBT di Fuji Electric per contribuire a migliorare "miles per watt" dell'industria automobilistica.
Freescale ha stipulato un'alleanza strategica con Fuji Electric per collaborare allo sviluppo della tecnologia IGBT (insulated-gate bipolar transistor) e prodotti per i veicoli elettrici ibridi e elettrici (HEV e EV).
Lavorando con Fuji Electric, Freescale aggiungerà dei prodotti IGBT ad alta potenza al suo esistente portfolio di soluzioni per applicazioni di trasmissione elettronica.
Gli IGBT sono attualmente il più grande segmento del mercato dei sistemi di alimentazione EV. Con l'aggiunta degli IGBT al suo portfolio, Freescale offrirà tutti i componenti elettronici dei sistemi di EV, compresi i microcontrollori, i driver analog gate, i circuiti integrati per il monitoraggio della batteria, IGBT di potenza, strumenti di simulazione per lo sviluppo del motor control.
L'IGBT è un interruttore ad alta tensione e alta corrente, collegato direttamente al motore di trazione in un veicolo elettrico ibrido o elettrico. Prende la corrente direttamente dalla batteria della vettura e, attraverso l'inverter, converte i segnali di controllo della corrente alternata in alta tensione necessaria per commutare e far girare il motore.
L'IGBT è ideale per i motori EV da 20KW a 120KW grazie alla sua elevata efficienza e la commutazione veloce.
Anche io è da un po’ che sento parlare di elettronica di potenza, ma vedendo i prezzi di questi dispositivi dove non vi sono parti meccaniche in movimento, ancora oggi per il loro costo si preferisce utilizzare i comuni relè elettromeccanici. Speriamo che con questo accordo tra le due case, oltre ad avere una maggiore integrazione tra IGBT e processori si abbia conseguentemente un abbattimento dei costi.
Freescale si aggiunge anche in questo settore! Ottimo! Vivissimi complimenti!!
Oramai è onnipresente a fianco di qualsiasi componente elettronico.
Un altro passo avanti verso tecnologie automobilistiche sempre più amiche dell’ambiente..
È da un po’ di anni che sento parlare della elettronica di potenza ,
Chiaramente questo tipo di elettronica con i suoi componenti ad esempio IGBT (Insulated Gate Bipolar Transistor) come nell’articolo ha rivoluzionato alcune posizioni fin adesso impossibile da raggiungere come il controllo dei motori in corrente continua senza ricorrere a nessun tipo di resistenza , o nel trasporto di energia elettrica direttamente ad alta tensione in corrente continua ad esempio come si fanno nelle linee di tipo HVDC , ad esempio che sono usate soprattutto delle linee sottomarine una possibilità del controllo di motori elettrici in frequenza come nelle auto elettriche per massimizzare la resa del motore senza giocare sulle tensioni applicate al motore
Non credo che al momento del progetto si possano scegliere relè e IGBT a piacere. Ovviamente dipende tutto dal tipo di progetto che si sta realizzando. Ma per l’elettronica di potenza, e per il settore automobili, spesso viene preferito l’IGBT perchè permettono di usare una frequenza di commutazione abbastanza elevata. Questo li rende utilissimi nello sviluppo di convertitori switching oppure, più in generale, nel controllo in pwm dei dispositivi che assorbono tanta corrente… Non so bene un relè quanti cicli di commutazione può reggere mediamente prima di rompersi, e a che frequenza riesce a commutare, ma li vedo più adatti a circuiti a bassa tensione che lavorano in continua, visto che la caduta di tensione ai suoi capi quando è chiuso, è praticamente nulla. Da quello che ne so gli igbt sono adatti a funzionare ad alte tensioni e alte correnti. Per questo si diceva nell’articolo che sono indicati soprattutto per il settore automobilistico
In realtà di solito questi componenti vengono usati in ambiti dove il rele non possono essere usati ,
Ma comunque esistono applicazioni dove si possono fare la scelta tra rele o un interruttore di tipo elettronico , Ma deve tener conto essendo dispositivo allo stato solido e contenendo nessun parte in movimento , la loro affidabilità è molto più alta di quella di qualsiasi dispositivo comparti movimento , il loro costo è rigidamente basso rispetto le prestazioni che dovresti ottenere con una soluzione elettromeccanica ,
uno dei grossi impieghi è la conversione di di corrente o / e tensioni , fino a poco tempo fa per trasformare della continua ( DC ) in corrente alternata ( AC ) l’unico modo conosciuto era di convertitori rotanti che avevano una perdita del 50% dopo ultimamente si è passati usare delle soluzioni a semiconduttori buono stato solido e si è alzato il tasso di conversione fino 90 %
nel mio piccolo per cosa riguarda il sistema di Domotica di casa mia ho tolto tutto i rele a vantaggio di soluzioni allo stato solido.
E questi dispositivi di solito vengono usati dove i rele non possono essere ad esempio un impiego massiccio e che ha permesso a pochi portare un grande avanzamento tecnologico è stato nell’ambito ferrovie con TGV è successo il suo italiano TAV dove senza questi componenti non si sarebbe mai potuto avere quelle velocità.
un po’ di documentazione se vorresti approfondire l’argomento.
il solito Wiki :
convertitori rotanti :
http://it.wikipedia.org/wiki/Convertitore_rotante
http://it.wikipedia.org/wiki/Convertitore_DC-DC
Questo lo trovo abbastanza interessante per approfondire le alte tensioni in continua ( DC )
http://it.wikipedia.org/wiki/HVDC
Se leggi stessi articoli in altre lingue come l’inglese avresti anche altre informazioni molto interessanti
I relè in ambito ferroviario si usano sia per questioni storiche cioè di interfaccia verso vecchi apparati ACE (Apparato Centralizzato Elettrico) ACEI (Apparato centralizzato elettrico apulsanti di itinerario) e verso i piuù recenti ACS (apparato centralizzato statico) e ACC (Apparatio centralizzato computerizzato) e sia per una questione di affidabilità, MTTF Mean Time to Failure, tempo di medio di guasto prima che accada il primo failure più basso di un componente allo stato solido, cioè il relè essendo un componente elettromeccanico si guasta prima. Gli IGBT possono sostituire i relè quando entra in gioco la frequenza di commutazione, in particolare come già detto in convertitori switching -DC/DC o in ponti ad H a due o tre gambe per la trasformazione da DC ad AC.
L’IGBT è il componente che sintetizza sia il transistori di potenza bipolare sia il Mos-Fet che hanno pregi e difetti complementari tra di loro. Il transistore bipolare infatti presenta una bassa resistenza allo stato ON ma ha bisogno di una forte corrente di pilotaggio nella base, con tutti i fenomeni collaterali di saturazione e di ritardo di commutazione che ne conseguono. Il MOS che assorbe una bassa corrente di Gate e non presenta quindi particolari difficoltà di commutazione, ha invece una elevata resistenza allo stato ON che ne pregiudica l’uso in molte applicazioni, specie quando il rendimento elevato di una apparecchiatura è importantissimo. InMentre il BJT non è adatto al collegamento in parallelo il MOS si presta bene a tale impiego. Per questi motivi molti studiosi fisici e ricercatori nel campo dell’elettronica di com potenza allo stato solido si sono posti il probema di combinare le due tecnologie (bipolare e Mos) allo scopo di ottenere un dispositivo che ne riunisse i pregi e cioè una elevata impedenza di ingresso insieme con una bassa resistenza allo stato ON. Attualmente il componente che ha dato migliori risultati è l’ IGBT ovvero Insulated Gate Bipolar Transistor. Spero di essere stato utile a chiarire le idee sia sul componente sia sulle motivazioni del suo uso in un settore industriale (automobilistico)piuttosto che la sua assenza o il suo uso limitato in un altro (ferrovie)